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Giovanni III di Svezia: differenze tra le versioni

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| motto reale = Deus protector noster ("Dio nostro protettore")<br />Bene faciendo neminem timemus ("Facendo il bene non temiamo alcuno")<br />Misericordia et veritas custodiunt regem et clementia thronus roboratur eius ("Dolcezza e verità sono la guardia del re e la dolcezza sostiene il suo trono")
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Egli era figlio di re [[Gustavo I di Svezia]] e della sua seconda moglie [[Margherita Leijonhufvud]]. Egli fu anche reggente della Finlandia in maniera quasi del tutto autonoma col titolo di duca dal [[1556]] al [[1563]]. Nel [[1581]] assunse il titolo di Gran Principe di Finlandia.
Egli era figlio del re [[Gustavo I di Svezia]] e della sua seconda moglie [[Margherita Leijonhufvud]]. Egli fu anche reggente della Finlandia in maniera quasi del tutto autonoma con il titolo di duca dal 1556 al 1563. Nel 1581 assunse il titolo di Gran Principe di Finlandia.


== Biografia ==
== Biografia ==
===I primi anni===
=== I primi anni ===
Giovanni III nacque il 20 dicembre [[1537]] al [[Castello di Stegeborg]], figlio secondogenito di [[Gustavo I di Svezia|Gustavo I Vasa]] e della sua seconda moglie [[Margherita Leijonhufvud]], una nobildonna svedese. Il fratello [[Erik XIV di Svezia|Erik]] aveva ereditato il trono, e Giovanni, che aveva ricevuto il titolo di duca di [[Finlandia]], venne presto alle armi contro di lui per ottenere la supremazia, avvalorato dal matrimonio contratto con [[Caterina Jagellona]] di [[Polonia]]. Erik XIV fece imprigionare il fratello giovanni nel [[1563]] per poi farlo rilasciare.
Giovanni III nacque il 20 dicembre 1537 al [[castello di Stegeborg]], figlio secondogenito di [[Gustavo I di Svezia|Gustavo I Vasa]] e della sua seconda moglie [[Margherita Leijonhufvud]], una nobildonna svedese. Il fratello [[Erik XIV di Svezia|Erik]] aveva ereditato il trono, e Giovanni, che aveva ricevuto il titolo di duca di [[Finlandia]], venne presto alle armi contro di lui per ottenere la supremazia, avvalorato dal matrimonio contratto con [[Caterina Jagellona]] di [[Polonia]]. Erik XIV fece imprigionare il fratello giovanni nel 1563 per poi farlo rilasciare.


Nacque così un lungo conflitto durato sette anni, durante il quale Erik vide venir meno il suo potere in maniera preoccupante. Una ribellione dei nobili capeggiata da Giovanni e dal fratello Carlo depose alla fine Erik nel [[1568]] e proclamò Giovanni quale nuovo sovrano. Un suo importante alleato in questa operazione fu lo zio materno [[Sten Leijonhufvud]] che, sul letto di morte, venne onorato del titolo di [[Conte di Raseborg]]. Poco dopo questo atto, Giovanni fece decapitare il consigliere più fidato del fratello ex re, [[Jöran Persson]], che venne trattato come il caro espiatorio per il duro trattamento ricevuto da Giovanni durante la prigionia e per i massacri compiuti in nome di Erik.
Nacque così un lungo conflitto durato sette anni, durante il quale Erik vide venire meno il suo potere in maniera preoccupante. Una ribellione dei nobili capeggiata da Giovanni e dal fratello Carlo depose alla fine Erik nel 1568 e proclamò Giovanni quale nuovo sovrano. Un suo importante alleato in questa operazione fu lo zio materno [[Sten Leijonhufvud]] che, sul letto di morte, venne onorato del titolo di [[Conte di Raseborg]]. Poco dopo questo atto, Giovanni fece decapitare il consigliere più fidato del fratello ex re, [[Jöran Persson]], che venne trattato come il capro espiatorio per il duro trattamento ricevuto da Giovanni durante la prigionia e per i massacri compiuti in nome di Erik.


===Il regno===
=== Il regno ===
[[File:John III Vasa by Danckers de Rij.jpg|thumb|left|Giovanni III in un ritratto di [[Danckers de Rij]].]]
[[File:John III Vasa by Danckers de Rij.jpg|thumb|left|Giovanni III in un ritratto di [[Pieter Danckerts de Rij]].]]
Giovanni, ottenuto il trono, concesse maggiori privilegi alla nobiltà rispetto ai suoi predecessori, sperando così di ottenere validi alleati che non lo contrastassero nella politica interna mentre egli si concentrava su quella estera. La propaganda che Giovanni III condusse in campo personale fu quella del resto che già aveva adottato suo padre, e ciò concentrare l'aristocrazia sul mito della cacciata della Danimarca e di Cristiano II ancora sentito come uno dei principali nemici della libertà e dell'indipendenza del popolo svedese. Sull'altro fronte, Giovanni III intensificò notevolmente i suoi poteri come sovrano, spesso surclassando gli [[Articoli di Arboga]]. Egli, dopo aver deposto ed incarcerato il fratello Erik, temeva inoltre per un suo possibile ritorno e come tale lo fece avvelenare in cella nel [[1577]].
Giovanni, ottenuto il trono, concesse maggiori privilegi alla nobiltà rispetto ai suoi predecessori, sperando così di ottenere validi alleati che non lo contrastassero nella politica interna mentre egli si concentrava su quella estera. La propaganda che Giovanni III condusse in campo personale fu quella del resto che già aveva adottato suo padre, e ciò concentrare l'aristocrazia sul mito della cacciata della Danimarca e di Cristiano II ancora sentito come uno dei principali nemici della libertà e dell'indipendenza del popolo svedese. Sull'altro fronte, Giovanni III intensificò notevolmente i suoi poteri come sovrano, spesso surclassando gli [[Articoli di Arboga]]. Egli, dopo avere deposto e incarcerato il fratello Erik, temeva inoltre per un suo possibile ritorno e come tale lo fece avvelenare in cella nel 1577, in particolare dopo la scoperta di almeno tre complotti ai suoi danni, dei quali all'[[Complotto di Mornay|ultimo del 1574]] era scampato per un soffio.


Nel campo della politica estera, Giovanni iniziò ben presto delle trattative di pace con la [[Danimarca]] e con [[Lubecca]] per porre fine alla [[Guerra del nord dei sette anni]], ma si rifiutò di accondiscendere al [[Trattato di Roskilde]] del [[1568]]. Durante questa cerimonia, Giovanni III volle che a rappresentare la Svezia fosse l'attuale [[bandiera svedese|bandiera]] con una croce gialla su campo azzurro. Dopo due ulteriori anni di combattimenti, questa querra si concluse senza molte concessioni alla Svezia col [[Trattato di Stettino (1570)]]. Durante gli anni successivi egli combatté contro la [[Russia]] nella [[Guerra livoniana]], conclusa poi col [[Pace di Plijussa]] nel [[1583]], guerra che portò la riconquista di [[Narva]] ad opera della Svezia.
Nel campo della politica estera, Giovanni iniziò ben presto delle trattative di pace con la [[Danimarca]] e con [[Lubecca]] per porre fine alla [[Guerra del nord dei sette anni]], ma si rifiutò di accondiscendere al [[Trattato di Roskilde]] del 1568. Durante questa cerimonia Giovanni III volle che a rappresentare la Svezia fosse l'attuale [[bandiera svedese|bandiera]] con una croce gialla su campo azzurro. Dopo due ulteriori anni di combattimenti, questa querra si concluse senza molte concessioni alla Svezia con il [[trattato di Stettino (1570)]]. Durante gli anni successivi egli combatté contro la [[Russia]] nella [[Guerra livoniana]], conclusa poi con il [[Pace di Plijussa]] nel 1583, guerra che portò la riconquista di [[Narva (città)|Narva]] a opera della Svezia.


Giovanni perseguì anche una studiata politica matrimoniale, facendo sposare il figlio [[Sigismondo di Svezia|Sigismondo]] con la principessa Jagellona. Caduto il governo polacco, egli riuscì a far candidare proprio Sigismondo al titolo di re di Polonia col nome di [[Sigismondo III di Polonia|Sigismondo III]] e a farlo realmente salire al trono nel [[1587]]. L'idea di Giovanni III, che poi troverà applicazione sotto suo figlio, era quella di unire i domini di Svezia e Polonia che, assieme alla Finlandia ed ai restanti paesi baltici conquistati sotto il suo regno, avrebbero fornito al re svedese il massimo controllo su tutta l'area del [[Mar Baltico]], evitando infiltrazioni di altre potenze come la [[Danimarca]] o come la [[Russia]] che ripetutamente aveva ricercato uno sbocco sul mare a danno della [[Svezia]].
Giovanni praticò anche una politica matrimoniale: egli riuscì a candidare il proprio figlio Sigismondo (nato dal matrimonio con [[Caterina Jagellona]]) al titolo di re di Polonia e a portarlo sul trono nel 1587 con il nome di [[Sigismondo III di Polonia|Sigismondo III]]. L'idea di Giovanni III, che poi troverà applicazione sotto suo figlio, era quella di unire i domini di Svezia e Polonia che, assieme alla Finlandia e ai restanti Paesi baltici conquistati sotto il suo regno, avrebbero fornito al re svedese il massimo controllo su tutta l'area del [[Mar Baltico]], evitando infiltrazioni di altre potenze come la [[Danimarca]] o come la [[Russia]] che ripetutamente aveva ricercato uno sbocco sul mare a danno della [[Svezia]].
[[File:JohannesIII.JPG|thumb|La tomba di Giovanni III di Svezia]]
[[File:JohannesIII.JPG|thumb|La tomba di Giovanni III di Svezia]]
La politica di Giovanni fu anche molto influenzata dal sogno del sovrano di restaurare il cattolicesimo in Svezia, e a tal fine ebbe con vari pontefici una corrispondenza molto fitta: suo figlio Sigismondo venne educato nel nome della Chiesa Romana e il suo intervento fu decisivo contro il dilagare del protestantesimo in terra polacca. Questa sua attenzione al cattolicesimo gli creò delle frizioni col clero e l'aristocrazia svedese che vedeva proprio nell'accettazione del luteranesimo come religione di stato un'identificazione d'indipendenza della Svezia. Giovanni III per tutta risposta lanciò l'edizione del [[Libro Rosso (Svezia)|Libro Rosso]], che reintrodusse nella società molti costumi del cattolicesimo. Nel [[1575]] concesse il permesso ai restanti conventi cattolici in Svezia di iniziare nuovamente a ricevere novizi.
La politica di Giovanni fu anche molto influenzata dal sogno del sovrano di restaurare il cattolicesimo in Svezia, e a tal fine ebbe con vari pontefici una corrispondenza molto fitta: suo figlio Sigismondo ricevette un'educazione cattolica e il suo intervento fu decisivo contro la diffusione del protestantesimo in terra polacca. Questa sua attenzione al cattolicesimo gli creò delle frizioni con il clero e l'aristocrazia svedese, i quali vedevano proprio nell'accettazione del [[luteranesimo]] come [[religione di Stato]] un'identificazione d'indipendenza della Svezia. Giovanni III per tutta risposta lanciò l'edizione del [[Libro Rosso (Svezia)|Libro Rosso]], che reintrodusse nella liturgia molti costumi del cattolicesimo. Nel 1575 concesse il permesso ai restanti conventi cattolici in Svezia di iniziare nuovamente a ricevere novizi.


Morì a [[Stoccolma]] il 27 novembre [[1592]].
Morì a [[Stoccolma]] il 27 novembre 1592.


==Patrono delle arti e dell'architettura==
== Patrono delle arti e dell'architettura ==
Giovanni III è considerato dalla storia dell'arte e dell'architettura il primo grande patrono.
Giovanni III è considerato dalla storia dell'arte e dell'architettura il primo grande patrono.


Egli chiamò a corte pittori dalla [[Germania]] e dai [[Paesi Bassi]] e personalmente si applicò all'arte della pittura e nell'architettura. Nei carteggi che intrattenne nella sua vita, dimostrò di apprezzare moltissimo i principi dell'architettura rinascimentale italiana, pur trovandosi ormai in quello che gli storici dell'arte definiscono "tardo rinascimento".
Egli chiamò a corte pittori dalla [[Germania]] e dai [[Paesi Bassi]] e personalmente si applicò all'arte della pittura e nell'architettura. Nei carteggi che intrattenne nella sua vita, dimostrò di apprezzare moltissimo i principi dell'architettura rinascimentale italiana, pur trovandosi ormai in quello che gli storici dell'arte definiscono "tardo rinascimento".


Giovanni III si circondò di artisti dei più svariati generi e soprattutto si preoccupò di formare il proprio popolo con nuovi canoni come nel caso del pittore svedese Anders che fu artista poliedrico, attivo anche come scultore e architetto. Altri artisti al suo servizio furono i membri della famiglia Pahr, tra cui [[Franciscus Pahr]], [[Johan Baptista Pahr]] e [[Dominic Pahr]], ai quali affidò lavori a [[Uppsala]], [[Borgholm]] ed al [[Castello di Kalmar]], oltre che a [[Markus Wulfrum]], [[Urban Schultz]], [[Baptista van Uther]] e [[Arent Lambrechts]].
Giovanni III si circondò di artisti dei più svariati generi e soprattutto si preoccupò di formare il proprio popolo con nuovi canoni come nel caso del pittore svedese Anders che fu artista poliedrico, attivo anche come scultore e architetto. Altri artisti al suo servizio furono i membri della famiglia Pahr, tra cui [[Franciscus Pahr]], [[Johan Baptista Pahr]] e [[Dominic Pahr]], ai quali affidò lavori a [[Uppsala]], [[Borgholm]] e al [[Castello di Kalmar]], oltre che a [[Markus Wulfrum]], [[Urban Schultz]], [[Baptista van Uther]] e [[Arent Lambrechts]].


Re Giovanni, in accordo con la sua politica religiosa, si preoccupò anche di restaurare diverse chiese tra cui le cattedrali di [[Upsala]], [[Västerås]], [[Linköping]] e [[Skara]]. In [[Finlandia]] promosse il restauro della [[Cattedrale di Turku]], ed a [[Tallin]] la cattedrale locale. Nella capitale [[Stoccolma]], poi, Giovanni fece costruire la chiesa di Riddarholmen, quella di Santa Chiara, quella di Sant'Enrico, la chiesa della Trinità e quella di San Giacomo.
Re Giovanni, in accordo con la sua politica religiosa, si preoccupò anche di restaurare diverse chiese tra cui le cattedrali di [[Uppsala]], [[Västerås]], [[Linköping]] e [[Skara]]. In [[Finlandia]] promosse il restauro della [[cattedrale di Turku]], e a [[Tallinn]] la cattedrale locale. Nella capitale [[Stoccolma]], poi, Giovanni fece costruire la chiesa di Riddarholmen, quella di Santa Chiara, quella di Sant'Enrico, la chiesa della Trinità e quella di San Giacomo.


Per esaltare la propria forza al governo e per esigenze belliche difensive, Giovanni III promosse anche la costruzione dei castelli di [[Vadstena]] e di [[Kalmar]] che ancora oggi sono ben conservati.
Per esaltare la propria forza al governo e per esigenze belliche difensive Giovanni III promosse anche la costruzione dei castelli di [[Vadstena]] e di [[Kalmar]] che ancora oggi sono ben conservati.


Il [[castello di Uppsala]] (l'attuale parte sud e la relativa continuazione occidentale) venne ricostruito dopo un incendio scoppiato nel [[1572]] che distrusse due torri rotonde. Il [[Castello di Vadstena]], già scelto come residenza da Gustavo Vasa, venne modificato a farne un palazzo rinascimentale per poi venire completato però all'inizio del XVII secolo.
Il [[castello di Uppsala]] (l'attuale parte sud e la relativa continuazione occidentale) venne ricostruito dopo un incendio scoppiato nel 1572 che distrusse due torri rotonde. Il [[castello di Vadstena]], già scelto come residenza da Gustavo Vasa, venne modificato a farne un palazzo rinascimentale per poi venire completato però all'inizio del XVII secolo.


Per quanto riguarda il [[Castello di Kalmar]], Giovanni III vi restaurò i pavimenti e arredi preziosi come già stava facendo del resto suo fratello Erik XIV. Giovanni si applicò in particolar modo al [[Castello di Borgholm]] intenzionato a farne la costruzione più grande della Svezia.
Per quanto riguarda il [[Castello di Kalmar]] Giovanni III vi restaurò i pavimenti e arredi preziosi come già stava facendo del resto suo fratello Erik XIV. Giovanni si applicò in particolare al [[castello di Borgholm]], intenzionato a farne la costruzione più grande della Svezia.


Tra le altre opere di rilievo citiamo anche il restauro dei castelli di [[Turku]], [[Västerås]], [[Gävle]], [[Stegeborg]] e [[Linköping]].
Tra le altre opere di rilievo si possono citare anche il restauro dei castelli di [[Turku]], [[Västerås]], [[Gävle]], [[Stegeborg]] e [[Linköping]].


== Matrimonio e figli ==
== Matrimonio e figli ==
[[File:Catherine Jagellonica.jpeg|thumb|upright=0.5|Caterina Jagellona]]
[[File:Catherine Jagellonica.jpeg|thumb|upright=0.5|Caterina Jagellona]]
Giovanni sposò la propria prima moglie, [[Caterina Jagellona]] (1526–1583), della casata regnante di Polonia, a [[Vilnius]] il 4 ottobre [[1562]]. In Svezia ella divenne nota con il nome di ''Katarina Jagellonica'' in quanto sorella del re [[Sigismondo II Augusto di Polonia]]. La coppia ebbe i seguenti figli:
Giovanni ebbe come prima moglie la cattolica [[Caterina Jagellona]] (1526–1583), della casata regnante di Polonia; il matrimonio fu celebrato a [[Vilnius]] il 4 ottobre 1562. In Svezia ella divenne nota con il nome di ''Katarina Jagellonica'' in quanto sorella del re [[Sigismondo II Augusto di Polonia]]. La coppia ebbe tre figli:


* Isabella (1564–1566);
* Isabella (1564–1566)
* [[Sigismondo III Vasa|Sigismondo]] re di Svezia (1592–1599), e di Polonia (1587–1632), Granduca di Finlandia e Lituania;
* [[Sigismondo III Vasa|Sigismondo]] re di Svezia (1592–1599), e di Polonia (1587–1632), Granduca di Finlandia e Lituania
* [[Anna Vasa|Anna]] (1568–1625).
* [[Anna Vasa|Anna]] (1568–1625)


Egli sposò in seconde nozze [[Gunilla Bielke]] (1568–c. 1592) il 21 febbraio [[1584]] ed ebbero un figlio:
Giovanni III di Svezia sposò in seconde nozze [[Gunilla Bielke]] (1568–c. 1592) il 21 febbraio 1584; la coppia ebbe un figlio:


* [[Giovanni Vasa|Giovanni]] (1589–1618), dapprima duca di Finlandia e dal [[1608]] duca di Ostrogothia.
* [[Giovanni Vasa|Giovanni]] (1589–1618), dapprima duca di Finlandia e dal 1608 duca di Ostrogothia


[[File:Gunilla Bielke.jpg|thumb|upright=0.5|Gunilla Bielke]]
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* Giulio Gyllenhielm (1559–1581)
* Giulio Gyllenhielm (1559–1581)
* Augusto (1557–1560)
* Augusto (1557–1560)
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* [[Sofia Johansdotter Gyllenhielm|Sofia]] (1556–1583) che sposò [[Pontus De la Gardie]]
* Lucrezia (1560–1585)
* Lucrezia (1560–1585)


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== Ascendenza ==
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== Note ==
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Versione attuale delle 19:06, 8 giu 2024

Giovanni III di Svezia
Johan Baptista van Uther, Giovanni III, re di Svezia, 1582. Stoccolma, Nationalmuseum.
Re di Svezia
Stemma
Stemma
In carica30 settembre 1568 –
17 novembre 1592
PredecessoreErik XIV
SuccessoreSigismondo
Nome completo(SV) Johan Gustavsson Vasa
Altri titoliGranduca di Finlandia
NascitaCastello di Stegeborg, 20 dicembre 1537
MorteStoccolma, 17 novembre 1592 (54 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale di Uppsala
Casa realeVasa
PadreGustavo I di Svezia
MadreMargherita Leijonhufvud
ConsortiCaterina Jagellona
Gunilla Bielke
Figlidi primo letto:
Isabella
Sigismondo
Anna
di secondo letto:
Giovanni
ReligioneLuteranesimo (ufficialmente)[1]
MottoDeus protector noster ("Dio nostro protettore")
Bene faciendo neminem timemus ("Facendo il bene non temiamo alcuno")
Misericordia et veritas custodiunt regem et clementia thronus roboratur eius ("Dolcezza e verità sono la guardia del re e la dolcezza sostiene il suo trono")
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Giovanni III Vasa (Castello di Stegeborg, 20 dicembre 1537Stoccolma, 27 novembre 1592) fu re di Svezia dal 1568 fino alla sua morte. Egli era figlio del re Gustavo I di Svezia e della sua seconda moglie Margherita Leijonhufvud. Egli fu anche reggente della Finlandia in maniera quasi del tutto autonoma con il titolo di duca dal 1556 al 1563. Nel 1581 assunse il titolo di Gran Principe di Finlandia.

Giovanni III nacque il 20 dicembre 1537 al castello di Stegeborg, figlio secondogenito di Gustavo I Vasa e della sua seconda moglie Margherita Leijonhufvud, una nobildonna svedese. Il fratello Erik aveva ereditato il trono, e Giovanni, che aveva ricevuto il titolo di duca di Finlandia, venne presto alle armi contro di lui per ottenere la supremazia, avvalorato dal matrimonio contratto con Caterina Jagellona di Polonia. Erik XIV fece imprigionare il fratello giovanni nel 1563 per poi farlo rilasciare.

Nacque così un lungo conflitto durato sette anni, durante il quale Erik vide venire meno il suo potere in maniera preoccupante. Una ribellione dei nobili capeggiata da Giovanni e dal fratello Carlo depose alla fine Erik nel 1568 e proclamò Giovanni quale nuovo sovrano. Un suo importante alleato in questa operazione fu lo zio materno Sten Leijonhufvud che, sul letto di morte, venne onorato del titolo di Conte di Raseborg. Poco dopo questo atto, Giovanni fece decapitare il consigliere più fidato del fratello ex re, Jöran Persson, che venne trattato come il capro espiatorio per il duro trattamento ricevuto da Giovanni durante la prigionia e per i massacri compiuti in nome di Erik.

Giovanni III in un ritratto di Pieter Danckerts de Rij.

Giovanni, ottenuto il trono, concesse maggiori privilegi alla nobiltà rispetto ai suoi predecessori, sperando così di ottenere validi alleati che non lo contrastassero nella politica interna mentre egli si concentrava su quella estera. La propaganda che Giovanni III condusse in campo personale fu quella del resto che già aveva adottato suo padre, e ciò concentrare l'aristocrazia sul mito della cacciata della Danimarca e di Cristiano II ancora sentito come uno dei principali nemici della libertà e dell'indipendenza del popolo svedese. Sull'altro fronte, Giovanni III intensificò notevolmente i suoi poteri come sovrano, spesso surclassando gli Articoli di Arboga. Egli, dopo avere deposto e incarcerato il fratello Erik, temeva inoltre per un suo possibile ritorno e come tale lo fece avvelenare in cella nel 1577, in particolare dopo la scoperta di almeno tre complotti ai suoi danni, dei quali all'ultimo del 1574 era scampato per un soffio.

Nel campo della politica estera, Giovanni iniziò ben presto delle trattative di pace con la Danimarca e con Lubecca per porre fine alla Guerra del nord dei sette anni, ma si rifiutò di accondiscendere al Trattato di Roskilde del 1568. Durante questa cerimonia Giovanni III volle che a rappresentare la Svezia fosse l'attuale bandiera con una croce gialla su campo azzurro. Dopo due ulteriori anni di combattimenti, questa querra si concluse senza molte concessioni alla Svezia con il trattato di Stettino (1570). Durante gli anni successivi egli combatté contro la Russia nella Guerra livoniana, conclusa poi con il Pace di Plijussa nel 1583, guerra che portò la riconquista di Narva a opera della Svezia.

Giovanni praticò anche una politica matrimoniale: egli riuscì a candidare il proprio figlio Sigismondo (nato dal matrimonio con Caterina Jagellona) al titolo di re di Polonia e a portarlo sul trono nel 1587 con il nome di Sigismondo III. L'idea di Giovanni III, che poi troverà applicazione sotto suo figlio, era quella di unire i domini di Svezia e Polonia che, assieme alla Finlandia e ai restanti Paesi baltici conquistati sotto il suo regno, avrebbero fornito al re svedese il massimo controllo su tutta l'area del Mar Baltico, evitando infiltrazioni di altre potenze come la Danimarca o come la Russia che ripetutamente aveva ricercato uno sbocco sul mare a danno della Svezia.

La tomba di Giovanni III di Svezia

La politica di Giovanni fu anche molto influenzata dal sogno del sovrano di restaurare il cattolicesimo in Svezia, e a tal fine ebbe con vari pontefici una corrispondenza molto fitta: suo figlio Sigismondo ricevette un'educazione cattolica e il suo intervento fu decisivo contro la diffusione del protestantesimo in terra polacca. Questa sua attenzione al cattolicesimo gli creò delle frizioni con il clero e l'aristocrazia svedese, i quali vedevano proprio nell'accettazione del luteranesimo come religione di Stato un'identificazione d'indipendenza della Svezia. Giovanni III per tutta risposta lanciò l'edizione del Libro Rosso, che reintrodusse nella liturgia molti costumi del cattolicesimo. Nel 1575 concesse il permesso ai restanti conventi cattolici in Svezia di iniziare nuovamente a ricevere novizi.

Morì a Stoccolma il 27 novembre 1592.

Patrono delle arti e dell'architettura

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Giovanni III è considerato dalla storia dell'arte e dell'architettura il primo grande patrono.

Egli chiamò a corte pittori dalla Germania e dai Paesi Bassi e personalmente si applicò all'arte della pittura e nell'architettura. Nei carteggi che intrattenne nella sua vita, dimostrò di apprezzare moltissimo i principi dell'architettura rinascimentale italiana, pur trovandosi ormai in quello che gli storici dell'arte definiscono "tardo rinascimento".

Giovanni III si circondò di artisti dei più svariati generi e soprattutto si preoccupò di formare il proprio popolo con nuovi canoni come nel caso del pittore svedese Anders che fu artista poliedrico, attivo anche come scultore e architetto. Altri artisti al suo servizio furono i membri della famiglia Pahr, tra cui Franciscus Pahr, Johan Baptista Pahr e Dominic Pahr, ai quali affidò lavori a Uppsala, Borgholm e al Castello di Kalmar, oltre che a Markus Wulfrum, Urban Schultz, Baptista van Uther e Arent Lambrechts.

Re Giovanni, in accordo con la sua politica religiosa, si preoccupò anche di restaurare diverse chiese tra cui le cattedrali di Uppsala, Västerås, Linköping e Skara. In Finlandia promosse il restauro della cattedrale di Turku, e a Tallinn la cattedrale locale. Nella capitale Stoccolma, poi, Giovanni fece costruire la chiesa di Riddarholmen, quella di Santa Chiara, quella di Sant'Enrico, la chiesa della Trinità e quella di San Giacomo.

Per esaltare la propria forza al governo e per esigenze belliche difensive Giovanni III promosse anche la costruzione dei castelli di Vadstena e di Kalmar che ancora oggi sono ben conservati.

Il castello di Uppsala (l'attuale parte sud e la relativa continuazione occidentale) venne ricostruito dopo un incendio scoppiato nel 1572 che distrusse due torri rotonde. Il castello di Vadstena, già scelto come residenza da Gustavo Vasa, venne modificato a farne un palazzo rinascimentale per poi venire completato però all'inizio del XVII secolo.

Per quanto riguarda il Castello di Kalmar Giovanni III vi restaurò i pavimenti e arredi preziosi come già stava facendo del resto suo fratello Erik XIV. Giovanni si applicò in particolare al castello di Borgholm, intenzionato a farne la costruzione più grande della Svezia.

Tra le altre opere di rilievo si possono citare anche il restauro dei castelli di Turku, Västerås, Gävle, Stegeborg e Linköping.

Matrimonio e figli

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Caterina Jagellona

Giovanni ebbe come prima moglie la cattolica Caterina Jagellona (1526–1583), della casata regnante di Polonia; il matrimonio fu celebrato a Vilnius il 4 ottobre 1562. In Svezia ella divenne nota con il nome di Katarina Jagellonica in quanto sorella del re Sigismondo II Augusto di Polonia. La coppia ebbe tre figli:

  • Isabella (1564–1566)
  • Sigismondo re di Svezia (1592–1599), e di Polonia (1587–1632), Granduca di Finlandia e Lituania
  • Anna (1568–1625)

Giovanni III di Svezia sposò in seconde nozze Gunilla Bielke (1568–c. 1592) il 21 febbraio 1584; la coppia ebbe un figlio:

  • Giovanni (1589–1618), dapprima duca di Finlandia e dal 1608 duca di Ostrogothia
Gunilla Bielke

Dall'amante Karin Hansdotter (1532–1596) ebbe quattro figli illegittimi:

  • Giulio Gyllenhielm (1559–1581)
  • Augusto (1557–1560)
  • Sofia (1556–1583) che sposò Pontus De la Gardie
  • Lucrezia (1560–1585)
  1. ^ più vicino al cattolicesimo

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Re di Svezia Successore
Erik XIV 1568 - 1592 Sigismondo

Predecessore Duca di Finlandia Successore
Unito ai domini svedesi 1556 - 1563 Eric XIV I
Unito ai domini svedesi 1568 - 1581 Elevato a granducato II

Predecessore Granduca di Finlandia Successore
Elevato da ducato 1581 - 1592 Sigismondo
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