Temburongia simplex

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Temburongia simplex
Immagine di Temburongia simplex mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidae
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaBambusoideae
TribùBambuseae
SottotribùTemburongiinae
K.M.Wong, 2016
GenereTemburongia
S.Dransf. & K.M.Wong, 1996
SpecieT. simplex
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Nomenclatura binomiale
Temburongia simplex
S.Dransf. & K.M.Wong, 1996

Temburongia simplex S.Dransf. & K.M.Wong, 1996 è una specie di bambù della famiglia delle Poacee, endemica del Brunei.[1] È l'unica specie del genere Temburongia S.Dransf. & K.M.Wong, 1996 e della sottotribù Temburongiinae K.M.Wong, 2016.[2][3]

L'etimologia del nome generico (Temburongia) deriva da Temburong, un distretto del Brunei situato nel Nord dell'isola del Borneo. L'epiteto specifico (simplex) significa semplice, indiviso.[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici contemporanei Soejatmi Dransfield (1939-) e Khoon Meng Wong (1954-) nella pubblicazione "Sandakania. Sandakan" (7: 55. 1996) del 1996.[5] Il genere è stato definito dai botanici contemporanei Soejatmi Dransfield (1939-) e Khoon Meng Wong (1954-) nella pubblicazione "Sandakania. Sandakan" (7: 53. 1996) del 1996.[6] La sottotribù è stata definita dal botanico contemporaneo Khoon Meng Wong (1954-) nella pubblicazione "Sandakania. Sandakan" (22: 29. 2016) del 1996.[7]

Spighetta generica con tre fiori diversi

Il portamento delle specie di questa sottotribù è arbustivo (cespitoso) perenne con culmi legnosi e pendenti (specialmente all'apice). Le radici sono del tipo fascicolato derivate da brevi rizomi pachimorfi. I nodi sono provvisti di protuberanze. Ogni nodo può avere diversi rami di cui uno è dominante. Gli internodi sono cavi, affusolati e colorati di verde chiaro. Altezza massima: 10 metri. Diametro dei culmi: 7 – 30 mm. Lunghezza degli internodi: 20 – 30 cm.[1][8][9][10][11][12][13]

Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie.

  • Foglie del culmo: le foglie del culmo hanno dei piccoli padiglioni auricolari con forme arrotondate senza fimbrie. Le guaine sono lunghe circa 15 cm, colorate di viola, glabre e troncate all'apice. Le lamine delle foglie hanno un portamento eretto e forme lanceolate. Ogni ramo può avere 10 - 19 foglie.
  • Foglie del fogliame: le foglie del fogliame sono auricolate.

Infiorescenza

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  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze sono per lo più ramificate ed hanno la forma di una grande pannocchia aperta. Le spighette (non pseudospighette) sono raccolte in grappoli di tre (o una o due) e sono sottese da alcune brattee (sono posizionate alle ascelle di quest'ultime) prive di gemme.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, sessili e compresse lateralmente con forme ellittiche, sono formate da tre fiori sottesi da due brattee chiamate glume (inferiore e superiore). Le spighette iniziano e terminano con un fiore sterile (è fertile solamente quello centrale). Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione è sotto ogni fiore fertile.

I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[8]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.

I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, ovoidali o subglobosi, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo, carnoso e succulento, è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto di epiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessura scutellare è assente.

  • Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento –dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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La specie è endemica del Brunei con habitat tropicali.

La famiglia delle Poaceae comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[11][14]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, la sottotribù Temburongiinae fa parte della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Bambuseae).[1][8]

La sottotribù Temburongiinae, insieme ad alcune altre sottotribù della tribù Bambuseae (Bambusinae, Greslaniinae, Dinochloinae, Holttumochloinae, Hickeliinae, Melocanninae e Racemobambosinae) è descritta all'interno del "clade paleotropicale". Buona parte delle specie di questo gruppo sono esaploidi o superiori con una storia poliploide che coinvolge antenati che erano strettamente legati all'antenato delle Arundinarieae (la tribù "basale" della sottofamiglia Bambusoideae).[3]

Alcune ricerche filogenetiche[3] posizionano questa specie vicina al "core" della tribù Bambuseae come "gruppo fratello" delle sottotribù Bambusinae e Holttumochloinae.

Inizialmente questa specie era descritta all'interno della sottotribù Bambusinae.[1]

  1. ^ a b c d Kellogg 2015, pag. 180.
  2. ^ (EN) Temburongia simplex, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 settembre 2024.
  3. ^ a b c Soreng et al. 2017, pag.283.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  8. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  10. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  11. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  12. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  13. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  14. ^ (EN) Accepted genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 settembre 2024.

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