Tower of God è tornata con la seconda stagione e… un Bam tutto nuovo

L'anime fantasy tratto dal webtoon di SIU ha debuttato su Crunchyroll con un nuovo capitolo delle sfide della Torre e un salto temporale che cambia tutto, anche il protagonista
Tower of God
Tower of GodCrunchyroll

Mentre dall’Anime Expo giunge la notizia che dovremo aspettare almeno fino l’inizio del 2025 per poter assistere al ritorno di Il monologo della speziale (The Apothecary Diaries) e al debutto di Omniscient Reader (forse arriverà prima l’adattamento live action del k-drama omonimo con Ahn-hyo Seop e Lee Min-ho), torna con gli episodi della seconda stagione Tower of God, anime nipponico fantasy che traspone il manhwa di Slave in Utero (SIU) distribuito in Italia da Star Comics. La prima puntata - alla stampa ne sono state fornite due - della seria è apparsa su Crunchyroll da un paio di giorni, mostrando subito alcune differenze, principalmente a livello grafico, rispetto al cour d’esordio, risalente a ben quattro anni fa. Al posto delle superstar del K-pop Stray Kids (o meglio, la sua sub-unit rap 3-Racha), che hanno firmato le prime sigle di apertura e chiusura Top e Slump, questa volta è la band al femminile giapponese NiziU (anche loro sotto dell'agenzia di Jyp e l'etichetta di Sony, che distribuisce l'anime) con le tracce Rise Up e Believe a introdurre e chiudere ciascun episodio.

Tower of God segue Bam (in coreano, "Notte"), un ragazzino ingenuo e caparbio che decide di sottoporsi a una serie di prove durissime per ricongiungersi con la sua unica amica, Rachel. Questa lo ha abbandonato per realizzare il suo sogno di “vedere le stelle e il cielo”; per farlo deve raggiungere la cima della torre del titolo, affrontando, assieme ad altri concorrenti, test mortali. Nel primo arco narrativo abbiamo seguito Bam mentre, grazie al suo temperamento mite e il suo idealismo, accumula innumerevoli amicizie e si rivela il detentore di un talento immenso nella manipolazione della magia (shinsu). Tra questi ci sono il protettivo Khun Aguero, l'imperioso Rak, il letale Hatz (o Hatsu), la diffidente Anak e la loquace principessa di Jahad (o Zahard) Endorsi (o Androssi). Rachel, mediocre e anonima, cela una tenace invidia verso Bam, le sue vittorie e la sua popolarità. La prima stagione, contratta rispetto al fumetto, raggiunge il suo epilogo eliminando e modificando alcuni elementi narrativi - di cui almeno un paio chiave - e culminando con la separazione di Bam dai compagni (soprassederemo sul come e perché per riguardo ai nuovi fruitori dell’anime).

Il secondo arco narrativo, intitolato Il ritorno del principe, è ambientato alcuni anni nel futuro rispetto al precedente; Bam è irriconoscibile nell’aspetto e nella personalità, ma continua inesorabile la sua scalata alla torre. Un nuovo team è destinato ad accompagnarlo; tra i potenziali compagni c'è un giovanotto apparentemente debole e inetto (Ja Wangnan. In coreano, se letto al contrario, significa “Sono un principe"), una tenera bimba (Yeo Miseng), una ragazza timida e occhialuta (Yeo Goseng), una donna di origini aristocratiche (Yeon Yihwa), il figlio di un ricchissimo strozzino (Prince), un energumeno gentile (Kang Horyang) e un tipo arrogante (Hon Akraptor). Le prime due puntate si limitano per lo più a introdurre le new entry: come in precedenza, poco o nulla è rivelato del passato dei comprimari, molto è dedicato al worldbuilding, all’aura che l’eroe diffonde e come questa influenza l’atmosfera generale, il registro della storia e l’andamento del gioco.

È una rivoluzione quella che accompagna il ritorno di Bam, ora noto come Jue Viole Grace, mutato profondamente nel portamento, nel temperamento e nell'aspetto. Il ragazzino premuroso, amichevole e innocente è diventato un adolescente dallo sguardo duro, distaccato e solitario. Eppure, l’aura misteriosa e respingente che emana è un catalizzatore efficace per l'attenzione (e l'indice di gradimento del pubblico), necessaria a un personaggio che mancava intrinsecamente del carisma necessario per trascinarsi dietro gli spettatori tentati da altri mille battle shonen e/o isekai in circolazione. L'universo di Talse Uzer, dove è ambientata la serie, è incredibilmente complesso e ci stiamo premurando di lasciare ai newbie la sua scoperta, ma è essenziale sottolineare che, in un sistema basato su scontri e collaborazioni, su alleanze e tradimenti, la versatilità dei personaggi, come si compensano e come funzionano tra loro è fondamentale. Funziona, alla grande, la dinamica tra Bam/Viole e quello che possiamo considerare il sostituto di Khun, ovvero Ja Wangnan: come la scaltrezza e l’ingegnosità di Khun erano perfettamente compatibili con l’innocenza e la potenza naturale di Bam, l’austerità e l’introversione di Viole si combinano idealmente con la leggerezza e l’estroversione di Ja Wangnan.

Rispetto alla fonte, come accennato, sono stati omessi due eventi chiave che cambiano radicalmente le cause del cambiamento di Bam e le ragioni profonde che animano le sue decisioni e le sue azioni: forse le vedremo in forma di flashback, forse l’anime prenderà una piega totalmente diversa rispetto alla narrazione originale. Il punto di forza di Tower of God si rivela proprio la singolarità di Bam, la sua impressionante reinvenzione. Come Solo Leveling, anche Tower of God si basa sul concept delle sfide magiche nelle quali eccelle il giocatore apparentemente meno dotato di tutti. Per gli stessi motivi, entrambe le serie attraggono grazie a eroi mutevoli nell'aspetto e nella personalità, ragazzini insicuri e indifesi che crescono e diventano invincibili. Tower of God si avvale, in più, di un folto gruppo di personaggi secondari eterogenei a cui è facile affezionarsi.

In Tower of God gli eventi sottolineano l’importanza della collaborazione, dell’altruismo e della forza del gruppo, ma il tema fondamentale è la paura dell’abbandono e di restare soli, di perdere le persone a cui si tiene di più e fare di tutto per ritrovarle. Bam, all’inizio, ha rischiato la vita per non perdere Rachel, ora la rischia perché non vuole venire privato dei suoi amici. Sulla strada che lo vuole ricongiungersi con Khun e gli altri, è destinato a farsene degli altri, ma la latitanza della vecchia guardia rende faticoso, almeno in queste prime battute, procedere nella visione dei nuovi episodi. Il potere di rendersi accattivanti delle new entry è ancora tutto da vedere. Lascia perplessi l’animazione, ora curata da The Answer Studio invece che da Telecom Animation Film. La prima stagione aveva un character design e uno stile più originali e retrò, una palette generalmente più vivace, ricca e calda.Tower of God: Return of the Prince ha un tratto più anonimo e un'animazione più moderna ma meno brillante. Aspettiamo di vedere i duelli magici e il dispiego di effetti speciali e Cgi per la sentenza finale.