Aquaplaning: differenze tra le versioni
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Più precisamente si verifica quando l'acqua, tipicamente di origine piovana, tra le ruote e il manto stradale è in quantità tale da non permettere più il contatto di queste due superfici.<ref>{{cita web|editore=Treccani|accesso=17 ottobre 2016|url=http://www.treccani.it/vocabolario/aquaplaning/|titolo=aquaplaning}}</ref> |
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Non essendo più a contatto ruota e strada, non esiste più [[attrito]] tra le due superfici, quindi non si è più in grado di far rallentare o cambiare direzione al [[veicolo]] che resta solo soggetto alle regole della [[fisica]], conservando la [[quantità di moto]] e la direzione che aveva al momento dell'innesco del fenomeno dell'aquaplaning. |
Non essendo più a contatto ruota e strada, non esiste più [[attrito]] tra le due superfici, quindi non si è più in grado di far rallentare o cambiare direzione al [[veicolo]] che resta solo soggetto alle regole della [[fisica]], conservando la [[quantità di moto]] e la direzione che aveva al momento dell'innesco del fenomeno dell'aquaplaning. |
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* dallo strato d'acqua presente sul manto stradale |
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* dalle condizioni d'usura e tipo degli pneumatici usati<ref name="ConRep">{{cita pubblicazione | url=http://www.consumerreports.org/cro/magazine-archive/2011/february/cars/wet-driving/overview/index.htm|titolo=Don't lose your grip in wet weather| opera=Consumer Reports | volume=76 | numero=2 | data= febbraio 2011 | p=49 }}</ref> |
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Esempio: i miei pneumatici sono gonfiati a 100 PSI. Dovrò calcolare la radice quadrata di 100, in questo caso 10 e moltiplicarlo per il numero fisso 9. Risultato: 90 kts. Quindi, a 90 kts, circa 167 km/h, il mio aeromobile comincerà a "galleggiare". Da notare che si tratta di una formula empirica dove mancano molti fattori, quali massa, condizione degli pneumatici, ecc. ecc. |
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Quando la quantità d'acqua è eccessiva o quando l'eccessiva usura degli pneumatici ne ha ridotto la capacità di scaricare via l'acqua sottostante o lo pneumatico è particolarmente largo come impronta a terra rispetto alla massa del veicolo, viene a ridursi la tenuta di strada, problema che fa dell'aquaplaning un grave pericolo per la sicurezza stradale. |
Quando la quantità d'acqua è eccessiva o quando l'eccessiva usura degli pneumatici ne ha ridotto la capacità di scaricare via l'acqua sottostante o lo pneumatico è particolarmente largo come impronta a terra rispetto alla massa del veicolo, viene a ridursi la tenuta di strada, problema che fa dell'aquaplaning un grave pericolo per la sicurezza stradale. |
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==Voci correlate== |
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*[[Manto drenante]] |
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Versione delle 15:40, 17 ott 2016
L'aquaplaning ("slittamento sull'acqua") è un fenomeno di galleggiamento di un veicolo in movimento su uno strato d'acqua esteso su una strada.
Definizione e conseguenze
Più precisamente si verifica quando l'acqua, tipicamente di origine piovana, tra le ruote e il manto stradale è in quantità tale da non permettere più il contatto di queste due superfici.[1]
Non essendo più a contatto ruota e strada, non esiste più attrito tra le due superfici, quindi non si è più in grado di far rallentare o cambiare direzione al veicolo che resta solo soggetto alle regole della fisica, conservando la quantità di moto e la direzione che aveva al momento dell'innesco del fenomeno dell'aquaplaning.
L'aquaplaning può essere parziale, quando coinvolge solo alcune delle ruote di un veicolo, generando specialmente in curva problemi di sottosterzo o sovrasterzo.
Cause e soluzioni
Il fenomeno aquaplaning è provocato da diversi fattori:
- dalla eccessiva velocità del veicolo
- dalla proporzione tra la massa e la superficie di aderenza dello stesso
- dallo strato d'acqua presente sul manto stradale
- dalle condizioni d'usura e tipo degli pneumatici usati[2]
- dall'efficienza delle sospensioni
I rimedi principali sono:
- moderazione della velocità in condizioni di pioggia o di bagnato
- pneumatici adeguati, dotati di particolari scolpiture sui battistrada appositamente studiati per far defluire, comprimendola, la maggiore quantità d'acqua che si viene a trovare tra la ruota e l'asfalto.
- asfalti "drenanti", rivestono il manto stradale per impedire che si formino zone in cui l'acqua ristagna
Una soluzione impiegata nel mondo aeronautico è quella di calcolare la velocità di inizio del fenomeno dell`aquaplaning (è una formula empirica ma funzionante). Si deve moltiplicare il numero 9 (numero fisso) per la radice quadrata di PSI. Il risultato è in kts (nodi), non in km/h. Esempio: i miei pneumatici sono gonfiati a 100 PSI. Dovrò calcolare la radice quadrata di 100, in questo caso 10 e moltiplicarlo per il numero fisso 9. Risultato: 90 kts. Quindi, a 90 kts, circa 167 km/h, il mio aeromobile comincerà a "galleggiare". Da notare che si tratta di una formula empirica dove mancano molti fattori, quali massa, condizione degli pneumatici, ecc. ecc. Quando la quantità d'acqua è eccessiva o quando l'eccessiva usura degli pneumatici ne ha ridotto la capacità di scaricare via l'acqua sottostante o lo pneumatico è particolarmente largo come impronta a terra rispetto alla massa del veicolo, viene a ridursi la tenuta di strada, problema che fa dell'aquaplaning un grave pericolo per la sicurezza stradale.
Note
- ^ aquaplaning, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 17 ottobre 2016.
- ^ Don't lose your grip in wet weather, in Consumer Reports, vol. 76, n. 2, febbraio 2011, p. 49.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aquaplaning
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