Alberto Carocci
Alberto Mario Carocci | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | IV |
Gruppo parlamentare | comunista |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PCI |
Titolo di studio | laurea in giurisprudenza |
Professione | pubblicista |
Alberto Mario Carocci (Firenze, 3 novembre 1904 – Roma, 8 maggio 1972[1]) è stato uno scrittore e giornalista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Carocci fondò nel 1926 la rivista Solaria che si impose subito nel panorama della cultura italiana facendo conoscere, oltre ai grandi intellettuali europei del momento, come Marcel Proust, James Joyce, André Gide e Paul Valéry, anche la voce dei nuovi autori esordienti che sarebbero presto diventati famosi, come Carlo Emilio Gadda, Elio Vittorini, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Alessandro Bonsanti e a rivalutare autori quali Federigo Tozzi e Umberto Saba.
Sulla rivista Carocci pubblicò nel 1926 il suo primo lavoro letterario dal titolo Narcisso e nel 1929 Il paradiso perduto.
Quando Solaria nel 1936 finì le sue pubblicazioni, Carocci fondò con Giacomo Noventa La riforma letteraria, conclusasi nel settembre del 1939.
Nel 1941, con la collaborazione di Raffaello Ramat, Carocci fondò un altro periodico intitolato Argomenti che, a causa del carattere antifascista che lo contraddistingueva, e della censura di Regime, finirà le pubblicazioni dopo soli nove numeri.
Trasferitosi a Roma nel 1942, si iscrisse al Partito d'Azione dimostrando la sua opposizione al fascismo con una resistenza attiva. Nel secondo Dopoguerra, egli fondò, insieme a Alberto Moravia, nel 1953 la rivista Nuovi argomenti che si impegnava a continuare, nello stile e nei contenuti, la precedente, in realtà avvicinandosi nei temi e nei contenuti ad un orientamento comunista
Impegnato attivamente in politica, venne eletto deputato indipendente per il PCI alla Camera dei deputati nel 1963 per la circoscrizione di Roma, Latina e Frosinone ma, colpito da una malattia debilitante, dovette trascorrere gli ultimi anni della sua vita in totale immobilità.
Il suo unico romanzo Un ballo dagli Angrisoni, scritto peraltro circa trent'anni prima, uscì nel 1968 presso Bompiani senza alcuna eco di critica.
Il figlio Giovanni Carocci (1932-2018) fondò la casa editrice omonima.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carocci,Alberto, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 settembre 2013.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Alberto Carocci
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Caròcci, Alberto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Caròcci, Albèrto, su sapere.it, De Agostini.
- E. Ragni, CAROCCI, Alberto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977.
- Alberto Carocci, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Alberto Mario Carocci, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Fondazione Primo Conti, su fondazioneprimoconti.org.
- Versione digitalizzata di «Argomenti» presso l'Università di Trento-Progetto Circe
- Progetto Circe, Scheda della rivista
- Daniela La Penna, 'Habitus and Embeddedness in the Florentine Literary Field: The Case of Alberto Carocci (1926–1939)', Italian Studies, 73.2 (2018): https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/00751634.2018.1444536
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72191994 · ISNI (EN) 0000 0000 1059 0439 · SBN CFIV018726 · BAV 495/318479 · LCCN (EN) n80057128 · GND (DE) 118870351 · BNF (FR) cb114835927 (data) |
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