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Cese (Avezzano): differenze tra le versioni

Coordinate: 42°01′33.9″N 13°23′17.8″E
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{{Divisione amministrativa
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|Nome=Cese dei Marsi
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|Abitanti=588<ref name="Dati">{{cita web|url=http://www.comune.avezzano.aq.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_1115.html|titolo=Censimento 2015|editore=Comune di Avezzano|accesso=7 maggio 2016}}</ref>
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|Aggiornamento abitanti=31-12-2015
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|Festivo=maggio e fine agosto
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}}
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'''Cese dei Marsi''', o anche '''Cese di Avezzano''' (''Le Cese'' in [[Dialetti della Marsica|dialetto marsicano]]<ref name="Le Cese">{{cita web|url=http://www.lecese.it/le-cese-tra-arte-e-ricerca/|titolo=Cese tra arte e ricerca|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=14 settembre 2018}}</ref>), è una frazione di {{formatnum:588}} abitanti<ref name="Dati"/> del comune di [[Avezzano]] ([[provincia dell'Aquila|AQ]]), in [[Abruzzo]].
'''Cese''' (''Le Cese'' in [[Dialetti della Marsica|dialetto marsicano]]<ref name="Le Cese">{{cita web|url=http://www.lecese.it/le-cese-tra-arte-e-ricerca/|titolo=Cese tra arte e ricerca|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=14 settembre 2018}}</ref>), conosciuta anche come '''Cese dei Marsi''', è una frazione di {{formatnum:588}} abitanti<ref name="Dati"/> del comune di [[Avezzano]] ([[provincia dell'Aquila|AQ]]), in [[Abruzzo]].


== Geografia fisica ==
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Cese dei Marsi piani Palentini.jpg|thumb|left|I [[piani Palentini]] visti da Cese]]
[[File:Cese piani Palentini.jpg|thumb|left|Veduta dal [[monte Salviano]] dei [[piani Palentini]] e di Cese]]


Situato sul bordo orientale dei [[piani Palentini]] il paese sorge a 710 {{mslm}} alle pendici del monte Cimarani (1108 {{mslm}}). Il [[gruppo montuoso]] del [[Monte Salviano|Salviano]] lo separa dalla piana del [[Fucino]] e dal capoluogo comunale di cui costituisce la frazione più occidentale.
Situato sul bordo orientale dei [[piani Palentini]] il paese sorge a 710 {{mslm}} alle pendici del monte Cimarani (1108 {{mslm}}). Il [[gruppo montuoso]] del [[Monte Salviano|Salviano]] lo separa dalla piana del [[Fucino]] e dal capoluogo comunale di cui costituisce la frazione più occidentale.
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A nord il suo territorio è dominato dalla cima del monte San Felice (1030 {{mslm}})<ref>{{cita web|url=http://www.camminarenellastoria.it/index/bat_2d_Salviano.html|titolo=Il monte San Felice: da Cappelle o Avezzano alla Riserva naturale del Monte Salviano|editore=Camminare nella Storia|accesso=14 settembre 2018}}</ref>.
A nord il suo territorio è dominato dalla cima del monte San Felice (1030 {{mslm}})<ref>{{cita web|url=http://www.camminarenellastoria.it/index/bat_2d_Salviano.html|titolo=Il monte San Felice: da Cappelle o Avezzano alla Riserva naturale del Monte Salviano|editore=Camminare nella Storia|accesso=14 settembre 2018}}</ref>.


Il torrente Ràfia (o La Ràffia) percorre la parte bassa del paese fino a confluire a nord del suo territorio nell'[[Imele]] dando origine al [[Salto (fiume)|fiume Salto]]<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/acquepubbliche/docs/qualitaAcque/RELAZIONE_FIUMI2013_rev26092014.pdf|titolo=Relazione fiumi 2013|editore=Regione Abruzzo|pp=12-13|accesso=11 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722155502/http://www.regione.abruzzo.it/acquepubbliche/docs/qualitaAcque/RELAZIONE_FIUMI2013_rev26092014.pdf|dataarchivio=22 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
Il torrente Ràfia (o La Ràffia) percorre la parte bassa del paese fino a confluire a nord, tra i comuni di [[Magliano de' Marsi]] e [[Scurcola Marsicana]], nell'[[Imele]] dando origine al [[Salto (fiume)|fiume Salto]]<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/acquepubbliche/docs/qualitaAcque/RELAZIONE_FIUMI2013_rev26092014.pdf|titolo=Relazione fiumi 2013|editore=Regione Abruzzo|pp=12-13|accesso=11 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722155502/http://www.regione.abruzzo.it/acquepubbliche/docs/qualitaAcque/RELAZIONE_FIUMI2013_rev26092014.pdf|dataarchivio=22 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>.


Cese confina a nord con [[Cappelle dei Marsi]], a sud con [[Capistrello]], a ovest con [[Corcumello]] e ad est con [[Avezzano]]; dista circa 3 chilometri dal capoluogo comunale<ref>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/abruzzo/laquila_avezzano_cese.html|titolo=Cese di Avezzano|editore=Italia in Dettaglio|accesso=25 settembre 2020}}</ref>.
Cese confina a nord con [[Cappelle dei Marsi]], a sud con [[Capistrello]], a ovest con [[Corcumello]] e ad est con [[Avezzano]]; dista circa 3 chilometri dal capoluogo comunale<ref>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/abruzzo/laquila_avezzano_cese.html|titolo=Cese di Avezzano|editore=Italia in Dettaglio|accesso=25 settembre 2020}}</ref>.


== Origini del nome ==
== Origini del nome ==
Il nome del paese deriverebbe dal termine [[Lingua latina|latino]] "caedere" ("tagliare") che avrebbe identificato il luogo dove avvenne il necessario taglio degli alberi, ordinato dall'imperatore [[Claudio]], per la realizzazione dei [[cunicoli di Claudio]] tra il 41 e il 52 d.C. L'opera idraulica consentì il primo prosciugamento del lago [[Fucino]] e la successiva bonifica dell'area [[marsica]]na. In antichità il territorio [[piani Palentini|palentino]] ricco di [[Albero da frutto|alberi da frutto]] e di animali selvatici rappresentò uno dei luoghi frequentanti come residenza di caccia dalle [[Patrizio (storia romana)|famiglie nobili]] [[Roma (città antica)|romane]]<ref>{{cita|Cipollone, 2002|pp. 17-19.}}</ref>.
Il nome del paese deriverebbe dal termine di origine [[Lingua latina|latina]] ''[[Ceduo|caedere]]'' ("tagliare") che avrebbe identificato il luogo dove avvenne l'abbattimento degli alberi ("sterpamento Cesano")<ref name="Fucino">{{cita web|url=https://storiedellecese.com/2024/06/03/che-centra-cese-col-prosciugamento-del-fucino/|titolo=Che c'entra Cese col prosciugamento del Fucino|autore=Roberto Cipollone|data=3 giugno 2024|accesso=1º luglio 2024}}</ref>, necessario ad ottenere la legna utilizzata al fine di prosciugare il lago [[Fucino]] attraverso la realizzazione dei [[cunicoli di Claudio]]. L'opera compiuta dall'imperatore [[Claudio]] tra il 41 e il 52 d.C. consentì il primo prosciugamento del lago fucense e la successiva bonifica dell'area [[marsica]]na. In antichità il territorio [[piani Palentini|palentino]] ricco di [[Albero da frutto|alberi da frutto]] e di animali selvatici rappresentò uno dei luoghi frequentanti come [[residenza di caccia]] dalle [[Patrizio (storia romana)|famiglie nobili]] [[Roma (città antica)|romane]]<ref>{{cita|Cipollone, 2002|pp. 17-19}}.</ref>.


Riguardo all'[[etimologia]] sono state avanzate altre ipotesi come quella che lega il [[toponimo]] all'espressione latina "Gualdum suum nomine Cesenum"; oppure alle uccisioni avvenute in questi luoghi nel corso della [[guerra sociale]] o della [[battaglia di Tagliacozzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=242|autore=Osvaldo Cipollone|titolo=Storia documentata|editore=Terre Marsicane|accesso=15 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180916022716/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=242|dataarchivio=16 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
Riguardo all'[[etimologia]] sono state avanzate altre supposizioni come quella che lega il [[toponimo]] all'espressione latina ''Gualdum suum nomine Cesenum''; oppure alle uccisioni avvenute in questi luoghi nel corso della [[guerra sociale]] o della [[battaglia di Tagliacozzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=242|autore=Osvaldo Cipollone|titolo=Storia documentata|editore=Terre Marsicane|accesso=15 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180916022716/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=242|dataarchivio=16 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.


== Storia ==
== Storia ==
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Il primo documento storico sul territorio di Cese è riferito alla ''[[Chronica sacri monasterii casinensis]]'' di [[Leone Marsicano]], in cui è riportato che nell'anno 774 il [[re dei Longobardi]] [[Ildebrando]] concesse ai [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] le terre comprese tra [[Paterno (Avezzano)|Paterno]] e il "Gualdo Cesano"<ref>{{cita|Corsignani, 1738|vol. II parte IV, p. 377.}}</ref><ref>{{cita|Cipollone, 2002|p. 21.}}</ref>.
Il primo documento storico sul territorio di Cese è riferito alla ''[[Chronica sacri monasterii casinensis]]'' di [[Leone Marsicano]], in cui è riportato che nell'anno 774 il [[re dei Longobardi]] [[Ildebrando]] concesse ai [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] le terre comprese tra [[Paterno (Avezzano)|Paterno]] e il "Gualdo Cesano"<ref>{{cita|Corsignani, 1738|vol. II parte IV, p. 377.}}</ref><ref>{{cita|Cipollone, 2002|p. 21.}}</ref>.


Il nucleo abitato si sviluppò plausibilmente attorno all'anno [[1000|mille]], con le prime edificazioni di pastori e contadini sorte intorno al monastero benedettino, a sua volta probabilmente edificato sui resti di un antico [[tempio]] [[Paganesimo|pagano]] o di una [[villa romana]], localizzata nei pressi della [[Chiesa di Santa Maria (Avezzano)|chiesa nuova di Santa Maria]]<ref>{{cita|Cipollone, 2002|pp. 31-34.}}</ref>.
Il nucleo abitato si sviluppò plausibilmente attorno all'anno [[1000|mille]], con le prime edificazioni di pastori e contadini sorte intorno al monastero benedettino, a sua volta probabilmente edificato sui resti di un antico [[tempio]] [[Paganesimo|pagano]] o di una [[villa romana]], localizzata nei pressi della [[Chiesa di Santa Maria (Avezzano)|chiesa nuova di Santa Maria]]<ref>{{cita|Cipollone, 2002|pp. 31-34}}.</ref>.


Alcuni documenti storici riferiti all'XI secolo riportano che la circoscrizione ecclesiastica venne elevata a sede vescovile [[marsica]]na tra i primi anni del mille e il 1057 anno in cui [[Papa Stefano IX]] elevò con bolla papale la [[chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|chiesa di Santa Sabina]] in [[San Benedetto dei Marsi|Marsia]] a cattedrale della [[Diocesi di Avezzano|diocesi dei Marsi]]<ref name="Melchiorre">{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/profilo-storico-della-diocesi-dei-marsi-parte-prima/|titolo=Profilo storico della Diocesi dei Marsi (Parte I)|editore=Terre Marsicane|autore=Angelo Melchiorre|data=18 ottobre 2011|accesso=18 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180918232458/https://www.terremarsicane.it/profilo-storico-della-diocesi-dei-marsi-parte-prima/|dataarchivio=18 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
Alcuni documenti ecclesiastici, come le pergamene, hanno fatto presupporre che la chiesa di Cese fosse stata elevata a sede vescovile [[pro tempore]] o a residenza vescovile temporanea, in particolare tra i primi anni del mille e il 1057 anno in cui [[Papa Stefano IX]] elevò con bolla papale la [[chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|chiesa di Santa Sabina]] in [[San Benedetto dei Marsi|Marsia]] a cattedrale della [[Diocesi di Avezzano|diocesi dei Marsi]]<ref>Archivio diocesano dei Marsi, fondo C, -73 (1426) – ''Per le chiese collegiate della Diocesi''.</ref><ref name="Sede vescovile">{{cita web|url=https://storiedellecese.com/2022/10/13/cese-sede-della-diocesi-oppure-no/|titolo=Cese sede della diocesi oppure no?|autore=Roberto Cipollone|data=13 ottobre 2022|accesso=20 marzo 2023}}</ref>.


In seguito alla [[battaglia di Tagliacozzo]] del 1268, Cese subì la ritorsione di [[Carlo I d'Angiò]] con il saccheggio da parte del suo esercito; rimase dunque fortemente danneggiata e la sua popolazione fu ridotta a poche famiglie superstiti. Il borgo venne gradualmente ricostruito attorno alla vecchia chiesa benedettina di Santa Maria<ref>{{cita|Di Domenico, 1993}}.</ref>.
In seguito alla [[battaglia di Tagliacozzo]] del 1268, Cese subì la ritorsione di [[Carlo I d'Angiò]] con il saccheggio da parte del suo esercito; rimase dunque fortemente danneggiata e la sua popolazione fu ridotta a poche famiglie superstiti. Il borgo venne gradualmente ricostruito attorno alla vecchia chiesa benedettina di Santa Maria<ref>{{cita|Di Domenico, 1993}}.</ref>.


Nel XVI secolo, in seguito al [[concilio di Trento]], nella [[Marsica]] venne istituito il [[Diocesi di Avezzano|seminario diocesano]]. A Cese la parrocchia divenne tra le più dotate e importanti del territorio tanto che il borgo conobbe il suo massimo splendore, ciò grazie anche alla positiva eco del proprio figlio illustre, [[Pietro Marso]], e alla presenza dei [[Diocesi di Avezzano|vescovi]] Maccafani da [[Pereto]].
Nel XVI secolo, in seguito al [[concilio di Trento]], nella [[Marsica]] venne istituito il [[Diocesi di Avezzano|seminario diocesano]]. A Cese la parrocchia divenne tra le più dotate e importanti del territorio tanto che il borgo conobbe il suo massimo splendore, ciò grazie anche alla positiva eco del proprio figlio illustre, [[Pietro Marso]], e alla presenza dei [[Diocesi di Avezzano|vescovi]] Maccafani di [[Pereto]].


Risale al XV secolo anche la tavola di [[Andrea De Litio]], capolavoro pittorico datato tra il 1439 e il 1442<ref name="Bologna">{{cita|Bologna, 1987|pp. 1-27.}}</ref> raffigurante la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] in trono, noto come ''Madonna di Cese''<ref>{{cita web|url=http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/39/la-vergine|titolo=La Vergine|editore=museodellamarsica.beniculturali.it|accesso=18 giugno 2017}}</ref>.
Risale al XV secolo anche la tavola di [[Andrea De Litio]], capolavoro pittorico datato tra il 1439 e il 1442<ref name="Bologna">{{cita|Bologna, 1987|pp. 1-27}}.</ref> raffigurante la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] in trono, noto come ''Madonna di Cese''<ref>{{cita web|url=http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/39/la-vergine|titolo=La Vergine|editore=museodellamarsica.beniculturali.it|accesso=18 giugno 2017|dataarchivio=28 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150928032038/http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/39/la-vergine|urlmorto=sì}}</ref>.


Nel Seicento e nel Settecento il borgo [[Piani Palentini|palentino]] divenne luogo di soggiorno estivo per i signori [[Colonna (famiglia)|Colonna]], principi romani che furono devoti e benefattori di [[Madonna delle Grazie|santa Maria delle Grazie]], come si evince dagli stemmi, dalle armi gentilizie sull'antico organo e dal quadro donato all'altare della [[Madonna del Rosario]] in cui [[Marcantonio Colonna]] fece rappresentare la vittoria di [[battaglia di Lepanto|Lepanto]].
Nel Seicento e nel Settecento il borgo [[Piani Palentini|palentino]] divenne luogo di soggiorno estivo per i signori [[Colonna (famiglia)|Colonna]], principi romani che furono devoti e benefattori di [[Madonna delle Grazie|santa Maria delle Grazie]], come si evince dagli stemmi, dalle armi gentilizie sull'antico organo e dal quadro donato all'altare della [[Madonna del Rosario]] in cui [[Marcantonio Colonna]] fece rappresentare la vittoria di [[battaglia di Lepanto|Lepanto]].
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Nel 1800 i cesensi iniziano a comprare i primi appezzamenti di terreno e a diventare i primi possidenti<ref name="Le Cese"/>.
Nel 1800 i cesensi iniziano a comprare i primi appezzamenti di terreno e a diventare i primi possidenti<ref name="Le Cese"/>.


Nel 1811 in seguito all'[[Leggi eversive della feudalità|eversione feudale]] Cese insieme a [[Capistrello]] venne aggregata al comune di [[Avezzano]]<ref>{{cita web|url=http://asciatopo.xoom.it/ammi_aq.html|titolo=Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana|autore=Antonio Sciarretta|editore=Antonio Sciarretta's Toponymy|accesso=18 settembre 2018}}</ref>.
Nel 1811 in seguito all'[[Leggi eversive della feudalità|eversione feudale]] Cese venne inclusa nel comune di [[Avezzano]]<ref>{{cita web|url=http://asciatopo.xoom.it/ammi_aq.html|titolo=Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana|autore=Antonio Sciarretta|editore=Antonio Sciarretta's Toponymy|accesso=18 settembre 2018|dataarchivio=1 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190501065757/http://asciatopo.xoom.it/ammi_aq.html|urlmorto=sì}}</ref>. Così come avvenne in [[Storia romana|epoca romana]] anche durante la prima metà dell'Ottocento si procedette, a cominciare dalla località Selva della Madonna, al taglio di grossi alberi per ottenere il materiale legnoso necessario per i lavori del secondo e totale prosciugamento del lago [[Fucino]] realizzato da [[Alessandro Raffaele Torlonia|Alessandro Torlonia]]<ref name="Fucino"/>.


Il [[terremoto della Marsica del 1915]] causò numerose vittime e gravi danni al patrimonio architettonico del borgo. A Cese perirono oltre 700 persone pari al 91% della popolazione residente<ref>{{cita|Cipollone, 2002|pp. 175-179.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3914_il-terremoto.html|titolo=Il terremoto|editore=Comune di Avezzano|accesso=18 giugno 2017}}</ref>. Oltre trecento persone morirono sotto le macerie della chiesa parrocchiale dove si stava celebrando la messa mattutina<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=262|titolo=Terremoto del 1915|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Terre Marsicane|accesso=18 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180720022357/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=262|dataarchivio=20 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
Il [[terremoto della Marsica del 1915]] causò numerose vittime e gravi danni al patrimonio architettonico del borgo. A Cese perirono oltre 700 persone pari al 91% della popolazione residente<ref>{{cita|Cipollone, 2002|pp. 175-179}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3914_il-terremoto.html|titolo=Il terremoto|editore=Comune di Avezzano|accesso=18 giugno 2017|dataarchivio=11 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111152138/http://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3914_il-terremoto.html|urlmorto=sì}}</ref>. Oltre trecento persone morirono sotto le macerie della chiesa parrocchiale dove si stava celebrando la messa mattutina<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=262|titolo=Terremoto del 1915|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Terre Marsicane|accesso=18 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180720022357/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=262|dataarchivio=20 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>. Ai primi soccorritori si unirono il patriota [[Nazario Sauro]] e i suoi compagni [[Irredentismo|irredentisti]]<ref>{{cita web|url=https://www.site.it/nazario-sauro-a-cese/|titolo=Nazario Sauro a Cese|autore=Antonino Petrucci|data=20 luglio 2022|accesso=21 luglio 2022}}</ref>.


Durante la [[seconda guerra mondiale]] le grotte [[Piani Palentini|palentine]] utilizzate dai [[Pastore|pastori]] vennero utilizzate come nascondiglio dai [[Resistenza italiana|partigiani]] e dai prigionieri [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] fuggiti dal [[campo di concentramento di Avezzano]] e da quelli [[Abruzzo|abruzzesi]]<ref name="Grotte">{{cita web|url=https://www.marsicalive.it/?p=157155|titolo=Grotte Palentine e la via del latte. Percorso storico-naturalistico|editore=Marsica Live|data=26 dicembre 2017|accesso=19 settembre 2018}}</ref>.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] le grotte [[Piani Palentini|palentine]] utilizzate dai [[Pastore|pastori]] vennero utilizzate come nascondiglio dai [[Resistenza italiana|partigiani]] e dai prigionieri [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] fuggiti dal [[campo di concentramento di Avezzano]] e da quelli [[Abruzzo|abruzzesi]]<ref name="Grotte">{{cita web|url=https://www.marsicalive.it/?p=157155|titolo=Grotte Palentine e la via del latte. Percorso storico-naturalistico|editore=Marsica Live|data=26 dicembre 2017|accesso=19 settembre 2018}}</ref>.
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=== Architetture religiose ===
=== Architetture religiose ===
;[[Chiesa di Santa Maria (Avezzano)|Chiesa di Santa Maria]]: Edificata presumibilmente nel X secolo sarebbe stata elevata a sede vescovile [[marsica]]na tra i primi anni del mille e il 1057 anno in cui [[Papa Stefano IX]] elevò con bolla papale la [[chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|chiesa di Santa Sabina]] in [[San Benedetto dei Marsi|Marsia]] a cattedrale della [[Diocesi di Avezzano|diocesi dei Marsi]]<ref name="Melchiorre"/>. Il monastero cesense fu incluso nella [[prepositura]] [[Abbazia di Montecassino|cassinese]] di [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Luco dei Marsi)|Santa Maria in Luco]]. Al termine del XIII secolo in virtù della concessione della chiesa e del monastero decretata con [[bolla pontificia]] al [[Diocesi di Avezzano|Vescovo dei Marsi]] fu scelta come una delle dimore della diocesi marsicana. In questa chiesa crebbe spiritualmente in fanciullezza e adolescenza il [[Filologia|filologo]] [[Pietro Marso]]<ref name="Storia">{{cita web|url=http://www.lecese.it/about/|titolo=La Storia|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=12 settembre 2018}}</ref>. Distrutta dal [[terremoto della Marsica del 1915]] venne riedificata a cominciare dal 1934. Fu inaugurata come chiesa parrocchiale il 2 dicembre del 1946. L'edificio si caratterizza per la facciata luminosa e le tre ampie navate<ref>{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=11720|titolo=Chiesa di Santa Maria - Cese, Avezzano|editore=Le Chiese delle Diocesi Italiane|accesso=12 settembre 2018}}</ref>.
;[[Chiesa di Santa Maria (Avezzano)|Chiesa di Santa Maria]]: La chiesa primordiale fu edificata presumibilmente nel X secolo. Alcuni documenti ecclesiastici, come le pergamene, hanno fatto presupporre che la chiesa venne elevata a sede vescovile [[pro tempore]] o a residenza vescovile temporanea, in particolare prima che [[Papa Stefano IX]] decretò con [[bolla pontificia]] la [[chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|chiesa di Santa Sabina]] in [[San Benedetto dei Marsi|Marsia]] cattedrale della [[Diocesi di Avezzano|diocesi marsicana]], prima dello spostamento ufficiale della chiesa madre in [[Basilica di Santa Maria delle Grazie (Pescina)|Santa Maria delle Grazie]] di [[Pescina]] e, infine, nel periodo dei vescovi Maccafani di [[Pereto]], a cominciare dalla prima metà del Cinquecento<ref name="Sede vescovile"/>. Il monastero cesense fu incluso nella [[prepositura]] [[Abbazia di Montecassino|cassinese]] di [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Luco dei Marsi)|Santa Maria in Luco]]. Al termine del XIII secolo in virtù della concessione della chiesa e del monastero decretata con [[bolla pontificia]] al [[Diocesi di Avezzano|Vescovo dei Marsi]] fu scelta come una delle dimore della diocesi marsicana. In questa chiesa crebbe spiritualmente in fanciullezza e adolescenza il [[Filologia|filologo]] [[Pietro Marso]]<ref name="Storia">{{cita web|url=http://www.lecese.it/about/|titolo=La Storia|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=12 settembre 2018}}</ref>. Distrutta dal [[terremoto della Marsica del 1915]] venne riedificata a cominciare dal 1934. Fu inaugurata come chiesa parrocchiale il 2 dicembre del 1946. L'edificio si caratterizza per la facciata luminosa e le tre ampie navate<ref>{{Chiese italiane|11720|Chiesa di Santa Maria - Cese, Avezzano|12 settembre 2018|stampa=sì}}</ref>.
;Chiesa della [[Madonna delle Grazie]]: È detta anche "Chiesa della Madonna della Ràfia" per via della vicinanza all'omonimo torrente. Con ogni probabilità l'edificio originario era già esistente agli inizi del Seicento. Nel 1682 la chiesa fu dichiarata in stato di abbandono e quindi bisognosa di opere di restauro dal vescovo dei Marsi Francesco Berardino Corradini. Distrutta dal sisma del 1915, la chiesa campestre fu ricostruita nel 1921<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=269|titolo=Madonna delle Grazie|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Terre Marsicane|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913002348/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=269|dataarchivio=13 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
;Chiesa della [[Madonna delle Grazie]]: È detta anche "Chiesa della Madonna della Ràfia" per via della vicinanza all'omonimo torrente. Con ogni probabilità l'edificio originario era già esistente agli inizi del Seicento. Nel 1682 la chiesa fu dichiarata in stato di abbandono e quindi bisognosa di opere di restauro dal vescovo dei Marsi Francesco Berardino Corradini. Distrutta dal sisma del 1915, la chiesa campestre fu ricostruita nel 1921<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=269|titolo=Madonna delle Grazie|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Terre Marsicane|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913002348/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=269|dataarchivio=13 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
* Chiesetta di [[San Rocco]], l'originaria cappella è risalente al 1854. Devastata dal terremoto del 1915 la chiesetta fu ricostruita in posizione leggermente delocalizzata sul versante occidentale del [[monte Salviano]]<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=270|titolo=San Rocco|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Terre Marsicane|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913002351/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=270|dataarchivio=13 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
* Chiesetta di [[San Rocco]], l'originaria cappella è risalente al 1854. Devastata dal terremoto del 1915 la chiesetta fu ricostruita in posizione leggermente delocalizzata sul versante occidentale del [[monte Salviano]]<ref>{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=270|titolo=San Rocco|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Terre Marsicane|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913002351/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=270|dataarchivio=13 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
* Altare dedicato a [[Barnaba apostolo|San Barnaba]], o secondo altre fonti a [[Santa Barbara]], situato sul crinale del monte Cimarani a poca distanza dal [[santuario della Madonna di Pietraquaria]]<ref name="San Barnaba">{{cita web|url=http://www.lecese.it/sites/default/files/archiviofiles/LAVOCEDELLECESE_NR2.pdf|titolo=San Barnaba|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=18 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160407135705/http://www.lecese.it/sites/default/files/archiviofiles/LAVOCEDELLECESE_NR2.pdf|dataarchivio=7 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref> e dalle tracce del centro fortificato [[Protostoria|protostorico]] di San Giovanni d'Alizio e della chiesa [[Alto Medioevo|altomedievale]] di Sancti Iohannis de Alitio (1030 {{mslm}} del monte San Felice)<ref>{{cita web|url=https://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3919_safini-marsi-ed-equi.html|titolo=Safini, Marsi ed Equi|autore=Giuseppe Grossi|editore=Comune di Avezzano|accesso=30 ottobre 2019}}</ref>.
* Altare dedicato a [[Barnaba (apostolo)|San Barnaba]], o secondo altre fonti a [[Santa Barbara]], situato sul crinale del monte Cimarani a poca distanza dal [[santuario della Madonna di Pietraquaria]]<ref name="San Barnaba">{{cita web|url=http://www.lecese.it/sites/default/files/archiviofiles/LAVOCEDELLECESE_NR2.pdf|titolo=San Barnaba|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=18 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160407135705/http://www.lecese.it/sites/default/files/archiviofiles/LAVOCEDELLECESE_NR2.pdf|dataarchivio=7 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref> e dalle tracce del centro fortificato [[Protostoria|protostorico]] di San Giovanni d'Alizio e della chiesa [[Alto Medioevo|altomedievale]] di Sancti Iohannis de Alitio (1030 {{mslm}} del monte San Felice)<ref>{{cita web|url=https://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3919_safini-marsi-ed-equi.html|titolo=Safini, Marsi ed Equi|autore=Giuseppe Grossi|editore=Comune di Avezzano|accesso=30 ottobre 2019|dataarchivio=30 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191030202513/https://www.comune.avezzano.aq.it/pagina3919_safini-marsi-ed-equi.html|urlmorto=sì}}</ref>.
* Ex chiesa di [[Vincenzo Ferreri|San Vincenzo Ferreri]], edificata nel 1925 è stata utilizzata come parrocchiale fino al 1946. Successivamente venne chiusa al culto<ref name="chiese">{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=265|titolo=Chiese e monumenti di Cese|editore=Terre Marsicane|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913040025/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=265|dataarchivio=13 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
* Ex chiesa di [[Vincenzo Ferreri|San Vincenzo Ferreri]], edificata nel 1925 è stata utilizzata come parrocchiale fino al 1946. Successivamente venne chiusa al culto<ref name="chiese">{{cita web|url=http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=265|titolo=Chiese e monumenti di Cese|editore=Terre Marsicane|accesso=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913040025/http://www.avezzano.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=265|dataarchivio=13 settembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
* Chiesa scomparsa dedicata a [[Santa Lucia]]<ref name="chiese"/>.
* Chiesa scomparsa dedicata a [[Santa Lucia]]<ref name="chiese"/>.


=== Monumenti ===
=== Monumenti ===
* Monumento "Il Seminatore", inaugurato in piazza Umberto Maddalena nel 2000<ref>{{cita|Cipollone, 2000|pp. 91-95.}}</ref>.
* Monumento "Il Seminatore", inaugurato in piazza Umberto Maddalena nel 2000<ref>{{cita|Cipollone, 2000|pp. 91-95}}.</ref>.
* Monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre<ref name="Monumento">{{cita web|url=http://www.anaabruzzi.it/?p=301|titolo=Inaugurazione di una chiesetta alpina, un monumento all'alpino|editore=A.N.A. Sezione Abruzzi|accesso=12 settembre 2018}}</ref>.
* Monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre<ref name="Monumento">{{cita web|url=http://www.anaabruzzi.it/?p=301|titolo=Inaugurazione di una chiesetta alpina, un monumento all'alpino|editore=A.N.A. Sezione Abruzzi|accesso=12 settembre 2018|dataarchivio=12 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180912165555/http://www.anaabruzzi.it/?p=301|urlmorto=sì}}</ref>.
* Monumento all'Alpino<ref name="Monumento"/>.
* Monumento all'Alpino<ref name="Monumento"/>.


=== Aree naturali ===
=== Aree naturali ===
[[File:Via del latte.jpg|thumb|La via del latte]]
;Le grotte Palentine: Tra i territori di Cese dei Marsi e [[Cappelle dei Marsi]], sul versante occidentale della catena montuosa del [[Monte Salviano|Salviano]] (Monti d'Aria, Cimarani e San Felice), si trovano le grotte [[Piani Palentini|Palentine]]. Si tratta di piccole grotte utilizzate dai pastori e, durante la seconda guerra mondiale, come nascondiglio dai partigiani e dai prigionieri alleati fuggiti dai [[Campi per l'internamento civile nell'Italia fascista|campi di concentramento]] di [[Avezzano]] e dell'[[Abruzzo]]<ref name="Grotte"/>.

;Le grotte [[Piani Palentini|palentine]]: Tra i territori di Cese e [[Cappelle dei Marsi]], sul versante occidentale del gruppo montuoso del [[Monte Salviano|Salviano]] (Monti d'Aria, Cimarani e San Felice), si trovano le [[Grotta|grotte]] palentine. Si tratta di piccole cavità naturali utilizzate dai pastori e, durante la seconda guerra mondiale, come nascondiglio dai partigiani e dai prigionieri alleati fuggiti dai [[Campi per l'internamento civile nell'Italia fascista|campi di concentramento]] di [[Campo di concentramento di Avezzano|Avezzano]] e dell'[[Abruzzo]]<ref name="Grotte"/>.
;Via del latte: [[Sentiero]] utilizzato in passato dalle [[Latte|lattaie]] di Cese che congiunge il versante occidentale del monte Salviano al santuario della Madonna di Pietraquaria e al versante montano avezzanese<ref>{{cita web|url=https://comune.avezzano.aq.it/aperta-al-pubblico-la-via-del-latte-ora-cese-ed-avezzano-sono-collegate-anche-da-uno-splendido-sentiero-che-porta-al-salviano/|titolo=Aperta al pubblico la Via del Latte, ora Cese ed Avezzano sono collegate anche da uno splendido sentiero che porta al Salviano|editore=Comune di Avezzano|data=4 luglio 2023|accesso=5 luglio 2023}}</ref>.


== Società ==
== Società ==
=== Lingue e dialetti ===
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetti della Marsica}}
{{vedi anche|Dialetti della Marsica}}
Il [[Continuum dialettale|continuum]] dei [[dialetti italiani mediani]] nel territorio della [[Marsica]] attraversa l'area [[Piani Palentini|palentino]]-[[Piana del Cavaliere|carseolana]], l'area di [[Tagliacozzo]] e del suo circondario ([[Castellafiume]], [[Scurcola Marsicana]], [[Massa d'Albe]]), giungendo fino alla periferia di [[Avezzano]] includendo Cese e le frazioni di [[Antrosano]] e [[San Pelino (Avezzano)|San Pelino]]<ref>{{cita|Cianciusi, 1988|p. 59.}}</ref><ref>{{cita|Cipollone, 2006|pp. 13-24.}}</ref>.
Il [[Continuum dialettale|continuum]] dei [[dialetti italiani mediani]] nel territorio della [[Marsica]] attraversa l'area [[Piani Palentini|palentino]]-[[Piana del Cavaliere|carseolana]], l'area di [[Tagliacozzo]] e del suo circondario ([[Castellafiume]], [[Scurcola Marsicana]], [[Massa d'Albe]]), giungendo fino alla periferia di [[Avezzano]] includendo Cese e le frazioni di [[Antrosano]] e [[San Pelino (Avezzano)|San Pelino]]<ref>{{cita|Cianciusi, 1988|p. 59.}}</ref><ref>{{cita|Cipollone, 2006|pp. 13-24}}.</ref>.


=== Tradizioni e folclore ===
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Piazza Francesco Baracca Cese di Avezzano.jpg|thumb|Piazza [[Francesco Baracca]]]]
[[File:Piazza Francesco Baracca Cese di Avezzano.jpg|thumb|Piazza [[Francesco Baracca]]]]


Compatroni del paese sono la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], la cui festa è celebrata a fine agosto, e [[Vincenzo Ferreri|san Vincenzo Ferreri]], che viene festeggiato nel mese di maggio<ref>{{cita|Cipollone, 2010|pp. 277-282.}}</ref>.
Compatroni del paese sono la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], la cui festa è celebrata a fine agosto, e [[Vincenzo Ferreri|san Vincenzo Ferreri]], che viene festeggiato nel mese di maggio<ref>{{cita|Cipollone, 2010|pp. 277-282}}.</ref>.


In occasione della festa in onore della Vergine l'icona realizzata nel Quattrocento da [[Andrea De Litio]] raffigurante la Madonna di Cese viene portata in processione per le strade del paese<ref name="Vergine">{{cita web|url=http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/39/la-vergine|titolo=Le opere|editore=Museo della Marsica|accesso=19 settembre 2018}}</ref>.
In occasione della festa in onore della Vergine l'icona realizzata nel Quattrocento da [[Andrea De Litio]] raffigurante la Madonna di Cese viene portata in processione per le strade del paese<ref name="Vergine">{{cita web|url=http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/39/la-vergine|titolo=Le opere|editore=Museo della Marsica|accesso=19 settembre 2018|dataarchivio=28 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150928032038/http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/39/la-vergine|urlmorto=sì}}</ref>.


== Cultura ==
== Cultura ==
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Il [[Filologia|filologo]], [[Oratoria|oratore]] e [[canonico]] [[Pietro Marso]] intorno alla fine del XV secolo citò in forma poetica il suo luogo di nascita nell'opera di commento dei ''[[Punica (poema)|Punica]]'' di [[Silio Italico]]<ref>{{cita web|url=https://robertocipollone.wordpress.com/2012/08/22/pietro-marso-cesensis/|titolo=Pietro Marso Cesensis|autore=Roberto Cipollone|editore=WordPress|accesso=13 settembre 2018}}</ref>.
Il [[Filologia|filologo]], [[Oratoria|oratore]] e [[canonico]] [[Pietro Marso]] intorno alla fine del XV secolo citò in forma poetica il suo luogo di nascita nell'opera di commento dei ''[[Punica (poema)|Punica]]'' di [[Silio Italico]]<ref>{{cita web|url=https://robertocipollone.wordpress.com/2012/08/22/pietro-marso-cesensis/|titolo=Pietro Marso Cesensis|autore=Roberto Cipollone|editore=WordPress|accesso=13 settembre 2018}}</ref>.


La ''Vergine'', nota come ''Madonna di Cese'', è un frammento della Madonna con Bambino, una tempera su tavola realizzata tra il 1439 e il 1442<ref name="Bologna"/> dal pittore [[Rinascimento|rinascimentale]] [[Andrea De Litio]]. L'opera proveniente dalla [[Chiesa di Santa Maria (Avezzano)|chiesa originaria di Santa Maria]] da cui venne recuperata dopo il [[Terremoto della Marsica del 1915|sisma del 1915]] è esposta, insieme alla ''[[croce astile]] di Cese'' del XIV secolo, nel [[museo d'arte sacra della Marsica]] di [[Celano]]<ref name="Vergine"/><ref>{{cita|Di Domenico, 2012|pp. 5-18.}}</ref>.
La ''Vergine'', nota come ''Madonna di Cese'', è un frammento della Madonna con Bambino, una tempera su tavola realizzata tra il 1439 e il 1442<ref name="Bologna"/> dal pittore [[Rinascimento|rinascimentale]] [[Andrea De Litio]]. L'opera proveniente dalla [[Chiesa di Santa Maria (Avezzano)|chiesa originaria di Santa Maria]] da cui venne recuperata dopo il [[Terremoto della Marsica del 1915|sisma del 1915]] è esposta, insieme alla ''[[croce astile]] di Cese'' del XIV secolo, nel [[museo d'arte sacra della Marsica]] di [[Celano]]<ref name="Vergine"/><ref>{{cita|Di Domenico, 2012|pp. 5-18}}.</ref>.


=== Cucina ===
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina marsicana}}
{{vedi anche|Cucina marsicana}}
La tradizione culinaria locale si caratterizza per i piatti tipici della cucina povera rinascimentale propria delle realtà contadine. Tra le ricette di Cese ci sono le minestre a base di legumi e farro, le [[sagne]] pelose, di forma cioè più sottile, o le sagnette servite con il sugo e le patate, gli gnocchi di patate fatti in casa, le polente servite in vari modi, agnello cacio e uova, vari prodotti della panificazione come la pizza Summa cotta in camino sotto ad un [[Coppo (tegola)|coppo]] nel giorno in cui si festeggia [[Martino di Tours|san Martino]]. Tra i dolci tipici di Cese figurano le [[Ciambella|ciambelle]], le [[Ferratella|ferratelle]] e le spumette, un impasto di albume e zucchero con aggiunta delle mandorle tritate<ref>{{cita|Cipollone, 2010|pp. 257-259.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lecese.it/node/30|titolo=Tradizioni e curiosità|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=18 settembre 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170905135549/http://www.lecese.it/node/30|dataarchivio=5 settembre 2017}}</ref>.
La tradizione culinaria locale si caratterizza per i piatti tipici della cucina povera rinascimentale propria delle realtà contadine. Tra le ricette di Cese ci sono le minestre a base di legumi e farro, le [[sagne]] pelose, di forma cioè più sottile, o le sagnette servite con il sugo e le patate, gli gnocchi di patate fatti in casa, le polente servite in vari modi, agnello cacio e uova, vari prodotti della panificazione come la pizza Summa cotta in camino sotto ad un [[Coppo (tegola)|coppo]] nel giorno in cui si festeggia [[Martino di Tours|san Martino]]. Tra i dolci tipici di Cese figurano le [[Ciambella|ciambelle]], le [[Ferratella|ferratelle]] e le spumette, un impasto di albume e zucchero con aggiunta delle mandorle tritate<ref>{{cita|Cipollone, 2010|pp. 257-259}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lecese.it/node/30|titolo=Tradizioni e curiosità|editore=Pro Loco Cese dei Marsi|accesso=18 settembre 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170905135549/http://www.lecese.it/node/30|dataarchivio=5 settembre 2017}}</ref>.


== Infrastrutture e trasporti ==
== Infrastrutture e trasporti ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=La Madonna di Cese e il problema degli esordi di Andrea Delitio (in Architettura e arte nella Marsica)|autore=[[Ferdinando Bologna]]|editore=Japadre|città=Roma|anno=1987|cid=Bologna, 1987}}
* {{cita libro|titolo=La Madonna di Cese e il problema degli esordi di Andrea Delitio (in Architettura e arte nella Marsica)|autore=[[Ferdinando Bologna]]|editore=Japadre|città=Roma|anno=1987|cid=Bologna, 1987}}
* {{cita libro|titolo=Profilo di storia linguistica della Marsica|autore=Walter Cianciusi|editore=Banca Popolare della Marsica|città=Avezzano|anno=1988|SBN=IT\ICCU\AQ1\0054658|cid=Cianciusi, 1988}}
* {{cita libro|titolo=Profilo di storia linguistica della Marsica|autore=Walter Cianciusi|editore=Banca Popolare della Marsica|città=Avezzano|anno=1988|SBN=AQ10054658|cid=Cianciusi, 1988}}
* {{cita libro|titolo=Genealogia di Cese dal 1700 al 1900|autore=Italo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2007|cid=Cipollone, 2007}}
* {{cita libro|titolo=Genealogia di Cese dal 1700 al 1900|autore=Italo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2007|cid=Cipollone, 2007}}
* {{cita libro|titolo=Dizionario del dialetto Cesense|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2006|SBN=IT\ICCU\AQ1\0085211|cid=Cipollone, 2006}}
* {{cita libro|titolo=Dizionario del dialetto Cesense|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2006|SBN=AQ10085211|cid=Cipollone, 2006}}
* {{cita libro|titolo=Il seminatore|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2000|cid=Cipollone, 2000}}
* {{cita libro|titolo=Il seminatore|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2000|cid=Cipollone, 2000}}
* {{cita libro|titolo=Orme di un borgo (gente, fatti e storia cesense)|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2002|cid=Cipollone, 2002}}
* {{cita libro|titolo=Orme di un borgo (gente, fatti e storia cesense)|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2002|cid=Cipollone, 2002}}
* {{cita libro|titolo=Un'eco di note e di passi. Da un villaggio della Marsica|autore=Osvaldo Cipollone|editore=Centro Stampa|città=Roma|anno=2010|SBN=IT\ICCU\AQ1\0095868|cid=Cipollone, 2010}}
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* {{cita libro|titolo=13 gennaio 1915: una cicatrice lunga un secolo. Il terremoto, la Marsica e Cese|autore=Osvaldo Cipollone|autore2=Roberto Cipollone|editore=Mondo Stampa|città=Roma|anno=2015|SBN=IT\ICCU\AQ1\0128219|cid=Cipollone, 2015}}
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* {{cita libro|titolo=Reggia Marsicana ovvero memorie topografico-storiche di varie colonie…|autore=[[Pietro Antonio Corsignani]]|editore=Il Parrino|città=Napoli|anno=1738|SBN=IT\ICCU\SBLE\016226|cid=Corsignani, 1738}}
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Cese
frazione
Cese – Veduta
Cese – Veduta
Veduta di Cese
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Avezzano
Territorio
Coordinate42°01′33.9″N 13°23′17.8″E
Altitudine710 m s.l.m.
Abitanti588[1] (31-12-2015)
Altre informazioni
Cod. postale67051
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitanticesensi
Patronosan Vincenzo Ferreri
santa Maria
Giorno festivomaggio e fine agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cese
Cese

Cese (Le Cese in dialetto marsicano[2]), conosciuta anche come Cese dei Marsi, è una frazione di 588 abitanti[1] del comune di Avezzano (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica

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Veduta dal monte Salviano dei piani Palentini e di Cese

Situato sul bordo orientale dei piani Palentini il paese sorge a 710 m s.l.m. alle pendici del monte Cimarani (1108 m s.l.m.). Il gruppo montuoso del Salviano lo separa dalla piana del Fucino e dal capoluogo comunale di cui costituisce la frazione più occidentale.

A nord il suo territorio è dominato dalla cima del monte San Felice (1030 m s.l.m.)[3].

Il torrente Ràfia (o La Ràffia) percorre la parte bassa del paese fino a confluire a nord, tra i comuni di Magliano de' Marsi e Scurcola Marsicana, nell'Imele dando origine al fiume Salto[4].

Cese confina a nord con Cappelle dei Marsi, a sud con Capistrello, a ovest con Corcumello e ad est con Avezzano; dista circa 3 chilometri dal capoluogo comunale[5].

Origini del nome

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Il nome del paese deriverebbe dal termine di origine latina caedere ("tagliare") che avrebbe identificato il luogo dove avvenne l'abbattimento degli alberi ("sterpamento Cesano")[6], necessario ad ottenere la legna utilizzata al fine di prosciugare il lago Fucino attraverso la realizzazione dei cunicoli di Claudio. L'opera compiuta dall'imperatore Claudio tra il 41 e il 52 d.C. consentì il primo prosciugamento del lago fucense e la successiva bonifica dell'area marsicana. In antichità il territorio palentino ricco di alberi da frutto e di animali selvatici rappresentò uno dei luoghi frequentanti come residenza di caccia dalle famiglie nobili romane[7].

Riguardo all'etimologia sono state avanzate altre supposizioni come quella che lega il toponimo all'espressione latina Gualdum suum nomine Cesenum; oppure alle uccisioni avvenute in questi luoghi nel corso della guerra sociale o della battaglia di Tagliacozzo[8].

Madonna di Cese (Andrea De Litio)
Targa in memoria di Pietro Marso

Il primo documento storico sul territorio di Cese è riferito alla Chronica sacri monasterii casinensis di Leone Marsicano, in cui è riportato che nell'anno 774 il re dei Longobardi Ildebrando concesse ai benedettini le terre comprese tra Paterno e il "Gualdo Cesano"[9][10].

Il nucleo abitato si sviluppò plausibilmente attorno all'anno mille, con le prime edificazioni di pastori e contadini sorte intorno al monastero benedettino, a sua volta probabilmente edificato sui resti di un antico tempio pagano o di una villa romana, localizzata nei pressi della chiesa nuova di Santa Maria[11].

Alcuni documenti ecclesiastici, come le pergamene, hanno fatto presupporre che la chiesa di Cese fosse stata elevata a sede vescovile pro tempore o a residenza vescovile temporanea, in particolare tra i primi anni del mille e il 1057 anno in cui Papa Stefano IX elevò con bolla papale la chiesa di Santa Sabina in Marsia a cattedrale della diocesi dei Marsi[12][13].

In seguito alla battaglia di Tagliacozzo del 1268, Cese subì la ritorsione di Carlo I d'Angiò con il saccheggio da parte del suo esercito; rimase dunque fortemente danneggiata e la sua popolazione fu ridotta a poche famiglie superstiti. Il borgo venne gradualmente ricostruito attorno alla vecchia chiesa benedettina di Santa Maria[14].

Nel XVI secolo, in seguito al concilio di Trento, nella Marsica venne istituito il seminario diocesano. A Cese la parrocchia divenne tra le più dotate e importanti del territorio tanto che il borgo conobbe il suo massimo splendore, ciò grazie anche alla positiva eco del proprio figlio illustre, Pietro Marso, e alla presenza dei vescovi Maccafani di Pereto.

Risale al XV secolo anche la tavola di Andrea De Litio, capolavoro pittorico datato tra il 1439 e il 1442[15] raffigurante la Madonna in trono, noto come Madonna di Cese[16].

Nel Seicento e nel Settecento il borgo palentino divenne luogo di soggiorno estivo per i signori Colonna, principi romani che furono devoti e benefattori di santa Maria delle Grazie, come si evince dagli stemmi, dalle armi gentilizie sull'antico organo e dal quadro donato all'altare della Madonna del Rosario in cui Marcantonio Colonna fece rappresentare la vittoria di Lepanto.

A partire dai primi decenni del XVIII secolo, Cese venne abbandonata come sede vescovile e il clero locale rimase formato solo dai sacerdoti delle maggiori famiglie del paese[17]. Nel 1800 i cesensi iniziano a comprare i primi appezzamenti di terreno e a diventare i primi possidenti[2].

Nel 1811 in seguito all'eversione feudale Cese venne inclusa nel comune di Avezzano[18]. Così come avvenne in epoca romana anche durante la prima metà dell'Ottocento si procedette, a cominciare dalla località Selva della Madonna, al taglio di grossi alberi per ottenere il materiale legnoso necessario per i lavori del secondo e totale prosciugamento del lago Fucino realizzato da Alessandro Torlonia[6].

Il terremoto della Marsica del 1915 causò numerose vittime e gravi danni al patrimonio architettonico del borgo. A Cese perirono oltre 700 persone pari al 91% della popolazione residente[19][20]. Oltre trecento persone morirono sotto le macerie della chiesa parrocchiale dove si stava celebrando la messa mattutina[21]. Ai primi soccorritori si unirono il patriota Nazario Sauro e i suoi compagni irredentisti[22].

Durante la seconda guerra mondiale le grotte palentine utilizzate dai pastori vennero utilizzate come nascondiglio dai partigiani e dai prigionieri alleati fuggiti dal campo di concentramento di Avezzano e da quelli abruzzesi[23].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di Santa Maria
Chiesa campestre della Madonna delle Grazie

Architetture religiose

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Chiesa di Santa Maria
La chiesa primordiale fu edificata presumibilmente nel X secolo. Alcuni documenti ecclesiastici, come le pergamene, hanno fatto presupporre che la chiesa venne elevata a sede vescovile pro tempore o a residenza vescovile temporanea, in particolare prima che Papa Stefano IX decretò con bolla pontificia la chiesa di Santa Sabina in Marsia cattedrale della diocesi marsicana, prima dello spostamento ufficiale della chiesa madre in Santa Maria delle Grazie di Pescina e, infine, nel periodo dei vescovi Maccafani di Pereto, a cominciare dalla prima metà del Cinquecento[13]. Il monastero cesense fu incluso nella prepositura cassinese di Santa Maria in Luco. Al termine del XIII secolo in virtù della concessione della chiesa e del monastero decretata con bolla pontificia al Vescovo dei Marsi fu scelta come una delle dimore della diocesi marsicana. In questa chiesa crebbe spiritualmente in fanciullezza e adolescenza il filologo Pietro Marso[24]. Distrutta dal terremoto della Marsica del 1915 venne riedificata a cominciare dal 1934. Fu inaugurata come chiesa parrocchiale il 2 dicembre del 1946. L'edificio si caratterizza per la facciata luminosa e le tre ampie navate[25].
Chiesa della Madonna delle Grazie
È detta anche "Chiesa della Madonna della Ràfia" per via della vicinanza all'omonimo torrente. Con ogni probabilità l'edificio originario era già esistente agli inizi del Seicento. Nel 1682 la chiesa fu dichiarata in stato di abbandono e quindi bisognosa di opere di restauro dal vescovo dei Marsi Francesco Berardino Corradini. Distrutta dal sisma del 1915, la chiesa campestre fu ricostruita nel 1921[26].
  • Monumento "Il Seminatore", inaugurato in piazza Umberto Maddalena nel 2000[31].
  • Monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre[32].
  • Monumento all'Alpino[32].

Aree naturali

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La via del latte
Le grotte palentine
Tra i territori di Cese e Cappelle dei Marsi, sul versante occidentale del gruppo montuoso del Salviano (Monti d'Aria, Cimarani e San Felice), si trovano le grotte palentine. Si tratta di piccole cavità naturali utilizzate dai pastori e, durante la seconda guerra mondiale, come nascondiglio dai partigiani e dai prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento di Avezzano e dell'Abruzzo[23].
Via del latte
Sentiero utilizzato in passato dalle lattaie di Cese che congiunge il versante occidentale del monte Salviano al santuario della Madonna di Pietraquaria e al versante montano avezzanese[33].

Lingue e dialetti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti della Marsica.

Il continuum dei dialetti italiani mediani nel territorio della Marsica attraversa l'area palentino-carseolana, l'area di Tagliacozzo e del suo circondario (Castellafiume, Scurcola Marsicana, Massa d'Albe), giungendo fino alla periferia di Avezzano includendo Cese e le frazioni di Antrosano e San Pelino[34][35].

Tradizioni e folclore

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Piazza Francesco Baracca

Compatroni del paese sono la Madonna, la cui festa è celebrata a fine agosto, e san Vincenzo Ferreri, che viene festeggiato nel mese di maggio[36].

In occasione della festa in onore della Vergine l'icona realizzata nel Quattrocento da Andrea De Litio raffigurante la Madonna di Cese viene portata in processione per le strade del paese[37].

«Un piccolo villaggio che i locali chiamano Cese è il mio suolo natio…
Nulla mi è più caro, neppure le cose antiche»

Il filologo, oratore e canonico Pietro Marso intorno alla fine del XV secolo citò in forma poetica il suo luogo di nascita nell'opera di commento dei Punica di Silio Italico[38].

La Vergine, nota come Madonna di Cese, è un frammento della Madonna con Bambino, una tempera su tavola realizzata tra il 1439 e il 1442[15] dal pittore rinascimentale Andrea De Litio. L'opera proveniente dalla chiesa originaria di Santa Maria da cui venne recuperata dopo il sisma del 1915 è esposta, insieme alla croce astile di Cese del XIV secolo, nel museo d'arte sacra della Marsica di Celano[37][39].

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina marsicana.

La tradizione culinaria locale si caratterizza per i piatti tipici della cucina povera rinascimentale propria delle realtà contadine. Tra le ricette di Cese ci sono le minestre a base di legumi e farro, le sagne pelose, di forma cioè più sottile, o le sagnette servite con il sugo e le patate, gli gnocchi di patate fatti in casa, le polente servite in vari modi, agnello cacio e uova, vari prodotti della panificazione come la pizza Summa cotta in camino sotto ad un coppo nel giorno in cui si festeggia san Martino. Tra i dolci tipici di Cese figurano le ciambelle, le ferratelle e le spumette, un impasto di albume e zucchero con aggiunta delle mandorle tritate[40][41].

Infrastrutture e trasporti

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Il paese è raggiungibile da Roma attraverso l'autostrada A24 in direzione L'Aquila-Teramo. Alla diramazione di Torano ci si immette nella A25 e si prosegue in direzione Pescara-Chieti, quindi si esce al casello di Magliano de' Marsi. Nella località di Cappelle dei Marsi si trova l'incrocio per Cese.

Da Pescara si percorre la autostrada A25 in direzione Roma uscendo al casello di Avezzano. Si prosegue per un breve tratto lungo la strada statale 690 Avezzano-Sora uscendo per lo svincolo della Via Tiburtina Valeria-Tagliacozzo fino a Cappelle dei Marsi e al bivio per Cese.

La squadra di calcio del paese è stato il G.S. Cese A. S. D. che ha militato nei tornei dilettantistici abruzzesi[42].

Il monte Cimarani, che sovrasta il nucleo di Pietraquaria, rientra nella mappa degli amanti del parapendio, il cui decollo è fissato a 1 050 m s.l.m. L'area di atterraggio si trova nei piani Palentini oltre l'abitato di Cese[43].

  1. ^ a b Censimento 2015, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 7 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
  2. ^ a b Cese tra arte e ricerca, su lecese.it, Pro Loco Cese dei Marsi. URL consultato il 14 settembre 2018.
  3. ^ Il monte San Felice: da Cappelle o Avezzano alla Riserva naturale del Monte Salviano, su camminarenellastoria.it, Camminare nella Storia. URL consultato il 14 settembre 2018.
  4. ^ Relazione fiumi 2013 (PDF), su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo, pp. 12-13. URL consultato l'11 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2018).
  5. ^ Cese di Avezzano, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 25 settembre 2020.
  6. ^ a b Roberto Cipollone, Che c'entra Cese col prosciugamento del Fucino, su storiedellecese.com, 3 giugno 2024. URL consultato il 1º luglio 2024.
  7. ^ Cipollone, 2002, pp. 17-19.
  8. ^ Osvaldo Cipollone, Storia documentata, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 15 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2018).
  9. ^ Corsignani, 1738, vol. II parte IV, p. 377.
  10. ^ Cipollone, 2002, p. 21.
  11. ^ Cipollone, 2002, pp. 31-34.
  12. ^ Archivio diocesano dei Marsi, fondo C, -73 (1426) – Per le chiese collegiate della Diocesi.
  13. ^ a b Roberto Cipollone, Cese sede della diocesi oppure no?, su storiedellecese.com, 13 ottobre 2022. URL consultato il 20 marzo 2023.
  14. ^ Di Domenico, 1993.
  15. ^ a b Bologna, 1987, pp. 1-27.
  16. ^ La Vergine, su museodellamarsica.beniculturali.it. URL consultato il 18 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2015).
  17. ^ Cipollone, 2007, p. 30.
  18. ^ Antonio Sciarretta, Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana, su asciatopo.xoom.it, Antonio Sciarretta's Toponymy. URL consultato il 18 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2019).
  19. ^ Cipollone, 2002, pp. 175-179.
  20. ^ Il terremoto, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 18 giugno 2017 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2017).
  21. ^ Osvaldo Cipollone, Terremoto del 1915, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 18 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2018).
  22. ^ Antonino Petrucci, Nazario Sauro a Cese, su site.it, 20 luglio 2022. URL consultato il 21 luglio 2022.
  23. ^ a b Grotte Palentine e la via del latte. Percorso storico-naturalistico, su marsicalive.it, Marsica Live, 26 dicembre 2017. URL consultato il 19 settembre 2018.
  24. ^ a b La Storia, su lecese.it, Pro Loco Cese dei Marsi. URL consultato il 12 settembre 2018.
  25. ^ Chiesa di Santa Maria - Cese, Avezzano, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 12 settembre 2018.
  26. ^ Osvaldo Cipollone, Madonna delle Grazie, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 12 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2018).
  27. ^ Osvaldo Cipollone, San Rocco, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 12 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2018).
  28. ^ Osvaldo Cipollone, San Barnaba (PDF), su lecese.it, Pro Loco Cese dei Marsi. URL consultato il 18 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
  29. ^ Giuseppe Grossi, Safini, Marsi ed Equi, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 30 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2019).
  30. ^ a b Chiese e monumenti di Cese, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 12 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2018).
  31. ^ Cipollone, 2000, pp. 91-95.
  32. ^ a b Inaugurazione di una chiesetta alpina, un monumento all'alpino, su anaabruzzi.it, A.N.A. Sezione Abruzzi. URL consultato il 12 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2018).
  33. ^ Aperta al pubblico la Via del Latte, ora Cese ed Avezzano sono collegate anche da uno splendido sentiero che porta al Salviano, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano, 4 luglio 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
  34. ^ Cianciusi, 1988, p. 59.
  35. ^ Cipollone, 2006, pp. 13-24.
  36. ^ Cipollone, 2010, pp. 277-282.
  37. ^ a b Le opere, su museodellamarsica.beniculturali.it, Museo della Marsica. URL consultato il 19 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2015).
  38. ^ Roberto Cipollone, Pietro Marso Cesensis, su robertocipollone.wordpress.com, WordPress. URL consultato il 13 settembre 2018.
  39. ^ Di Domenico, 2012, pp. 5-18.
  40. ^ Cipollone, 2010, pp. 257-259.
  41. ^ Tradizioni e curiosità, su lecese.it, Pro Loco Cese dei Marsi. URL consultato il 18 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
  42. ^ G.S. Cese A. S. D., su figcabruzzo.it, Figc Abruzzo. URL consultato il 18 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2018).
  43. ^ Dove si vola, su parapendio.it. URL consultato il 18 settembre 2018.
  • Ferdinando Bologna, La Madonna di Cese e il problema degli esordi di Andrea Delitio (in Architettura e arte nella Marsica), Roma, Japadre, 1987.
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  • Italo Cipollone, Genealogia di Cese dal 1700 al 1900, Roma, Centro Stampa, 2007.
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  • Mario Di Domenico, Cese sui Piani Palentini, Roma, Giovanni De Cristofaro, 1993.
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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Sito istituzionale, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 3 ottobre 2022.
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