Carosello Carosone (film)
Carosello Carosone è un film per la televisione del 2021 diretto da Lucio Pellegrini e basato sulla vita del musicista Renato Carosone, in omaggio al centenario della sua nascita. È liberamente ispirato al libro biografico Carosonissimo di Federico Vacalebre.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]New York, 1958. Renato Carosone sta provando i brani del concerto che terrà alla Carnegie Hall, dove suonano numerosi artisti di eccezionale rilievo: è la sua consacrazione internazionale e quella del Sestetto, del quale fa parte anche l'eclettico batterista Gegè Di Giacomo. Al piano, Renato ricorda i momenti più importanti della sua vita.
Napoli, 1937. Il diciassettenne Renato si diploma da privatista al Conservatorio di San Pietro a Majella in pianoforte con il maestro Alberto Curci. Per questa occasione suo padre Antonio gli regala un prezioso giradischi, ed è grazie alla musica americana che ascolta per mezzo di esso che Renato trae ispirazione per le proprie composizioni. Dopo un'esperienza a teatro, Renato viene scritturato dal capocomico Aldo Russo, appena tornato dagli Stati Uniti d'America, come pianista-arrangiatore della sua compagnia diretta a Massaua, in Eritrea. La compagnia si esibisce nel ristorante-teatro Da Mario, ma il repertorio interamente napoletano non viene gradito dal pubblico di trasportatori del nord Italia, che preferisce un gruppo di ballerine, e ben presto il gruppo si scioglie. Nel 1940, un anno dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, mentre è diretto ad Asmara con un collega, Renato viene minacciato coi fucili da alcuni indigeni che lo credono una spia, ma si salva suonando la fisarmonica, che i rapitori credevano fosse una ricetrasmittente. Giunto in città, Renato inizia a suonare al Teatro Odeon gestito dal cugino Antonio, ed è proprio all'Odeon che conosce e s'innamora della ballerina veneziana Italia Levidi (che aveva già scorto allo sbarco a Massaua), già madre di un bambino, Pino, che vive a Roma con la nonna. Nonostante ciò, Renato decide di sposarla comunque e di adottarne il figlio dandogli il suo cognome.
Napoli, 1946. Renato torna a casa e presenta la sua nuova famiglia al padre Antonio, al fratello Ottavio e alla sorella Olga. Renato trova la sintesi musicale che cercava: tradizione napoletana e ritmi jazz, e dà vita alla band che rivoluzionerà la musica nostrana. Il successo è immediato e proietta la band in un'avventura che li vede protagonisti nei locali più in voga: dallo Shaker di Napoli fino, nel 1953, allo scintillante Caprice, cuore del jet-set milanese. Il Sestetto viene chiamato a inaugurare le trasmissioni della televisione italiana il 3 gennaio 1954; successivamente il chitarrista olandese Peter Van Wood decide di lasciare la band per dedicarsi alla carriera da solista. La band comincia delle proficue collaborazioni con i parolieri Mariano Rapetti e Nicola Salerno.
La fama è ormai inarrestabile e Renato, dopo numerosi successi riscossi in tutta Europa, parte con il Sestetto per la loro prima tournée oltre confine, che culmina nel trionfo alla Carnegie Hall di New York. Il 7 settembre 1959, Renato annuncia in televisione l'intenzione di ritirarsi dalle scene, passando il testimone a Gegè.
«Quella sera, al culmine del successo, Renato Carosone si ritirò dalle scene per dedicarsi alla famiglia. Tornò a suonare nel 1975. Si spense nel 2001. Non smise mai di suonare. Nessun cantante italiano, fino ad oggi, è stato in testa per tre volte alle classifiche americane. Gegè di Giacomo continuò a suonare in tutta Italia le canzoni di Renato. Dopo una fortunata carriera da solista, Peter Van Wood si dedicò all'astrologia e divenne un amato personaggio televisivo.»
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film su Renato Carosone, targato Rai, si pone l'obiettivo di raccontare l'avventura professionale del musicista italiano più famoso al mondo.[2] La pellicola prende il nome proprio dal primo album di Renato Carosone e il suo Quartetto, Carosello Carosone, pubblicato nel 1954.
Le riprese si sono svolte tra le città di Napoli e Roma nel mese di ottobre 2020.[3]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato trasmesso in prima visione su Rai 1 il 18 marzo 2021, registrando una media di 5 518 000 telespettatori pari al 22,9% di share.[4]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2021 – Nastro d'argento[5]
- 2021 – Premio Flaiano[6]
- Migliore sceneggiatura a Giordano Meacci e Francesca Serafini
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Su Rai1 il film tv "Carosello Carosone", su Rai Ufficio Stampa, rai, 12 marzo 2021. URL consultato il 14 marzo 2021 (archiviato il 18 marzo 2021).
- ^ Il film tv Carosello Carosone su Rai 1, su TVserial.it, 18 marzo 2021. URL consultato il 25 febbraio 2021 (archiviato il 5 marzo 2021).
- ^ Katia Russo, Carosello Carosone, in primavera il film tv su Renato Carosone, su Informazione Oggi, 26 gennaio 2021. URL consultato il 25 febbraio 2021 (archiviato il 27 gennaio 2021).
- ^ Mattia Buonocore, Ascolti TV - Giovedì 18 marzo 2021. Carosone vince con il 22.9% (5,5 mln), L’Isola cala al 17.9% (3 mln), su Davide Maggio, 19 marzo 2021. URL consultato il 19 marzo 2021 (archiviato il 19 marzo 2021).
- ^ Nastri d’argento 2021, ecco tutti i vincitori, su rollingstone.it. URL consultato il 22 giugno 2021.
- ^ Isabella Insolia, Premi Flaiano 2021: tutti i premiati della 48ª edizione, su Shockwave, 21 giugno 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carosello Carosone (PDF), in News Rai, Anno LXIII n.15, 12 marzo 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Carosello Carosone, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Carosello Carosone, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- Carosello Carosone, su RaiPlay. URL consultato il 14 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2021).