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Battaglia di Lake George
parte della Guerra franco-indiana
Data8 settembre 1755
LuogoConfine meridionale del Lago George, New York
EsitoInconclusiva tatticamente, vittoria strategica degli inglesi-irochesi
Schieramenti
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Qualche guerriero Mohawk
Template:Regno di Francia
Comandanti
Effettivi
1.500 miliziani
200 irochesi
1.500 tra regolari, miliziani e nativi
Perdite
331 morti339 morti
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La Battaglia di Lake George è stata combattuta l' 8 settembre 1755 nel nord della provincia di New York. La battaglia faceva parte di una campagna britannica di espulsione dei francesi dal Nord America nella guerra franco-indiana.

Il primo fronte era rappresentato da 1.500 Francesi, Canadesi, e truppe indiane sotto il comando del barone de Dieskau, l'altro da 1.500 truppe coloniali sotto il comando di William Johnson e 200 Mohawk guidati dal celebre capo di guerra Hendrick Theyanoguin.

Background

William Johnson, recentemente nominato agente britannico degli irochesi, arrivò nel confine meridionale del Lac Saint Sacrement il 28 agosto 1755 e lo rinominò Lago George in onore del suo sovrano, Giorgio II. La sua intenzione era di avanzare attraverso il Lago George e il Champlain per attaccare la postazione francese di Fort St. Frédéric a Crown Point, uno degli obiettivi chiave della difesa del Canada.[1]

Con l'obiettivo di fermare l'avanzata di Johnson, Dieskau aveva già lasciato Crown Point per l'accampamento situato tra i due laghi (più tardi integrato nel Fort Carillon, il precursore di Fort Ticonderoga). Il 4 settembre Dieskau decise di lanciare un raid nel presidio di Johnson, a Fort Edward, di recente costruzione (chiamato a quel tempo Fort Lyman) situato sul fiume Hudson.[2] Il suo scopo era di distruggere le imbarcazioni, i rifornimenti e l'artiglieria di cui Johnson aveva bisogno per la sua campagna.[3] Lasciando metà delle sue forze a Carillon, Dieskau condusse il resto su una via alternativa sull'Hudson facendo sbarcare i suoi uomini a South Bay e, infine, facendoli marciare verso est del Lago George, lungo Wood Creek.[4] Dieskau arrivò nei pressi di Fort Edward nella sera del 7 settembre 1755 con 222 granatieri francesi regolari del Régiment de la Reine e del Régiment de Languedoc, 600 miliziani canadesi e 700 Abenachi e Mohawk Caughnawaga.[5]

Johnson, accampato a 23 chilometri a nord di Fort Edward nel confine meridionale del Lago George, fu allertato da alcune vedette della presenza di forze nemiche a sud, e inviò un messaggero per allertare la guarnigione di 500 uomini di Fort Edward. Il messaggero fu però intercettato, e subito dopo un carico di rifornimenti fu catturato, con il risultato che la disposizione di tutte le forze schierate da Johnson furono note a Dieskau. Gli indiani dalla parte dei francesi, dopo aver tenuto un concilio, rifiutarono di attaccare Fort Edward perché si aspettavano fosse difeso da cannoni; così, nella mattinata, Dieskau diede l'ordine di marciare a nord verso il lago.[6]

Alle 9 di mattina dell'8 settembre, Johnson mandò il colonnello Ephraim Williams a sud per rinforzare la guarnigione di Fort Edward con 200 alleati Mohawk e 1000 truppe del reggimento Massachusetts di Williams e del reggimento Connecticut del colonnello Nathan Whiting. Dieskau, avvisato da un disertore dell'avvicinarsi di Williams, bloccò il percorso via terra con i suoi granatieri francesi e mandò canadesi e indiani a tendere un'imboscata ai britannici da entrambi i lati della strada.[7] Si posizionarono in attesa in una gola a cinque chilometri sud dell'odierno villaggio di Lake George.[8]

La battaglia

"The Bloody Morning Scout"

Marciando dritta verso la trappola, la colonna di Williams fu travolta dal fuoco dei moschetti nemici. Nello scontro, noto come "The Bloody Morning Scout", Williams e Hendrick furono uccisi con molti delle loro truppe. A questo punto, anche i regolari francesi, anticipati da Dieskau, riversarono raffiche contro le truppe coloniali assediate.[9]Molti delle truppe del New England fuggirono verso l'accampamento di Johnson, mentre circa 100 dei loro commilitoni, sotto gli ordini di Whiting e del tenente colonnello Seth Pomeroy, e la maggior parte dei Mohawks sopravvissuti difesero la loro ritirata con un attacco di copertura.[10] La retroguardia coloniale britannica fu capace di infliggere danni sostanziali agli inseguitori, che peccarono di troppa presunzione. Pomeroy notò che i suoi uomini "uccisero un grande numero di loro; furono visti cadere come piccioni".[11] Uno dei caduti in questa fase fu Jacques Legardeur de Saint-Pierre, il più rispettato comandante delle forze canadesi e indiane di Dieskau. La sua morte causò un grande sgomento, soprattutto tra gli indiani francesi.

L'assalto all'accampamento di Johnson

Dieskau ordinò alle truppe canadesi e agli indiani di far seguito al loro successo con un attacco all'accampamento di Johnson. Tuttavia, con il loro morale ancora scosso per la perdita del loro capo, i Caughnawaga "non volevano attaccare un accampamento trincerato, i difensori del quale includevano centinaia di Mohawk loro consanguinei. Gli Abenachi non avrebbero proseguito senza i Caughnawaga, e così avrebbero fatto anche i Canadesi".[10] Sperando di costringere gli indiani ad attaccare, Dieskau dispose i suoi 222 granatieri francesi in una colonna, sei per fila, e li condusse di persone lungo la strada del lago, verso la radura dove era situato l'accampamento di Johnson, attorno al quale Sir William aveva velocemente costruito una barricata difensiva di "carri, imbarcazioni rovesciate e alberi abbattuti".[11] Una volta che i granatieri furono in campo aperto, gli artiglieri coloniali, raccogliendo i tre cannoni di Johnson, caricarono Once the grenadiers were out in the open ground, the American gunners, crewing Johnson's three cannons, loaded up with grapeshot and cut "lanes, streets and alleys"[12] through the French ranks. When Johnson was wounded and forced to retire to his tent for treatment, Gen. Phineas Lyman took over command. When Dieskau went down with a serious wound, the French attack was abandoned.

After the French withdrawal, the Americans found about 20 severely wounded Frenchmen who were lying too close to the field of fire of Johnson's artillery for their comrades to retrieve them. They included Baron Dieskau, who had paid the price of leading from the front with a shot through the bladder.[13] (Benjamin West painted a portrait of Johnson saving a French Officer—allegedly Baron Dieskau.)[14]

Bloody Pond

Nel frattempo, il colonnello Joseph Blanchard, comandante di Fort Edward, vide in distanza il fumo della battaglia e mandò 80 uomini del Reggimento Provinciale del New Hampshire di Nathaniel Folsom e 40 dei provinciali di New York, sotto gli ordini del capitano McGennis, a investigare.

"Hearing the report of guns in the direction of the Lake, they pressed forward, and when within about two miles of it, fell in with the baggage of the French army protected by a guard, which they immediately attacked and dispersed. About four o'clock in the afternoon, some 300 of the French army appeared in sight. They had rallied, and retreating in tolerable order. Capt. Folsom posted his men among the trees, and as the enemy approached, they poured in upon them a well directed and galling fire. He continued the attack in this manner till prevented by darkness, killing many of the enemy, taking some of them prisoners, and finally driving them from the field. He then collected his own wounded, and securing them with many of the enemy's packs, he brought his prisoners and booty safe into camp. The next day the rest of the baggage was brought in, thus securing the entire baggage and ammunition of the French army. In this brilliant affair, Folsom lost only six men, but McGennis was mortally wounded, and died soon after. The loss of the French was very considerable".[15]

I corpi delle truppe francesi che furono uccisi in questo scontro (Canadesi e Indiani, non truppe regolari francesi) furono gettate nello stagno "which bears to this day the name of Bloody Pond”.[16]

  1. ^ Anderson, Fred, Crucible of War: The Seven Years War and the Fate of Empire in British North America, 1754–1766, Faber and Faber Limited, London, 2000, ISBN 0-571-20565-8, p. 118
  2. ^ Parkman, Francis, Montcalm and Wolfe (The French and English in North America, Part Seventh), Vol. I, Little, Brown and Company, Boston, 1942, p. 309
  3. ^ Anderson, Crucible of War, Page 117
  4. ^ Bancroft, George, History of the United States, from the Discovery of the American Continent, Vol. IV, Little, Brown and Company, Boston, 1856, p. 209
  5. ^ Anderson, Crucible of War, p. 115
  6. ^ Parkman, Montcalm and Wolfe, p. 310
  7. ^ Anderson, Crucible of War, pp. 118–119
  8. ^ Bancroft, History of the United States, Vol. IV, p. 210
  9. ^ Gallay, Alan (ed), Colonial Wars of North America, 1512–1763: An Encyclopedia, Garland Publishing, Inc., New York and London, 1996, ISBN 0-8240-7208-1, p. 363
  10. ^ a b Anderson, Crucible of War, p. 119
  11. ^ a b Gallay, Colonial Wars of North America, 1512–1763: An Encyclopedia, p. 363
  12. ^ Anderson, Crucible of War, p. 121
  13. ^ Anderson, Crucible of War, pp. 120–121
  14. ^ [1]
  15. ^ Potter, C.E., The History of Manchester, Formerly Derryfield, In New Hampshire; Including that of Ancient Amoskeag, Or the Middle Merrimack Valley, Manchester (New Hampshire), C. E. Potter, Publisher, 1856. Published online at ‘History of Manchester, Hillsborough County, ALHN-New Hampshire, Created December 14, 2000, Copyright 2000, Chapter 15’, at: http://www.usgennet.org/usa/nh/county/hillsborough/manchester/book/chap15.html
  16. ^ Reid, W. Max, The Story of Old Fort Johnson, G.P. Putnam's Sons, New York and London, The Knickerbocker Press, 1906. Transcribed from the original text and html prepared by Bill Carr and published online at: http://www.rootsweb.com/~nyherkim/johnson/Contents.html, Chapter III: Sir William Johnson at the Battle of Lake George