Terenzio di Luni: differenze tra le versioni
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Svariate leggende fanno del vescovo Terenzio un presule [[Scozia|scozzese]], trucidato dai predoni presso [[Avenza]], da cui il suo corpo miracolosamente sarebbe arrivato nella chiesa che prende il suo nome presso [[San Terenzo al Bardine]], edificata dal ''vir devotus'' Trasuald, [[Longobardi|longobardo]], tra il [[728]] e il [[729]]. In realtà questa leggenda confonde tra loro la vera vicenda del vescovo [[San Ceccardo]]<ref>G. Franchi - M. Lallai, ''Da Luni a Massa Carrara'' - Pontremoli, Aedes Muratoriana, Modena, 2000, p. 29</ref>, ucciso dai Vichinghi di [[Hastein]] un secolo dopo, e quella del vescovo Terenzio che venne martirizzato probabilmente per aver cercato di convertire i numerosi longobardi [[Arianesimo|ariani]] stanziati tra i monti della [[Lunigiana]], dove in effetti il suo culto comparve tra la fine del [[VII secolo]] e l'inizio di quello successivo, manifestandosi con il proliferare di chiese e pievi a lui dedicate, che da questa zona raggiungevano la [[Garfagnana]]. |
Svariate leggende fanno del vescovo Terenzio un presule [[Scozia|scozzese]], trucidato dai predoni presso [[Avenza]], da cui il suo corpo miracolosamente sarebbe arrivato nella chiesa che prende il suo nome presso [[San Terenzo al Bardine]], edificata dal ''vir devotus'' Trasuald, [[Longobardi|longobardo]], tra il [[728]] e il [[729]]. In realtà questa leggenda confonde tra loro la vera vicenda del vescovo [[San Ceccardo]]<ref>G. Franchi - M. Lallai, ''Da Luni a Massa Carrara'' - Pontremoli, Aedes Muratoriana, Modena, 2000, p. 29</ref>, ucciso dai Vichinghi di [[Hastein]] un secolo dopo, e quella del vescovo Terenzio che venne martirizzato probabilmente per aver cercato di convertire i numerosi longobardi [[Arianesimo|ariani]] stanziati tra i monti della [[Lunigiana]], dove in effetti il suo culto comparve tra la fine del [[VII secolo]] e l'inizio di quello successivo, manifestandosi con il proliferare di chiese e pievi a lui dedicate, che da questa zona raggiungevano la [[Garfagnana]]. |
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Secondo la Diocesi del luogo, pertanto, Terenzio sarebbe stato "originario del territorio, perchè i Terenzi sono famiglia romana di |
Secondo la [[Diocesi di Luni|Diocesi del luogo]], pertanto, Terenzio sarebbe stato "originario del territorio, perchè i Terenzi sono famiglia romana di |
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Luni. Il suo nome si trova citato in un’epistola di Papa Pelagio I indirizzata ai Vescovi della Tuscia annonaria"<ref>http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=25138</ref>. |
Luni. Il suo nome si trova citato in un’epistola di Papa Pelagio I indirizzata ai Vescovi della Tuscia annonaria"<ref>http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=25138</ref>. |
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Versione delle 16:52, 9 apr 2011
San Terenzio di Luni | |
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Vescovo e martire | |
Morte | VII secolo |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 15 luglio |
San Terenzio di Luni (VIII secolo – ...) fu il sesto vescovo della diocesi di Luni ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Svariate leggende fanno del vescovo Terenzio un presule scozzese, trucidato dai predoni presso Avenza, da cui il suo corpo miracolosamente sarebbe arrivato nella chiesa che prende il suo nome presso San Terenzo al Bardine, edificata dal vir devotus Trasuald, longobardo, tra il 728 e il 729. In realtà questa leggenda confonde tra loro la vera vicenda del vescovo San Ceccardo[1], ucciso dai Vichinghi di Hastein un secolo dopo, e quella del vescovo Terenzio che venne martirizzato probabilmente per aver cercato di convertire i numerosi longobardi ariani stanziati tra i monti della Lunigiana, dove in effetti il suo culto comparve tra la fine del VII secolo e l'inizio di quello successivo, manifestandosi con il proliferare di chiese e pievi a lui dedicate, che da questa zona raggiungevano la Garfagnana.
Secondo la Diocesi del luogo, pertanto, Terenzio sarebbe stato "originario del territorio, perchè i Terenzi sono famiglia romana di Luni. Il suo nome si trova citato in un’epistola di Papa Pelagio I indirizzata ai Vescovi della Tuscia annonaria"[2].
Probabilmente il suo corpo venne trasportato intorno al IX secolo da qualche chiesa presso Avenza, dove si trovava in origine, nella già citata chiesa di San Terenzo a Bardine, per preservarla dalle scorrerie e profanazioni dei pirati musulmani; per lo stesso motivo verranno poi spostate a Reggio Emilia dopo essere state ritrovate nel 1673, durante la ricostruzione della chiesa, gravemente danneggiata da un terremoto.
La memoria liturgica viene celebrata il 15 luglio.
Note
- ^ G. Franchi - M. Lallai, Da Luni a Massa Carrara - Pontremoli, Aedes Muratoriana, Modena, 2000, p. 29
- ^ http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=25138