Invasione delle Isole Curili: differenze tra le versioni
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Le intenzioni sovietiche erano quelle di non impegnare le forze nell'area Pacifica fino a che non fossero concluse le operazioni contro i tedeschi in Europa; nondimeno, anche concretizzandosi questi presupposti, i sovietici non avevano nè l'esperienza nè i mezzi per montare una importante operazione anfibia<ref name = nationalinterest/>. |
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In questo vennero in aiuto gli statunitensi, con quello che venne denominato [[Progetto Hula]], l'addestramento di 12000 marinai sovietici su mezzi navali statunitensi e la loro cessione in vista di un loro utilizzo in una importante operazione anfibia che stornasse l'attenzione e parte delle forze giapponesi da [[Honshu]] e [[Kyushu]] in vista dell'[[Operazione Downfall]]. Questo non era il primo esempio di cooperazione addestrativa tra USA e URSS, visto che già nell'[[Operazione Zebra]] parecchi aviatori sovietici erano stati addestrati nell'uso dei pattugliatori [[Consolidated PBY Catalina|Catalina PBY]] alla Elizabeth City Naval Air Station, North Carolina<ref name = hula05>Project Hula, p. 5</ref>. Comunque l'ammiraglio Kusnecov, comandante della [[Voienno Morskoi Flot]] e l'ammiraglio Leahy, Chief of Naval Operations (l'equivalente di [[capo di stato maggiore]] della marina USA, concordarono un piano di cessione per circa 250 navi di vari tipi e dimensioni, dai cacciasommergibili alle fregate antisom e ai mezzi da sbarco, oltre che all'addestramento degli equipaggi da compiersi nelle [[isole Aleutine]], a [[Dutch Harbor]] per conciliare segretezza e familiarità dei marinai sovietici con i luoghi di addestramento<ref name = hula05>Project Hula, p. 9</ref>. |
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== Ordine di battaglia == |
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Versione delle 14:36, 15 ago 2020
L'Invasione delle Isole Kurili (in russo Курильская десантная операция? " Operazione di sbarco delle Isole Curili) fu l'operazione militare sovietica della Seconda Guerra Mondiale per catturare le Isole Curili dal Giappone nel 1945. L'invasione faceva parte dell'invasione sovietica della Manciuria, e fu decisa quando da parte sovietica furono abbandonati i piani per sbarcare sull'isola di Hokkaido[1]. Le operazioni militari coronate da successo dell'Armata Rossa a Mudanjiang e durante l'invasione del Sud Sakhalin crearono i prerequisiti necessari per l'invasione delle Isole Curili.
Premesse
Le intenzioni sovietiche erano quelle di non impegnare le forze nell'area Pacifica fino a che non fossero concluse le operazioni contro i tedeschi in Europa; nondimeno, anche concretizzandosi questi presupposti, i sovietici non avevano nè l'esperienza nè i mezzi per montare una importante operazione anfibia[1].
In una lettera a Roosevelt, Stalin scrisse
«We Soviets welcome your successes in the Pacific. Unfortunately we have not so far been able to help because we require too much of our forces on the Western Front and are unable to launch any operations against Japan at this time.[2]»
In questo vennero in aiuto gli statunitensi, con quello che venne denominato Progetto Hula, l'addestramento di 12000 marinai sovietici su mezzi navali statunitensi e la loro cessione in vista di un loro utilizzo in una importante operazione anfibia che stornasse l'attenzione e parte delle forze giapponesi da Honshu e Kyushu in vista dell'Operazione Downfall. Questo non era il primo esempio di cooperazione addestrativa tra USA e URSS, visto che già nell'Operazione Zebra parecchi aviatori sovietici erano stati addestrati nell'uso dei pattugliatori Catalina PBY alla Elizabeth City Naval Air Station, North Carolina[3]. Comunque l'ammiraglio Kusnecov, comandante della Voienno Morskoi Flot e l'ammiraglio Leahy, Chief of Naval Operations (l'equivalente di capo di stato maggiore della marina USA, concordarono un piano di cessione per circa 250 navi di vari tipi e dimensioni, dai cacciasommergibili alle fregate antisom e ai mezzi da sbarco, oltre che all'addestramento degli equipaggi da compiersi nelle isole Aleutine, a Dutch Harbor per conciliare segretezza e familiarità dei marinai sovietici con i luoghi di addestramento[3].
Ordine di battaglia
- 2° fronte dell'Estremo Oriente
- 87º Corpo fucilieri
- 355ª Divisione fucilieri
- 2ª Brigata fucilieri indipendente
- 113ª brigata fucilieri indipendente
- Area di difesa della Kamchatka
- 101ª divisione fucilieri
- Battaglione Fanti di Marina
- Reggimento di artiglieria campale
- 128ª Divisione Aerea Mista (78 aeromobili)
- 87º Corpo fucilieri
- Flotta del Pacifico sovietico (operante dalla base navale di Paul)
- 60 navi e imbarcazioni
- 2º reggimento di bombardieri dell'aviazione navale
- Batteria di artiglieria costiera
- 5a Area d'Armata dell'Esercito Imperiale
- 27ª Armata
- 91ª divisione di fanteria (sulle isole di Shumshu, Paramushir Onekotan)
- 89ª divisione di fanteria (sulle isole di Iturup, Kunashir, la Piccola Cresta di Kuril)
- 11º Reggimento Carri (Shumshu, Paramushiro)
- 31º reggimento di difesa aerea (Shumshu)
- 41º Reggimento misto indipendente (su Matua)
- 129ª brigata indipendente di fanteria (su Urup)
- 27ª Armata
Battaglia
L'operazione ebbe luogo tra il 18 agosto e il 1 settembre. L'attacco venne compiuto dall'87º Corpo fucilieri (tenente generale delle Guardie A.S. Ksenofontov) della 16ª armata (tenente generale LG Cheremisov), dal 2° Fronte dell'Estremo Oriente, ed elementi della zona di difesa della Kamchatka (comandante maggiore Alexey Gnechko). Navi e trasporti furono forniti dalla base militare di Petropavlovsk ( Capitano Dmitry Grigorievich Ponomarev). Anche la 128ª divisione aerea fornì supporto.
Le isole erano occupate riepettivamente da 91ª divisione di fanteria giapponese ( Shiashkotan, Paramushir, Shumshu e Onekotan ), 42ª divisione ( Shimushiro ), 41º reggimento indipendente ( isola di Matua ), 129ª brigata indipendente ( isola di Urup ) e 89ª divisione di fanteria ( Iturup e Kunashiri ). Il comandante giapponese era il tenente generale Tsutsumi Fusaki .
La ricognizione iniziale fu intrapresa il 18 agosto da un distaccamento della 113ª brigata separata per fucilieri (capitano-tenente G.I. Brunshtein), trasportata da due pescherecci posamine (ТЩ-589 e ТЩ-590) nella baia di Rubetzu sull'isola di Iturup. Gli sbarchi su Iturup furono condotti dalla 355ª divisione fucilieri, che sbarcò anche sull'isola più piccola di Urup.
Il 23 agosto, alle guarnigioni giapponesi di 20.000 uomini sulle isole fu ordinato di arrendersi come parte della resa generale del Giappone. Tuttavia, alcune delle forze della guarnigione ignorarono questo ordine e continuarono a resistere all'occupazione sovietica.[4]
Dal 22 al 28 agosto, le truppe dell'area di difesa della Kamchatka occuparono le Isole Curili da Urup a nord.
Il 1º settembre, elementi dell'87º Corpo fucilieri furono fatti sbarcare da motosiluranti, pescherecci posamine e trasporti (in partenza da Otomari) su Kunashir e Shikotan, nelle isole Kurili meridionali. Questo assalto anfibio mirava a sfondare la resistenza giapponese. Il 4 settembre, l'87º Corpo fucilieri occupò cinque isole minori (Sibotzu, Taraku-Shima, Uri-Shima, Akiuri e Suiseto).[4]
Dopo il 4 settembre, le forze sovietiche occuparono il resto delle Isole Curili senza ulteriore resistenza.
Le isole rimasero parte della Russia dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica, tuttavia il loro vero status giuridico rimane in discussione come parte della disputa sulle Isole Curili tra Russia, Giappone e altre parti.
Note
- ^ a b In 1945, the Navy Secretly Handed Over 150 Warships to Russia for an Invasion of Japan, su nationalinterest.org. URL consultato il 15 agosto 2020.
- ^ Project Hula, p. 6
- ^ a b Project Hula, p. 5 Errore nelle note: Tag
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non valido; il nome "hula05" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ a b David Glantz, August Storm: The Soviet 1945 Strategic Offensive in Manchuria, Portland, Oregon, FRANK CASS PUBLISHERS, pp. 299–300.
Bibliografia
- Richard A. Russell, Project HULA: Secret Soviet-American Cooperation in the War Against Japan, Washington, DC, Naval Historical Center Department of Navy, 1997.