Latte di suocera
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Latte di suocera | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Dettagli | |
Categoria | bevanda |
Il latte di suocera o tringalo è un liquore centerbe[1], pari a 70% vol.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Caratteristica l'etichetta con teschio bianco su sfondo nero[1], che lo contraddistingue. Il bizzarro nome fa riferimento al senso di bruciore che si avverte in gola in seguito all'assunzione del liquore che per analogia richiama lo stereotipo della suocera acida e poco sopportata[2][3]. Da non confondere con il limoncello al latte[4], bevanda di preparazione casalinga a volte omonima del liquore qui citato.
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]Viene utilizzato nella preparazione di piatti flambé, in quanto l'elevata concentrazione di alcol lo rende facilmente infiammabile. È anche usato nei cocktail.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Latte di suocera secco ad alta gradazione alcolica, su saperebere.com. URL consultato il 10 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2019).
- ^ Tutti pazzi per gli alcolici più forti del mondo, in Sale & Pepe. URL consultato il 10 marzo 2020.
- ^ Maria Cristina Strocchi, Sonny Raumer, Tullio Segato, Liberarsi dalla dipendenza affettiva: in 5 mosse, Edizioni Il Punto D'incontro, 2017. URL consultato il 10 marzo 2020.
- ^ Paola Balducchi, Latte di suocera, in 500 ricette di marmellate, Newton Compton Editori, 2013. URL consultato il 10 marzo 2020.
- ^ Enrico Remmert, Luca Ragagnin, Elogio della sbronza consapevole, Marsilio, 2005. URL consultato il 10 marzo 2020.