Aiuto:Suoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 31 dic 2020 alle 14:13 di PAWBot (discussione | contributi) (Moving from Category:Scrittura delle voci to Category:Aiuto sulla scrittura delle voci using Cat-a-lot)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

TIPI DI PAGINA

Voce · Discussione (Bar)
Bozza · Categoria
Aiuto · Linea guida
Pagina di servizio
Portale · Progetto
Modulo · Template
File (Immagine · Suono)
Pagina utente
Tutti i namespace

Su Wikipedia si possono inserire suoni, perché in campo informatico un suono è un file esattamente come un'immagine o un testo. Quindi, utilizzando il link "Carica un file" sulla sinistra, si possono caricare suoni su Wikipedia, che poi possono essere inseriti nelle pagine. Ci sono vari modi di salvare suoni su un computer, ognuno con vantaggi e svantaggi, e Wikipedia può usare solo alcuni di essi.

Inserimento nelle voci

[modifica | modifica wikitesto]

I suoni non vengono mai suonati in automatico, ma all'interno delle voci si mettono a disposizione dell'utente dei link per ascoltarli quando lo desidera. Il metodo standard per creare questi link è il template {{Multimedia}}, che normalmente si inserisce usando questo codice:

{{Multimedia
|file = Scrivere qui il nome del file
|titolo = Scrivere qui un breve titolo per il file
|descrizione = Scrivere qui una didascalia per il file
}}

Multimedia crea un riquadro separato dal testo. Nel caso in cui si voglia linkare il suono della pronuncia di una parola va utilizzato invece {{Link audio}}, che genera un link poco appariscente, direttamente nel testo.

I suoni nell'informatica

[modifica | modifica wikitesto]
formati consigliati
Spartito MIDI
File WAV non compresso no
File FLAC compresso no
File compresso MP3 no
File compresso OGG
File compresso WMA no

Un computer può memorizzare un suono in due modi: come una serie di istruzioni da seguire per replicare il suono, come uno spartito, oppure memorizzando il suono stesso come forma dell'onda acustica da mandare direttamente agli altoparlanti. Il secondo approccio si può dividere in suoni non compressi e compressi. Tutti e tre i metodi possono essere utilizzati su Wikipedia, ma vediamoli in dettaglio.

Metodo 1: spartito

[modifica | modifica wikitesto]

Il primo metodo, quello di memorizzare le istruzioni per replicare un suono, è in pratica monopolio dei file MIDI: essi sono dei veri e propri spartiti, che memorizzano le note da suonare, il loro volume e durata, eventuali effetti da sovrapporre, eccetera. Per riprodurre lo spartito, esso deve in qualche modo essere "suonato", ed è proprio questo che succede nel computer: quando si ascolta un file midi, la scheda audio sta "suonando" il pezzo in diretta, utilizzando gli strumenti sintetizzati di cui dispone.

I MIDI hanno il vantaggio di occupare pochissimo spazio: su un normale CD si possono infilare più di 20.000 pezzi di media lunghezza. Il loro difetti principali sono:

  • la gamma di suoni che si possono memorizzare è limitata: suoni non esprimibili con uno spartito (es. la voce umana) non trovano posto in un MIDI.
  • la qualità della riproduzione dipende fortemente dalla scheda audio: quelle costose daranno risultati migliori. Inoltre, il pezzo suonerà sempre un po' "asettico" e manca della profondità di una registrazione dal vivo. I suoni di lunga durata (violini, chitarre) sono difficili da riprodurre per un computer, e spesso lasciano alquanto a desiderare.

Il formato MIDI è libero per tutti ed esistono tonnellate di apparecchiature, anche professionali, che ne fanno largo uso.

Uso su Wikipedia: consigliato , in tutti i casi in cui le limitazioni non siano un problema: inni nazionali, esempi di melodie, composizioni classiche (il pianoforte è uno strumento molto adatto al MIDI).

Metodo 2: suono non compresso

[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo metodo (impiegato da files come WAV e altri formati meno conosciuti) è quello di memorizzare il suono, sotto forma di onda acustica, così come esce dal microfono che lo sta registrando. Questo è quello che succede nei CD musicali, che sono in pratica un file WAV lungo 600 mega. Ci sono alcuni vantaggi:

  • Il suono è sempre riprodotto alla massima qualità possibile
  • Qualunque suono registrabile da un microfono può essere memorizzato e, se gli altoparlanti sono all'altezza, riprodotto.

C'è uno svantaggio che preclude quasi sempre l'uso di questi files: le loro dimensioni sono enormi. Un CD audio produce 150 Kbyte al secondo, e infatti in un CD da 600 mega entra appena un'ora di musica. Visto che Wikipedia ha un limite di 5 MByte, significa che si possono mettere pochi secondi al massimo, impiegando tra l'altro parecchi minuti per scaricare 3 secondi di suono. La dimensione del file può essere ridotta, anche di parecchio, riducendo la qualità di registrazione, ma gli effetti sul suono sono spesso disastrosi.

Uso su Wikipedia: sconsigliato , a meno che non siano spezzoni brevissimi e di bassa qualità.

Metodo 3a: suono compresso senza perdita

[modifica | modifica wikitesto]

Derivati diretti degli WAV sono i suoni con compressione senza perdita (lossless in inglese), che tentano di ridurre le dimensioni dei files senza perdere niente della loro qualità, come se fossero zippati. L'esponente più famoso di questa categoria è il file FLAC, che in genere riesce a dimezzare le dimensioni dei files WAV. Anche se è meglio di niente, è sempre troppo grosso.

Uso su Wikipedia: sconsigliato , non ha veri vantaggi sul WAV, ed è poco diffuso.

Metodo 3b: suono compresso con perdita

[modifica | modifica wikitesto]

Il metodo di gran lunga più diffuso per memorizzare suoni su un computer è di comprimerli mediante una compressione con perdita (lossy in inglese), cioè che degrada la qualità del suono a beneficio delle piccole dimensioni. È il regno dei vari MP3, WMA, OGG, eccetera.

Questi formati funzionano eliminando quella parte del suono che, secondo i loro modelli psicoacustici, è la meno importante per l'orecchio umano. In questo modo è possibile ridurre dell'80% la dimensione di un file senza che si avverta alcun cambiamento nella qualità, semplicemente eliminando le parti inudibili. Si può in genere regolare la compressione: più si comprime, più la qualità scade, e si cerca in genere un compromesso. Files come l'MP3 e l'OGG possono ridurre 10 a 1 le dimensioni di un file mantenendo una qualità accettabile (gli audiofili storceranno il naso, ma non è a loro che ci si rivolge...)

La qualità finale è in genere espressa in kilobit al secondo: un valore normale è di 128 kbps o 160 kbps, che rappresentano compressioni rispettivamente di 9 a 1 e di 7,5 a 1.

I diversi files di questa categoria differiscono nei dettagli del "taglio", e questo comporta delle differenze tra le qualità ottenibili ad un certo livello di "taglio". In genere la differenza non supera un "gradino" di compressione: un OGG a 128 kbit suonerà più o meno bene quanto un MP3 a 160 kbit.

Vediamo qualche dettaglio sui diversi tipi, specie in relazione al loro uso in Wikipedia:

  • MP3: è l'antenato e ancora di gran lunga il più diffuso. Il suo uso su Wikipedia è in forse, a causa dei vari brevetti che lo infestano. Ad esempio, chi scrive un programma capace di generare files MP3, per restare nella legalità, deve pagare la rispettabile somma di 5000 $ al detentore del brevetto. Pare che i programmi che si limitano a riprodurre files MP3 non abbiano obblighi di sorta, ma c'è chi dice invece di sì. C'è anche il rischio che chi riproduce file wikimedia in formato mp3 debba pagare le royalties (o ne chieda un prezzo di "rimborso") in quanto il diritto d'autore vale anche per la copia digitale. Inoltre gli MP3 non sono tutti uguali, alcuni programmi sono migliori di altri nel comprimere le informazioni. Tra i migliori c'è il LAME, che è pure open source. Uso su Wikipedia: sconsigliato a causa dei problemi legali.
  • Ogg/Vorbis: di nascita più recente, ha l'obiettivo dichiarato di essere un'alternativa migliore dell'MP3, e per giunta senza alcun problema di brevetti: è un formato esplicitamente libero per tutti. La maggior parte dei programmi di riproduzione più diffusi ormai riesce a leggere anche l'OGG. Uso su Wikipedia: consigliato per tutti i suoni apprezzabilmente lunghi che non possono essere espressi in MIDI, e nei casi nei quali venisse in mente di usare l'MP3.
  • WMA: acronimo di Windows Media Audio, è un formato proprietario Microsoft basato sugli stessi principi dell'MP3. È tecnicamente ben fatto, ed ha spesso una qualità migliore dell'MP3 a parità di compressione. È però completamente proprietario ed impossibile da riprodurre senza un programma Microsoft, oppure pagando fior di quattrini. Uso su Wikipedia: sconsigliato , usate l'OGG al suo posto.

Conversioni tra formati diversi

[modifica | modifica wikitesto]

Non è sempre possibile convertire un suono da un formato all'altro, ed a volte è bene evitarlo anche se è possibile:

Conversione da MIDI ad altro formato

[modifica | modifica wikitesto]

È sempre possibile e non ha nessuna conseguenza in termini di qualità, se non quelli dell'eventuale compressione con perdita. È spesso lenta e laboriosa perché occore far "suonare" il pezzo in diretta (come spiegato nel paragrafo relativo), mettendo un altro programma di musica in "registrazione". Il tempo necessario è quindi pari al tempo di esecuzione del pezzo, mentre in tutte le conversioni elencate di seguito è in genere molto più veloce.

Conversione da altro formato a MIDI

[modifica | modifica wikitesto]

In genere è impossibile: non esiste un programma capace di analizzare il suono di una composizione e di ricostruirne lo spartito. Perlomeno, non ne esistono che diano risultati decenti.

Conversione tra formati non compressi e/o compressi senza perdita

[modifica | modifica wikitesto]

È sempre possibile e non ha nessuna conseguenza in termini di qualità.

Conversione in formato di compressione con perdita

[modifica | modifica wikitesto]

È sempre possibile, ma più si comprime, peggiore è la qualità.

Conversione da compressione con perdita a non compresso/senza perdita

[modifica | modifica wikitesto]

È sempre possibile e non peggiora la qualità (già compromessa dalla compressione, ricordate).

Nel caso il risultato finale sia un file compresso con perdita, occorre evitare di comprimere con perdita più di una volta: ad ogni passaggio si perde qualità, finché il file sarà inascoltabile. Ad esempio, se avete un file WAV e volete farne le versioni MP3 e OGG, non seguite questa catena: WAV -> MP3 -> OGG. Fate invece due conversioni separate: WAV -> MP3 e WAV -> OGG. Un formato compresso con perdita è sempre un punto di arrivo, mai di partenza o di mezzo in una catena di conversioni.

Fa eccezione quando si ha per le mani solo un MP3 (oppure un WMA) e vogliamo caricare un OGG su Wikipedia: a questo punto la conversione a partire da un formato con perdita è obbligata, quindi occorre tenere alta la qualità di arrivo (per minimizzare l'ulteriore perdita), ed evitare come la peste conversioni successive. Un eventuale passaggio attraverso un file non compresso/senza perdita (ad esempio MP3 -> WAV -> OGG) non ha effetto sulla qualità, e se ne possono fare quanti se ne vuole.