Perché la dieta senza carboidrati è una scelta inutile e dannosa

Sono fondamentali per l'omeostasi e la salute generale dell'organismo, fornendo l'energia necessaria al cervello e per le attività quotidiane. E ridurli drasticamente è rischioso
Dieta senza carboidrati perch è una scelta inutile e dannosa
BongkarnThanyakij

Anche se sono considerati da molti come i principali nemici della linea e del benessere, i carboidrati nella dieta quotidiana rivestono un ruolo essenziale nei processi di autoregolazione dell’organismo e rappresentano la principale forma di energia per il cervello e per lo svolgimento di qualunque genere di attività. Secondo la visione condivisa dalla comunità scientifica, può avere una certa utilità - in alcune circostanze - ridurre l’apporto di carboidrati, ma resta comunque indispensabile seguire una dieta completa ed equilibrata. Anche solo per questi motivi la dieta senza carboidrati (detta anche, più correttamente, senza alimenti ad alto contenuto di carboidrati) è difficilmente compatibile con la salute generale e il benessere dell’organismo umano.

Alcuni studi scientifici, tra cui uno condotto dall’università di Pittsburgh e pubblicato su Nature, hanno dimostrato che una dieta zero carb, e il conseguente aumento del consumo di cibi ad alto contenuto di grassi e proteine animali, incrementa il rischio cardiovascolare e di sviluppare tumori. A questo si aggiungono danni per il fegato e per i reni, soggetti a uno sforzo eccessivo.

Carboidrati, il pilastro di un’alimentazione sana

I carboidrati (noti anche con il termine glucidi) sono parte fondamentale di una dieta equilibrata e, nonostante la tendenza attuale a preferire un aumento della percentuale proteica a scapito di quella glucidica, la loro eventuale riduzione dovrebbe essere sempre valutata con cura, per evitare impatti di salute negativi. Questi nutrienti, grazie all’energia che producono, sono infatti essenziali per il mantenimento della corretta glicemica, oltre che per il sostentamento delle prestazioni sportive.

In una dieta bilanciata, come suggeriscea anche l’Istituto Superiore di Sanità, i carboidrati dovrebbero coprire il 55-60% della razione alimentare giornaliera. Questa quantità può variare leggermente in base allo stile di vita e alla quantità di esercizio di esercizio fisico svolto: per esempio, chi fa bodybuilding o allenamenti di forza ha necessità di assumere meno carboidrati (in percentuale) rispetto a chi pratica sport di endurance come maratona, nuoto di resistenza eccetera. I carboidrati forniscono circa 4,1 kcal per grammo e rappresentano il principale substrato energetico per il sistema nervoso centrale e per questo sono indispensabili per il suo corretto funzionamento. Inoltre, i glucidi sono parte integrante degli acidi nucleici e di alcuni enzimi e vitamine, essenziali non solo dal punto di vista energetico ma anche per il funzionamento di diversi organi. Oltre a fornire energia immediata, infatti, i carboidrati permettono il corretto funzionamento del metabolismo, condizionando la salute generale dell’organismo e lo svolgimento delle normali attività quotidiane.

I carboidrati sono macronutrienti particolarmente abbondanti in numerosi alimenti: li troviamo nel pane, nella pasta, nei legumi, nelle patate, nel riso e nei cereali, presenti soprattutto nell’amido. Glucosio e fruttosio, altri importanti carboidrati, sono presenti in frutta e verdura come banane, mele, carote, peperoni e cipolle. E ancora, il lattosio si trova contenuto nel latte e nei suoi derivati, come panna, yogurt, formaggi spalmabili freschi, ricotta eccetera.

È bene sempre ricordare che non tutti i carboidrati sono uguali e che possono determinare effetti differenti sull’organismo. All’interno di una dieta equilibrata, i cereali integrali rappresentano una fonte sana di energia: forniscono carboidrati a lento rilascio, garantendo un apporto energetico costante e prolungato, senza causare picchi di insulina. Inoltre, i cereali integrali aiutano nella prevenzione di disturbi cronici come malattie neoplastiche e cardiovascolari. Al contrario, le farine raffinate e le patate hanno un alto indice glicemico e possono causare aumento di peso, specialmente se consumati in eccesso.

Cos’è e come funziona la dieta zero carboidrati?

La dieta senza carboidrati, spesso chiamata anche no carb diet, rappresenta una variante estremamente restrittiva delle diete low carb (ossia a basso contenuto di carboidrati). Questo regime alimentare, spesso (malauguratamente) suggerito per perdere peso e per diminuire la massa grassa, prevede l’eliminazione totale - o quasi - dei carboidrati dalla propria alimentazione, con l'obiettivo di ridurre l'apporto di zuccheri semplici e complessi. Infatti, è praticamente impossibile azzerale la quantità di carboidrati ingeriti, ma si possono eliminare tutti gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri. Insomma, in maniera semplicistica vengono tolti dalla dieta cibi come pasta, pane, patate, cereali, frutta, legumi, latte e derivati, oltre ad alcuni tipi di verdura.

Questa drastica riduzione comporta rinunce significative, ma secondo i sostenitori di questo regime alimentare porterebbe grandi benefici, come una rapida perdita di peso dovuta principalmente alla diminuzione di liquidi e alla riduzione del gonfiore addominale. Le numerose restrizioni impongono a chi segue una dieta senza carboidrati di trovare fonti alternative di energia, che provengono principalmente da proteine e grassi. Per questo tra gli alimenti consigliati ci sono carne, pesce, alcuni tipi di formaggio, uova, soia, frutta a guscio, oli, burro e semi oleosi. Anche alcune verdure non amidacee e frutti ricchi di grassi, come avocado e cocco, possono essere consumati.

Meno energia, carenze e rischi per la salute

Una dieta rigida molto povera di carboidrati, o addirittura zero carb, comporta vari rischi ed effetti negativi per l'organismo. I glucidi, come glucosio, fruttosio e galattosio, sono fondamentali per il corretto funzionamento delle cellule muscolari e cerebrali. Eliminare completamente i carboidrati può portare a una carenza di energia, con conseguenti problemi di stanchezza e mancanza di concentrazione. Proprio per questo motivo questa tipologia di dieta è particolarmente sconsigliata per gli sportivi o, più in generale, per le persone che hanno uno stile di vita attivo e che svolgono regolarmente esercizio fisico. Un altro problema rilevante riguarda la riduzione dell'assunzione di fibre, vitamine e minerali: alimenti come pasta, pane e patate non sono solo fonti di carboidrati, ma contengono anche importanti nutrienti. La loro eliminazione dalla dieta può causare carenze nutrizionali significative, compromettendo la salute generale dell'organismo. Le fibre, in particolare, sono cruciali per la salute intestinale e la loro carenza può portare a disturbi gastrointestinali e stitichezza.

Un regime alimentare povero di carboidrati può aumentare anche il senso di fame, rendendo difficile mantenere la dieta nel lungo periodo. Questo porta spesso a un abbandono precoce della dieta e a un ritorno alle vecchie abitudini alimentari, causando il recupero della massa persa. La sostenibilità a lungo termine di queste diete drastiche è quindi molto bassa, richiedendo un grande impegno e forza di volontà. Inoltre, una dieta ricca di proteine e povera di carboidrati può causare effetti collaterali indesiderati come alito cattivo, dovuto all'eccesso di proteine, e uno squilibrio del microbiota intestinale, essenziale per la digestione e l'assorbimento dei nutrienti.

Insomma, oltre a essere necessario rivolgersi a uno specialista prima di decidere di ridurre l’apporto giornaliero di carboidrato, occorre prestare attenzione a non cadere in abitudini alimentari poco salutari nella speranza - solitamente vana, o solo temporanea - di ottenere risultati rapidi e sorprendenti.