Oosterscheldekering
Oosterscheldekering | |
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Stato | Paesi Bassi |
Provincia | Zelanda |
Comune | Schouwen-Duiveland, Noord-Beveland |
Fiume | Schelda Orientale |
Uso | antitempesta |
Inizio lavori | 1976 |
Inaugurazione | 1986 |
Tipo | diga di sbarramento |
Lunghezza | 8.000-9.000 m |
Coordinate | 51°38′01″N 3°42′16″E |
L'Oosterscheldekering (lett. "diga/barriera della Schelda Orientale") è una diga antitempesta semiaperta che delimita la baia della Schelda Orientale, nella provincia olandese della Zelanda, e che collega l'isola di Schouwen-Duiveland all'ex-isola di Noord-Beveland.[1][2][3]
Fu costruita tra il 1976[2][4] e il 1986[2][4][5][6] nell'ambito del più ampio piano Delta, sviluppato per prevenire il ripetersi dell'inondazione del 1953.[1][5][6][7][8] È considerata un capolavoro dell'ingegneria olandese.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'Oosterscheldekering è lunga circa 8[1]-9[2][6] km, di cui sono 3 i km formati dalla parte chiudibile[1][2].
La diga è sorretta da 65 piloni[2], dispone di tre chiuse[1] ed è dotata di 62 aperture scorrevoli[8], che vengono chiuse una volta all'anno in caso di violente tempeste[1][8] e che si spostano verso l'alto e verso il basso[1].
La diga viene azionata dalla J.W. Topshuis, che si trova sull'isola di Neeltje Jans.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione di dighe come l'Oosterscheldekering fu decisa dopo la disastrosa inondazione causata dal mare del Nord nel 1953[7].
In origine l'Oosterscheldekering doveva essere una diga chiusa[1], ma ciò avrebbe creato una parte di acqua dolce[1] e la conseguente scomparsa della flora e della fauna marina[1]. Si optò quindi, dopo le proteste dei cittadini[1], per la costruzione di una diga semiaperta[1], che sarebbe stata chiusa solo in caso di condizioni meteorologiche avverse[1].
La costruzione iniziò nel 1976[4] e durò 10 anni[4]. Il progetto costò l'equivalente di 2,5 miliardi di euro[5], vale a dire circa due terzi del costo dell'intero Piano Delta[8].
La diga fu inaugurata ufficialmente il 4 ottobre 1986[5] alla presenza della regina Beatrice [5].
Nel 1987 fu aperta una strada sulla diga.[4]
Riproduzioni
[modifica | modifica wikitesto]Una copia in scala 1:25 dell'Oosterscheldekering si trova nel parco di Madurodam, a L'Aia[9]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n Diga di sbarramento antitempesta della Schelda orientale su Holland.com
- ^ a b c d e f g Oosterscheldekering Archiviato il 26 agosto 2014 in Internet Archive. su Rijkswaterstaat
- ^ Harmans, Gerard M.L. (a cura di), Olanda, Dorling Kindersley, London, 2005 - Mondadori, Milano, 2003, p. 244
- ^ a b c d e Diga della Schelda Orientale Archiviato il 20 agosto 2014 in Internet Archive. su Viaggi Michelin
- ^ a b c d e Oostersscheldekering su Deltawerken
- ^ a b c The Netherland’s Impressive Storm Surge Barriers su Amusing Planet
- ^ a b Harmans, Gerard M.L., op. cit., p. 246
- ^ a b c d Harmans, Gerard M.L., op. cit., p. 247
- ^ Madurodam - Sito ufficiale: Oosterscheldekering, su madurodam.nl. URL consultato il 25 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oosterscheldekering
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) East Schelde Dam, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Veronique Viriglio, Le città che possono insegnare a Venezia come difendersi dall'acqua, su agi.it, Agenzia Giornalistica Italia. URL consultato il 16 novembre 2019 (archiviato il 14 novembre 2019).
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