In questi ultimi anni si è parlato, sempre di più, di robot camerieri (o assistenti) all'interno di caffé, ristoranti e hotel, inizialmente trattando la notizia come fun fact o nota di costume. Poi, con la situazione sempre più critica caratterizzata da carenza di personale e da una crescente attenzione alla qualità del lavoro, specie per le nuove generazioni, ci si è accorti che in realtà questi robot, se utilizzati in modo intelligente, possono rappresentare una soluzione innovativa per migliorare l’efficienza operativa e alleggerire il carico di lavoro del personale umano, creando un ambiente professionale più sostenibile. Tuttavia, il vero dilemma risiede nel trovare il giusto equilibrio tra intelligenza digitale e tocco umano. Se ne è parlato qualche settimana fa durante un interessante panel all'interno del BTO (Buy Tourism Online) alla Stazione Leopolda con Francisco Javier Martin Romo, esperto di robotica e innovazione tecnologica nel settore dell’ospitalità, nonché Country Manager EMEA di Keenon Robotics, e con Bruno Siciliano, uno dei massimi esperti di robotica, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione all’Università Federico II di Napoli.

Per quanto riguarda il campo dei servizi, l'adozione dei robot sta crescendo sempre più nel settore dell'ospitalità e, in questo contesto, l’Italia si posiziona tra i Paesi leader in Europa in termini di adozione. Ad esempio, nell'industria alberghiera è oggi possibile migliorare l’efficienza operativa impiegando i robot per svolgere compiti ripetitivi o fisicamente impegnativi, come la logistica o la pulizia, consentendo così al personale (umano) di dedicarsi a mansioni che richiedono maggiore attenzione al cliente. In questo modo, i robot non sostituiscono l’interazione umana, ma supportano il lavoro di tutti, lasciando ai professionisti assunti la libertà di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto, come la cura della relazione e la personalizzazione del servizio. “Uno dei progressi più rilevanti di questi ultimi anni è stato lo sviluppo dei robot collaborativi (cobot), progettati per lavorare insieme agli esseri umani in sicurezza”, ha spiegato il professor Siciliano. “I robot, che una volta erano relegati dietro barriere di sicurezza, oggi condividono lo spazio con gli esseri umani grazie a sensori avanzati che consentono loro di sentire e vedere l’ambiente circostante, interagendo con le persone in maniera più sicura e intuitiva grazie a sensori avanzati che permettono loro di percepire la presenza umana”.

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Secondo il report "Robotics in Hospitality", questo mercato crescerà del 25,4% entro il 2027, migliorando l'efficienza operativa e l'esperienza degli ospiti. Guardando quindi al futuro, le innovazioni robotiche che avranno il maggiore impatto sul settore turistico e della ristorazione si concentreranno quindi su un'automazione dei servizi, su una personalizzazione dell’esperienza del cliente e sull'efficienza operativa. Nel settore turistico, l’adozione di robot concierge e sistemi di check-in automatizzati sta già trasformando il modo in cui gli hotel gestiscono l’accoglienza e i servizi logistici. Mentre nel settore della ristorazione, i robot sono già utilizzati per compiti come il trasporto dei piatti e la preparazione del cibo, riducendo i tempi di attesa, garantendo una qualità costante dei piatti e riducendo gli sprechi alimentari, migliorando l’efficienza operativa e consentendo al personale di concentrarsi su attività più creative e orientate al cliente. Per quanto riguarda invece l'interazione con il pubblico, l'integrazione con sistemi di Intelligenza Artificiale large language models (LLM) come ChatGPT e Gemini permettono ai robot di conversare e fornire informazioni ai clienti, permettendo anche, in alcuni casi, di compiere azioni come effettuare prenotazioni. “Nel futuro saranno soprattutto i robot ad adattarsi e coordinarsi a noi e al nostro modo di lavorare perché l’interazione uomo-robot è la chiave della robotica nel settore dei servizi” ha spiegato Francisco Javier Martin Romo. “Gli esseri umani dovranno essere flessibili nell’apprendere e adattarsi a questi nuovi strumenti di lavoro. Le persone dovranno concentrarsi su ciò che sanno fare meglio gli esseri umani e imparare a delegare compiti puramente meccanici ai robot, ottimizzando così l’efficienza operativa e migliorando l’esperienza del cliente”.

Intanto in questi giorni al CES di Las Vegas, Nvidia ha presentato una tecnologia per addestrare i robot con l’intelligenza artificiale - una sorta di ChatGPT della robotica, così è stato ribattezzato. L’obiettivo di Cosmos (questo il nome della nuova tecnologia) è proprio quello di addestrare robot su larga scala per aiutarli a comprendere ancora meglio il mondo fisico in modo simile a come lo vediamo noi.