Blocco di Berlino: differenze tra le versioni
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Il [[18 giugno]] [[1948]] nei tre settori occidentali della Germania fu introdotto il [[Marco tedesco]] ponendo fine alla valuta di occupazione. Era questa una misura di pressione su Stalin per porre fine all’occupazione e riunificare la Germania. I sovietici obbiettarono che essendo stati invasi due volte dai tedeschi negli ultimi trent’anni volevano una Germania smilitarizzata, come il Giappone, prima che si potesse parlare di riunificazione. |
Il [[18 giugno]] [[1948]] nei tre settori occidentali della Germania fu introdotto il [[Marco tedesco]] ponendo fine alla valuta di occupazione. Era questa una misura di pressione su Stalin per porre fine all’occupazione e riunificare la Germania. I sovietici obbiettarono che essendo stati invasi due volte dai tedeschi negli ultimi trent’anni volevano una Germania smilitarizzata, come il Giappone, prima che si potesse parlare di riunificazione. |
Versione delle 23:09, 20 lug 2006
Il Blocco di Berlino (24 giugno 1948 – 11 maggio 1949) fu una delle crisi più importanti della Guerra Fredda quando l’Unione Sovietica bloccò gli accessi stradali e ferroviari a Berlino Ovest.
La crisi iniziò a sbloccarsi quando l’Unione Sovietica non fece niente per fermare i voli umanitari americani, britannici e francesi trasportanti cibo ed altre forniture per i settori occidentali di Berlino. Il Blocco di Berlino fu uno dei più grandi blocchi della storia.
Premesse
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, le potenze alleate raggiunsero l’accordo di Postdam, dividendo la sconfitta Germania in quattro zone di occupazione. Anche Berlino fu divisa in quattro zone, ma essendo la città all’interno della porzione di Germania occupata dai sovietici, i settori americano, inglese e francese, poi conosciuti come Berlino Ovest erano anch’essi all’interno di quella che poi sarebbe stata la Repubblica Democratica Tedesca.
La disputa su Berlino
I sovietici spingevano perché la Germania Ovest pagasse danni di guerra, benchè questo non fosse stato accordato. Il Presidente americano Harry S. Truman rifiutò e Stalin rispose trasformando la zona di occupazione sovietica della Germania in uno stato comunista indipendente, la Repubblica Democratica Tedesca.
Il 18 giugno 1948 nei tre settori occidentali della Germania fu introdotto il Marco tedesco ponendo fine alla valuta di occupazione. Era questa una misura di pressione su Stalin per porre fine all’occupazione e riunificare la Germania. I sovietici obbiettarono che essendo stati invasi due volte dai tedeschi negli ultimi trent’anni volevano una Germania smilitarizzata, come il Giappone, prima che si potesse parlare di riunificazione.
Il Ponte Aereo
Il 24 giugno 1948, l’Unione Sovietica bloccò gli accessi ai tre settori occupati da americani, inglesi e francesi di Berlino, tagliando tutti i collegamenti stradali e ferroviari che giocoforza attraversavano la parte di Germania sotto controllo sovietico. D’altra parte le tre potenze democratiche non avevano mai contrattato un diritto di passo. Le parti occidentali della città furono anche scollegate dalla rete elettrica, anch’essa sotto controllo sovietico. Berlino ovest divenne una buia città assediata, senza viveri né medicinali.
Il comandante delle truppe di occupazione americane, Generale Lucius D. Clay propose di inviare una grossa colonna corazzata attraverso le strade che collegavano la Germania dell’ovest a Berlino. La colonna avrebbe marciato pacificamente per scortare gli aiuti umanitari ma sarebbe stata pronta a rispondere al fuoco se bloccata o attaccata. Il Presidente Harry S. Truman reputò la proposta foriera di un inaccettabile rischio di guerra e dette incarico al Generale Albert Wedemeyer, comandante dell’aviazione americana in Europa, di studiare la fattibilità di un ponte aereo.
Il 25 giugno, il giorno dopo l’inizio del blocco, fu iniziato un enorme ponte aereo (che poi durerà 462 giorni) che umiliò pubblicamente i sovietici. Centinaia e centinaia di aeroplani, chiamati affettuosamente “Rosinenbomber” (bombardieri d’uva passa) dalla popolazione locale, trasportarono una enorme varietà di provviste, da interi containers pieni di viveri, carbone e medicinali a piccoli pacchetti di caramelle con attaccato un minuscolo paracadute individuale per i bambini (i pacchetti di caramelle paracadutati furono ideati dal pilota Gail Halvorsen). Gli ammalati gravi ed i bambini venivano evacuati dalla città con gli stessi aerei. Gli aeromobili vennero forniti e volarono dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Francia, ma gli equipaggi furono forniti anche dall’Australia, dal Sud Africa e dalla Nuova Zelanda. Furono in totale effettuati 278.228 voli, trasportando 2.326.406 tonnellate di cibo e altre forniture, tra cui 1.500.000 tonnellate di carbone per riscaldamento e produzione di energia elettrica, dando vita al più grande trasporto umanitario della storia. All'apice dell'operazione atterravano a Berlino 1'398 voli ogni 24 ore trasportando 12'940 tonnellate di viveri, carbone e macchinari.
L’Unione Sovietica tolse il blocco a mezzanotte del 12 maggio 1949. Il ponte aereo continuò comunque fino al 30 settembre; era intenzione delle democrazie occidentali di costituire a Berline sufficienti scorte in caso i sovietici bloccassero di nuovo la città.
Voci correlate