Vai al contenuto

Chions

Coordinate: 45°51′N 12°43′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Chions
comune
Chions – Stemma
Chions – Bandiera
Chions – Veduta
Chions – Veduta
Chiesa di Chions
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoLaura Doro (Lista civica) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate45°51′N 12°43′E
Altitudine16 m s.l.m.
Superficie33,45 km²
Abitanti5 042[2] (30-4-2024)
Densità150,73 ab./km²
FrazioniBasedo, Chions, Taiedo, Torrate[1], Villotta (sede comunale)
Comuni confinantiAzzano Decimo, Cinto Caomaggiore (VE), Fiume Veneto, Pramaggiore (VE), Pravisdomini, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena
Altre informazioni
Cod. postale33083
Prefisso0434
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093013
Cod. catastaleC640
TargaPN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 665 GG[4]
Nome abitantichionsesi
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chions
Chions
Chions – Mappa
Chions – Mappa
Posizione del comune di Chions nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Chions (Cìons in veneto[5], Cjons in friulano occidentale[6]) è un comune italiano sparso di 5 042 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Origini del nome

[modifica | modifica wikitesto]

Compare per la prima volta nel 1072 come «villa Caum», poi nel 1184 come «villa Chaum» e nel 1264 come «Caono».

Le prime ipotesi etimologiche sono quelle proposte, con riserva, da Giovanni Frau: da *cagociu, soprannome affibbiato a una persona altezzosa (da cacare), o da *cucutia "zucca", in entrambi i casi seguiti dal suffiso -ōne. Decisamente più convincenti quelle formulate in seguito da Pier Carlo Begotti, che lo ritiene derivato dal latino cavus "canale artificiale", con l'aggiunta dello stesso suffisso -ōne. La -s finale non è etimologica, ma si è aggiunta per analogia con altri toponimi friulani[7][8].

La zona, dai terreni fertili e ricca di acque, doveva essere abitata già al tempo dei Celti e forse anche prima, tuttavia le prime testimonianze certe risalgono all'epoca romana. In questo periodo l'attuale Chions venne inquadrata nell'agro di Concordia e il territorio fu centuriato. La sistemazione agraria del periodo sussiste ancora nelle odierne campagne.

La chiesa parrocchiale

Chions e le sue frazioni si formarono successivamente alle invasioni barbariche probabilmente sui resti di insediamenti più antichi, ma l'abitato di Villa Caum è attestato solo dal 1072. In questo periodo vi sorgeva una centa (un piccolo fortilizio a carattere rurale), di cui resta ancora traccia in una zona di terreno rialzato e nel campanile della parrocchiale, ricavato forse da una torre. Tra il Tre e il Quattrocento fu feudo dei Panigai (mentre Villotta e Torrate erano degli Sbrojavacca).

Passata poi alla Serenissima come tutto il Friuli, Chions visse per secoli un periodo di tranquillità. Solo tra il 1575 e il 1585 il feudo di Tajedo fu al centro di una disputa che oppose le famiglie Altan e Savorgnan, in cui intervennero anche il doge e il patriarca di Aquileia, oltre che il granduca di Toscana, duca di Ferrara, il duca di Savoia, l'arciduca d'Austria e persino i re di Spagna e Francia[9].

Lo stemma e il gonfalone del comune di Chions sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 aprile 1955.[10]

«Stemma d'argento, alla torre di rosso, murata di nero, aperta e finestrata del campo, merlata di tre alla guelfa, fondata sulla campagna diminuita, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[11]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
L’oratorio, ubicato nella frazione di Chions, è stato fatto costruire nella fine del XVIII secolo dalla famiglia Rambaldini. L’edificio si trova in prossimità della villa Cossetti , di cui costituiva una pertinenza. Esso presenta un unico vano, all’interno sono presenti alcune decorazioni murali recenti, un altare realizzato in muratura e stucco ed una statua lignea di San Giuseppe.
  • Parrocchia di San Giorgio
  • Oratorio San Domenico Savvio (ubicato vicino alla parrocchia)
  • Chiesa di San Liberale (Villotta)
La chiesa, ubicata nella frazione di Villotta, fu fatta erigere nel XVI secolo, ciò si evince dalla data in cui è stata costruita la facciata in mattoni riportante lo stemma della famiglia Sbrojavacca (1515) e dalla data riportata sullo stemma del portale d'ingresso (1506).
L'edificio presenta una facciata in stile gotico costruita in mattoni e a doppio spiovente, internamente è a unica navata e verso l'altare vi è la presenza di affreschi.
  • Capitello a San Isidoro (Villutta)
  • Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
La chiesa venne costruita a Taiedo nel 1420 e consacrata l'anno dopo. La popolazione e il conte Sbrojavacca godevano di giuspatronato per l'elezione del parroco, istituto giuridico decaduto nel 1938, data di conferimento del titolo di arciprete. Dal 1986 è unita alla chiesa di San Giuliano Martire di Torrate che originariamente era annessa al castello degli Sbrojavacca (risalente al XI o XII sec., del quale rimane solo una torre). Fino al 1519 la chiesa apparteneva alla pieve di San Michele arcangelo di Pescincanna, com'è per Fagnigola, Pravisdomini, Cimpello, Villotta, Basedo, Tiezzo, Chions, Panigai e Savarolo; al giorno d'oggi appartiene alla forania di Azzano Decimo
  • Chiesa di San Giuliano
La chiesa, ubicata nella località di Torrate, venne fatta costruire nel 1332 e venne riedificata nel 1661, originariamente era annessa al castello della famiglia Sbrojavacca ed era sotto l'abbazia di Sesto, nel 1818 passò sotto alla giurisdizione della diocesi di Concordia-Pordenone. Il campanile merlato venne fatto costruire nell'anno 1934.

Architetture civili

[modifica | modifica wikitesto]
  • Villa Cossetti (Chions)
  • Villa Azzano (fine XIX secolo - Chions)
  • Villa Perotti (seconda metà del XIX secolo - Chions)
  • Villa Sbrojavacca
L'edificio, ubicato a Villotta, venne fatto costruire dalla famiglia Sbrojavacca nella seconda metà del XVII secolo, venne danneggiato gravemente durante il primo conflitto mondiale a causa di un incendio e venne ricostruita negli anni successivi. Annesi alla villa vi sono alcuni rustici isolati e il parco Sbrojavacca.
  • Villa Morassutti (Villutta)
  • Villa Metz Marzola (Villutta)
  • Torre Sbrojavacca
L'edificio, ubicato nella località di Torrate, faceva parte del castello di Sbrojavacca, demolito nel 1820, del quale è rimasta solo questa torre.

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 538, ovvero il 10,37% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:

  1. Romania, 141
  2. Albania, 98
  3. India, 91
  4. Marocco, 52
  5. Burkina Faso, 24

Lingue e dialetti

[modifica | modifica wikitesto]

Comune originariamente friulanofono, negli ultimi decenni a Chions si è imposto il veneto. Già nel 1968 un'inchiesta di Amedeo Giacomini dimostrava come lo stato della lingua friulana fosse assai mediocre, essendo ormai limitata ai soli anziani. Negli stessi anni Giuseppe Francescato constatava nel veneto locale la presenza di deboli tracce di friulano, individuabili non tanto nel lessico quanto nella morfologia (in particolare nella coniugazione dei verbi)[14].

Chions è stato pertanto escluso dall'elenco ufficiale dei comuni friulanofoni[15].

Geografia antropica

[modifica | modifica wikitesto]

Le frazioni principali sono Villotta, Chions, Basedo, Taiedo e Torrate.

Di particolare importanza storica è il borgo di Torrate, originatosi a partire dall'omonimo castello, costruito tra l'XI secolo e il XII secolo e in possesso della famiglia Sbrojavacca. Nei pressi del borgo cresce il bosco di Torrate, una macchia di vegetazione un tempo di vaste proporzioni ma che risulta oggi notevolmente ridimensionata. Torrate è sede di numerosi pozzi di approvvigionamento d'acqua per l'acquedotto basso Livenza, nonché di impianti per il trattamento dell'acqua potabile. Nelle vicinanze sono presenti infatti diverse risorgive da cui nascono svariate roggie.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

La principale via di comunicazione del comune è la ex Strada statale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina, oggi declassificata a strada regionale. L'arteria si snoda da sudest a nordovest, attraversando Villotta.

Per quanto riguarda le autostrade, il territorio di Chions è attraversato dalla A28 che collega Portogruaro a Conegliano. Il comune è servito dallo svincolo denominato "Villotta", localizzato a sudest della stessa.

Il comune è attraversato dalla vecchia ferrovia San Vito al Tagliamento-Motta di Livenza, dismessa ormai da decenni. A Villotta si trovava la fermata "Chions-Azzano Decimo" di cui sussistono ancora i fabbricati.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.P.C. Chions, fondata nel 1972, militante nel campionato di Serie D 2023 - 2024 e la società Chions Fiume Volley ASD che partecipa al campionato di Serie B2 Femminile di pallavolo.

  1. ^ Il borgo di Torrate non ha lo status di frazione, ma gli viene comunque riconosciuto un valore storico (cfr. lo statuto comunale).
  2. ^ {https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2024&i=D7B}}
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Gianna Marcato, Fu così che tentammo di suicidare il dialetto. Confessioni di parlanti del Novecento veneto, in Lingue e dialetti nel Veneto, Padova, Unipress, 2005.
  6. ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 13 agosto 2015.
  7. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 203.
  8. ^ Carla Marcato, Chiòns, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 204, ISBN 88-11-30500-4.
  9. ^ Comune di Chions - Storia.
  10. ^ Chions, decreto 1955-04-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'11 ottobre 2024.
  11. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Chions, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato l'11 ottobre 2024.
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 3 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  14. ^ Giovan Battista Pellegrini, Introduzione all'Atlante storico-linguistico-etnografico friulano (ASLEF), Padova-Udine, Istituto di glottologia dell'Università di Padova-Istituto di filologia romanza della Facoltà di lingue e letterature straniere di Trieste, 1972, pp. 199-200.
  15. ^ Elenco dei comuni delimitati in ambito friulanofono (PDF), su arlef.it. URL consultato il 4 luglio 2022.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN307295557 · GND (DE1048571246
  Portale Friuli-Venezia Giulia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Friuli-Venezia Giulia