Benedetto Alfieri: differenze tra le versioni

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Era questi il primo architetto del re; ed alloggiava contiguamente a quello stesso Regio teatro da lui con tanta eleganza e maestria ideato, e fatto eseguire.<br>
Era questi il primo architetto del re; ed alloggiava contiguamente a quello stesso Regio teatro da lui con tanta eleganza e maestria ideato, e fatto eseguire.<br>

Versione delle 02:35, 22 dic 2006

Benedetto alfieri in un incisione Ottocentesca

«d un cugino di mio padre, mio semi-zio, chiamato il conte Benedetto Alfieri.
Era questi il primo architetto del re; ed alloggiava contiguamente a quello stesso Regio teatro da lui con tanta eleganza e maestria ideato, e fatto eseguire.
Io andava qualche volta a pranzo da lui, ed alcune volte a visitarlo;
da Vita di V.Alfieri»

Benedetto Alfieri (Roma 1700-Torino nel 1767) è stato un architetto che realizzò molti edifici barocchi in Piemonte.

Storia

Apparteneva al ramo dei conti Alfieri di Cortemilia e, quindi, alla stessa famiglia del cronista astigiano Ogerio Alfieri e del poeta Vittorio Alfieri, che nella "Vita" lo ricorda con venerazione ed affetto.

Studiò prima a Roma presso il collegio dei padri gesuiti, e poi dal 1722 a Torino dove si laureò in legge.

Parallelamente compì studi ed approfondimenti come autodidatta, in architettura.

Ad Asti fu consigliere e poi sindaco dal 1726 al 1730.
In questo periodo di attività, progettò la facciata e lo scalone del Palazzo Comunale, Palazzo Alfieri ( casa natale del cugino Vittorio), Palazzo Ottolenghi, il Seminario vescovile, l’ ex Convento della Consolata, palazzo Gazzelli.

Su disegni di Benedetto Alfieri, fu edificato il castello della famiglia Alfieri, in San Martino Alfieri e venne trasformato il semplice edificio militare dei conti Amico di Castell'Alfero ad elegante residenza barocca.
Anche il castello di Govone, reso famoso dal soggiorno di Jean-Jacques Rousseau al servizio dei conti Solaro, fu costruito da Benedetto Alfieri su disegno di Guarino Guarini.

Ad Alessandria, nel 1730, realizzò il palazzo dello zio marchese Tommaso Ghilini.

Nel 1736 Carlo Emanuele III di Savoia lo incaricò di terminare il Teatro Regio di Torino.L'abilità dell'architetto, fu quella di dare una perfetta omogeneità architettonica alla facciata del teatro con gli edifici che si affacciano su Piazza Castello.
Purtroppo la facciata del teatro è l'unico elemento architettonico superstite dell'antico edificio costruito dall'Alfieri e distrutto dal rogo del 1936.

Nel 1739 succedette a Juvarra come "primo architetto civile del re di Sardegna".

La sua attività a Torino proseguì con numerosi rifacimenti di interni, fra i quali si ricordano le stanze e gallerie nel Palazzo Reale , palazzo Isnardi di Caraglio (1739), palazzo Chiablese (1736), Morozzo della Rocca (1748), Asinari di San Marzano (1741), ed intervenne nei rifacimenti dell'ala meridionale del palazzo del Senato (1741-1748), la cui costruzione iniziò nel 1720 su progetto di Filippo Juvarra.

Castello di Barolo

Nel 1743 Benedetto Alfieri soprintese al restauro del Palazzo Barolo dei conti Falletti di Barolo, intervenendo sia sulla facciata esterna (atrio e scalone) che al piano nobile.

Inoltre, tra 1l 1751 ed il 1757, dopo la morte dello Juvarra, proseguì i lavori alla reggia di Venaria reale di Torino.

Fece i disegni per la modifica del Duomo di Torino , per un ampliamento di palazzo Madama e per una ricostruzione del castello di Chambéry.
Nel 1739, per la Palazzina di caccia di Stupinigi, Benedetto Alfieri progettò due nuove ali laterali, che tuttavia furono realizzate soltanto nel 1759

L'Alfieri si occupò anche di urbanistica, con il progetto nel 1756 della piazza all'incrocio fra Via Milano e Via Garibaldi , piazza Palazzo di Città, l’antica Piazza delle Erbe, completata poi nell’ ottocento con la statua di Pelagio Palagi che raffigura Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde.

Nel 1753 accettò il progetto di realizzazione del campanile della Basilica di San Gaudenzio di Novara, l'opera venne però terminata nel 1786, 33 anni dopo l'apertura del cantiere e 19 dopo la morte del progettista.

Anche il Duomo di Carignano (chiesa parrocchiale dei SS. Giovanni Battista e Remigio) considerato il capolavoro assoluto dell’architetto, venne completato nel 1771, quattro anni dopo la sua morte.
La fabbrica costruita ad unica navata, presenta una sorprendente pianta a ventaglio ed una facciata concava lasciata grezza.

Tributi

  • La città di Asti ha intitolato l'Istituto Statale d'arte a Benedetto Alfieri.

Bibliografia

  • Mirella Macera , Benedetto Alfieri, ed. Comune di Asti 1992
  • Pommer Richard, Architettura del Settecento in Piemonte. Le strutture aperte di Juvarra, Alfieri e Vittone, Allemandi 2003

Voci correlate