Conosciamo meglio i due veicoli principali che useranno gli astronauti di Artemis sulla Luna

Ecco come il Lunar Terrain Vehicle e il Lunar Cruiser affronteranno il suolo (e l'ambiente complesso) del nostro satellite
Luna conosciamo meglio i due veicoli principali che gli astronauti di Artemis useranno sul satellite

Tra primi passi e prevedibili rallentamenti rispetto ai progetti iniziali, il programma Artemis procede. Si tratta delle missioni che riporteranno l’umanità sulla Luna per la prima volta dopo le missioni Apollo conclusesi nel 1972. Questa volta però si punta a fare le cose molto più in grande: l’obiettivo è costruire una vera e propria colonia al polo sud della Luna. Artemis è un programma a guida NASA, ma vede la partecipazione di un numero incommensurabile di agenzie spaziali pubbliche e private, aziende e protagonisti da tutto il globo. Tra queste, alcune si occuperanno della costruzione dei mezzi di trasporto su ruote che gli astronauti potranno utilizzare per spostarsi sulla superficie della Luna. Ci sono due mezzi principali, uno è il Lunar Terrain Vehicle e l’altro il Lunar Cruiser.

Guidare sulla Luna

L’ambiente lunare è sempre complicato e ostile. Si tratta di un ambiente estremo, privo di atmosfera e in cui le persone e l’elettronica sono continuamente bombardate di raggi cosmici. L’escursione termica è gigantesca, passando dai 170°C sottozero ai 120°C sopra lo zero. La gravità poi, è circa un sesto di quella terrestre, e ciò complica l’allunaggio ma anche i movimenti di cose e persone. Come se non bastasse, sulla Luna di certo non ci sono autostrade e il terreno lunare è perciò un terreno incidentato e irregolare. Nel tempo però di esperienza ne abbiamo accumulata parecchia, a partire dalle 6 missioni Apollo tra il 1969 e il 1972 e proseguendo con le tantissime sonde, lander e rover robotici che nel corso dei decenni successivi hanno studiato in loco o da remoto la Luna. Artemis però è un programma che ha requisiti maggiori delle precedenti missioni, perché si tratta di missioni di lunga durata che servono per stabilire una permanenza stabile sul nostro satellite.

Il Lunar Roving Vehicle delle missioni ApolloNASA/Apollo

Lunar Terrain Vehicle

Il 3 aprile 2024 la NASA ha annunciato che le tre compagnie che si occuperanno di progettare e costruire gli LTV (Lunar Terrain Vehicle) sono Intuitive Machines, Lunar Outpost e Venturi Astrolab. LTV sarà un erede dei rover utilizzati dalle missioni Apollo, e saranno dei veicoli dotati di quattro ruote utili per i trasporti leggeri sui terreni incidentati del polo lunare sud. Gli LTV non saranno pressurizzati. Ciò implica che gli astronauti potranno spostarsi per distanze molto più grandi di quanto potrebbero fare a piedi, ma avranno bisogno di indossare le tute spaziali mentre li useranno e che pertanto avranno un’autonomia limitata dalle scorte di ossigeno degli astronauti e dall’energia del veicolo stesso. La NASA punta a lanciare LTV con la missione Artemis 5, ad oggi prevista per il 2030 ma che facilmente potrebbe subire ritardi. Nel corso di un anno, le tre aziende svilupperanno i loro rover secondo le necessità della NASA in quanto a distanza percorribile, resistenza, versatilità e durata. Poi, trascorsi i 12 mesi a partire da aprile, le aziende potranno lanciare un rover dimostrativo sulla Luna per mostrarne le capacità in attesa della missione Artemis 5. Sarà il primo rover con astronauti sulla superficie lunare fin dalla missione Apollo 17 del 1972. La NASA ad ogni modo non acquisterà i rover dalle aziende, ma pagherà per il servizio sulla superficie lunare, in maniera simile a quel che fa con SpaceX per le capsule dirette verso la Stazione Spaziale Internazionale.

Intuitive Machines

Lunar Cruiser

Diversa è l’idea alla base del Pressurized Rover (PR), progetto affidato lo scorso 10 aprile all’agenzia spaziale giapponese JAXA e all’azienda automobilistica Toyota che ci stavano lavorando fin dal 2019. Non a caso, il rover è noto come Lunar Cruiser, nome che richiama il fuoristrada Toyota Land Cruiser. Lunar Cruiser sarà un trasporto pesante e pressurizzato, in cui due astronauti per volta potranno stare al sicuro senza tute anche per decine di giorni, fino a 30-45 giorni. Per aumentare la manovrabilità di questo mezzo pesante avrà gli pneumatici su assi indipendenti l’uno dall’altro. Partirà come minimo con Artemis 7, per ora prevista per il 2032 e dovrà durare almeno 10 anni sulla superficie lunare. In cambio, la NASA assicurerà alla JAXA il lancio e l’allunaggio del veicolo, oltre a riservare i posti per due astronauti giapponesi a bordo della missione. Gli astronauti giapponesi saranno quindi i primi non statunitensi ad allunare, con il programma Artemis e forse in assoluto se l’agenzia spaziale cinese non riuscirà ad arrivare prima con i suoi taikonauti sulla Luna.

JAXA/Toyota