Silvan
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Silvan, noto anche come Mago Silvan, all'anagrafe Aldo Savoldello (1937 – vivente), illusionista e personaggio televisivo italiano.
Citazioni di Silvan
- Ricordo che era 1976 e io ero a Torino per registrare uno speciale Sim Sala Bim! del sabato sera con Isabella Biagini. Era proprio il momento di Rol, se ne parlava sui giornali e io cercai di contattarlo. Soprattutto perché eseguiva giochi molto simili ai miei. E dico giochi perché, per me, non sono esperimenti – lui li spacciava come tali: affermava di essere una finestra aperta sull'universo, la voce di Dio, "Sono una grondaia" diceva... [...] ebbi il suo numero di telefono dalla principessina d'Alba, una mia amica di allora. Una sera, lei mi invitò a una festicciola, a una serata con Rol. E quando lui seppe che io dovevo partecipare [...] disse: «No, no, no, no non voglio Silvan. Bravissimo, l'ho visto in televisione, però non voglio che sia presente». Tenete conto, un'altra cosa: al telefono, lui mi teneva al telefono, avrò parlato con lui, non esagero, forse, sette, otto ore, in diverse telefonate nel corso di venti, venticinque giorni. E lui parlava, con quella voce un po' felliniana, quella voce un po' così. Io dicevo: «Maestro, vorrei incontrarla perché alcune cose che lei fa che mi hanno riferito [...], io lo posso duplicare, posso fare la stessissima cosa, utilizzando, naturalmente, il trucco. Ecco, vorrei incontrarla per sincerarmi di persona». Niente da fare. Non mi ha mai voluto... Mai, mai mai mi ha voluto ricevere. Sembrava strano. [...] io gli dicevo: «Maestro scusi, ma lei mi racconta cose straordinarie, ma io non le ho viste. Non è che per caso anch'io...» No, niente da fare. Perché ricordatevi che per tutte le cose straordinarie che accadono, tutte, c'è sempre una spiegazione razionale, sempre e comunque. Basta soltanto cercarla. [...] lui si rifaceva a ben note tecniche da prestigiatore.[1]
«L'assistente perse la chiave e rischiai di soffocare nel baule. Al casinò mi vietano le carte»
Intervista di Giovanna Cavalli, Corriere della Sera, 5 aprile 2023.
- Chiuso a chiave nella mia stanzetta rifacevo esperimenti appresi sui libri antichi, recitando le formule magiche. Il mio amico, figlio del farmacista, mi procurava i componenti chimici per l'autocombustione. Una volta mi sono bruciato le sopracciglia, un'altra ho dato fuoco alla tovaglia. Tramutavo l'acqua in vino per i miei sei fratelli. "Sto fio ze mato", sospirava mamma. Per disperazione papà diede fuoco alla valigia dove tenevo tutti i miei giochi. E mi portò dallo psichiatra Cappelletti a San Servolo, l'"isola dei matti". Feci un trucchetto pure a lui. Tagliai in due una cordicella, me la misi in bocca e la tirai fuori intera. Il professore restò a bocca aperta. "Come hai fatto?". "Sono un mago". "Mi sa che hai ragione".
- A 18 anni vinsi Primo applauso, un programma della Rai presentato da Enzo Tortora e Silvana Pampanini. In gara con me c'erano Adriano Celentano e Peppino Di Capri, in giuria Carlo Dapporto e Vittorio De Sica. Presi tutti dieci sulle palette.
- [Alla domanda se abbia mai svelato i suoi trucchi] Solo se costretto. Al teatro Sistina, per uno show con Ornella Vanoni, facevo apparire sei colombe bianche che tenevo qui in giardino. Arrivò la protezione animali, convinta che le schiacciassi, dovetti spiegare come facevo. O quando, nel 1982, mi esibii a Versailles per i sette Grandi della Terra: c'erano Ronald Reagan – a cui indovinai quanti soldi aveva in tasca – Margaret Thatcher, Helmuth Schmidt, François Mitterand, Giovanni Spadolini. La sicurezza fu inflessibile, smontarono tutti i miei marchingegni pezzo a pezzo, svitarono anche le gambe dei tavolini.
Note
- ↑ Da Massimo Polidoro (a cura di), Silvan: «Chissà perché Rol non mi volle mai incontrare...», Scienza & Paranormale nº 87-88, settembre-dicembre 2009; ripubblicato in cicap.org, 4 marzo 2010.