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Eugenia Ravasco

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Beata Eugenia Ravasco
 

Vergine e fondatrice

 
NascitaMilano, 4 gennaio 1845
MorteGenova, 30 dicembre 1900
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione27 aprile 2003 da papa Giovanni Paolo II

Eugenia Maria Ravasco (Milano, 4 gennaio 1845Genova, 30 dicembre 1900) è stata una religiosa italiana, fondatrice della congregazione delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Nel 2003, al termine di una causa durata 55 anni, la Chiesa cattolica l'ha beatificata dopo averle attribuito la guarigione di una bambina boliviana[1].

Terza dei quattro figli del banchiere genovese Francesco Matteo Ravasco e della nobildonna Carolina Mozzoni Frosconi, rimasta orfana di madre a tre anni venne affidata alle cure di una zia materna. A sette anni si ricongiunse a Genova al padre e a due dei fratelli. Pochi anni dopo, alla morte del padre, venne affidata assieme ai fratelli alla tutela dello zio paterno Luigi.

Il 31 maggio 1863 ascoltò don Giacinto Bianchi che, invitato dal priore Giuseppe Frassinetti, teneva una meditazione nella chiesa Santa Sabina: restò così colpita che decise di consacrarsi[2], rinunciando anche alle nozze[3]. Intensificò la sua opera nelle parrocchie e negli ospedali di Genova e a ventidue anni, nel 1867 entrò a far parte delle Dame di Santa Caterina di Portoria, dedite alle visite ai degenti dell'Ospedale di Pammatone. Il 6 dicembre 1868 fondò la congregazione delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria con l'aiuto del sacerdote Salvatore Magnasco. Nel 1870 acquistò il palazzo dei marchesi Gropallo, situato sulla collina di Carignano, per costituirvi un educandato femminile, una scuola elementare e la Congregazione delle Madri Cristiane oltre che l'Opera della Dottrina Cristiana e degli esercizi spirituali per signore e signorine della città. Analoghe istituzioni furono da lei patrocinate a Levanto e a Colazza in provincia di Novara, oltre che in altre località italiane.

Nel 1878 fondò la Scuola Magistrale Normale e nel 1892 la Casa per le giovani operaie.

Una via le è stata intitolata nel 1937 in corrispondenza del ponte di Carignano, a Genova, città in cui ha vissuto a lungo. Una sezione di Genova dell'ANSPI porta il suo nome così come un collegio del Venezuela[4][5].

La sua biografia è stata tratteggiata nel libro Le genovesi, mentre in suo ricordo è stato allestito dallo Jobel Teatro il racconto teatrale Eugenia Ravasco. Il colore dell'educazione[6].

  1. ^ Giovanni Paolo II, Cappella Papale per la beatificazione dei sei Servi di Dio. Omelia, su Santa Sede, 27 aprile 2003.
  2. ^ Giovanni Paolo II, Discorso alle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, su Santa Sede, 11 dicembre 1982.
  3. ^ Gabriele Cingolani, Una donna tra le sfide della storia. Eugenia Ravasco, Bologna, EDB, 1990, pp. 42-44, ISBN 88-10-50904-8.
  4. ^ (ES) Unidad Educativa Colegio Eugenia Ravasco, su Colegio Eugenia Ravasco. Caracas (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2008).
  5. ^ (ES) Nosotros, su Colegio Eugenia Ravasco. URL consultato il 30 dicembre 2019.
  6. ^ A Pescara la prima di "Eugenia Ravasco. Il colore dell'educazione", su Jobel Teatro, 2007 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2008).
  • Enrica Bixio, La donna genovese nella storia. Conferenza letta al Circolo filologico, artistico, femminile in Genova, Genova, Tip. Istituto Sordomuti, 1901.
  • Gianfranco Calabrese, Donna verso il terzo millennio. Eugenia Ravasco. Proposta educativa, Milano, Àncora, 1995, ISBN 88-7610-540-9.
  • Michele Giulio Masciarelli, Eugenia Ravasco, discepola e maestra, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2003, ISBN 88-209-7463-0.
  • Massimiliano Taroni, Cristo, sorgente d'acqua viva che disseta. La beata Eugenia Ravasco e la spiritualità del Sacro Cuore, Pessano, Mimep-Docete, 2005, ISBN 88-8424-087-5.
  • Michele Giulio Masciarelli, Il Cuore. Spiritualità, Cultura, Educazione, Todi (PG), Tau Editrice, 2008, ISBN 978-88-6244-048-6. È il testo per l'Istituto Ravasco: ne illustra il carisma ispirato ai due cuori.
  • Guido Marini, La liberta è amore. Madre Eugenia Ravasco, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2010, ISBN 978-88-215-6693-6.

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