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Baseball & Softball Club Godo

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Baseball & Softball Club Godo
Baseball
File:Godhigh.jpg
Goti
Segni distintivi
Uniformi di gara

Casa

Trasferta

Colori socialirosso e blu
Dati societari
CittàRussi
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneCEB
FederazioneFIBS
CampionatoSerie A1
Fondazione1964
Sito webwww.baseball-godo.com
Palmarès
Impianto di gioco
Stadio Antonio Casadio
1.000 posti

Il Baseball & Softball Club Godo è un club italiano di baseball di Russi (RA), che prende il nome dalla frazione cittadina di Godo, nel quale ha sede. Dal 2006 al 2015 ha militato nella massima categoria del campionato italiano.

Storia

Nato nel 1964, il Baseball Godo approda in serie A1 nella stagione 2006. I romagnoli concludono la regular season in quinta posizione (24 vittorie e 24 sconfitte), a un passo da quel quarto posto che avrebbe loro garantito l'accesso ai play-off per lo scudetto.

Nel 2007 non si ripetono questi eccellenti risultati, infatti il Godo chiude la stagione regolare in penultima posizione con uno score di 12 vittorie e 30 sconfitte.

Nel 2008 la squadra fortemente rivoluzionata specialmente sul monte di lancio, tarda a raggiungere la condizione fisica-atletica e la mentalità giusta per affrontare avversari che dimostrano di essere superiori anche tecnicamente. La squadra paga in termini assoluti le partenze di Cillo e Mazzuca verso Bologna ma anche l'abbandono (a soli 33 anni) dell'attività agonistica di Christian Mura. La prima vittoria arriva alla 5ª giornata in casa contro il Rimini, poi due vittorie fuori casa alla 7ª giornata contro i Rangers Redipuglia. Nel girone di ritorno le cose vanno un po' meglio ed arrivano altre 6 vittorie che sanciscono anche per quest'anno l'obiettivo salvezza (9 vinte 33 perse).

Nel 2009 il mercato della squadra era stato sicuramente scoppiettante con le conferme di giocatori di valore come De Franceschi, Sanchez e Luciani, e con l'arrivo di due giocatori professionisti del calibro di Lino Connell e Felix Escalona. Inoltre la squadra vedeva nelle sue file due giovani di belle speranza come Mattia Campanini e Daniele Malengo oltre che il nucleo storico dei giocatori rossoblu. A completare il quadro i lanciatori oriundi Camardese e Forte, il lanciatore domenicano Ulloa e l'esterno cubano Mendez. A poche settimane dall'inizio del campionato, dopo lo strappo con Rimini, era giunto anche una colonna del batti e corri nostrano come Roberto Cabalisti. E infatti la squadra guidata da Zoli era partita molto bene, portandosi a casa due vittorie contro la Campione d'Italia San Marino nella Seconda Giornata. Ma già dalla terza giornata si iniziarono a vedere problemi nella squadra, che usci con un passivo di 2-1 nello scontro diretto con la neopromossa, e concorrente alla salvezza, Palfinger Reggio Emilia. Dopo un girone di andata fra alti e bassi, l'ennesima doppia sconfitta con i reggiani costò la panchina a Zoli, Mendez fu rispedito in Spagna e dagli USA giunse il lanciatore olimpionico greco Panagiotis Sikaras. Sulla panchina si andò a sedere una vecchia conoscenza, Mario Mascitelli, parmense, allenatore della nazionale Juniores e con un passato da giocatore proprio fra le file dei goti. La missione "salvezza" alla penultima giornata sembrava quasi impossibile, con una partita da recuperare sulla Palfinger Reggio Emilia e lo scontro con una della pretendenti al titolo 2009, ovvero la Telemarket Rimini. Segnali importanti erano giunti già a Grosseto e a Bologna ma al miglioramento generale del livello di gioco espresso dalla squadra, soprattutto in attacco, non era seguito un altro elemento fondamentale: la fortuna. Così i ragazzi in gara 2 con la Telemarket tirano fuori il cuore e la grinta e, questa volta, aiutati da una difesa non proprio impeccabile dei neroarancio portano a casa il punto per riaprire i giochi e fare pressione sulla diretta concorrente e giocarsi tutto l'ultima giornata. Sulla carta scontro più difficile per i goti che si trovano davanti una delle contendenti allo scudetto 2009 già qualificata ai play-off, il Cariparma, mentre gli emiliani andavano a fare visita ad un Nettuno in piena crisi, incredibilmente fuori dai play-off.

Nel 2010 inizia l'avventura del campionato a franchigie e viene stretta l'alleanza con Verona: nasce la franchigia North-East Knights (Cavalieri del Nord-Est). Godo si classifica all'ultimo posto (non retrocede perché la nuova formula del campionato non prevede retrocessioni). Nel gennaio 2011 la società annuncia la possibilità di non iscriversi al campionato. I veronesi accorrono in aiuto dei romagnoli: Godo e Verona si fondono così in un'unica società. In virtù del sistema a franchigia, secondo il quale ogni società deve allestire una squadra in I divisione (IBL1) e una squadra in II divisione, il Baseball Godo mantiene il titolo sportivo per la I divisione, mentre il Verona continua a disputare la II divisione.

Godo rimarrà nella massima serie fino al termine della stagione 2015, quando la dirigenza ha comunicato l'intenzione di non iscriversi alla successiva IBL, scendendo in Serie A Federale per motivi economici.[1]

Note

  1. ^ Ufficiale, e non voci: il Godo rinuncia all'IBL, su baseball.it, 25 novembre 2015.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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