Sidney Webster
Sidney Norman Webster | |
---|---|
Nascita | Walsall, 9 marzo 1900 |
Morte | 5 aprile 1984 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | Royal Air Force |
Anni di servizio | 1918-1950 |
Grado | Air Vice Marshal |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Comandante di | Coastal Command |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Sidney Norman Webster (Walsall, 9 marzo 1900 – 5 aprile 1984) è stato un aviatore e militare britannico, vincitore dell'edizione della Coppa Schneider tenutasi a Venezia, Italia, nel settembre 1927.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque al numero 41 di Borneo Street, Walsall, il 9 marzo 1900. Frequentò la Chuckery Senior School (1911-1914) e poi la Butts School.[2] Ottimo sportivo, giocò a calcio per il team della Walsall Schoolboy Association e fu capitano della Chuckery School First XI, e anche a cricket per Walsall.[2] Lasciò la scuola poco prima dell'inizio della prima guerra mondiale, lavorando dapprima come impiegato nelle ferrovie, e poi come impiegato presso l'ufficio del procuratore legale S.E. Loxton.[2] Il 1 aprile 1918 ai arruolò nella Royal Air Force,[3] e dopo sei mesi di duro addestramento, il 27 settembre fu nominato ufficiale, con il grado di 2nd Lieutenant (Pilot).[2] Il suo primo tour incarico fu, come ufficiale pilota, in India, dove nel 1922 gli fu conferita l'Air Force Cross per un volo record di durata.[4] Ritornato in Inghilterra divenne un pilota collaudatore presso il Marine Aircraft Experimental Establishment. Il 21 maggio 1924 fu promosso flight lieutenant, e nell'aprile 1927 fu selezionato[5] per lo High Speed Flight formato a Felixstowe in vista della partecipazione all'edizione della Coppa Schneider che si teneva a Venezia, Italia, nel mese di settembre.[3] Assegnato come pilota ad uno dei moderni idrovolanti monoplani Supermarine S.5 progettato da R.J. Mitchell, vinse la competizione, davanti a 200.000 spettatori, percorrendo il percorso ad una velocità media di 453,200 km/h (273,01 mph),[1] con il record sul giro più veloce di 281,54 mph.[2] Per questo fatto ebbe la bar sulla sua Air Force Cross, e al suo rientro in Gran Bretagna ricevette onori trionfali nella sua città natale, con una apposita parata avventa il 6 ottobre 1927.[N 1]
Rimasto in servizio nella RAF, continuò la sua carriera militare divenendo in successione squadron leader, wing commander, group captain e air commodore tra gli anni trenta e quaranta del XX secolo.[2] Distaccato presso il governo egiziano il 1 ottobre 1933,[3] vi rimase fino al 28 agosto 1939.[3] Durante la seconda guerra mondiale la sua grande esperienza come pilota collaudatore venne utilizzata nel ruolo di ufficiale di collegamento con l'Aircraft Manufacturing Group, e nel 1944 comandò il Marine Aircraft Experimental Establishment, che era stato trasferito a Helensburgh, in Scozia, per la durata del guerra.[2] Menzionato nei dispacci nel 1932 e nel 1945, il 1 gennaio 1946 fu nominato Cavaliere Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico[6] e ufficiale comandante della stazione aerea RAF di Hong Kong.[3] In seguito, per due volte, fu comandante del Coastal Command. Divenuto Air Vice Marshal nel 1949, andò in pensione il 12 agosto 1950.[3] Si spense il 5 aprile 1984.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 11 ottobre 1927
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il sindaco della città, Joseph Leckie, lo ricevette in municipio, con una grande folla assiepata attorno alla strada che percorse a bordo di una limousine Daimler da Birmingham a Walsall, scortata dalla polizia e preceduta da una guardia d'onore dello Staffordshire Regiment. A Walsall migliaia di persone lo festeggiarono come un vero eroe, e gruppo di studentesse della Chuckery Senior lo accolse sventolavano la bandiera nazionale e tenendo in alto uno striscione con la scritta "Bravo! Vecchio Chuck.".
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Mancini 1936, p. 607.
- ^ a b c d e f g Theboroughblog.
- ^ a b c d e f g RAF Web.
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 32563, 31 dicembre 1921.
- ^ Obituaries, in Air Vice-Marshal S.N. Webster, The Times, n. 61802, 10 aprile 1984, p. 16.
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 37407, 1º gennaio 1946.
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 33319, 11 ottobre 1927.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Philip Jarrett, The Colour Encyclopedia of Incredible Aeroplanes, London, Dorling Kindersley Limited, 2008, ISBN 1-4053-3598-X.
- (EN) Peter Lewis, British Racing & Record Breaking Aircraft, London, Putnam and Company Ltd., 1970.
- (EN) Derek J. James, Gloster Aircraft since 1917, London, Putnam and Company Ltd., 1971, ISBN 0-370-00084-6.
- Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
- (EN) Russell Miller, Trenchard: Father of the Royal Air Force, London, Orion, 2016, ISBN 0-297-87107-2.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Air Vice Marshal S N Webster, in RAF Web, http://www.rafweb.org. URL consultato il 12 gennaio 2019.
- (EN) A. Stuart Williams, Walsall’s Greatest Airman – Flight Lieutenant Sidney Norman Webster, in Theboroughblog, https://theboroughblog.wordpress.com. URL consultato il 12 gennaio 2019.