la recensione

When Evil Lurks è uno degli horror più perniciosi, impressionanti e spietati del nuovo Millennio

Cuando acecha la maldad del maestro argentino Demián Rugna riscrive un genere masticato come quello delle possessioni fondando una nuova mitologia e creando una pellicola di culto per stomaci forti
When Evil Lurks  Cuando acecha la maldad
When Evil Lurks - Cuando acecha la maldadBlue Swan

Se per lo spettatore medio l’horror è il modo per mettersi alla prova rimediando brividi rassicuranti, per il fanatico del genere è spesso una croce e di rado una delizia: questo perché, per lo più, il cinema mainstream si limita a sfornare fotocopie, cloni e franchise - blandi prodotti per fifoni dai jumpscare risibili -, mentre quello di settore vomita tronfi e noiosi “lavori d'artigianato” a metà tra fanfiction e plagio firmati da cineasti scribacchini pigri e copioni o autoproclamati Maestri dall'immenso ego e dallo scarso talento. Rare eccezioni come Terrorizzati – Aterrados, Talk to Me o Exhuma - Pamyo si attestano come horror innovativi, ed è proprio il regista di uno di questi, Demián Rugna, a donarci un gioiello in aria di cult, una meraviglia del genere horror come When Evil Lurks - Cuando acecha la maldad, premiato al Sitges Film Festival 2023 e al cinema dal 18 luglio distribuito da Blue Swan. Rugna aveva già scosso il pubblico nel 2017 con l’impressionante Terrorizzati, ambientato in tre abitazioni di un vicinato di Buenos Aires dove si sono verificate morti soprannaturali, capace di instillare un senso di disagio e malessere in grado di durare giorni.

When Evil Lurks è un horror pernicioso; pochi film hanno il coraggio e la determinazione di essere così scioccanti, provocatori e pessimisti. Cuando acecha la maldad rivoluziona un genere, quello dell’horror delle possessioni, adattandolo ai tropi dello zombi movie, abbandonando l'abituale background religioso a favore di una svolta pre-apocalittica e pandemica. Nel farlo, stravolge completamente le aspettative. Come ci è riuscito l'autore? “Ho eliminato la religione. Non c'è religione nei miei film come non c'è nella mia vita e nelle storie che scrivo” ci ha spiegato Demián Rugna. “Sono un fan dell'horror da quando ero un adolescente, adoro Venerdì 13 e le altre pellicole di paura con cui sono cresciuto, ma odio la ripetizione. Odio vedere sempre le stesse cose, odio i sequel tutti uguali. Con questo film ho cercato di andare nella direzione opposta, e per farlo ho cambiato le regole, anzi, le ho create.

La storia segue due fratelli che vivono in una sperduta località rurale della provincia argentina. Una notte i due sentono degli spari provenire dal ranch dei vicini e quando la mattina successiva escono per una ricognizione trovano un uomo tagliato a metà e i resti di quello che sembra un rituale. Capiscono che qualcuno è stato posseduto da un demone. Nella realtà di When Evil Lurks l'esistenza del demonio e delle possessioni è assodata e viene trattata come una pandemia virale e altamente infettiva. Per evitarne la diffusione e anzi impedire il contagio, bisogna seguire regole precise, pena il caos, la morte e la distruzione. Le regole più importanti sono: (1) non si possono uccidere i posseduti con armi da fuoco: (2) per smaltirli serve una figura preposta che lo fa seguendo un rituale preciso. Malauguratamente i fratelli Pedro e Jaime (Ezequiel Rodriguez e Demián Salomon) combinano un pasticcio con il vicino posseduto e poi fuggono, con l’intenzione di fermarsi a casa della ex moglie del primo per recuperare i due figli prima che il Male si diffonda.

Rugna confeziona un horror inconcepibile e crea una nuova mitologia, (ri)fondando il sottogenere delle possessioni demoniache come aveva fatto mezzo secolo fa L’esorcista di Friedkin. Nel mentre, rivisita anche il cinema degli zombie. Anche per lo spettatore assuefatto dalla visione di una miriade di pellicole sulla possessione, l'elemento dell'inaspettato è perpetuamente dietro l’angolo. Rugna non si limita allo sforzo creativo di un worldbuilding robusto e inedito, è originale anche nella forma e nella sostanza dell’orrore. When Evil Lurks - Cuando acecha la maldad pullula di situazioni estreme che gli horror commerciali manco si sognano, mentre quelli di nicchia ostentano con squallore voyeuristico indugiando del torture porn o nello splatter per camuffare la mancanza di idee attraverso la spettacolarizzazione del dolore fisico. Rugna non fa nessuno di questi errori, non è un sadico, non è in cerca dei favori del pubblico e disdegna l’autocompiacimento, è solo spinto da una creatività istintivamente fosca fino all'inverosimile.

Lo deduciamo da una quantità di situazioni estreme e potenzialmente traumatiche: dal primo incontro con un posseduto in una manifestazione del body horror tra le più raccapriccianti, grottesche e disgustose; nella parte centrale quando Pedro si reca a casa dell’ex moglie Sabrina e il contagio si manifesta nel mondo più meschino, sconvolgente e repentino immaginabile e il Male si accanisce su bambini e animali; nell'epilogo tragico e cupo, che lascia sgomenti e turbati. Quello che avete visto non lo dimenticherete mai più. In un delirio implacabile si susseguono abomini ripugnanti e decisamente adatti agli stomaci (più) forti: il Male non ha rispetto della famiglia, delle relazioni, dell’amore, degli innocenti. Rugna sfoggia un coraggio insolito nel panorama dell'horror contemporaneo, un ardimento, una ferocia e un nichilismo che le pellicole mainstream, specialmente americane e nostrane, non conoscono.

Rugna non fa horror per ottenere le lusinghe della critica o il compiacimento del pubblico; è provocatorio ed estremo ma non per esibizionismo o megalomania o sadismo (alla Eli Roth, per intenderci): le scene più sconvolgenti sono tragiche e scevre da morbosità, strumentali alla necessità di ribadire che il Male non ha una coscienza ed è totalmente amorale. “Il mio motto è che tutto può accadere” spiega Rugna, e mentre lo dice è impossibile non notare quanto appaia una persona normale, simpatica e alla mano. Come cineasta, invece, è in grado di immaginare una quantità spropositata di visioni malvagie, disgustose e repellenti che si fissano nella mente del pubblico. Come Aterrados, anche Cuando acecha la maldad è un horror al maschile: i protagonisti sono sempre uomini fragili dalla psicologia tormentata, sferzati da orrori che non sono abbastanza forti per sopportare. Lo era il commissario Funes come lo è Pedro: “Scelgo personaggi, fallibili antieroi, in cui identificarsi, e volevo che non ci fossero limiti alla brutalità a cui assistono, mettendp alla prova la loro sanità mentale", ha puntualizzato Rugna.

Il film è anche una perturbante e nichilista riflessione sulla natura umana; dopo aver ribadito fino alla nausea le regole in caso di possessioni, mostra i protagonisti ignorarle e peggiorare ulteriormente la situazione con le loro decisioni. In quest'ottica, a rendere il film di Rugna così disturbante non è la sua estetica né il concetto di contagio demoniaco: è la constatazione che le debolezze dell'uomo - accecato dalla paura, dall'ira e dall'egoismo - sono la vera rovina dell’umanità. Il regista ha definito il proprio film come “macabro e forte, una sorta di L’Esorcista senza l'esorcismo” e tra le sue ispirazioni cita The Wailing, The Road e La casa. Rugna è un fan di Dèmoni di Lamberto Bava; la sua scena preferita fin dall'adolescenza proviene dalla saga di Venerdì 13, quando la vittima di turno muore mentre gli schizzano fuori gli occhi. Viene da chiedersi se mentre se li gustava riusciva già a immaginarsi che, un giorno, come autore di horror, avrebbe raggiunto maestri assoluti come Bava, Fulci, Argento, Romero, Yuzna, Carpenter e Cronenberg.