Marco Tullio Cicerone
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Marco Tullio Cicierone (106 AC - 43 AC), filosofo e scrittore latino
- Mi odino pure, purché mi temano.
- Un aruspice non può incontrare un altro aruspice senza ridere.
- Non siamo nati soltanto per noi stessi.
- Non c'è niente di tanto sacro che il denaro non possa violare, niente di tanto forte che il denaro non possa espugnare.
- L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?
- Nessuno è tanto vecchio da non essere sicuro di poter vivere ancora un anno.
- Nulla è difficile per chi ama.
- La vita non è niente senza l'amicizia.
- Sommo diritto somma ingiustizia.
- Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.
- Ignorare tutto quello che accadde prima che tu nascessi,
equivale ad essere sempre fanciullo.
- Amare non è altro che scegliere quello cui ti senti di voler bene, non per bisogno nè per utilità alcuna.
- La prodigalità non ha fondo.
- Ai pittori ed ai poeti sempre fu concesso di osare qualche cosa nel limite dovuto.
- La fronte, gli occhi, il volto molto spesso mentiscono;
le parole spessissimo.
- Chi si tien pago delle cose sue, possiede le maggiori e le più sicure ricchezze.
- Nella sicurezza dell'animo sta riposta la vita tranquilla.
- Pazienza è una volontaria e costante tolleranza di cose ardue e difficili a scopo di onestà e di utilità.
- Ottimo condimento del cibo è la fame.
- Ha assai beni chi non ha male alcuno.
- Ogni persona si lamenta, specialmente della sorte propria.
- Le cose male acquistate han mala fine.