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Nocera Inferiore

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«Questa terra è a tal punto fertile e bella come una campagna che Dio ha benedetto. Qui, presso il Borgo, si scorge nei campi la chiesa di San Prisco, che fu un tempo cattedrale dove si conservano le reliquie del profeta Abacuc; e tutto intorno al castello si scorgono ancora le fondamenta di case, che mostrano che qui ci fu un tempo una città di cui ora si vedono le rovine
Teodorico di Niem»

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati di Nocera, vedi Nocera.

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Nocera Inferiore (Nucæra in dialetto locale) è un comune di 46.095 abitanti (Istat 2007 della provincia di Salerno. È la città principale dell'agro nocerino sarnese.

La sua storia fino al 1851, è comune con la confinante Nocera Superiore: le due città hanno infatti una comune origine ed hanno sempre fatto parte di un unica comunità.

Geografia

La città sorge in una piccola valle, chiusa a sud dal Monte Albino, ultima propaggine dei Monti Lattari e a nord da una serie di rilievi collinari il cui maggiore è Sant'Andrea; a est il territorio è aperto verso Nocera Superiore e Cava de' Tirreni, mentre ad ovest la valle è chiusa parzialmente dalla collina di San Pantaleone, per poi aprirsi verso la piana del Sarno, il golfo di Napoli ed il Vesuvio.

Per l'idrografia la città è attraversata dai torrenti Cavaiola e Solofrana, che si uniscono in pieno centro formando l'alveo comune nocerino, che sfocia nel fiume Sarno, il quale corre per un piccolo tratto periferico del territorio cittadino.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Nocera Inferiore.

Il clima della città è mediterraneo. Un detto popolare dice che per capire che tempo farà bisogna "guardare verso Castellammare", cioè ad ovest: a causa dell'influenza che il Vesuvio esercita a livello di correnti, si crea intorno ad esso un vortice che convoglia i sistemi nuvolosi provenienti dal mare verso la valle del Sarno.

Le temperature medie rilevate dalle due stazioni meteorologiche presenti in città non sono mai troppo basse in inverno ed estremamente elevate in estate, tuttavia le temperature percepite sono più estreme in quanto risentono dell'elevata umidità che la conformazione orografica del luogo fa stazionare in città.

I venti, raramente i sono molto forti. Le precipitazioni sono rare (soprattutto nei mesi estivi), tuttavia stanno subendo un lieve incremento in questi ultimi anni.

NOCERA INFERIORE Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 13,013,415,717,423,528,431,031,128,220,816,413,613,318,930,221,821,0
T. min. media (°C) 5,85,77,69,613,517,319,619,817,512,99,77,56,310,218,913,412,2

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Nocera.

La preistoria

Le prime testimonianze relative ad una frequentazione della città risalgono al periodo noto come Bronzo Antico (2000-1800 a.C. circa).

La nascita di Nuvkrinum Alafaternum, la "nuova città"

Il nucleo della futura Nuceria Alfaterna si sviluppa al di sotto del territorio comunale dell'odierna Nocera Superiore. L'epoca è il VI secolo a.C.

L'alfabeto nucerino

Lo stesso argomento in dettaglio: Alfabeto nucerino.

Durante gli scavi del teatro ellenistico-romano di Pareti, è emersa un'estesa necropoli. Il reperto più interessante è rappresentato da un'oinochoe (una brocca) in bucchero che presenta un'iscrizione, che, da destra verso sinistra, reca la scritta, traslitterata, Bruties esum (letteralmente: Sono di Bruto). L'iscrizione di Nocera potrebbe perdersi tra le centinaia di altre iscrizioni etrusche se non fosse per una particolare lettera, a forma di alberello, che non si è ancora riscontrata altrove. Ciò è bastato ai linguisti per farli parlare di un alfabeto nucerino.

Le tufare

Lo stesso argomento in dettaglio: Tufara di Fiano.

La ricchezza della città, oltre che dalla fertilità dei suoli, arriva dalla peculiarità del suo sottosuolo, da cui si estrae il tufo grigio (la nocerite). Ottimo materiale da costruzione (a Pompei si parla di una "età del tufo" dal 200 all'80 a.C.). Un'ulteriore testimonianza del gran lavoro che doveva esserci nelle tufare della città (alcune delle quali si trovano nell'odierna zona di Fiano, le altre esistenti nella zona Pietraccetta-Piedimonte furono usate anche come ricoveri nel corso della II Guerra Mondiale), ci viene dalla testimonianza di Senofonte Efesio (scrittore greco vissuto, stando al lessico Suda, tra il II e il III secolo d.C.), il quale nel suo romanzo "Racconti Efesi intorno ad Abracóme e Anzia", dopo varie peripezie, fa giungere il suo protagonista a Nuceria, in Campania, a lavorare nelle cave di pietra.

Nuceria Alfaterna

Lo stesso argomento in dettaglio: Nuceria Alfaterna.

Agricoltura e commercio resero, così, molto ricca la città, che durante il V-VI secolo fu a capo della Confederazione Sannitica Meridionale, comandando su città quali Pompei (che rimase suo porto fino praticamente al disastro del 79 d.C.), Stabiae e Sorrento. Durante le guerre sannitiche la città fu ostile ai romani, ma sconfitta non fu rasa al suolo. Ed i nucerini comunque contraccambiarono la bontà dimostrata dai latini nei loro confronti rimanendo, d'ora in poi, sempre fedeli a Roma. Non cedettero neanche alle lusinghe e all'esercito di Annibale, che rase al suolo la città. Alla fine della seconda guerra punica i romani, mentre i superstiti dei nucerini erano ospitati nella vicina Avella, ricostruirono la città più grande e più bella di prima.

La fase romana: Nuceria Costantia

Statua equestre di Marco Nonio Balbo, Napoli, Museo Archeologico Nazionale
Aulo Vitellio Germanico, imperatore romano, raffigurato in una moneta del 69.
L'affresco pompeiano con la raffigurazione della rissa con i nucerini

Divenuta municipium Nuceria Alfaterna fu iscritta alla tribù Menenia. In epoca triumvirale (42 a.C.) l'appellativo Alfaterna fu sostituito da Costantia, dando, così, alla città il nome di Nuceria Costantia. Cittadini illustri furono Publio Sittio, esule nucerino in Africa, che dopo le guerre civili tra Cesare e Pompeo, si vide assegnato metà del regno di Mauretania, dove fondò alcune colonie ispirandosi alla sua patria.

Altro nucerino illustre fu Marco Nonius Balbus. Originario di Nuceria, trasferì la sua residenza ad Ercolano, città di cui divenne benefattore. Fece carriera anche a livelli molto alti: ricoprì, infatti, le cariche di pretore prima e proconsole della provincia di Creta e di Cirene. Nel 32 a.C. fu poi tribuno della plebe e partigiano di Ottaviano.

Di origini nucerine, se non proprio nato nella città, è l'Imperatore Aulo Vitellio Germanico. Aulo Vitellio Germanico cresciuto a Capri, sotto Tiberio, fu il secondo a salire sul trono durante l'anno detto dei quattro imperatori.

La deduzione della colonia

Nuceria nel 57 d.C. fu dedotta colonia romana da Nerone. Si trattò di un duro colpo per la vicina Pompei, la quale dovette probabilmente perdere parte del suo territorio agricolo in favore della nuova colonia. La circostanza dovette essere uno dei motivi scatenanti della famosa rissa avvenuta all'anfiteatro di Pompei del 59 d.C. ricordata da Tacito

L'eruzione del 79

Nuceria fu interessata certamente dal catastrofico terremoto testimoniato a Pompei nel 62 d.C. Tuttavia l'eruzione del 79 dovette provocare in città più che altro panico, e non furono i suoi effetti immediati a dare dei problemi, ma i suoi effetti a lungo termine, come l'impoverimento della fertilità proverbiale dei suoi suoli e la scomparsa del vicino porto.

La più antica diocesi della Campania inferiore

La religione cristiana dovette attecchire presto in città, che conta anche due martiri: i santi Felice e Costanza. Secondo alcuni la prima comunità cristiana nucerina risalirebbe allo sbarco di Paolo a Pozzuoli, quando un certo Prisco, che sarebbe poi divenuto Santo, si sarebbe diretto verso sud per diffondere l'evangelo, la "buona novella". Secondo alcuni nella sua casa si sarebbe tenuta la famosa ultima cena di Cristo. Tra i miracoli attribuiti al santo, quello di aver trasportato a Nocera, da Roma una fontana donatagli dal papa (fontana che si conserva ancora nel piazzale della cattedrale].

Che un Prisco sia stato il primo vescovo della città è certo, ma è più probabile che si sia trattato di un pastore del III-IV secolo (ricordato da San Paolino da Nola), epoca alla quale è più plausibile che risalga la diocesi. Le reliquie del Santo sono recentemente venute alla luce durante i lavori di restauro della Cattedrale a lui dedicata, nel quartiere Vescovado di Nocera Inferiore. La comunità cristiana nucerina dovette essere subito forte come testimonia una curiosa scoperta del Bonucci a Portaromana: degli idoli pagani cautamente nascosti sotto il pavimento di un edificio di età imperiale. Erano gli adepti dell'antica religione ad aver paura dei cristiani. Nel 498 viene esiliato a Nocera l’antipapa Lorenzo. Eletto papa insieme a Simmaco, perde la carica dopo un clima da guerra civile. A Nocera ricopre, quindi, la carica di Vescovo.

Fino al 1260 la sede vescovile fu presso il Battistero Paleocristiano di Santa Maria Maggiore (ora nel territorio di Nocera Superiore). La sede vescovile fu poi soppressa e ripristinata dopo oltre un secolo, nel 1386, da papa Urbano VI. Da quella data la sede vescovile è l'attuale Vescovado.

Sebbene il Martirologio Romano proponga come data il 16 settembre, la celebrazione di San Prisco, Santo Patrono di Nocera Inferiore, avviene il 9 maggio.

L'alto ed il basso medioevo

Dopo la caduta dell'impero romano la città finì in mano bizantina. Dovette trattarsi di un periodo di lenta ripresa per la città, come testimonia la costruzione, nel VI secolo d.C., dello splendido battistero paleocristiano di Nocera Superiore.

Per quanto riguarda l'epoca gotica la campagna nocerina fu teatro della sconfitta e della morte di Teia durante la Battaglia dei Monti Lattari, durante la Guerra gotica (535-553)

Dopo l'arrivo dei longobardi, il sempre ambito territorio continuava ad esercitare il suo fascino e i duchi longobardi se lo dovettero contendere molto. Numerosi folii testimoniano le transazioni commerciali che avvenivano sotto il patronato dei notai nella divisione delle fertili terre.

Le mura perdono la loro funzione difensiva (nella frazione Pareti le crepe della fortificazione vengono sfruttate dai fornai). Il sito della città comincia a spopolarsi. Le popolazioni dell'epoca cercano luoghi più sicuri. Alcuni scappano verso la Costiera Amalfitana (rimpinguando i nuclei abitati di Amalfi, Maiori e Positano), altri si rifugiano attorno alla Collina del Parco, in un posto ben difeso, dando vita al primo nucleo della futura Nocera Inferiore.

Durante l'VIII secolo la città, seppur frammentata, conserva parte del territorio da lei governato in epoca romana. La Contea di Nocera si estende per quasi tutta l'area dell'attuale Agro Nocerino Sarnese, da Angri fino a Siano, passando per Roccapiemonte e Castel San Giorgio.

La città propriamente detta comprendeva, in quest'epoca, vari casali, tra cui i più popolosi e importanti erano il Borgo, posto alle pendici della collina del Parco, San Matteo (con la chiesa del X secolo, più volte restaurata), lungo la direttrice viaria antica Nocera-Pompei (l'attuale corso Vittorio Emanuele, principale strada cittadina nell'Ottocento, dove sono stati rinvenuti resti della via e di un tempio di età romana) e il Vescovado, sede della cattedra vescovile, ai piedi del Monte Albino. Nel corso del XIII secolo la città è nota nei codici dell'Abbazia di Cava col nome di Nuceria Christianorum o Kristianorum. Tale appellativo servì per distinguerla dalla Nuceria, civitas Saracenorum de Apulia citata da Salimbene de Adam, nella sua Chronica, attuale città di Lucera, presso la quale Federico II instaurò una colonia saracena.

Il nucleo abitativo si è allargato e comprende le attuali Pagani (che deriva il suo nome dal pagus, un quartiere suburbano della Nuceria romana che aveva almeno un pago: Barbatianus), Sant'Egidio del Monte Albino e Corbara. La città fu attaccata e rasa al suolo nel 1096 dalle truppe di Ruggero II di Sicilia. Furono, così, i Normanni a prendere possesso del borgo. Venne da loro ingrandito il castello del parco Fienga, con la realizzazione della torre normanna, e molti conventi sorgono alle pendici della collina di Sant'Andrea: il complesso delle monache di clausura di Sant'Anna, ed il convento francescano di Sant'Antonio. All'incirca all'anno 1000 risale anche uno splendido esempio di insediamento rupestre di età medievale: la chiesetta di Sant'Angelo in Grotta. Secondo alcuni vi sarebbe nato Hugo de Payens, uno dei fondatori dei cavalieri Templari. Fu, poi, Feudo dei Filangieri, dei Latro, degli Zurlo.

Il Castello del Parco

La torre normanna del castello del parco.

Nel castello del Parco (oggi palazzo Fienga) si registrarono alcune presenze importanti. Furono, infatti, ospiti del maniero nocerino Dante e Boccaccio. Nel 1385 vi fu imprigionato, dalle truppe di Carlo III di Napoli, papa Urbano VI (dal quale scomunicava, ogni di, e per quattro volte al giorno, tutto l'esercito di Carlo), e vi nacque San Ludovico d'Angiò. Per ringraziare il popolo che l'aveva difeso, papa Urbano VI riconferì alla città il ruolo di diocesi, perso alcuni anni prima, quando i nocerini avevano ucciso il vescovo durante una rivolta. Vi fu imprigionata la regina Giovanna d'Angiò.

Nocera de' Pagani

Lo stesso argomento in dettaglio: Nocera de' Pagani.
Nocera de' Pagani nel 1703

A partire dal XIV secolo la città cambia nuovamente nome e acquista la dicitura Nuceria Paganorum o Nocera de' Pagani. Il termine si riferisce alla famiglia Pagano, che era la più importante della zona del tempo. L'esistenza nel Regno di Napoli di un'altra Nocera in Calabria (Nocera Terinese, CS) aveva reso necessario una differenziazione dei due comuni.

Il ducato di Nocera

Nel ‘500, col titolo di Duchi la tennero i Carafa, cui seguirono i Castel Rodrigo e i Pio di Savoia, fino l'abolizione del regime feudale nel 1806. Tiberio Carafa acquistò la città nel 1521 per 50.000 ducati. La dinastia da lui fondata tenne la città sino al 1647. In quell’anno la città tornò per breve tempo nel Regio Demanio e la Corona. Nel 1660 passò a nuovi signori, i Castelrodrigo, che la terranno fino al 1707, ai quali seguiranno, fino al 1806, i Pio di Savoia. Furono secoli, soprattutto al tempo del Vicereame spagnolo, assai difficili e funestati da guerre, pestilenze, eruzioni vesuviane, terremoti, alluvioni, a cui però gli abitanti seppero sempre reagire con grande vitalità.

L'elezione dei "sindaci particolari" e del "sindaco universale"

Il territorio cittadino della "nobilissima et illustrissima" città di Nocera denominata de' Pagani era ben più ampio di quello attuale, comprendendo i comuni di: Corbara, Sant'Egidio del Monte Albino, Pagani, Nocera Inferiore e Superiore. L'estensione della città ne rendeva difficile il governo. La situazione portò alla nascita di un sistema amministrativo comunale senza pari nel Regno delle Due Sicilie: ogni casale eleggeva i suoi "sindaci particolari", che avevano il dovere di eleggere il "sindaco universale" della città. L'elezione rappresentava una festa per il popolo.

Il Rinascimento

Alla metà del XVI secolo Giovan Battista Castaldo, dopo aver partecipato al Sacco di Roma, porta in città un quadro di Raffaello: la Madonna d'Alba, che resterà a Nocera per alcuni anni, custodita presso la chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Montalbino. Cresce in questi anni a Nocera il poeta napoletano Jacopo Sannazzaro. La città vive un momento di splendore con i Carrafa, che all'inizio del ‘500, cominciarono a costruirsi in città un grandioso palazzo ducale, decorato da splendidi giardini. Accanto al palazzo fu realizzata la chiesa rinascimentale del Corpo di Cristo. Oggi questo palazzo è ricordato dagli anziani come "il gran quartiere" (la "caserma rossa"). Nel 1647, sull'onda lunga della rivolta di Masaniello a Napoli l'insediamento ducale fu distrutto. Persa la connotazione originaria il palazzo, per volere del re di Napoli Carlo III divenne, alla fine del ‘700, sede di uno dei più imponenti contingenti militari del regno.

Vescovi illustri: i Giovio

Ritratto di Paolo Giovio

In concomitanza con il ripristino della perduta diocesi cominciarono i lavori per la costruzione della nuova sede vescovile: la cattedrale di San Marco (meglio conosciuta come San Prisco) al Vescovado (che si vantò di possedere le reliquie del profeta biblico Giona trasporate in città, secondo una tradizione, da Uguccione Dei Pagani nel 1105 al ritorno dalla prima crociata).

Alla cattedra che fu di San Prisco si alternarono i fratelli comensi Benedetto Giovio e Paolo Giovio.

Il 1700, il secolo dei Solimena

Autoritratto di Francesco Solimena

La città conserva un numero straordinario di opere della rinomata (soprattutto all'estero) famiglia di pittori del ‘700. Orazio Solimena, Francesco Solimena e Angelo Solimena hanno vissuto ed operato in città, in Italia ed all'estero. Questa straordinaria famiglia di artisti si è contraddistinta non solo nel campo della pittura, ma anche in quello dell'architettura. È di Francesco Solimena il disegno dello splendido campanile del Vescovado, che fa anche da arco d'ingresso alla piazza della cattedrale. Importanti lavori si trovano nelle chiese di Sant'Anna, San Matteo e nella Cattedrale (dov'è raffigurato il Paradiso nella volta di una delle cupole). In questo secolo è tutto il quartiere del vescovado che subisce un'intensa opera di riqualificazione urbana, con la realizzazione del palazzo vescovile, il palazzo De Francesco ed il seminario.

Da una città cinque comuni

Lo stesso argomento in dettaglio: Urbanistica di Nocera Inferiore.

Nel 1806, la riforma amministrativa di Giuseppe Bonaparte spezzò per sempre l'unità del territorio, e da Nocera de' Pagani nacquero i Comuni di Nocera San Matteo, Nocera Corpo, Pagani, Sant'Egidio del Monte Albino e Corbara. Le due Nocera due si riunirono nel 1834, poi si scissero nuovamente, nel 1851, in Nocera Inferiore e Nocera Superiore. Nocera fu divisa per le pressioni di alcuni latifondisti napoletani, che poterono, grazie alle nuovi entità comunali, sottrarre delle terre al demanio. Più volte il consiglio comunale di Nocera Superiore tentò di riunirsi a Nocera, ma senza fortuna. Attualmente la città è composta da 6 Quartieri: Piedimonte - Pietraccetta, Merichi - Cicalesi, quartiere Storico, quartiere Capocasale, quartiere Metropolitano, ed infine Casolla - Grotti.

La storica stazione ferroviaria

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Nocera Inferiore.

Negli stessi anni fu inaugurata la stazione ferroviaria. Quello che era stato il primo tratto italiano (il percorso Napoli-Portici) fu ampliato fino alla città di Nocera, la quale ebbe il "privilegio" di possedere una delle prime stazioni italiane, oltre che un collegamento veloce e sicuro colla città partenopea. Nocera dispone anche di una seconda stazione ferroviaria, Nocera Mercato, molto piccola e scarsamente utilizzata.

Gli inizi del '900

Gli inizi del nuovo secolo furono ferventi per la città di Nocera Inferiore: l'importante caserma, la stazione ferroviaria, il liceo classico (il "Gian Battista Vico, uno dei più antichi istituti del mezzogiorno), rappresentarono elementi fondamentali per il suo sviluppo. Gli istituti di cura mentale fecero di Nocera un campo privilegiato per le scoperte in campo psichiatrico di Marco Levi Bianchini. L'istituto (oggi sede dell'ASL SA 1) dispone di una ricca biblioteca storica sull'argomento. A Nocera Levi Bianchini tradusse per la prima volta in Italia le opere di Sigmund Freud. Nel 1910 la voglia di sport diede modo a Carlo Cattapani di fondare, il 1 febbraio, l'Associazione Giovanile Nocerina. Lo sfruttamento delle risorse delle sue fertili terre fecero fiorire l'industria conserviera. La città, già attiva industrialmente per via della famiglia Wenner, fondatrice delle MCM (industrie cotoniere meridionali), s'arricchì di "cento ciminiere" dovute alle fabbriche dedite alla trasformazione dei prodotti conservieri (su tutti il celeberrimo pomodoro San Marzano). Il benessere che ne conseguì fu notevole, ma tuttavia poco duraturo: la classe imprenditoriale si dimostrò immatura a reggere la sopraggiunta ricchezza. Sono gli anni in cui comincia lo scempio edilizio della città, oggi sotto gli occhi di tutti. La città dispone di cinque cinema (di cui due teatro) che ospitano le più importanti riviste nazionali (famosa l'esibizione di Totò). In epoca fascista viene costruita una nuova sede per il Liceo Classico. L'imponente edificio viene realizzato a forma di "M" per compiacere Mussolini. Viene realizzata una nuova caserma (che prenderà il posto della "Caserma rossa"): la Libroia, attualmente sede del 45° battaglione trasmissioni "Vulture".

I giorni nostri

Martoriata dalla criminalità negli anni settanta, e dal sacco edilizio degli anni sessanta-settanta, oggi la città sta lentamente riprendendo il fervore culturale che l'ha caratterizzata negli decenni scorsi. La città è sede di numerosi uffici e banche. Di una compagnia di Carabinieri, commissariato e Guardia di Finanza (che sarà a breve ospitata negli edifici della costruenda Cittadella Giudiziaria, dove trova la sua sede il Tribunale). È allocata a Nocera anche l'ASL Salerno 1 erede della vecchia USL 50 della regione Campania. Moderno ed efficiente l'Ospedale Umberto I. In città si svolgono importanti manifestazioni di carattere regionale (Tesori e sapori dell'antica Nuceria) e nazionale (Jazz in Parco). È saltata agli onori della cronaca per il costruendo teatro firmato dall'architetto portoghese Eduardo Souto De Moura.

Monumenti e luoghi d'interesse

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Nocera Inferiore.

Paesaggistico

  • Collina di Sant’Andrea: La collina, urbanizzata per tre lati, caratterizza la mole della città verso il nord. Circondata da strutture monastiche, fu attrezzata con veri percorsi.
  • Mont’Albino: la grande montagna domina lo sguardo di chi volge gli occhi a sud. Ricc di acqua e di grotte, rappresenta l’ultima propagine dei Monti Lattari. Alle pendici è stato attrezzato un percorso per le attività sportive.
  • Collina di San Pantaleone: Il territorio è diviso tra le città di Nocera Inferiore e Pagani. Ha ospitato un convento nella sua sommità, oggi scomparso. Si scaglia nel limite occidentale della città
  • Villa Comunale: Addossata al versante meridionale della collina del parco, rappresenta l’ex giardino di delizie del Palazzo Ducale dei Carrafa.

Architettonico

  • Largo Sant’Antonio: è la piazza più suggestiva della città, caratterizzata dalla grande scalinata bianca che porta all’ingresso del convento omonimo, ed oggi affiancata da giardini.
  • Via Castaldo e via Solimena: Le due vie, note in passato come mercato, rappresentano una delle poche strade della città che hanno conservatol’aspetto antico. Costellate di monumenti (Palazzo ducale, chiesa del Corpo di Cristo, villa Comunale), l’antico Borgo è noto anche grazie ai romanzi di Domenico Rea.
  • Fontana della fertilità: Inaugurata di recente è opera dell’artista di fama internazionale Onofrio Pepe.
  • Via Origlia: recentemente riportata all’antico splendore, per il suo andamento tortuoso è forse, oggi, la via più suggestiva del centro di Nocera.
  • Corso Vittorio Emanuele: rappresenta il cuore commerciale della città. Ricalca l’antico asse della via Regia o Nocerina, che dal Golfo di Salerno, conduceva a Castellammare di Stabia.
  • Galleria Maiorino e Galleria del Corso: L’elegante piazza coperta ospita, tra le pareti di marmo bianco, diversi esercizi commerciali.
  • Castello Medievale e Palazzo Fienga: E’ il cuore pulsante della cultura nocerina, ospitando manifestazioni musicali e teatrali. Fin dalla sua costruzione ha ospitato letterati, storici e un papa.
  • Palazzo e Torre Guerritore Broya: il piccolo edificio turrito impreziosisce il centro cittadino con la sua mole ottocentesca.
  • Caserma Tofano, ex palazzo ducale: il Gran Quartiere rappresenta l’edificio più imponente della città. Già palazzo ducale, poi caserma, si appresta a diventare un polo culturale di interesse interterritoriale.
  • Palazzo del Liceo Classico: da sempre il polo più prestigioso per gli studi dei cittadini, l’edificio è noto anche nella storia del cinema per essere stato citato da Ettore Scola nel suo C'eravamo tanto amati.
  • Palazzo Comunale: la sede municipale nocerina è il centro geografico e amministrativo della città
  • Palazzo Gabola: l’elegante struttura si colloca quasi di fronte al palazzo comunale. Suggestive le colonne che ne circondano il portone.
  • Palazzo Lanzara, ex Castelrodrigo: tra il liceo classico ed il palazzo comunale si passeggia affiancando questa grande struttura tardo cinquecentesca. Caratteristica la cappella di Santa Sofia (con l’epigrafe in alfabeto greco).
  • Palazzo De Francesco: rappresenta il biglietto da visita per chi si reca al quartiere del vescovado.
  • Ex Seminario Vescovile: è uno dei palazzi architettonicamente più interessanti della città.
  • Palazzo vescovile: alle spalle della cattedrale, chiude a meridione il complesso monumentale del quartiere del Vescovado.

Archeologico

Artistico

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Cultura

Nocera nel cinema e nella letteratura

La serie di citazioni di Nocera nella letteratura comincia nel con Senofonte Efesio (scrittore greco vissuto, stando al lessico Suda, tra il II e il III secolo d.C.), il quale nel suo romanzo "Racconti Efesi intorno ad Abracóme e Anzia", dopo varie peripezie, fa giungere il suo protagonista a Nuceria, in Campania, a lavorare nelle cave di pietra. La città è citata anche nel Novellino di Masuccio Salernitano e nella Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso (libri I e XX). Il Tasso fu amico del duca Ferdinando II Carafa al quale dedicò anche una delle Rime d'occassione e d'encomio (la 1411). Nocera è anche la città che Domenico Rea chiama Nofi. Tra i romanzi più noti dello scrittore napoletano spicca Ninfa plebea, premio Strega nel 1993, e dal quale Lina Wertmüller trasse l'omonimo film nel 1996. Valeria Alinovi, giornalista e scrittrice napoletana, ambienta il suo primo romanzo (Nevespina, 2004) nell'ospedale psichiatrico della città chiamata appunto Nevespina. Si tratta delle vicende (penose) che hanno riguardato la vita e la chiusura del Vittorio Emanuele, ex ospedale psichiatrico della città di Nocera, oggi rinato come struttura molto efficiente.

Ettore Scola ha reso famoso il liceo Classico G.B. Vico perché vi ambienta un personaggio (Nicola, interpretato da Stefano Satta Flores) del suo C'eravamo tanto amati. Ma la città è citata in altri film come Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo e Il commissario Lo gatto con Lino Banfi.

Personalità legate a Nocera Inferiore

Shosholoza in piazza Diaz

Patria di Santi (i fratelli martiri Felice e Costanza, e secondo Mario Vassalluzzo (S.Prisco e successori, Nocera Inferiore 1994) di San Ludovico d'Angiò , e in lizza come città originaria del fondatore dei Templari Uguccione Dei Pagani. Alcuni storici, infatti, sostengono la tesi che in realtà il co-fondatore dei templari fosse di nazionalità italiana, nato a Nocera. Domenico Rotundo ha pubblicato il testo di una lettera (conservate in copia tarda), che Ugo de' Pagani scrisse nel 1103 da Gerusalemme allo zio Leonardo Amarilli di Rossano Calabro per comunicargli la morte del proprio figlio Alessandro, nella quale si legge:

«ho scritto a mio padre in Nocera che mi faccia gratia venire a Rossano per consolare V.S. et a Madama Zia Hippolita»

Nocera ha dato i natali anche a Vincenzo Calenda di Tavani, Ministro di Grazia e Giustizia e Culti del Regno d'Italia nel Governo Crispi III.

Uno dei nocerini più conosciuti è lo scrittore Domenico Rea che ha ambientato nella sua Nofi, come chiama Nocera nei suo romanzi, diversi suoi scritti. La città da i natali a Giuseppe Marrazzo, detto Joe. Giornalista Rai, Joe è autore di articoli e libri impegnati come "Il Cammorrista", da cui Giuseppe Tornatore ha tratto l'omonimo film del 1986. Molto legato alla sua terra e alla sua squadra del cuore, il figlio Piero Marrazzo ama ricordare che il padre, ovunque fosse nel mondo, chiamava a casa chiedendo "Che ha fatto la Nocerina?". Nocerini sono anche i giornalisti sportivi della RAI Fabrizio Failla e Alda Angrisani, e gli artisti contemporanei Onofrio Pepe e Cirò. Molti personaggi originari della città hanno fatto fortuna all'estero. Su tutti l'americano Warren Cuccurullo (Warren deriva dal nome del nonno: Guerino), chitarrista dei Duran Duran. Nel suo quinto album da solista Trance Formed ha voluto dedicare alla città di padre una traccia intitolata proprio "Nocera Inferiore". Di origine nocerina è anche la famiglia dell'ex governatore dello stato di New York: Mario Cuomo. Nocerino è anche il comandante di lungo corso Salvatore Sarno, chiamato semplicemente "il capitano", proprietario dell'imbarcazione Shosholoza del team velico sudafricano, partecipante alla Coppa America. L'Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri che riveste il grado di Maggiore è Ciro De Falco, Comandante della Compagnia Carabinieri di Ravenna città (aggiornamento marzo 2007).

In passato la struttura manicomiale del "Vittorio Emanuele" ospitava malati di mente, o presunti tali, da tre provincie della Campania (Salerno, Avellino, Benevento), una pugliese (Bari) ed una calabrese. Per questo morirono a Nocera gli anarchici pugliesi Emilio Covelli e Carlo Cafiero.

Nocerini sono la giornalista, conduttrice radiofonica e doppiatrice Jolanda Granato; Nando Citarella (musicista etnico, famoso per aver collaborato in un programma di Pippo Baudo alla Rai); Giovanni Amato, musicista Jazz (anch'egli noto al grande pubblico per aver suonato in trasmissioni come l'ottavo nano)il musicista/attore Nicola Vicidomini,il regista adiofonico e televisivo Nello Pepe, il giornalista-regista-produttore Massimo Civale, famoso per aver diretto numerosi programmi televisivi sulle reti rai in particolare 30 puntate del rotocalco turistico Bellezze Italiane in onda su RAIDUE, direttore della prima Tv sul web nocerina, ideatore di concorsi a livello Internazionale di bellezza, Presidente del Napoli Calcio Femminile, fondatore dell'Accademia Internazionale dello Spettacolo Italia Film regista di numerosi Fotoromanzi, telefilm e corti.

Economia

Attualmente la città di Nocera Inferiore è essenzialmente un centro commerciale e di servizi. In passato, fino alla rivoluzione industriale di fine ottocento, si è caratterizzata per la produzione agricola favorita dalla fertilità dei suoli dell’Agro Nocerino Sarnese. Le produzioni maggiori hanno riguardato ortofrutta, specie agrumi, pesche, ciliegie. Rinomato in tutto il mondo è il pomodoro pelato San Marzano (ma è presente anche il tipo “Roma”). Prodotti peculiari sono anche il cipollotto nocerino e il peperone giallo, detto anche “corno di bue”. Note sono anche le coltivazioni di carote, insalata e carciofi. Pomodori, ma anche tabacco e fibre tessili (cotone, canapa) hanno permesso lo sviluppo di industrie di grande rilievo, come quella molitoria e delle paste alimentari, quella tessile e delle conserve alimentari. Il polo delle MCM (manifatture cotoniere meridionali) ora scomparso, ha rappresentato un polo di eccellenza nella lavorazione del cotone. Negli anni quaranta cinquanta e sessanta la città era nota per le sue cento ciminiere, a testimonianza dello straordinario grado di sviluppo industriale raggiunto. Oggi la città è sede di un Distretto industriale (numero 7, Nocera-Gragnano). Parte delle imprese è collocata nell'area industriale di "Fosso Imperatore".

Infrastrutture e trasporti

Strade e autostrade

La città di Nocera è attraversata dall'autostrada A3 Napoli-Salerno, facente parte della Strada Europea E45, nel cui territorio è inserita la barriera di Nocera Nord (lo svincolo di Nocera Sud è in costruzione). L'area settentrionale della città è collegata tramite lo svincolo Nocera-Pagani dell'A30 Caserta-Salerno. Per quanto riguarda le strade statali, Nocera è attraversata dalla SS 18 Tirrenia Inferiore e dalla Strada Statale 266 Nocerina. Molto importante è infine la Strada Provinciale Nocera-Sarno.

Linee ferroviarie

La città è servita da due stazioni ferroviarie: la centrale e la Stazione di Nocera Inferiore Mercato. La principale è la prima, ubicata lungo la tratta Napoli-Salerno, in cui fermano quasi tutti i treni regionali, interregionali ed un Intercity. I treni locali provenienti da Napoli proseguono verso Salerno sia in modo diretto, tramite il passante di Santa Lucia (galleria ferroviaria di circa 12 chilometri), che per la via esterna, passando per le stazioni di Nocera Superiore e Cava. La seconda stazione è ubicata lungo la piccola linea: Mercato San Severino-Sarno/Nocera Inferiore. È infine in progetto la costruzione della "Metropolitana dell'Agro" che dovrebbe collegare l'intero Agro Nocerino Sarnese, raggiungendo anche l'Univerità di Fisciano. Tale abbozzo di progetto va di pari passo con l'ampliamento della Metropolitana di Salerno che dovrebbe giungere anch'essa fino all'Università, creando quindi un ulteriore fondamentale collegamento tra l'Agro ed il capoluogo di Provincia.

Trasporto urbano ed extraurbano

Il trasporto pubblico urbano e è gestito dal CSTP (Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici), che ha messo a disposizione del comune due navette circolari che, partendo dalla stazione ferroviaria, collegano gratuitamente tutta la città. Altre linee collegano Nocera ai comuni limitrofi: Sarno, Pompei, Mercato San Severino, Fisciano (Università degli studi di Salerno), Salerno, Amalfi, Maiori e, fuori regione, con Roma e Bari, e sono garantite dalla SITA, dalla Leonetti & Gallucci e dal CSTP. Frequenti i collegamenti con Napoli, gestiti da diverse linee private tra cui Sita, Mansi e Buonoturist. Sia SITA che CSTP fanno parte del consorzio Unicocampania, formato da 13 aziende di trasporto pubblico su strada e su ferro, che, tramite delle tariffe unificate, serve tutta la regione; Nocera è inserita nella fascia 4.

Amministrazione

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Sport

Calcio

La principale squadra di Nocera è la Nocerina che negli ultimi anni ha militato a lungo nella Serie C1, anche se attualmente si trova a disputare il campionato di Serie D. Fanno parte del suo palmares due promozioni in Serie B, uno Scudetto Dilettanti, gli ottavi di finale della Coppa Italia, (eliminata dalla Juventus) e una finale di Coppa Italia di serie C. È la squadra di calcio più anziana della Provincia di Salerno e disputa le sue gare in casa nello Stadio San Francesco. Nocera ha, inoltre, dato i natali a diversi giocatori che hanno militato o militano in squadre professioniste. Tra questi il più famoso è il centrocampista Campione del Mondo della Nazionale italiana di calcio Simone Barone. Nella Nocerina hanno giocato diversi giocatori che poi hanno raggiunto altissimi livelli, come l'ex centrocampista di Juventus, Lazio e Nazionale Angelo Di Livio, il centrocampista della Fiorentina Fabio Liverani, i portieri di Empoli e Napoli Daniele Balli e Gennaro Iezzo, il difensore del Siena Simone Loria ed il difensore della Lazio Sebastiano Siviglia. Tra gli allenatori, Luigi Del Neri ed Ernest Erbstein, poi tecnico del Grande Torino che morì nella Tragedia di Superga. In città sono presenti diverse squadre minori e scuole calcio.

Basket

La città vanta anche una squadra di basket, la Polisportiva Folgore Nocera, stella d'oro al merito sportivo, che in passato ha raggiunto traguardi notevolissimi sia nel campo maschile che quello femminile. Attualmente milita in serie C1. Nocerino è il cestista Luca Infante recentemente convocato anche in nazionale. Altre squadre di basket partecipano a campionati minori.

Tennis Tavolo

La città di Nocera può vantare i cinque scudetti conquistati nella disciplina del Tennis Tavolo dalla Libertas Alfaterna (1993, 1995, 1996, 1997, 1998) e due titoli di vice campione d'Europa (1997, 1998) perdendo entrambe le finali contro il Borussia Düsseldorf.

Altri Sport

  • Atletica leggera: la Polisportiva Folgore Nocera si occupa anche di atletica leggera.
  • Podismo: ogni anno a Nocera si organizza il Memorial Di Maio.
  • Biliardo: nocerino è il giocatore di biliardo Giuseppe Consagno.
  • Calcio a 5: la Gioventù Nocerina ha recentemente militato in serie A2.
  • Pallavolo: l'attività è disputata solo a livello giovanile e nelle serie minori.

Voci correlate

Collegamenti esterni

La città

Siti istituzionali

Notizie

Meteo

Cultura

Eventi

Religione

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  1. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.