Abbiamo scoperto un tunnel sulla Luna

Per la prima volta abbiamo dimostrato l'esistenza di un tunnel nel sottosuolo lunare. La scoperta di un team coordinato dall'Università di Trento
Elaborazione di una foto di A. Romeo. Modello 3D LRO della NASA  foto dell'alba del 24 dicembre 1968 alle 1640 UTC...
Elaborazione di una foto di A. Romeo. Modello 3D LRO della NASA (Brian Kumanchik, Christian Lopez. NASA/JPL-Caltech), foto dell'alba del 24 dicembre 1968, alle 16:40 UTC dell'astronauta Bill Anders di Apollo 8.Comunicato Università di Trento

L'esistenza era rimasta in dubbio per decenni. Ma oggi, finalmente, possiamo dirlo con certezza: c'è un tunnel nel sottosuolo della Luna. A dimostrarlo in un nuovo studio pubblicato su Nature Astronomy è stato un team di ricerca internazionale, guidato dall'Università di Trento, secondo cui questa scoperta potrebbe essere fondamentale per la costruzione delle future colonie lunari.

Elaborazione di una foto di A. Romeo. Modello 3D LRO della NASA (Brian Kumanchik, Christian Lopez. NASA/JPL-Caltech), foto dell'alba del 24 dicembre 1968, alle 16:40 UTC dell'astronauta Bill Anders di Apollo 8.Comunicato Università di Trento

La conferma

Da oltre 50 anni gli astronomi teorizzano l'esistenza di una rete di grotte e tunnel sulla Luna, ma la loro esistenza è stata finora al centro di un acceso dibattito. Nel 2009 un team di esperti aveva identificato un buco profondo sulla superficie lunare, supportando quindi questa ipotesi, ossia che si possano formare dei tunnel quando la lava si raffredda sotto la superficie. La scoperta di oggi, tuttavia, è la prima nel suo genere a dimostrare l'esistenza di condotti più lunghi. “Queste strutture erano state ipotizzate da oltre 50 anni, ma è la prima volta in assoluto che ne dimostriamo l'esistenza”, spiega Lorenzo Bruzzone, dell’Università di Trento e coordinatore della ricerca.

Tunnel nel sottosuolo

Per riuscirci, i ricercatori hanno passato in rassegna i dati del 2010 provenienti dallo strumento a radio-frequenza (Mini-Rf) a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa. Sulla base delle osservazioni, sono riusciti a rivelare cosa si nasconde nella regione lunare del mare della Tranquillità: un condotto di lava svuotato che potrebbe un giorno essere accessibile agli astronauti.

“Nell’ambito di una missione della Nasa il radar Miniature Radio-Frequency (Mini-Rf) nel 2010 ha catturato una serie di immagini della superficie lunare - racconta l'esperto -. A distanza di tanti anni abbiamo analizzato queste immagini con complesse tecnologie di elaborazione dei segnali sviluppate recentemente nel nostro laboratorio e abbiamo scoperto che una parte delle riflessioni radar provenienti da un'area del mare della Tranquillità può essere attribuita a un condotto sotterraneo. Questa scoperta fornisce la prima prova diretta di un tunnel roccioso accessibile sotto la superficie della Luna”. L’analisi dei dati, inoltre, ha permesso ai ricercatori di costruire un modello che rappresenta la parte iniziale del tunnel. “È molto probabile che si tratti di un condotto di lava svuotato”, precisa Leonardo Carrer, ricercatore dell’Università di Trento e primo autore.

la parte di topografia superficiale dell'immagine è stata presa dai dati ROC NAC (Wagner, R. v., & Robinson, M. S. (2022). Morfologia delle fosse lunari: Implicazioni per l'esplorazione. Journal of Geophysical Research: Planets, 127(8). https://doi.org/10.1029/2022JE007328)

Una protezione per gli astronauti

I dati del nuovo studio hanno importanti implicazioni per lo sviluppo delle future missioni lunari, dove l'ambiente è piuttosto ostile e gli astronauti potrebbero quindi trovare rifugio da meteoriti e radiazioni nel sottosuolo della Luna. Ricordiamo, infatti, che il lato del nostro satellite esposto al Sole può raggiungere 127 gradi centigradi, mentre quello opposto scende fino a -173 gradi. Inoltre la radiazione cosmica e solare è fino a 150 volte più potente di quella che si sperimenta sulla Terra, e la minaccia di meteoriti è continua. Va da sè, quindi, la necessità di trovare soluzioni per siti di allunaggio delle sonde o per la costruzione di infrastrutture protette, come potrebbero essere quelle realizzate nelle profondità della Luna.