Sesto Appuleio (console 14)
Sesto Appuleio | |
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Console dell'Impero romano | |
Nome originale | Sextus Appuleius |
Coniuge | Fabia Numantina |
Figli | Sesto Appuleio |
Gens | Appuleia |
Padre | Sesto Appuleio |
Madre | Quintilia |
Consolato | 14 |
Sesto Appuleio (in latino Sextus Appuleius; fl. I secolo) è stato un politico romano, console nel 14.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini familiari
[modifica | modifica wikitesto]Sesto Appuleio era il figlio del console del 29 a.C. e Quintilia, sorella di Publio Quintilio Varo.[1] Questo Sesto Appuleio era anche un pronipote di Augusto dal lato di suo padre.
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]La sua carriera è in gran parte sconosciuta, se non che diventò console ordinario nell'anno 14.[2]
Fu durante il suo consolato che il suo prozio e imperatore Augusto morì e gli succedette Tiberio. Appuleio fu uno dei primi a giurare fedeltà al nuovo Princeps.[3]
Si sposò con Fabia Numantina, figlia di Paolo Fabio Massimo e Marcia, una cugina materna di Augusto (figlia di Azia Minore, sua zia, e di Lucio Marcio Filippo).[4]
Appuleio e Fabia ebbero un figlio, chiamato anche lui Sesto Appuleio.[1]
Si presume che sia morto poco dopo il 14 perché non viene menzionato successivamente al suo consolato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Fonti moderne
- Ronald Syme, L'Aristocrazia Augustea, Milano, Rizzoli, 1993, ISBN 978-88-17-11607-7.