Land and Freedom

Land and Freedom

[Disclaimer: m'è partito er sentimento. Chiedo perdono.]

Esistono rivoluzioni che non vengono tradite?

Echi di Omaggio alla Catalogna percorrono in lungo e in largo questo film di Ken Loach, che al saggio di Orwell è liberamente ispirato. Lo lessi tanti anni fa, quando ero ancora giovane e non-idealista, anzi da pragmatico sostenitore di una sinistra vincente mi chiedevo perché, durante la guerra civile spagnola, anarchici, miliziani e il partito comunista non fossero uniti per il bene superiore. Poi più in là nella mia vita incontrai il romanzo Altai dei Wu Ming, dove a un certo punto qualcuno diceva qualcosa come "se addestrate dei cani a prendervi la libertà, vi restituiranno una libertà da cani" (chiedo scusa per l'imprecisione ma è passato qualche tempo) e il concetto mi si è incollato al cervello.

"Turarsi il naso" è una espressione ricorrente in questo periodo di campagna elettorale, un'espressione che è utilizzata come una clava da calare su chi pensa che, contro il risorgere dei fascismi, la salvaguardia della libertà è una questione di "metodo". Perché il compromesso - nel caso specifico l'entrata o meno nell'Esercito Popolare voluto da Stalin, che voleva utilizzare la causa spagnola come vetrina per suoi altri tornaconti internazionali - non ha consentito ai repubblicani di vincere contro Franco. Perché il compromesso - come nell'Italia del dopoguerra la tanto desiderata "unità nazionale", che ha cancellato i nostri crimini coloniali e arrivando fino ai giorni nostri ha instaurato quel medaglificio per fascisti che è il giorno del ricordo - non ha impedito l'eterno ritorno del fascismo. "Certo è facile col senno di poi!" dirà qualcuno, e in effetti è vero, forse. Eppure in tanti, durante la guerra civile spagnola hanno scelto di rifiutare quel compromesso, consapevoli che la loro scelta li avrebbe portati alla sconfitta e alla morte. Ma intendiamoci qui non siamo difronte a concetti reazionari come la "morte onorevole" o l'estetizzazione della guerra, no. È una questione di integrità politica, perché in quegli anni essere marxisti non significava applicare la dialettica materialistica al discorso culturale, oppure fare dei meme su Corbyn sperando di portare a sinistra "i giovani". Significava essere rivoluzionari e la rivoluzione o si fa, o non si fa. Tertium non datur.

Oggi, nella società postmoderna, un film come quello di Ken Loach, totalmente privo di ironia, specchi e simulacri sembra un pezzo d'antiquariato nonostante sia uscito poco più di vent'anni fa. Noialtri che seduti davanti al pc totalmente disillusi o depressi e persino gli intellettuali situati a sinistra, terrorizzati di sembrare troppo engageé - non sia mai che si rischi di perdere l'occasione di scrivere per qualche rivista importante - dovremmo guardare questo film con un sorriso compiaciuto di sufficienza stampato in volto. E invece, per quanto mi riguarda, la commozione è stato il sentimento prevalente.

Spero, che negli anni bui che verranno, in molti abbandoneranno l'ironia e il cinismo e che, senza compromessi, decidano di volere un mondo più uguale e giusto per tutti.

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