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Il presidente del Borgorosso Football Club

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Il presidente del Borgorosso Football Club
La famosa scena della incitazione prima della partita
Paese di produzioneItalia
Anno1970
Durata115 min
Generecommedia
RegiaLuigi Filippo D'Amico
SoggettoSergio Amidei, Alberto Sordi, Adriano Zecca
SceneggiaturaSergio Amidei, Alberto Sordi, Adriano Zecca
FotografiaSante Achilli
MontaggioAntonio Siciliano
MusichePiero Piccioni
ScenografiaUmberto Turco
CostumiEmilio Baldelli, Bruna Parmesan
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

«Chi non lotta con coraggio non si merita l'ingaggio Chi non lotta con vigore è peggior di un traditore Chi si estranea dalla lotta... è un gran fijo de 'na mignotta!»

Il presidente del Borgorosso Football Club è un film commedia italiano del 1970, diretto da Luigi Filippo D'Amico ed interpretato da Alberto Sordi.

Benito Fornaciari, funzionario del Vaticano e appassionato di filatelia, eredita dal padre Libero il Borgorosso Football Club, squadra di calcio nel paese romagnolo di Borgorosso. Il calcio non è la sua passione, tuttavia, dopo un primo momento di disinteresse per la squadra, inizia a dedicarvisi completamente, con pessimi risultati: oltre a giocatori scarsi, ingaggia un allenatore italo-peruviano, José Buonservizi, soprannominato lo Stregone, che in breve tempo gli rendono ostile l'intero paese.

Benito litiga con l'arbitro subito prima della sospensione della partita

Dopo aver esonerato l'allenatore e imposto alla squadra ritiri draconiani basati sul lavoro dei campi, Benito assume direttamente le redini del club facendo da presidente-allenatore e le sorti della squadra sembrano cambiare: il Borgorosso risale in classifica fino a sfiorare la vetta. Tuttavia, in una partita interna con i rivali del Sangiovese, mentre la squadra sta perdendo su rigore provocato dal centravanti Celestino Guardavaccaro, acquistato nel mercato estivo a caro prezzo, Benito entra in campo litigando con l'arbitro e innescando un'invasione di campo da parte dei tifosi con conseguente interruzione della partita e successiva penalizzazione della squadra con squalifica del campo di gioco.

A causa della crisi che investe la società, un gruppo di imprenditori locali avversi al presidente riesce a costringerlo a dimettersi; ma Fornaciari, intervenendo nell'assemblea che dovrebbe sancire l'insediamento della nuova dirigenza, presenta a sorpresa il suo ultimo ingaggio: nientemeno che Omar Sívori. Questo, se da un lato gli assicura l'acclamazione della tifoseria, per contrasto provoca il ritiro della cordata degli imprenditori, la messa in mora della società e il pignoramento di tutte le proprietà di Benito e perfino del pullman della squadra. Di ciò non si cura Benito che, ritornato presidente, parte con i tifosi in festa, assieme alla squadra, su un autocarro per il bestiame per raggiungere lo stadio in campo neutro.

Il film fu girato a Bagnacavallo (RA), allo stadio di Molinella (BO), alla Casa Vinicola Valli e agli stadi di Faenza (RA) e Lugo (RA). Il casolare invece si trova nel comune di Modigliana (FC), podere detto appunto Borgo Rosso.

Commemorazioni

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Una squadra di calcio chiamata Borgorosso Football Club 1919 è stata veramente fondata dal giornalista Giovanni Lacagnina per commemorare Alberto Sordi e il film. Venne presentata alla stampa l'11 novembre 2006 con il patrocinio del Comune di Roma e successivamente iscritta al campionato dilettanti di Terza Categoria[1].

  1. ^ Calcio: il Borgorosso si presenta con mostra dedicata a Sordi, in Adnkronos, 10 novembre 2006. URL consultato il 2 gennaio 2022.

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