Giuseppe Manetti: differenze tra le versioni
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Versione delle 22:17, 27 ago 2007
Giuseppe Manetti (Firenze, 1761 - 1817) fu un architetto e un botanico italiano.
Si formò a Firenze e a Roma, diventando in seguito uno tra i più importanti interpreti dell'architettura neoclassica di stampo più illuministico in Toscana, grazie alle commissioni del sovrano illuminato Pietro Leopoldo di Lorena e dei suoi successori.
Proprio Pietro Leopoldo gli affidò a venticinque anni l'incarico di realizzare la Palazzina Reale delle Cascine a Firenze (1785) subentrando al posto di Gaspare Maria Paoletti, del quale era allievo. Impostata come tenuta modello e al tempo stesso scenografica residenza del sovrano, fu uno degli edifici che diffusero la maniera neoclassica a Firenze.
Dal 1799 fu architetto dell'Opera di Santa Maria del Fiore e fra il 1801 e il 1810, su incarico del Marchese Tommaso Corsi, realizzò quello che si può definire come il primo esempio di giardino romantico a Firenze, il Giardino Corsi o di Annalena. Ristrutturò la chiesa dei Santi Francesco e Chiara e dal 1803 lavorò alla modernizzazione del giardino di Palazzo Serristori (oggi distrutto) e nel 1805 disegnò il nuovo organo di San Gaetano.
Nel 1808, durante l'Occupazione francese, venne nominato professore presso l'Accademia di Belle Arti, incarico che mantenne anche dopo la Restaurazione. Nel 1811 progetto i nuovi giardini della villa di Poggio a Caiano su commissione di Elisa Baciocchi, realizzati solo in parte. Nel 1814 divenne primo Architetto dello Scrittoio delle Regie Fabbriche.
In quegli anni progettò la nuova fontana in piazza Santa Croce (1815-16) e restaurò la Sagrestia Nuova di San Lorenzo. Risale sempre al 1816 il restauro di Villa La Petraia e all'anno successivo la Dogana delle Filigare sulla Via Bolognese, capolavoro di architettura di pubblica utilità realizzato con Luigi Cambray Digny.
Nel 1810 pubblicò un Trattato sugli ordini architettonici, ispirato alle teorie del suo maestro Gaspare Maria Paoletti. Importanti sono anche i suoi studi di botanica su alcune specie arboree.
Fu il padre di Alessandro Manetti, altrettanto importante architetto.
Altri progetti
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