Mr. Klein: differenze tra le versioni
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|titolo italiano = Mr. Klein |
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|titolo originale = Monsieur Klein |
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|anno uscita = 1976 |
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* [[Juliet Berto]]: Jeanine |
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* [[Suzanne Flon]]: la portinaia |
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* [[Francine Racette]]: Isabelle |
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* [[Magali Clément]]: Lola |
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* [[Fred Personne]]: commissario |
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* [[Michel Aumont]]: funzionario della prefettura |
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* [[Roland Bertin]]: direttore del giornale ebreo |
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* [[Jean Champion]]: addetto all'obitorio |
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* [[Etienne Chicot]]: poliziotto |
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* [[Pierre Vernier]]: poliziotto |
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* [[Gérard Jugnot]]: fotografo |
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* [[Jean Bouise]]: venditore ebreo |
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* [[Jacques Maury]]: dr. Montandon |
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* [[Pierre Frag]]: George, l'edicolante |
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* [[Isabelle Sadoyan]]: signora all'ambulatorio |
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* [[Christian de Tillière]]: banditore |
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* [[Rosine Rochette]]: donna all'asta |
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* [[Hermine Karagheuz]]: operaia |
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* [[Dany Kogan]]: Michelle |
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* [[Michel Delahaye]]: vecchio amico di Robert |
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|doppiatori italiani = * [[Pino Colizzi]]: Mr. Robert Klein |
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* [[Anna Miserocchi]]: Florence |
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* [[Rita Savagnone]]: Nicole |
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* [[Serena Verdirosi]]: Jeanine |
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* [[Flaminia Jandolo]]: portinaia |
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* [[Bruno Persa]]: Pierre |
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* [[Sergio Graziani]]: padre di Robert; funzionario della prefettura |
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* [[Germana Dominici]]: Lola |
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* [[Luciano De Ambrosis]]: commissario |
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* [[Alessandro Sperlì]]: direttore del giornale ebreo |
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* [[Renato Cortesi]]: poliziotto |
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* [[Vittorio Stagni]]: fotografo |
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* [[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: venditore |
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* [[Gianni Marzocchi]]: Prof. Montandon |
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* [[Massimo Giuliani]]: fattorino |
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* [[Angelo Nicotra]]: George, l'edicolante |
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|fotografo = [[Gerry Fisher]] |
|fotografo = [[Gerry Fisher]] |
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|montatore = |
|montatore = [[Henri Lanoë]] (assistente: [[Michèle Neny]]) |
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|effetti speciali = [[Georges Iaconelli]] |
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|effettispeciali = |
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|musicista = [[Egisto Macchi]] e [[Pierre Porte]] |
|musicista = [[Egisto Macchi]] e [[Pierre Porte]] |
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|scenografo = [[Alexandre Trauner]], [[Pierre Charron]] e [[Gérard James]] |
|scenografo = [[Alexandre Trauner]], (assistenti: [[Pierre Charron]] e [[Gérard James]]) |
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|premi = |
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* 3 [[Premi César 1977]] (su 7 ''nomination''): [[Premio César per il miglior film|miglior film]], [[Premio César per il miglior regista|miglior regista]] e [[Premio César per la migliore scenografia|miglior scenografia]] |
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== Trama == |
== Trama == |
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Robert Klein è un |
Robert Klein è un uomo sulla quarantina che, nella Parigi occupata del [[1942]], se ne infischia della [[Seconda guerra mondiale|guerra]] e del dolore degli uomini. Collezionista di opere d'arte, vive in una lussuosa residenza e ha una giovane amante. Da incallito affarista, non esita ad assicurarsi a metà prezzo quadri antichi di cui qualche [[Ebrei|ebreo]] in difficoltà è costretto a disfarsi. La sua sicurezza s'incrina il giorno in cui scopre l'esistenza d'un altro Robert Klein, verosimilmente un ebreo, il quale cerca di sottrarsi alle persecuzioni razziali attribuendogli la propria identità. Allarmato, Klein si rivolge alla polizia, ma così facendo attira su di sé forti sospetti. |
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| ⚫ | Il filo s'aggroviglia quando Klein, messosi in cerca del proprio omonimo, rintraccia la povera casa in cui questi abita ed è accolto dall'amante di lui in un castello. L'uomo ha ora buone ragioni per credere che lo sconosciuto gli abbia teso una trappola, forse per coprire la propria attività di antinazista, e tuttavia spera di sfuggirvi presentando alle autorità i certificati che lo dichiarano di razza ariana. Con il passare dei giorni, la morsa attorno a lui, invece, si stringe: il secondo Klein resta introvabile, tutte le piste portano a un vicolo cieco e la polizia si fa più aggressiva nei suoi confronti. |
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La sua sicurezza di avvoltoio s'incrina il giorno in cui scopre l'esistenza d'un altro Robert Klein, verosimilmente un ebreo, il quale cerca di sottrarsi alle persecuzioni razziali attribuendogli la propria identità. Allarmato, Klein si rivolge alla polizia, ma così facendo attira su di sé forti sospetti. Il filo s'aggroviglia quando Klein, messosi in cerca del proprio omonimo, rintraccia la povera casa in cui questi abita, ed è accolto dall'amante di lui in un castello. |
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Pierre, l'uomo con cui l'ex moglie di Klein si è risposata, avvocato, offre all'uomo il modo di lasciare la Francia con un passaporto falso. Klein si mette alla ricerca della fidanzata del suo doppio omonimo ma, a un certo punto, si rende conto che quest'ultimo non è mai sparito e fa rientro a casa sua ogni notte, dopo che è scattato il coprifuoco. Così lo chiama al telefono e fissa un appuntamento con lui, ma quando arriva alla casa Klein vede che la polizia sta arrestando il suo omonimo; era stato Pierre ad avvertire la polizia per difendere l'amico, ma Klein non apprezza e aggredisce Pierre. Il giorno dopo, la polizia francese si presenta a casa di Klein e lo arresta, inserendolo poi in un folto gruppo di ebrei con destinazione Vélodrome d'Hiver di Parigi, in uno dei terribili giorni della ''[[Rastrellamento del Velodromo d'Inverno|Grande Rafle]]'' del 16 e 17 luglio 1942. Nonostante Pierre gli gridi dagli spalti che i documenti d'identità dei nonni sono arrivati, Klein, constatato che l'omonimo è in mezzo alla folla degli arrestati, finisce per seguirlo e viene trascinato dalla polizia con gli altri dentro i vagoni merci diretti verso i [[Campo di sterminio|campi di sterminio]] [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. |
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| ⚫ | L'uomo ha ora buone ragioni per credere che lo sconosciuto gli abbia teso una trappola, forse per coprire la propria attività di antinazista, e tuttavia spera di sfuggirvi presentando alle autorità i certificati che lo dichiarano di razza ariana. Con il passare dei giorni, la morsa attorno a lui invece si stringe: il secondo Klein resta introvabile, tutte le piste portano a un vicolo cieco |
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== Riconoscimenti == |
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Un avvocato offre all'uomo il modo di lasciare la Francia con un passaporto falso, ma egli non se ne avvale, intestardito nel voler scoprire il suo nemico, di cui ha sentito soltanto la voce per telefono. Inseguendo ossessivamente il suo doppio, entra nel Velodrome di Parigi in uno dei giorni della [[Rastrellamento del Velodromo d'Inverno|Grande Rafle]] del 16 e 17 luglio 1942. Klein, perduta ormai del tutto la ragione, si avvia insieme agli ebrei rastrellati verso i lager, forse ancora sperando di poter rintracciare l'altro Klein. |
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* [[Premi César 1977|1977]] - [[Premio César]] |
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** [[Premio César per il miglior film|Miglior film]] |
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** [[Premio César per il miglior regista|Miglior regista]] |
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** [[Premio César per la migliore scenografia|Miglior scenografia]] |
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* [[Olocausto]] |
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* [[Rastrellamento del Velodromo d'Inverno]] |
* [[Rastrellamento del Velodromo d'Inverno]] |
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* [[Film sull'Olocausto]] |
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Mr. Klein (Monsieur Klein) è un film del 1976 diretto da Joseph Losey.
È stato presentato in concorso al 29º Festival di Cannes.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Robert Klein è un uomo sulla quarantina che, nella Parigi occupata del 1942, se ne infischia della guerra e del dolore degli uomini. Collezionista di opere d'arte, vive in una lussuosa residenza e ha una giovane amante. Da incallito affarista, non esita ad assicurarsi a metà prezzo quadri antichi di cui qualche ebreo in difficoltà è costretto a disfarsi. La sua sicurezza s'incrina il giorno in cui scopre l'esistenza d'un altro Robert Klein, verosimilmente un ebreo, il quale cerca di sottrarsi alle persecuzioni razziali attribuendogli la propria identità. Allarmato, Klein si rivolge alla polizia, ma così facendo attira su di sé forti sospetti.
Il filo s'aggroviglia quando Klein, messosi in cerca del proprio omonimo, rintraccia la povera casa in cui questi abita ed è accolto dall'amante di lui in un castello. L'uomo ha ora buone ragioni per credere che lo sconosciuto gli abbia teso una trappola, forse per coprire la propria attività di antinazista, e tuttavia spera di sfuggirvi presentando alle autorità i certificati che lo dichiarano di razza ariana. Con il passare dei giorni, la morsa attorno a lui, invece, si stringe: il secondo Klein resta introvabile, tutte le piste portano a un vicolo cieco e la polizia si fa più aggressiva nei suoi confronti.
Pierre, l'uomo con cui l'ex moglie di Klein si è risposata, avvocato, offre all'uomo il modo di lasciare la Francia con un passaporto falso. Klein si mette alla ricerca della fidanzata del suo doppio omonimo ma, a un certo punto, si rende conto che quest'ultimo non è mai sparito e fa rientro a casa sua ogni notte, dopo che è scattato il coprifuoco. Così lo chiama al telefono e fissa un appuntamento con lui, ma quando arriva alla casa Klein vede che la polizia sta arrestando il suo omonimo; era stato Pierre ad avvertire la polizia per difendere l'amico, ma Klein non apprezza e aggredisce Pierre. Il giorno dopo, la polizia francese si presenta a casa di Klein e lo arresta, inserendolo poi in un folto gruppo di ebrei con destinazione Vélodrome d'Hiver di Parigi, in uno dei terribili giorni della Grande Rafle del 16 e 17 luglio 1942. Nonostante Pierre gli gridi dagli spalti che i documenti d'identità dei nonni sono arrivati, Klein, constatato che l'omonimo è in mezzo alla folla degli arrestati, finisce per seguirlo e viene trascinato dalla polizia con gli altri dentro i vagoni merci diretti verso i campi di sterminio nazisti.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Official Selection 1976, su festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno 2011.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mr. Klein, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Mr. Klein, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Mr. Klein, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Mr. Klein, su FilmAffinity.
- (EN) Mr. Klein, su Box Office Mojo, IMDb.com.
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