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Clausola di abrogazione espressa: differenze tra le versioni

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La '''clausola di abrogazione espressa''' afferma che l'abrogazione di una disposizione (e delle norme da essa ricavabili) possa essere [[abrogazione|abrogata]] solo espressamente. È un comando con cui il legislatore impone all'interprete di applicare la norma contenente tale clausola in caso di contrasto con un'altra successiva ma di pari grado, a meno che questa non abroghi espressamente la precedente.
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Tale clausola deroga all'articolo 15 delle [[preleggi]] (disposizioni preliminari al codice civile) che regola la successione delle leggi nel tempo e individua tre "tipi" di abrogazione: quella espressa, tacita e implicita.
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In deroga a quello che é l'articolo 15 delle preleggi (1942) sull'ordinamento cronologico delle fonti di pari grado, articolo per cui la norma '''lex posterior derogat priori''', esiste quella che può essere chiamata appunto '''clausola di abrogazione espressa''' secondo la quale l'interprete, posto di fronte all'antinomia di una legge che non la rispetti, dovrebbe applicare la norma precedente. Questo può accadere in quanto, a monte, la legge che contiene la clausola definisce l'abrogazione, modifica o deroga come inattuabile se non definendo con precisione le norme specifiche da abrogare, modificare o derogare.
La clausola di abrogazione espressa deve essere considerata meramente stilistica: il legislatore infatti non può vincolare mediante fonte primaria se stesso, né i soggetti che in un momento storico esercitano il potere legislativo possono vincolare i propri successori, se non attraverso una legge costituzionale. L'abrogazione inespressa di una legge (o di una disposizione) contenente tale clausola deve ritenersi una legittima deroga del legislatore a quanto da se stesso disposto.

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Versione attuale delle 00:48, 30 dic 2013

La clausola di abrogazione espressa afferma che l'abrogazione di una disposizione (e delle norme da essa ricavabili) possa essere abrogata solo espressamente. È un comando con cui il legislatore impone all'interprete di applicare la norma contenente tale clausola in caso di contrasto con un'altra successiva ma di pari grado, a meno che questa non abroghi espressamente la precedente.

Tale clausola deroga all'articolo 15 delle preleggi (disposizioni preliminari al codice civile) che regola la successione delle leggi nel tempo e individua tre "tipi" di abrogazione: quella espressa, tacita e implicita.

La clausola di abrogazione espressa deve essere considerata meramente stilistica: il legislatore infatti non può vincolare mediante fonte primaria se stesso, né i soggetti che in un momento storico esercitano il potere legislativo possono vincolare i propri successori, se non attraverso una legge costituzionale. L'abrogazione inespressa di una legge (o di una disposizione) contenente tale clausola deve ritenersi una legittima deroga del legislatore a quanto da se stesso disposto.

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