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Ufficiali del regno di Gerusalemme

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Stemma del Regno di Gerusalemme (1099-1291)

Gli ufficiali del Regno di Gerusalemme erano funzionari dell'apparato pubblico dello Stato crociato: il connestabile, il maresciallo, il siniscalco, il ciambellano – noti come Grandi Uffici – il maggiordomo e il cancelliere. Ad essi si aggiunsero i balivi, i visconti e i castellani.

Tali uffici furono mutuati dagli apparati burocratici vigenti nella Francia settentrionale dell'XI secolo, patria d'origine dei primi re di Gerusalemme. Mentre in Europa queste figure passarono attraverso numerose evoluzioni, a Gerusalemme il loro sviluppo fu molto più lento o del tutto assente. Qui assunsero caratteristiche e ruoli differenti rispetto agli omologhi europei.

Di seguito sono riportati gli elenchi dei personaggi che ricoprirono tali cariche. Si tratta di liste necessariamente incomplete, poiché talvolta i nomi o le date dei vari ufficiali sono rimasti sconosciuti. Dopo la caduta del regno di Gerusalemme i titoli furono spesso conferiti a scopo onorifico dai sovrani di Cipro.

Il connestabile era il comandante dell'esercito, incaricato di provvedere al pagamento dei mercenari e a giudicare le cause di pertinenza militare. Questi era il più alto ufficiale del regno, a causa dello stato di perenne conflittualità fra i cristiani e i musulmani. Ufficialmente, il connestabile era il comandante in seconda dell'esercito, nel quale svolgeva funzioni di polizia e comandava un'armata grande il doppio delle altre. Inoltre, i connestabili determinavano i confini del regno [1]. Durante l'incoronazione del sovrano, il connestabile era chiamato a tenere le redini del cavallo del re.

Il maresciallo era il comandante in seconda del connestabile e, in un certo senso, suo vassallo. Aveva il compito di guidare i mercenari ed era responsabile dei cavalli dell'esercito. A lui spettava distribuire il bottino dopo una battaglia vittoriosa [1]. Il giorno dell'incoronazione il maresciallo assisteva il connestabile.

L'ufficio di siniscalco non raggiunse mai la preminenza del corrispondente europeo, ma fu comunque di grande importanza. Il siniscalco organizzava la cerimonia d'incoronazione, presiedeva l'Alta Corte in assenza del re, amministrava i castelli reali e gestiva le finanze e le rendite regie. Il potere dei siniscalchi si esercitava solo nei confronti dei visconti ma non dei castellani [2]. Durante le incoronazioni il siniscalco reggeva lo scettro del sovrano e si occupava di sovrintendere all'intera cerimonia.

Siniscalchi titolari

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Il ciambellano amministrava le tenute del sovrano e la relativa servitù, oltre a ricoprire incarichi onorifici come la gestione dei giuramenti [1]. Il giorno dell'incoronazione il ciambellano presiedeva alla vestizione del re. Al ciambellano era assicurato un feudo dal quale ricavava il proprio compenso.

Il maggiordomo aveva in carico la mensa reale e l'amministrazione dei vigneti del regno [1].

Il cancelliere redigeva gli atti e i documenti e gestiva il servizio diplomatico del regno [1]. Le dimensioni dell'ufficio di cancelleria rimasero sostanzialmente ridotte, limitate a pochi segretari e scribi, a differenza di quanto avvenne in Europa, dove assunse le dimensioni di un vasto apparato burocratico e amministrativo. Questa carica era spesso ricoperta da chierici, che non di rado diventavano vescovi o arcivescovi, talvolta continuando a occupare l'incarico. La relativa marginalità della figura del cancelliere riflette l'altrettanto relativa decentralizzazione dell'autorità regia rispetto ad altre monarchie contemporanee quali quella inglese o francese, dotate di una maggiore centralizzazione.

Il balivo (o balì) era un ufficiale giudiziario che amministrava il regno in assenza del re o durante la sua minorità con funzioni di reggente - ad esempio durante la prigionia di Baldovino II o la minorità e poi la malattia di Baldovino IV. Nel XIII secolo il balivo governava come un vero e proprio re e figurava come l'uomo più potente del regno, soprattutto nel periodo in cui i sovrani erano prevalentemente stranieri e non risiedevano stabilmente nel territorio dello stato.

Visconti e Castellani

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Questi due uffici furono tenuti spesso da una sola persona, altre volte furono ripartiti fra due titolari. Non di rado uno dei due rimase vacante. Erano di nomina regia ed occupavano la Torre di Davide, ma le loro mansioni specifiche sono in gran parte sconosciute, probabilmente perché non rivestivano grande importanza. Uno dei compiti del visconte era quello di arrestare i criminali e amministrare la giustizia nelle corti di basso rango. Come l'ufficio di maggiordomo, anche quelli di visconte e castellano non sono sopravvissuti allo spostamento della capitale a San Giovanni d'Acri.

  • Anselmo (castellano, circa 1110)
  • Pisellus (visconte, circa 1110)
  • Ascatino (visconte, 1120-1135?)
  • Roardo il Vecchio (entrambe le cariche?, 1135?-1150?)
  • Arnoul (visconte, 1155-1181?)
  • Oddone di Saint Amand (entrambe le cariche?, circa 1160)
  • Roardo il Giovane (castellano, 1165-1177?)
  • Pietro di Creseto (castellano, circa 1173?)
  • Baliano di Giaffa (castellano, circa 1178)
  • Pietro di Creseto (castellano, circa 1178)
  1. ^ a b c d e Richard, 77.
  2. ^ Richard, 76.

Voci correlate

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