Aldo Piromalli
Aldo Piromalli (Roma, 1946) è un poeta e artista italiano.
Biografia
Protagonista della scena beat romana di metà anni sessanta. In quel
periodo sviluppa la sua vena creativa partecipando a svariati reading
di poesia, tra cui alcuni al Beat '72, insieme a Carlo Silvestro.
Nel 1971 pubblica “Un uccello nel guscio” (Carella Editore, Roma).
Nello stesso anno viene condannato ad una pena detentiva in una struttura psichiatrica, per il possesso di un grammo di marijuana.
Fugge nei Paesi Bassi e si insedia ad Amsterdam, dove inizia un’attività di artista di strada, traduttore e designer underground.
Si esibisce in reading improvvisati in alcuni noti locali alternativi della città, tra cui il Paradiso e il Melkweg.
Nel 1976 pubblica la raccolta “Viaggio” (Tristram da Cunha, Amsterdam).
Nel 1978 Giulio Tedeschi cura la pubblicazione di suoi inediti, “Un quartiere nel cielo” (Tampax Editrice, Torino).
Il 4 aprile 1979 partecipa all’esibizione collettiva intitolata “Open Avond” leggendo dei suoi testi in inglese intitolati “Words within words” presso il “De Appel Arts Centre” di Amsterdam.
Torna brevemente in Italia, approfittando di un indulto della pena, nell’estate 1979, per partecipare al Festival di Poesia di Castelporziano (28,29 e 30 giugno), dove legge due sue composizioni, tra cui il poema spontaneo “Affanculo” [1] che crea un certo scalpore e gli regala una breve ed insperata notorietà.
Nel 1980 coordina la redazione di Amsterdam della rivista di nuova poesia Camion.
In quel periodo collabora in modo amichevole con Simon Vinkenoog, considerato il maggiore rappresentante della beat generation olandese e tenta di aprire una scuola di poesia denominata “School of Analphabetica”.
Nel 1982 il poeta beat americano Jack Micheline, in quel periodo momentaneamente residente ad Amsterdam, lo indica come poeta di strada molto noto ad Amsterdam durante un’intervista [2] rilasciata all’editore/poeta americano Eddie Woods, a cui dichiara: “Abbiamo un poeta di strada in giro qui, Aldo Piromalli, un italiano che legge le sue poesie sempre e ovunque. L'ho visto in Vondel Park, per esempio, solo a piedi, si avvicina a un paio di persone sedute su una panchina, inizia a leggere loro una poesia, perché sente di avere qualcosa da comunicare. E prima che tu te ne accorgi, altre persone si fermano e subito gli si raduna un pubblico intorno”.
Nello stesso anno partecipa, non invitato e in modo informale, al One World Poetry Festival, incontro internazionale di poesia al Milky Way Multimedia Center di Amsterdam.
Molto noto nella comunità artistica multietnica di Amsterdam, Piromalli continua, negli anni ad effettuare performance e reading, autoproducendosi per mezzo di due case editrici alternative da lui create, la Free Bird Press e la Procustus Press.
L’archivio artistico tra il 1967 e il 1991 delle sue opere e manoscritti è stato donato all’International Institute of Social History di Amsterdam nel 2000, dove è archiviato. Altri suoi materiali creativi sono presenti presso il Museum of Exiled Italian Art di Trento.
Alcune recenti opera grafiche, sono state esposte nell’estate del 2010 nella mostra collettiva “Outsider Art from the Netherlands/ Holland 2010” [3] presso il Kunsthaus Kannen (Museum fur Outsider Art und Art Brut) di Munster (Olanda).
Note
- ^ Aldo Piromalli, sino al quel momento poco conosciuto fuori dal circuito underground, in quella occasione ebbe un momento di notorietà leggendo sul palco due suoi testi, tra cui un poema spontaneo (probabilmente scritto poche ore prima) dedicato a "filosofi e intellettuali" intitolato provocatoriamente "Affanculo". L'episodio che fece notevole scalpore, viene ricordato molto bene da Enrico Pietrangeli nel suo romanzo "In un tempo andato con biglietto di ritorno" (Proposte Editoriali, Roma, 2005) con queste parole: "sul palco a sorpresa, aveva preso il microfono Aldo Piromalli, poeta italiano che viveva ad Amsterdam e, da circa venti minuti, stava insultando tutto e tutti con il suo poema "Affanculo". Il pubblico applaudiva e fischiava tra un "bravo" scaraventato a squarciagola e uno "stronzo" che fungeva da eco di ritorno". Lo stesso momento viene descritto anche da Carmelo Lucchesi nel suo romanzo "Il re anarchico" (Arbogast Libri, 2010) dove viene ricordato che "il pubblico seguì abbastanza silenzioso, qualcuno alla fine fischiò, ma i più applaudirono". Il breve reading viene anche segnalato da Nico Orengo su "Tuttolibri" del 7 luglio 1979 dove ricorda che il poeta "declamando insulti è stato per un attimo gli Skiantos di questo festival". La performance di Piromalli è presente nel film-reportage "Castelporziano Ostia dei Poeti" di Andrea Andermann (1980)
- ^ http://www.corpse.org/archives/issue_11/critiques/woods.html
- ^ http://www.kunsthaus-kannen.de/kontakt/index.html
Fonti
- (IT) Giulio Tedeschi "Avvolti e indifesi" breve saggio sulla scrittura Beat italiana (con bibliografia essenziale), in "Storia della musica psichedelica italiana" a cura di Lodovico Ellena (Menhir Libri, Vercelli 1998)
- (IT) Enrico Pietrangeli "In un tempo andato con biglietto di ritorno" (Proposte Editoriali, Roma, 2005)
- (IT) Carmelo Lucchesi "Il re anarchico" (Arbogast Libri, 2010)
- (IT) Tomaso Clavarino "1965/1975. Un decennio underground. L'editoria "alternativa" a Torino e in Piemonte" tesi di laurea discussa presso l'università degli Studi di Torino, Facoltà di lettere e Filosofia, Corso di Laurea Specialistica in Storia, relatore prof. Giovanni De Luna, anno accademico 2009/2010
Opere (estratto)
- “Un uccello nel guscio” (Carella Editore, 1971,Roma)
- “Viaggio” (Tristram da Cunha, 1976, Amsterdam)
- “Un quartiere nel cielo” (Tampax Editrice, 1978, Torino)
Voci correlate
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