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Elliott Management Corporation

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Elliott Management Corporation
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StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altri statiRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Giappone (bandiera) Giappone
Hong Kong (bandiera) Hong Kong
Fondazione1977 a New York City
Fondata daPaul Singer
Sede principaleNew York
Persone chiavePaul Singer, CEO
SettoreFinanza
Prodottifondo speculativo
Sito webwww.elliottmgmt.com

Elliott Management Corporation (nota anche come il Fondo Elliott o Elliott) è una società statunitense di gestione degli investimenti fondata nel 1977 a New York da Paul Elliott Singer (che ricopre anche i ruoli di Presidente, co-CEO e co-CIO della società), ed è considerato il più grande fondo di investimento attivista al mondo.[1]

Sin dalla sua fondazione, Elliott ha generato per i suoi investitori un rendimento annuale composto netto del 14,6%, rispetto al 10,9% dell'indice azionario S&P 500, e nel 2017 ha oltre $ 34 miliardi di asset in gestione.[2][3][4]

Elliott è stato ampiamente descritto da varie testate giornalistiche internazionali (quali The Independent, The Guardian, Washington Post) come un fondo avvoltoio, per via dei suoi investimenti nei debiti di sofferenza.[5][6][7] Altri hanno invece osservato la sua creazione di valore a lungo termine.[8]

Storia

Paul Singer ha fondato Elliott Associates nel gennaio del 1977, partendo da 1,3 milioni di dollari raccolti da amici e parenti. Chiamata "Elliott" dal secondo nome di Singer, nei primi anni la società si è concentrata sull'arbitraggio. Dopo il crollo della Borsa del 1987 e la recessione degli anni novanta, l'azienda si è trasformata in un hedge fund, che utilizza un approccio di trading multi-strategia. Elliott Associates, il principale fondo nazionale di Elliott Management, gestisce $8,6 miliardi. Elliott è noto per i suoi rendimenti relativamente elevati e a bassa volatilità. Il New York Times ha definito Paul Singer "uno dei più ammirati" gestori di hedge fund di Wall Street, in quanto i rendimenti di Elliott hanno generalmente superato la crescita annuale dello S&P 500.

Elliott ha sette soci azionari: Paul Singer e Jon Pollock sono i co-chief investment officers e i co-CEO; Gordon Singer, il figlio di Paul Singer, che dirige l'ufficio londinese di Elliott; Steven Kasoff; e, infine, Steve Cohen, Jesse Cohn, e Dave Miller. Oltre a New York e Londra, la società ha uffici anche a Tokyo e Hong Kong.

In una lettera di investimento del novembre 2014, Elliott ha descritto l'ottimismo sulla crescita degli Stati Uniti come ingiustificato. "Nessuno può prevedere per quanto tempo i governi possano cavarsela con una crescita fasulla, denaro finto, lavori finti, una finta stabilità finanziaria, numeri falsi sull'inflazione e una finta crescita del reddito", ha scritto Elliott. "Quando si perde la fiducia, quella perdita può essere grave, improvvisa e simultanea in un certo numero di mercati e settori".

Nel terzo trimestre del 2018, Elliott aveva approssimativamente $35 miliardi di asset in gestione.[9] La società fa uso di una vasta varietà di strategie, tra cui i titoli in sofferenza, equity, hedge/arbitraggio, trading sulle materie prime, altri tipi di debito, protezione della volatilità di portafoglio, private equity e private debt, e titoli immobiliari. Nel 2015, la rivista Institutional Investor/Alpha ha dato a Elliott una A, e l'ha classificata al nono posto tra i fondi d'investimento a livello mondiale. Nel gennario 2019, 25,68% del portafoglio di Elliott Associates era concentrato sull'energia, mentre il 23.26% era concentrato sulla tecnologia.[10]

Gli investimenti

Debiti pubblici

Vari investimenti hanno riguardato i debiti dei Paesi in default.[11]

Perù

Nel 1996 Elliot Management Corporation ha acquistato 20 milioni di dollari di debito del Perù in default.[12] Dopo una lunga controversia, in cui Singer aveva anche fatto sequestrare il jet del presidente peruviano, Alberto Fujimori, Singer era stato sconfitto in Tribunale nel 1998 per l'intento apertamente speculativo; aveva invece vinto un appello ottenendo un risarcimento di 58 milioni di dollari comprensivi degli interessi.

Argentina

Ci sono voluti 15 anni per vincere la battaglia contro il governo argentino per il rimborso delle obbligazioni su cui Elliott Management aveva investito comprando i Tango bond, poi finiti in default, nel 2001 con un forte sconto, per un valore nominale di 630 milioni di dollari. L'Argentina aveva in seguito proposto un rimborso parziale (30 centesimi per dollaro), accettato da vari investitori ma non da Paul Singer, il quale si era rivolto a vari tribunali del Regno Unito e degli Stati Uniti; nel 2012, aveva anche fatto sequestrare come garanzia una nave della marina argentina ormeggiata in un porto del Ghana. Un'altra misura presa da Cristina Fernández de Kirchner, presidente dell'Argentina in quel periodo, fu di emettere un'Ordinanza di Necessità e Urgenza ordinando alla banca centrale di trasferire delle riserve invaluta estera per ripagare il debito, ma il presidente della banca rifiutò.[13] Nel 2015, un nuovo governo argentino è stato instaurato sotto la guida di Mauricio Macri, promettendo di rinvigorire l'economia argentina.[14] Nel 2016 il nuovo governo argentino ha rimborsato al fondo 2,4 miliardi di dollari, un rendimento del 392% della cifra investita.[15] Kirchner fu poi incriminata con accuse di tradimento.[16]

Congo

Elliott Management investì 31 milioni di dollari su un debito valutato sulla carta 100 milioni di dollari[17][18]. La causa giudiziaria portò anche al congelamento di alcuni pagamenti petroliferi e alla decisione del presidente americano George W.Bush di adottare una clausola che impediva il sequestro di asset congolesi negli Stati Uniti da parte dell'hedge fund di Singer. Dopo una battaglia legale durata due anni, e ulteriori rapporti sulla corruzione del governo da parte di Global Witness, il Congo ha provveduto ad una risoluzione extragiudiziale per una cifra non resa nota.[19]

Aziende

Focalizzandosi principalmente sugli investimenti di Borsa dopo il crollo azionario del 1987, la recessione degli anni novanta, e la crisi economica causata dal fallimento della Lehman Brothers nel 2008, Elliott Management Corporation è intervenuto per la ristrutturazione di aziende statunitensi e internazionali, acquisendo anche partecipazioni con la giustificazione di voler difendere gli interessi degli azionisti di minoranza e aprendo battaglie legali in tutto il mondo (TWA, MCI, WorldCom, Enron, Chrysler, Delphi Automotive, Novell, Skopko, Adecco, Hess, Elektrim). Nel 2011, ha fatto causa presso il tribunale britannico ad una società statale vietnamita, Vinishine, finita in default su un prestito di 600 milioni di dollari sostenuto dal governo vietnamita, per poi abbandonare il caso l'anno successivo. È anche azionista di Telecom Italia, possedendo approssimativamente il 9% delle azioni della società telefonica.[20]

In Italia

Nell'aprile 2017 viene reso noto che Elliott ha prestato 303 milioni all'imprenditore cinese Li Yonghong per completare l'acquisizione del Milan da Fininvest.[21] Il 10 luglio 2018 Elliott comunica di aver assunto il controllo del club rossonero a seguito dell'inadempimento delle obbligazioni verso il fondo d'investimento statunitense da parte di Li Yonghong.[22]

Nel marzo 2018, Elliott interviene in Telecom Italia, società controllata dal gruppo francese Vivendi (posseduta da Vincent Bolloré), mostrando inizialmente una quota inferiore al 3%[23] e poi rilevando una quota approssimativamente del 9% delle azioni della società. Elliott ha criticato i vertici dell'azienda sulle sue carenze nell'amministrazione, la sua valutazione del titolo, e le sue relazioni strategiche con le autorità italiane, sostenendo che ognuno di questi elementi potrebbe essere migliorato. Elliott ha anche accusato Vivendi di avere alcuni conflitti di interesse, come il suo scontro con Mediaset di Berlusconi su Premium.[24]

Oltre allo scontro con Mediaset, c'è stato anche il braccio di ferro tra il vertice di Telecom italia e il governo Gentiloni, il quale avrebbe voluto vedere una separazione della rete in due parti, creando due società (una per i servizi, una per il network), e un accordo tra Telecom italia e Open Fiber, una società dell'Enel e della CDP (Cassa Depositi e Prestiti).[25] Vivendi non fu d'accordo.[26] Nello stesso mese, la CDP, controllata dal Tesoro italiano, è entrata in Telecom italia con una quota del 4,26%. Durante un'assemblea del 4 maggio, vi è stato un ribaltone: Elliott, sostenuto anche dalla CDP, ha vinto con il 47,18% del voto. Con il nuovo consiglio di amministrazione formato da 13 consiglieri indipendenti su 15, incluso il presidente, Telecom italia è diventata, come voluto da Elliott, una società con migliore governance aziendale.

Nel luglio 2018, Elliott Management è stato confermato come il proprietario ufficiale della squadra di calcio italiana AC Milan con una quota del 99,93% del club rossonero, a seguito dell'inadempimento del debito di 415 milioni di euro verso il fondo d'investimento statunitense da parte del precedente proprietario Li Yonghong.[27] Elliott ha introdotto un nuovo management nella Rossoneri Sport Investment Lux, la società che controlla il Milan, tra cui si trova anche Ivan Gazidis. Il 10 luglio 2018 Paul Singer ha comunicato in una dichiarazione ufficiale un investimento di 50 milioni di euro di capitale, proprio per stabilizzare le finanze del club.[28] Nel settembre 2018, Elliott ha versato ulteriori 120 milioni di euro nella società per rimborsare due obbligazioni, sostanzialmente eliminando i debiti del club.[29]

Nell'ottobre 2018 si conclude la battaglia legale durata tre anni contro i giapponesi di Hitachi che avevano comprato dall'ex Finmeccanica non solo il 100% di Ansaldo Breda, ma anche il 60% di Ansaldo Sts con lo scopo di togliere Sts dal listino di Borsa e poi fonderla nella sua divisione di trasporti. Secondo Singer, che con la sua Elliott Management è arrivato ad avere il 31% di Ansaldo Sts, l'operazione è stata fatta in modo da danneggiare gli azionisti di minoranza dell'Ansaldo Sts. Alcuni investitori di minoranza hanno sostenuto che Hitachi avesse sottopagato Ansaldo e, invece, strapagato Breda, controllata da Finmeccanica in perdita, portando gli azionisti di minoranza a ricevere meno di ciò che fosse loro dovuto. Infine, nel 2018, i giapponesi di Hitachi hanno versato a Elliott Management un maxi assegno di 807 milioni di euro (12,70 euro per azione con un premio del 9%) per comprare la loro quota del 31% e poi procedere al delisting.[30].

Nell'ottobre 2018, Elliott rileva, attraverso un aumento di capitale di 65 milioni di euro, l'81% di Credito Fondiario, l'istituto che gestisce circa 45 miliardi di crediti deteriorati.[31].

Note

  1. ^ http://www.abc.net.au/news/2017-06-05/what-does-elliott-management-want-from-bhp/8584824
  2. ^ (EN) The World's Most Feared Investor, su bloomberg.com, Bloomberg. URL consultato il 25 agosto 2017.
  3. ^ (EN) John Carreyrou, Hedge Funds Clash Over Argentina Debt, in Wall Street Journal, 11 febbraio 2014. URL consultato il 10 aprile 2018.
  4. ^ finance.yahoo.com, https://web.archive.org/web/20140302013645/http://finance.yahoo.com/news/elliott-management-releases-iss-presentation-175100203.html (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2014).
  5. ^ (EN) Can you make an ethical case for vulture funds?, in The Independent, 25 giugno 2014. URL consultato il 10 aprile 2018.
  6. ^ (EN) Jaime Fuller, Meet the wealthy donor who’s trying to get Republicans to support gay marriage, in Washington Post, 4 aprile 2014. URL consultato il 10 aprile 2018.
  7. ^ (EN) Vulture funds – the key players, su the Guardian, 15 novembre 2011. URL consultato il 10 aprile 2018.
  8. ^ Zoppo, Angela, C. Fondario, newco nel tax credit, in Milano Finanza, 11 giugno 2018, p. 10.
  9. ^ Hedge Fund - Elliott Management, su insidermonkey.com.
  10. ^ ELLIOTT ASSOCIATES, L.P Institutional Portfolio, su nasdaq.com.
  11. ^ Federico De Rosa e Maria Elena Zanini, Dall’Ansaldo al Milan: chi è Singer lo «psicologo» che ha scalato Tim, in Corriere della Sera. URL consultato il 5 maggio 2018.
  12. ^ David Bosco, The Debt Frenzy, in Foreign Policy, 11 giugno 2007. URL consultato il 3 ottobre 2010.
  13. ^ Is Argentina Finally Cracking Down On Corruption?, su forbes.com.
  14. ^ Argentina clears way for repayment of ‘holdout’ creditors, su ft.com.
  15. ^ How Argentina Settled a Billion-Dollar Debt Dispute With Hedge Funds, su nytimes.com.
  16. ^ Argentine ex-president Cristina Fernández de Kirchner charged with treason, su washingtonpost.com.
  17. ^ https://www.nytimes.com/2007/12/10/world/africa/10congo.html, su nytimes.com.
  18. ^ Corruption charges prompt Congo to lobby Congress, su sunlightfoundation.com.
  19. ^ Corruption charges prompt Congo to lobby Congress, su sunlightfoundation.com.
  20. ^ Elliott sale al 13,7% potenziale in Telecom: "Cda indipendente può creare enorme valore". E Assogestioni non farà la sua lista, in Repubblica.it, 9 aprile 2018. URL consultato il 10 aprile 2018.
  21. ^ Milan, chi è e come opera Elliott il fondo che ha finanziato Yonghong Li, su calcioefinanza.it, 26 marzo 2017.
  22. ^ Milan, Elliott assume il controllo e apporta 50 milioni di capitale, su ilsole24ore.com, 10 luglio 2018. URL consultato il 20 luglio 2018.
  23. ^ Elliott entra in Tim e sfida Vivendi: via i loro cinque consiglieri, su ilsole24ore.com.
  24. ^ Ecco come è nato lo scontro tra Vivendi ed Elliott. I passi falsi con Berlusconi e il governo, su repubblica.it.
  25. ^ Tim, Calenda a gamba tesa contro lo sconfitto Vivendi. Ecco cosa vuole davvero il ministro, su notizie.tiscali.it.
  26. ^ Ecco come è nato lo scontro tra Vivendi ed Elliott. I passi falsi con Berlusconi e il governo, su repubblica.it.
  27. ^ Milan, Elliott assume il controllo e apporta 50 milioni di capitale, su ilsole24ore.com.
  28. ^ Official: Elliott now own Milan, su football-italia.net.
  29. ^ Elliott to inject 120 million euros into AC Milan to reimburse bonds: source, su reuters.com.
  30. ^ Hitachi rileva da Elliott e sale a 82,5% in Ansaldo Sts, su ansa.it, 29 ottobre 2018. URL consultato il 30 ottobre 2018.
  31. ^ Elliott investe ancora in Italia: ora controlla (anche) Credito Fondiario, su money.it, 30 ottobre 2018. URL consultato il 30 ottobre 2018.

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