La lupa
La lupa | |
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Autore | Giovanni Verga |
1ª ed. originale | 1880 |
Genere | novella |
Lingua originale | italiano |
La Lupa è una novella di Giovanni Verga. Fu inclusa nella raccolta Vita dei campi e pubblicata presso Treves nel 1880.
La "Lupa" del titolo è una donna caratterizzata da un'alta voracità sessuale, che arriva ad adescare un giovanotto e convincerlo a sposare la figlia solo per poterlo avere in casa con sé. Il protagonista, esasperato dalle attenzioni della donna e dalla volontà di essere fedele alla moglie, arriverà a uccidere la lupa.
Il grande successo spinse Verga a ricavarne un dramma teatrale in due atti, con lo stesso titolo, che fu rappresentato per la prima volta al Teatro Gerbino di Torino il 26 gennaio 1896.
Dal dramma verghiano sono stati tratti due film: uno La lupa del 1953 diretto da Alberto Lattuada; un altro del 1996 interpretato da Monica Guerritore, La lupa, per la regia di Gabriele Lavia. Inoltre la novella ha ispirato anche il film Furia di Goffredo Alessandrini del 1947, di cui poi fu realizzato dieci anni dopo un remake ad Hollywood: Selvaggio è il vento diretto da George Cukor.
Altre opere tratte dalla novella sono:
- La lupa: (dalla tragedia omonima di G. Verga) / 2 atti di Federico De Roberto; musica di Pierantonio Tasca; 1ª rappr. Noto (SR), 21-3-1932;
- La lupa: (dalla tragedia omonima di G. Verga) / 3 atti di Vincenzo De Simone; musica di Santo Santonocito; 1ª rappr. Catania, 9-12-1948;
- La lupa: (dalla tragedia omonima di G. Verga) / 1 atto e 2 quadri di Giuseppe Di Leva; musica di Marco Tutino; 1ª rappr. Livorno, 4-9-1990;
- La lupa: (dalla tragedia omonima di G. Verga) / riduzione in versi di Franco Pastore.
Trama
La gnà Pina viene chiamata “Lupa” dal resto del villaggio per via del suo insaziabile appetito carnale, che la porta a sedurre tutti gli uomini del paese. Occhi neri come il carbone, labbra rosse e carnose, seno vigoroso, alta, pallida e magra, la Lupa incarna una sessualità istintiva e animalesca. Ha una figlia in età da marito, Maricchia, che nessuno vuole sposare per via del disonore rappresentato dalla condotta della madre. Gnà Pina si infatua del giovane Nanni, ma i suoi tentativi di seduzione vengono respinti dall'uomo. Arsa dal desiderio inappagato, gnà Pina costringe Maricchia a sposare Nanni, in modo da poterlo tenere sempre in casa con sé. I suoi tentativi di seduzione continuano anche di fronte alla figlia, che si dispera nel disonore. Incapace di resistere alla donna, Nanni si risolve a ucciderla con una scure.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Testo integrale della novella, su liberliber.it. URL consultato il 24 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2010).
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