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Perché Larry The Cat è un fenomeno del web (e non solo)

Il Chief Mouser del Regno Unito ha visto passare diversi primi ministri, sempre con la sua iconica flemma
Larry The Cat biografia ruolo e successo del gatto di Downing Street
WPA Pool/Getty Images

C'era grande emozione in questi giorni al 10 di Downing Street a Londra: e non perché doveva insediarsi Keir Stamer, il nuovo premier laburista nominato dopo una clamorosa tornata elettorale che ha messo fine a 14 anni di dominio conservatore nel Regno Unito. O meglio, anche per quello, ma la presenza più attesa, in questo rivoluzionario avvicendamento, era ancora una volta Larry the Cat, l'unico e solo “Chief Mouser to the Cabinet Office”. Il gatto soriano, forse tra i più famosi felini al mondo, è una presenza fissa nella residenza del primo ministro inglese, anche se non è di sua proprietà, anzi viene curato dallo staff di Downing Street e dunque nella sua onorata carriera (è arrivato alla veneranda età di 16 anni) ha visto darsi il cambio ben sei premier: David Cameron, Theresa May, Boris Johnson, Liz Truss, Rish Sunak e ora appunto Starmer.

Larry the Cat è divenuto davvero un'istituzione, fotografato dai turisti così come amatissimo sui social. Non è un caso che nel video stesso di insediamento di Starmer, il pacioso animale a quattro zampe, col suo distintivo manto bianco-grigio, compaia nelle primissime scene. L'attenzione pubblica è del tutto meritata: era un gattino randagio, infatti, prima che venisse adottato nel 2011 dallo staff che si prende cura della residenza del primo ministro, all'epoca per fare compagnia ai figli di Cameron; ma si sa che i gatti sono molto territoriali, e in particolare Larry, che secondo alcuni ha dimostrato da sempre grandi capacità nella caccia dei topi (altri resoconti, al contrario, l'hanno soprannominato “Lazy Larry”).

Dunque è poi rimasto al suo posto fino a oggi (un “civil servant", viene definito), e probabilmente continuerà a farlo fino alla fine dei suoi giorni. Ma cosa succede, dunque, quando a un primo ministro ne succede un altro? Per Larry praticamente nulla: mentre lo staff e i dipendenti di un premier devono pensare a fare e disfare scatoloni in entrata e in uscita, il felino se ne sta al suo posto aspettando che la situazione ritorni alla normalità. E in fretta anche! Un privilegio che si è meritato per via anche della sua funzione sociale: la sua documentatissima presenza nella residenza ufficiale ha fatto aumentare negli anni il numero di adozioni di gatti randagi in tutto il Regno Unito.

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Il sito di Downing Street elenca i compiti ufficiali di Larry the Cat, tra cui ci sono il “salutare gli ospiti della residenza, ispezionare le difese di sicurezza e testare mobili antichi in termini di qualità dei riposini”. Nel corso degli anni ha incontrato in effetti parecchi ospiti illustri che sono passati per il prestigioso indirizzo, e uno che ha conquistato il suo cuore - come quello di tanti altri - è stato per esempio Barack Obama. Non si può dire però che Larry abbia relazioni altrettanto cordiali anche con altri animali: a un certo punto è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza mentre scacciava una volpe, mentre notori erano stati i suoi dissidi con Palmerston, il gatto che fino al 2020 risiedeva al Foreign Office a Whitechapel (pare che, in uno dei più brutali scontri tra i due, Larry abbia perso il collare mentre il rivale sia tornato a casa con qualche graffio profondo). Chissà come andrà ora che Starmer porterà a Downing Street la randagina di famiglia, JoJo.

Nel frattempo però Larry the Cat ha tutta una sua vita parallela sul web. Le riprese di Google Maps effettuate sulla strada l'hanno immortalato per l'eternità accanto a un'auto. I suoi social - ovviamente attivati in modalità “unofficial”, persino LinkedIn - hanno centinaia di migliaia di follower. E tutto grazie alle sue pose flemmatiche, la sua nonchalance un po' annoiata e i suoi mille pisolini. Risultati più lusinghieri di tante altre carriere politiche umane, va ammesso.