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Claude Jade

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Claude Jade nel 1994

Claude Jade, pseudonimo di Claude Marcelle Jorré (Digione, 8 ottobre 1948Boulogne-Billancourt, 1º dicembre 2006), è stata un'attrice francese.

Nata in una famiglia borghese (i genitori erano professori universitari), dimostrò fin da piccola una grande passione per la recitazione, che la portò a frequentare il Conservatoire d'art dramatique della città natale. Nel 1966 vinse il Prix de Comédie, grazie alla sua interpretazione di Ondine di Jean Giraudoux. Trasferitasi a Parigi, nell'ottobre dello stesso anno divenne allieva di Jean-Laurent Cochet. Mosse i primi passi in televisione nel 1967, partecipando, tra gli altri, al serial televisivo Les oiseaux rares.

L'esordio e i film con François Truffaut

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François Truffaut e Claude Jade all'anteprima del loro terzo film comune, L'amore fugge, 1978

Al Théâtre Moderne interpretò il ruolo di Frida in Enrico IV di Pirandello. In sala era presente François Truffaut, che due mesi dopo le propose il ruolo di Cristine Darbon in Baci rubati (1968). Il film, in cui recitò con Jean-Pierre Léaud, le diede immediata celebrità. Definita da Truffaut "la fidanzatina del cinema francese", Claude Jade fu la protagonista anche negli altri due capitoli della saga di Antoine Doinel, Non drammatizziamo... è solo questione di corna (1970) e L'amore fugge (1978), che rivelarono anche aspetti più intimi della personalità del regista:

«François aveva una grande delicatezza e sensibilità nel fare la corte. Si innamorò di me che avevo appena 19 anni. È stato il primo amore della mia vita e, anche quando ci separammo, continuò a volermi proteggere come un padre pigmalione, mi aiutava, mi dava consigli anche quando volevo sposarmi: tu sei la mia terza figlia diceva.[1]»

L'affermazione nel cinema francese

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Dopo il suo eccellente debutto cinematografico, Claude Jade interpretò il ruolo di Linda in Montecristo 70 (1968), una coproduzione franco-italiana liberamente adattata dal romanzo di Alexandre Dumas; l'anno successivo ebbe il ruolo di Cécile, la gentile insegnante di inglese che si innamora di un uomo losco (Gérard Barray) nel film Le Témoin (1969), e consolidò il proprio successo nel ruolo di Manette, la fanciulla corteggiata da Jacques Brel nel film franco-italiano Mio zio Beniamino, l'uomo dal mantello rosso (1969) [1]. Nei primi anni settanta, interpretò Laura, la figlia emancipata di Annie Girardot in un'altra coproduzione franco-italiana, La divorziata (1972) e la coraggiosa Françoise in Prêtres interdits (1973) di Denys de La Patellière. L'attrice si discostò in alcune occasioni dall'immagine di eroina esemplare e gentile: interpretò la spensierata Eléonore, che distrugge l'amicizia di due uomini in La barca sull'erba (1970) di Gérard Brach, la severa infermiera Claire in Home Sweet Home (1973) di Benoît Lamy e la seduttrice assassina Julie nel giallo Le malin plaisir (1975). Un'altra eccezione fu il primo dei suoi due film sovietici, la coproduzione sovietico-francese Nido di spie (1981), in cui interpretò una losca terrorista che persegue i propri interessi.

La carriera internazionale

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Segnalata da Truffaut, Claude Jade fu diretta da Alfred Hitchcock in Topaz (1969), in cui interpretò il ruolo di Michèle Picard, la figlia di un agente segreto francese che lavora per gli americani, sposata con un giornalista. Il film le aprì la strada verso una carriera internazionale. Nel film giapponese Kita no misaki (1976) di Kei Kumai interpretò Marie-Thérèse, una suora che si innamora di un ingegnere giapponese durante un viaggio in nave da Marsiglia a Yokohama, ma che comprende che la sua missione di aiutare le persone che soffrono è più importante. Nel cinema belga, oltre ai ruoli da protagonista nei film Le Témoin e Home Sweet Home, interpretò un affascinante doppio ruolo nel film Le Choix (1975), impersonando l’attrice Anne, desiderosa di mettere su famiglia, e la danzatrice Juliette, che sogna il successo come star del balletto.

Apparve anche in diversi film italiani, tra cui i polizieschi Number One (1973) di Gianni Buffardi e La ragazza di via Condotti (1973) , in cui è una fotoreporter che si innamora di Frederick Stafford, già suo partner in Topaz. Nel 1977 fu protagonista in Una spirale di nebbia di Eriprando Visconti, nel ruolo di Maria Teresa, moglie di un avvocato impotente (Duilio Del Prete), che sostiene il cugino (Marc Porel), sospettato di omicidio, e si ribella alla famiglia. In Italia fu protagonista femminile anche nella miniserie televisiva Voglia di volare (1984), accanto a Gianni Morandi, interpretando il ruolo di sua moglie Barbara.

In Germania apparve in Rendez-vous in Paris (1982) nel ruolo di Evelyn, una donna berlinese sposata che si innamora di un americano e lo segue segretamente a Parigi per un weekend.

Nel cinema sovietico, dopo Nido di spie (1980) di Vladimir Naumov, interpretò il ruolo di Inessa Armand in Lenin a Parigi (1981) di Sergei Jutkevič. Dagli anni ottanta continuò a lavorare per il teatro e la televisione e apparve con minor frequenza sugli schermi. Tra i suoi ultimi film, da ricordare Non rompeteci (1981), L'Honneur d'un capitaine (1982), L'Homme qui n'était pas là (1987). Interpretò ancora l'eroina romantica in Le Pion (1981). Negli anni novanta affrontò anche ruoli comici: nel 1992, interpretò la madre affettuosa del protagonista (Guillaume de Tonquédec) in Tableau d'honneur, che ha una relazione segreta con l'insegnante di sport del figlio. Nella commedia Bonsoir (1994) di Jean-Pierre Mocky, ebbe il ruolo di una lesbica oppressa da parenti omofobi e la cui eredità è salvata da Michel Serrault, ospite in casa sua. Tra i suoi ultimi film, Zattera della Medusa, girato nel 1990 e uscito solo nel 1998, in cui interpretò la moglie del governatore, Reine Schmaltz. Successivamente recitò quasi esclusivamente in film per la televisione. Le sue ultime apparizioni cinematografiche furono nei due cortometraggi La Rampe (2000) e À San Remo (2004).

La televisione e il teatro

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In televisione, fu la protagonista della serie gialla in sei parti L'Isola delle Trenta Bare (1979), nel ruolo di Véronique d'Hergemont, minacciata da un intrigo diabolico su un'isola misteriosa. Dal 1998 al 2000 fu l'eroina della serie Venti del nord. Anche sul piccolo schermo ebbe occasione di proporsi in ruoli lontani dalla sua abituale immagine, interpretando la serial killer Hélène nella miniserie Malaventure: Monsieur Seul (1974). Oltre a ruoli in drammi, come quello di Lucile Desmoulins in La Passion de Camille et Lucile Desmoulins (1978) e come eroina nel film horror Le Collectionneur de cerveaux (1976), fu spesso guest star in serie poliziesche come Il commissario Moulin (1981), Julie Lescaut (1995), Il comandante Florent (1998), La Crimin (2004) e Groupe Flag (2005). Suo ultimo ruolo fu nel 2006 quello di Célimène in Célimène e il cardinale.

Claude Jade recitò spesso per il teatro. Interpretò, tra gli altri, il ruolo di Helena in La guerra di Troia non si farà, di Junia in Britannico, di Françoise in Port Royal, di Berthe in Esuli di James Joyce, Maria de Soderini in Lorenzaccio.

Claude Jade era sposata dal 1972 con l'addetto culturale Bernard Coste [2]. Nel 1979 si trasferì a Mosca con lui e il loro figlio Pierre, nato nel 1976, e lì visse per tre anni dal 1979 al 1982 [3], recitando in due film sovietici: nel ruolo della misteriosa terrorista Françoise in Nido di spie e nel ruolo della rivoluzionaria Inessa Armand in Lenin v Pariže di Sergej Jutkevič. Successivamente visse con la famiglia a Cipro dal 1982 al 1985.

Morì nella notte del 1º dicembre 2006, a causa di un tumore alla retina[2].

Filmografia parziale

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Claude Jade, Michel Subor e Dany Robin in Topaz

Doppiatrici italiane

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Riconoscimenti

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Nel 1998 fu insignita del titolo di Cavaliere della Legion d'onore. Nel 2000 ottenne il premio New Wave Award a West Palm Beach.

  1. ^ François Truffaut trovò così affascinante Claude Jade da volerla sposare. Quando Truffaut cita Claude Jade, il modo è significativo: «Potrebbe essere una figlia naturale di Grace Kelly».
  2. ^ Redazione, Cinema: morta Claude Jade, musa Truffaut, su tio.ch, 2 dicembre 2006. URL consultato il 28 giugno 2020.

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