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Daniel Halévy: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Daniel Halévy==
==Citazioni di Daniel Halévy==
*[[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] trovò a Basilea stessa un confidente migliore della sua inquietudine. Lo storico [[Jacob Burckhardt|Jacopo Burckhardt]], grande conoscitore di arti e di civiltà, era triste; ogni brutalità gli era odiosa; detestava la guerra e le sue distruzioni. Cittadino dell'ultima città in Europa che mantenga la sua indipendenza e il costume antico, fiero di questa indipendenza e di questo costume, Jacopo Burckhardt, borghese di Basilea, non amava le nazioni di trenta o quaranta milioni di anime che vedeva costituirsi. Ai disegni di Bismarck e di Cavour preferiva il consiglio di Aristotele: «Fate in modo che il numero dei cittadini non superi i diecimila, o se no, non potrebbero più riunirsi sulla piazza pubblica».<ref>Da ''[https://archive.org/details/DanielHalevyLaVitaDiFedericoNietzsche/page/n1/mode/1up La vita di Federico Nietzsche]'', versione italiana di L. Ambrosini, Fratelli Bocca Editori, 1912, p. 76.</ref>
*[[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] trovò a Basilea stessa un confidente migliore della sua inquietudine. Lo storico [[Jacob Burckhardt|Jacopo Burckhardt]], grande conoscitore di arti e di civiltà, era triste; ogni brutalità gli era odiosa; detestava la guerra e le sue distruzioni. Cittadino dell'ultima città in Europa che mantenga la sua indipendenza e il costume antico, fiero di questa indipendenza e di questo costume, Jacopo Burckhardt, borghese di Basilea, non amava le nazioni di trenta o quaranta milioni di anime che vedeva costituirsi. Ai disegni di Bismarck e di Cavour preferiva il consiglio di Aristotele: «Fate in modo che il numero dei cittadini non superi i diecimila, o se no, non potrebbero più riunirsi sulla piazza pubblica». Aveva studiato Atene, Venezia, Firenze e Siena. Teneva in altissimo conto le discipline antiche e latine, in conto molto mediocre le germaniche: aveva paura di un'egemonia tedesca.<ref>Da ''[https://archive.org/details/DanielHalevyLaVitaDiFedericoNietzsche/page/n1/mode/1up La vita di Federico Nietzsche]'', versione italiana di L. Ambrosini, Fratelli Bocca Editori, 1912, p. 76.</ref>


==Note==
==Note==

Versione delle 17:48, 4 gen 2025

Daniel Halévy (1888 circa)

Daniel Halévy (1872 – 1962), storico e saggista francese.

Citazioni di Daniel Halévy

  • Nietzsche trovò a Basilea stessa un confidente migliore della sua inquietudine. Lo storico Jacopo Burckhardt, grande conoscitore di arti e di civiltà, era triste; ogni brutalità gli era odiosa; detestava la guerra e le sue distruzioni. Cittadino dell'ultima città in Europa che mantenga la sua indipendenza e il costume antico, fiero di questa indipendenza e di questo costume, Jacopo Burckhardt, borghese di Basilea, non amava le nazioni di trenta o quaranta milioni di anime che vedeva costituirsi. Ai disegni di Bismarck e di Cavour preferiva il consiglio di Aristotele: «Fate in modo che il numero dei cittadini non superi i diecimila, o se no, non potrebbero più riunirsi sulla piazza pubblica». Aveva studiato Atene, Venezia, Firenze e Siena. Teneva in altissimo conto le discipline antiche e latine, in conto molto mediocre le germaniche: aveva paura di un'egemonia tedesca.[1]

Note

  1. Da La vita di Federico Nietzsche, versione italiana di L. Ambrosini, Fratelli Bocca Editori, 1912, p. 76.

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