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Pianificatore territoriale

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Il Pianificatore Territoriale è il principale professionista di riferimento in merito alla pianificazione territoriale ed urbanistica.

Il Pianificatore Territoriale si occupa principalmente della pianificazione e progettazione della città, del territorio e dell'ambiente, al cui interno sono previsti interventi edilizi[1]. La sua attività riguarda inoltre non solo di tutte quelle trasformazioni su scala urbana e territoriale che caratterizzano una determinata città o territorio, ma anche di tutti i processi e le dinamiche socioeconomiche che di queste trasformazioni sono al tempo stesso origine e risultato.

Professione in Italia

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In passato con legge sulle professioni di Ingegnere e Architetto del 1923[2] e con il relativo regolamento di attuazione[3] si attribuiva ad Ingegneri ed Architetti le competenze esclusive di tale professione. Più tardi, nel 1992,[4] anche le figure del dottore agronomo e del dottore forestale acquisiscono talune prerogative legate alla pianificazione territoriale e all'urbanistica.

Con la nascita dei Corsi di Laurea in Urbanistica (1971 presso l'Università IUAV di Venezia e 1974 presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria) venne introdotta la figura dell'Urbanista, il quale tuttavia non rientrava nell'elenco delle figure professionali riconosciute.

Il riconoscimento professionale dei laureati in Urbanistica e Piaificazione Territoriale avvenne col D.P.R. n. 328 del 5 giugno 2001, i quali furono inseriti all'interno dell'Ordine degli Architetti (oggi nominato come Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori APPC) nel settore Pianificatori Sezione A con il titolo professionale di "Pianificatore Territoriale" (D.P.R. 328/2001, Art. 15 comma 3 lettera b). A seguito dell'introduzione delle Lauree Triennali in Pianificazione Territoriale, i laureati triennali in Pianificazione Territoriale furono inseriti all'interno dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nel settore Pianificatori Sezione B con il titolo professionale di "Pianificatore Iunior" (D.P.R. 328/2001, Art. 15 comma 5 lettera b).

Attualmente la formazione universitaria del Pianificatore Territoriale avviene all'interno dei Corsi di Laurea Triennale in Scienze della Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale (L-21)[5] e Corsi di Laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale (LM-48).[6] L'iscrizione all'Ordine è subordinata al superamento dell'apposito Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione.

Sulla base delle Sentenze del Consiglio di Stato n.6368/2003, n.2178/2008,n.1473/2009, n.686/2012, le quali hanno dichiarato che la professione di Architetto è unica e che gli iscritti all'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sono stati suddivisi in settori caratterizzanti la professione, i Pianificatori Territoriali vengono spesso indicati da Enti ed Organi Pubblici anche come Arch. Pianificatori Territoriali nonostante la diversa nomenclatura indicata dal D.P.R. 328/2001.

Ai sensi dell'art.16 Comma 2 del D.P.R. n.328 del 2001, formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella Sezione A - Settore "Pianificazione Territoriale":

a) la pianificazione del territorio, del paesaggio, dell'ambiente e della città;

b) lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane, territoriali, paesaggistiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di attività di valutazione ambientale e di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e territoriali;

c) strategie, politiche e progetti di trasformazione urbana e territoriale.

Nello specifico, il Pianificatore Territoriale può redigere qualsiasi tipo di Piano Territoriale Quadro, di Piano Urbanistico Generale, di Piano Urbanistico Attuativo, nonché di tutti gli strumenti settoriali e complementari di pianificazione[7]. Oltre a questo, esso può effettuare anche interventi di progettazione edilizia.


Ai sensi dell’art.16 Comma 5 del D.P.R. n.328 del 2001, formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella Sezione B […] per il Settore "Pianificazione":

1) le attività basate sull'applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attività di pianificazione;

2) la costruzione e gestione di sistemi informativi per l'analisi e la gestione della città e del territorio;

3) l'analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale;

4) procedure di gestione e di valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi complessi.

Normativa di riferimento

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  • R.D: n.1395 del 1923
  • R.D. n.2537 del 1925
  • D.I. 11 maggio 2000
  • D.P.R. n.328 del 2001
  • D.P.R. n.380 del 2001
  • Nota MIUR del 28 maggio 2002
  • Sentenze del Consiglio di Stato n.6368/2003, n.2178/2008,n.1473/2009, n.686/2012
  1. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato l'8 luglio 2024.
  2. ^ Legge 24 giugno 1923, n. 1395, Tutela del titolo e dell'esercizio professionale degli ingegneri e degli architetti
  3. ^ Regio Decreto 23 ottobre 1925, n. 2537, Approvazione del regolamento per le professioni d'ingegnere e di architetto
  4. ^ Legge 10 febbraio 1992, n. 152
  5. ^ L21 - CLASSE DELLE LAUREE IN SCIENZE DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, URBANISTICA, PAESAGISTICA E AMBIENTALE, su www.cestor.it. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  6. ^ LM48 - CLASSE DELLE LAUREE MAGISTRALI IN PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, URBANISTICA E AMBIENTALE, su www.cestor.it. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  7. ^ PIANIFICATORI, su ArchSIND - Sindacato delle Professioni Tecniche dell'Architettura, Pianificazione, Paesaggio e Conservazione. URL consultato il 9 luglio 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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ArchSIND, su sinurb.it. URL consultato il 27 giugno 2015.

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