Grado militare: differenze tra le versioni
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Il '''grado militare''' è una qualifica attribuita all'interno della gerarchia militare delle [[forze armate]] degli [[Stati del mondo]]. |
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{{L|guerra|arg2=diritto|settembre 2010|La voce parla esclusivamente dell'Italia. Mancano totalmente approfondimenti al di fuori del contesto italiano}} |
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⚫ | Nell'uso comune, il termine indica anche il [[distintivo]] che, applicato sulla [[divisa militare]], contrassegna il grado ricoperto dal militare.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/grado1/|titolo=Grado1 in Vocabolario – Treccani|sito=treccani.it|accesso=16 agosto 2013}}</ref> |
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L'uso dei gradi e la struttura organizzativa piramidale, all'interno delle organizzazioni militari, è praticamente universale. L'[[Esercito di Liberazione Popolare]] [[Cina|cinese]] negli anni sessanta e settanta, l'esercito [[Albania|albanese]] (1965-1968) e quello [[Unione sovietica|sovietico]] sono rari esempi di tentativi di abolire il grado. |
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L'uso di gradi formalizzati si diffuse ai tempi dell'[[antica Roma]] nelle [[legione romana|legioni]] dopo le riforme del [[Console (storia romana)|console]] [[Gaio Mario]] che furono completate intorno al [[60 a.C.]] |
L'uso di gradi formalizzati si diffuse ai tempi dell'[[antica Roma]] nelle [[legione romana|legioni]] dopo le riforme del [[Console (storia romana)|console]] [[Gaio Mario]] che furono completate intorno al [[60 a.C.]] |
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Con il nuovo sistema una legione veniva comandata per un periodo di tre anni da un ''[[legatus]]'', generalmente un [[Senato romano|senatore]]. Immediatamente al di sotto del ''[[legatus]]'' c'erano sei [[tribuni militum|tribuni]], cinque dei quali erano ''[[equites]]'', mentre il sesto era un nobile destinato a diventare membro del senato. |
Con il nuovo sistema una legione veniva comandata per un periodo di tre anni da un ''[[legatus]]'', generalmente un [[Senato romano|senatore]]. Immediatamente al di sotto del ''[[legatus]]'' c'erano sei [[tribuni militum|tribuni]], cinque dei quali erano ''[[equites]]'', mentre il sesto era un nobile destinato a diventare membro del senato. |
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I combattenti della legione erano organizzati in ''ranghi'': file di uomini che combattevano come un'unità. Con la riforma dell'esercito di |
I combattenti della legione erano organizzati in ''ranghi'': file di uomini che combattevano come un'unità. Con la riforma dell'esercito di Gaio Mario le legioni vennero divise in dieci [[Coorte|coorti]], ognuna consistente di sei [[centuria|centurie]], ognuna delle quali era composta da 80 a 160 uomini (in casi particolari potevano essere composte anche da 300 uomini). Ogni centuria era guidata da un [[centurione]] assistito da diversi giovani ufficiali. Le centurie erano ulteriormente suddivise in dieci ''[[contubernia]]'', ognuna di otto soldati. I singoli soldati venivano chiamati ''milites'' o ''legionarii''. |
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⚫ | A partire dall'[[età moderna]] hanno tratto fondamento dalla catena gerarchica che si è instaurata in Europa nel XVII e XVIII secolo come conseguenza del complicarsi delle armi, dei corpi e delle tecniche di combattimento.<ref name=dechigi5>{{cita|De Chigi 2011|p. 5}}.</ref> La maggior parte degli eserciti contemporanei riconosce tre categorie di personale. Queste sono codificate nelle [[Convenzione di Ginevra|convenzioni di Ginevra]], che li distingue, non uniformemente, come "ufficiali" (compiti direttivi), "sottufficiali" (compiti specialistici, tecnici e addestrativi) e "truppa" (compiti esecutivi). |
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== Gradi moderni == |
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Gli ufficiali si suddividono in "ufficiali generali", "ufficiali superiori" e "ufficiali inferiori". |
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== Classificazione == |
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=== Ufficiali generali === |
=== Ufficiali generali === |
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Gli ufficiali generali sono coloro a cui viene affidato il comando delle [[grande unità|grandi unità]] operative, cioè quelle che possono raggiungere i loro obiettivi operando in maniera abbastanza autonoma. Ad esempio le brigate dell'esercito sono composte da sottounità provenienti da diverse specialità dell'esercito che rendono la grande unità completa |
Gli ufficiali generali sono coloro a cui viene affidato il comando delle [[grande unità|grandi unità]] operative, cioè quelle che possono raggiungere i loro obiettivi operando in maniera abbastanza autonoma. Ad esempio le brigate dell'esercito sono composte da sottounità provenienti da diverse specialità dell'esercito che rendono la grande unità completa. Talvolta una delle specialità è fortemente preponderante nei confronti delle altre, in questi casi spesso si definiscono, ad esempio, brigata di [[fanteria]] o [[Divisione (unità militare)|divisione]] di [[cavalleria]]. |
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Stesso |
Stesso assetto è replicato spesso nella [[marina militare]] dove, ad esempio, l'equivalente della brigata è il [[gruppo navale]], all'interno del quale vi sono unità navali d'alto mare specializzate in diversi settori come [[guerra]] antisommergibile, guerra antiaerea. |
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Anche nelle [[aeronautica militare|aeronautiche militari]] la [[brigata aerea]] talvolta è una grande unità all'interno della quale troveremo [[velivolo|velivoli]] specializzati nella [[caccia]], nel [[bombardamento]], nella [[ricognizione]], nell'attacco al suolo e così via. |
Anche nelle [[aeronautica militare|aeronautiche militari]] la [[brigata aerea]] talvolta è una grande unità all'interno della quale troveremo [[velivolo|velivoli]] specializzati nella [[caccia]], nel [[bombardamento]], nella [[ricognizione]], nell'attacco al suolo e così via. |
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In ogni caso le grandi unità sono sempre comandate da ufficiali generali che hanno sempre rango [[dirigente|dirigenziale]]. Ovviamente anche gli incarichi logistici e amministrativi di elevatissimo livello sono affidati a ufficiali generali. |
In ogni caso le grandi unità sono sempre comandate da ufficiali generali che hanno sempre rango [[dirigente|dirigenziale]]. Ovviamente anche gli incarichi logistici e amministrativi di elevatissimo livello sono affidati a ufficiali generali. |
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⚫ | In alcune forze armate vi è un quinto gradino gerarchico riservato a promozioni onorifiche oppure a necessità tecniche derivanti da una eventuale [[mobilitazione]] generale. Esempi di tali gradi apicali sono il ''[[Field Marshal]]'' ([[maresciallo di campo]]) dell'esercito inglese, il ''[[General of the Army]]'' (generale dell'Esercito) dell'esercito USA, il ''maréchal de France'' ([[maresciallo di Francia]]) per l'esercito francese e, fino alla seconda guerra mondiale, il ''[[maresciallo d'Italia]]'' per il [[Regio Esercito]]. |
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Attualmente nelle forze armate italiane gli ufficiali generali sono organizzati su quattro gradini gerarchici (nei carabinieri sono solo tre). A essi corrispondono i generali o gli ammiragli a una, due, tre o quattro stelle. |
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=== Ufficiali superiori === |
=== Ufficiali superiori === |
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Gli ufficiali inferiori sono coloro a cui viene affidato il comando delle unità di minore entità. Essi possono anche essere posti alla direzione di uffici amministrativi o unità logistiche di limitata importanza, ma per lo più sono chiamati a coadiuvare gli ufficiali superiori. |
Gli ufficiali inferiori sono coloro a cui viene affidato il comando delle unità di minore entità. Essi possono anche essere posti alla direzione di uffici amministrativi o unità logistiche di limitata importanza, ma per lo più sono chiamati a coadiuvare gli ufficiali superiori. |
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Gli ufficiali inferiori sono inquadrati in tre gradini gerarchici, tutti con ruolo direttivo. |
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Partono dal grado di [[sottotenente]] fino al grado di [[capitano]]. |
Partono dal grado di [[sottotenente]] fino al grado di [[capitano]]. |
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=== Sottufficiali === |
=== Sottufficiali === |
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I [[sottufficiale|sottufficiali]] sono una categoria |
I [[sottufficiale|sottufficiali]] sono una categoria intermedia, con compiti tecnico-specialistico-addestrativi e di coordinamento, essa ha comunque compiti diversificati a seconda delle nazioni e della struttura gerarchica. |
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Essi possono avere compiti esecutivi, tecnico-specialistici o direttivi, a seconda della nazione, possono essere chiamati a svolgere funzioni di demoltiplica della catena di comando e svolgere funzioni direttive [[vicario|vicarie]]: possono assumere l'incarico di sottufficiale di compagnia/battaglione/reggimento assumendo funzioni di raccordo tra il personale dei ruoli inferiori ed i comandanti ad ogni livello di comando. |
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In Italia i sottufficiali (che formavano un'unica categoria fino alla grande riforma del 1995) di tutti i [[Corpo armato|Corpi armati]] e le [[Forze armate]] dello [[Stato]] sono divisi in due ruoli, che nelle forze armate prendono il nome di Ruolo [[Maresciallo|marescialli]] (ruolo ispettori nella Polizia di Stato, nell'Arma dei Carabinieri e nella Guardia di Finanza) e ruolo [[sergente|sergenti]] (ruolo sovrintendenti nella Polizia di Stato e nella Guardia di Finanza). |
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Ad essi può essere affidato il comando di unità minori (in genere [[squadra (unità militare)|squadre]] e [[plotone|plotoni]]), o la direzione di sezioni logistiche o amministrative, oppure in marina il comando di piccole unità navali, e in [[aeronautica]] la responsabilità dell'efficienza complessiva di un [[velivolo]]. |
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Dopo le grandi riforme strutturali degli anni novanta, la differenza fondamentale consiste nel fatto che al ruolo sergenti accedono, tramite concorso interno seguito da apposito corso di specializzazione, coloro che hanno maturato una consistente esperienza tra i Graduati, mentre nel ruolo marescialli si può accedere anche da concorso pubblico/esterno se si è in possesso di un valido titolo di studio (in questo caso, però, sarà necessario superare un lungo corso di formazione e addestramento, solitamente triennale). I sottufficiali hanno mansioni differenti a seconda dei Ruoli. Sergenti e marescialli hanno una propria progressione di carriera indipendente, mentre prima del 1995 era possibile transitare dall'una all'altra; tuttavia i sergenti possono transitare nel ruolo marescialli superando un apposito [[concorso]] interno e con il requisito del diploma di scuola media secondaria. |
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Ai sottufficiali, gerarchicamente inquadrati tra le categorie ufficiali e graduati, di cui costituiscono il principale raccordo, è affidato il comando di unità minori (in genere [[squadra (unità militare)|squadre]] e [[plotone|plotoni]]), o la direzione di sezioni logistiche o amministrative (officine meccaniche di reparto, sezioni lavori, ecc.), oppure in marina il comando di piccole unità navali, e in aeronautica la responsabilità dell'efficienza complessiva di un velivolo. Essi non hanno mai ruolo direttivo; tuttavia gli appartenenti ai gradi apicali del ruolo marescialli sono talvolta chiamati a svolgere funzioni direttive [[vicario|vicarie]]: come ad esempio i primi marescialli dell'Esercito possono assumere l'incarico di sottufficiale di compagnia / battaglione / reggimento assumendo funzioni di raccordo tra il personale dei ruoli marescialli, sergenti e truppa e la catena di comando (per quanto attiene disciplina, aspetto formale, ecc. come Il Command Sergeant Major delle FF.AA. USA) Inoltre i [[maresciallo aiutante|marescialli aiutanti sUPS]] dei Carabinieri, che svolgono mansioni di [[Forze dell'Ordine|ufficiale di pubblica sicurezza]] nelle località che ne sono sprovviste. |
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{{Vedi anche|Soldato semplice}} |
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Più esattamente i Marescialli s.UPS soltanto quando sostituiscono un Ufficiale nel comando cui egli è preposto assumono la qualifica di Ufficiale di P.S. Ciò indipendentemente dalla presenza di altri Ufficiali di PS (Funzionari di Polizia o Sindaco in assenza dei primi) ma soltanto per il tempo in cui egli regge il Comando in assenza del titolare. |
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Talvolta a coloro che nel ruolo truppa hanno una consistente esperienza e hanno dimostrato particolare affidabilità può essere affidato il comando della più piccola unità operativa ad esempio il comando di una [[squadra (unità militare)|squadra]] o di operazioni militari minori, come il [[pattugliamento]]. |
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⚫ | La truppa è la categoria di base del personale militare, di cui costituisce la maggioranza. Ai suoi appartenenti è raramente affidato un incarico di comando o di coordinazione, e il loro compito in genere consiste nell'esecuzione di ordini ricevuti. |
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In alcune nazioni questa categoria può essere a sua volta suddivisa per ruoli, sulla base della specializzazione tecnica o differenziando il personale in servizio permanente (veterani) da quello in ferma temporanea. |
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In Italia la parola ''truppa'' era usata nel periodo della [[servizio di leva|leva]] e talvolta in senso dispregiativo. Oggi per le forze armate professionali la legge parla di categoria dei [[Volontari in ferma prefissata|volontari]] per l'Esercito, la Marina e l'Aeronautica. |
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Dalla riforma della professionalizzazione delle Forze Armate, e l'aggiunta di numerose figure esecutive in servizio permanente, si è giunti a separare il personale volontario in ferma prefissata (VFP), ovvero a tempo determinato, con il personale volontario in servizio permanente ([[VSP]]), mantenendo la "Categoria della truppa" per i VFP e introducendo la Categoria dei graduati per i VSP (D. Lgs. 15 marzo 2010, n.66) ovvero la Categoria [[Appuntato|appuntati]] e [[Carabiniere|carabinieri]] per l'Arma dei [[carabinieri]] e la categoria appuntati e [[Finanziere (grado militare)|finanzieri]] per la [[Guardia di finanza]]. |
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Di fatto, in Italia, il solo personale inserito nella Categoria della truppa è quello appartenente ai volontari in ferma prefissata dell'Esercito, della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare, mentre non esiste una categoria equivalente per l'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. |
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Benché vi siano similitudini di nomenclatura e d'impiego a livello internazionale, per quanto riguarda la categoria degli ufficiali, si hanno enormi difficoltà a equiparare realmente i compiti specifici, specialmente per le altre categorie sotto ordinate a quella dei ruoli direttivi. |
Benché vi siano similitudini di nomenclatura e d'impiego a livello internazionale, per quanto riguarda la categoria degli ufficiali, si hanno enormi difficoltà a equiparare realmente i compiti specifici, specialmente per le altre categorie sotto ordinate a quella dei ruoli direttivi. |
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La NATO, per le equivalenze dei gradi dei paesi membri, ha codificato e standardizzato le categorie e i gradi delle Forze Armate per compiti similari. |
La NATO, per le equivalenze dei gradi dei paesi membri, ha codificato e standardizzato le categorie e i gradi delle Forze Armate per compiti similari. |
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Il documento cardine è attualmente lo [[STANAG]] 2116 |
Il documento cardine è attualmente lo [[STANAG]] 2116 (edizione 7) "NATO codes for grades of military personnel" del gennaio 2021 (gli STANAG ovvero standardization agreement sono gli accordi sulle standardizzazioni, prodotti e ratificati dai rispettivi rappresentanti dei paesi membri). |
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Lo STANAG 2116 ripartisce tutti i gradi militari in due categorie: ''officers'', ufficiali (abbreviati OF) e ''other ranks'', altri gradi (abbreviati OR) che racchiudono le altre categorie di militari; |
Lo STANAG 2116 ripartisce tutti i gradi militari in due categorie: ''officers'', ufficiali (abbreviati OF) e ''other ranks'', altri gradi (abbreviati OR) che racchiudono le altre categorie di militari; gli ufficiali sono codificati in ordine crescente da OF-1 a OF-10, mentre gli altri gradi (''other ranks'') da OR-1 a OR-9. |
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Nello STANAG 2116, è prevista anche la categoria dei Warrant Officers, una categoria in uso solo nelle Forze Armate USA, che non ha paritetici nelle altre Forze Armate e che si colloca tra gli ufficiali e le categorie dei gradi inferiori (tra i codici OF e OR). |
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Lo STANAG della NATO, inoltre, considera i codici inclusi tra OR-5 e OR-9 come ''non-commissioned officers'', ovvero quelli che l'Italia sono inclusi nella categoria sottufficiali. |
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== Nel mondo == |
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== Forze armate e forze dell'ordine italiane == |
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{{vedi categoria|Gradi militari per ente di appartenenza}} |
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Il grado, secondo la normativa italiana, corrisponde alla posizione che il militare occupa nella scala gerarchica (art. 713 del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90). I gradi delle forze armate italiane, così come quelli di tutte le forze armate occidentali, traggono fondamento, con alcuni ritocchi e modifiche, dalla catena gerarchica che si è instaurata in Europa nel XVII e XVIII secolo come conseguenza del complicarsi delle armi, dei corpi e delle tecniche di combattimento.<ref name=dechigi5>{{cita|De Chigi 2011|p. 5}}.</ref> Per l'Italia, in particolare, essendo tale catena gerarchica di provenienza piemontese, è stata significativa l'influenza francese all'interno della nobiltà e dell'[[Armata Sarda|esercito sabaudo]].<ref name=dechigi5/> |
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=== Italia === |
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{{Vedi anche|Distintivi di grado e di qualifica italiani}} |
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In Italia, nella formazione ed evoluzione è stata significativa l'influenza francese all'interno della nobiltà e dell'[[Armata Sarda|esercito sabaudo]].<ref name=dechigi5/> |
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Il capo di stato maggiore di ciascuna forza armata (che ha il grado di generale di corpo d'armata con incarichi speciali), ha preminenza gerarchica rispetto ai generali di corpo d'armata e riveste il grado di OF-9, si distingue da una stelletta bordata di rosso in più sulle controspalline. |
Il capo di stato maggiore di ciascuna forza armata (che ha il grado di generale di corpo d'armata con incarichi speciali), ha preminenza gerarchica rispetto ai generali di corpo d'armata e riveste il grado di OF-9, si distingue da una stelletta bordata di rosso in più sulle controspalline. |
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⚫ | A livello interforze, alle dipendenze dirette del capo di stato maggiore della difesa, l'attività operativa nazionale e internazionale è sotto il controllo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che svolge funzioni di "comandante operativo delle Forze armate" affidate dal capo di stato maggiore della difesa, che ne vigila l'operato. |
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Il capo della polizia, che è un prefetto, può provenire sia dalla carriera della Polizia di Stato sia dalla carriera prefettizia. Egli è nominato [[capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza]] ed ha la funzione di coordinamento di tutte le forze di polizia impegnate nella tutela dell'ordine e la sicurezza pubblica. Ha un grado paragonabile a ufficiale di livello OF-9. |
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Il grado apicale di generale (se proveniente dall'Esercito Italiano o dall'Aeronautica Militare) o di ammiraglio (se proveniente dalla Marina Militare) equivalente al codice OF-10, è stato introdotto esclusivamente per conferirlo a chi assume l'incarico di capo di stato maggiore della Difesa, o incarichi nazionali o internazionali di pari importanza, poiché costui esercita il coordinamento interforze su tutte le Forze Armate dipendenti dal [[Ministero della difesa]], incluso il coordinamento dei compiti militari del [[comandante generale dell'Arma dei Carabinieri]]. |
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Il capo di stato maggiore della Difesa è un incarico che viene assegnato a rotazione tra i più alti ranghi dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica; i militari dell'Arma dei Carabinieri non possono esercitare questa funzione. Non esiste un incarico analogo per le forze dell'ordine, in quanto queste dipendono da ministeri diversi. |
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In molte altre nazioni esiste la figura militare di comandante di singola forza armata e comandante delle Forze Armate; in Italia non esiste la figura di comandante, né di Forza Armata e né delle Forze Armate, poiché questo compito è affidato al [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] (art. 87 della Costituzione Italiana). I capi di stato maggiore svolgono quindi solo una funzione di coordinamento e controllo, il comando dell'attività operativa è demandata invece ai comandanti delle forze operative di ciascuna forza armata. |
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Ciò che nelle Forze armate è il "grado militare", nelle Forze di polizia è chiamata "qualifica" e ciò che nelle forze armate è definita "qualifica" nelle forze di polizia è chiamata "denominazione"<ref name=comparagradizione>Si veda ad esempio per "sostituto commissario" il [[decreto del Presidente della Repubblica|D.P.R.]] 24 aprile 1982, n. 335; e per i "luogotenenti" {{collegamento interrotto|1=[http://www.normattiva.it//dispatcher?task=attoCompleto&service=213&datagu=2010-05-08&redaz=010G0089&parControllo=si&connote=false&aggiorn=si&datavalidita=20101010 l'art. 1324 "Attribuzione della qualifica di luogotenente ai marescialli aiutanti dell'Arma dei carabinieri" del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 ovvero ''"codice dell'ordinamento militare"'' entrato in vigore il 9 ottobre 2010] |date=settembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. |
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{{cn|Nelle forze armate e di polizia italiane la gerarchia dei gradi è quella riportata nella tabella seguente, in ordine decrescente. Esattamente.}} |
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== Gradi delle forze armate di varie nazioni == |
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{{vedi categoria|Gradi militari per ente di appartenenza}} |
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==Note== |
==Note== |
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==Voci correlate== |
==Voci correlate== |
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* [[Aiutante]] |
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* [[Forza armata]] |
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* [[Uniforme militare]] |
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* [[Sottufficiale]] |
* [[Sottufficiale]] |
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* [[Forze armate]] |
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* [[Ufficiale (forze armate)]] |
* [[Ufficiale (forze armate)]] |
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* [[Scaglione (araldica)]] |
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* [[Distintivo]] |
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== Altri progetti == |
== Altri progetti == |
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{{Controllo di autorità}} |
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{{Portale|guerra}} |
{{Portale|guerra|storia}} |
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[[Categoria:Gradi militari| ]] |
[[Categoria:Gradi militari| ]] |
Versione delle 17:36, 31 mag 2024
Il grado militare è una qualifica attribuita all'interno della gerarchia militare delle forze armate degli Stati del mondo.
Nell'uso comune, il termine indica anche il distintivo che, applicato sulla divisa militare, contrassegna il grado ricoperto dal militare.[1]
Storia
L'uso di gradi formalizzati si diffuse ai tempi dell'antica Roma nelle legioni dopo le riforme del console Gaio Mario che furono completate intorno al 60 a.C.
Con il nuovo sistema una legione veniva comandata per un periodo di tre anni da un legatus, generalmente un senatore. Immediatamente al di sotto del legatus c'erano sei tribuni, cinque dei quali erano equites, mentre il sesto era un nobile destinato a diventare membro del senato.
I combattenti della legione erano organizzati in ranghi: file di uomini che combattevano come un'unità. Con la riforma dell'esercito di Gaio Mario le legioni vennero divise in dieci coorti, ognuna consistente di sei centurie, ognuna delle quali era composta da 80 a 160 uomini (in casi particolari potevano essere composte anche da 300 uomini). Ogni centuria era guidata da un centurione assistito da diversi giovani ufficiali. Le centurie erano ulteriormente suddivise in dieci contubernia, ognuna di otto soldati. I singoli soldati venivano chiamati milites o legionarii.
A partire dall'età moderna hanno tratto fondamento dalla catena gerarchica che si è instaurata in Europa nel XVII e XVIII secolo come conseguenza del complicarsi delle armi, dei corpi e delle tecniche di combattimento.[2] La maggior parte degli eserciti contemporanei riconosce tre categorie di personale. Queste sono codificate nelle convenzioni di Ginevra, che li distingue, non uniformemente, come "ufficiali" (compiti direttivi), "sottufficiali" (compiti specialistici, tecnici e addestrativi) e "truppa" (compiti esecutivi).
Classificazione
Ufficiali generali
Gli ufficiali generali sono coloro a cui viene affidato il comando delle grandi unità operative, cioè quelle che possono raggiungere i loro obiettivi operando in maniera abbastanza autonoma. Ad esempio le brigate dell'esercito sono composte da sottounità provenienti da diverse specialità dell'esercito che rendono la grande unità completa. Talvolta una delle specialità è fortemente preponderante nei confronti delle altre, in questi casi spesso si definiscono, ad esempio, brigata di fanteria o divisione di cavalleria.
Stesso assetto è replicato spesso nella marina militare dove, ad esempio, l'equivalente della brigata è il gruppo navale, all'interno del quale vi sono unità navali d'alto mare specializzate in diversi settori come guerra antisommergibile, guerra antiaerea.
Anche nelle aeronautiche militari la brigata aerea talvolta è una grande unità all'interno della quale troveremo velivoli specializzati nella caccia, nel bombardamento, nella ricognizione, nell'attacco al suolo e così via.
Questo è il significato classico relativo alle grandi unità; tuttavia talvolta si usa ad esempio il termine brigata anche per indicare una sorta di grande reparto che raccoglie unità della stessa specialità, come per esempio una brigata di artiglieria o del genio militare. Altre volte si può utilizzare una tale denominazione per indicare una grande struttura territoriale che coordina quelle intermedie, come le divisioni territoriali dell'Arma dei Carabinieri.
In ogni caso le grandi unità sono sempre comandate da ufficiali generali che hanno sempre rango dirigenziale. Ovviamente anche gli incarichi logistici e amministrativi di elevatissimo livello sono affidati a ufficiali generali.
In alcune forze armate vi è un quinto gradino gerarchico riservato a promozioni onorifiche oppure a necessità tecniche derivanti da una eventuale mobilitazione generale. Esempi di tali gradi apicali sono il Field Marshal (maresciallo di campo) dell'esercito inglese, il General of the Army (generale dell'Esercito) dell'esercito USA, il maréchal de France (maresciallo di Francia) per l'esercito francese e, fino alla seconda guerra mondiale, il maresciallo d'Italia per il Regio Esercito.
Ufficiali superiori
Gli ufficiali superiori sono coloro a cui viene affidato il comando delle singole pedine operative che compongono una grande unità. Trattasi, ad esempio, di reggimenti, battaglioni inquadrati in una brigata nel caso delle forze di terra, o del comando delle singole unità navali all'interno di un gruppo navale, oppure del comando di una base aerea nella quale è collocata parte di una brigata aerea, o infine del comando di una sotto unità territoriale inquadrata in una divisione territoriale.
Sono affidati agli ufficiali superiori anche la direzione di unità logistiche o uffici amministrativi di un certo spessore. Spesso gli ufficiali superiori si trovano a coadiuvare gli ufficiali generali.
Gli ufficiali superiori, in quasi tutte le forze armate mondiali, sono inquadrati su tre livelli gerarchici, e, a seconda dei casi, hanno rango dirigenziale o semplicemente direttivo. Partono dal grado di maggiore fino al colonnello.
Ufficiali inferiori
Gli ufficiali inferiori sono coloro a cui viene affidato il comando delle unità di minore entità. Essi possono anche essere posti alla direzione di uffici amministrativi o unità logistiche di limitata importanza, ma per lo più sono chiamati a coadiuvare gli ufficiali superiori.
Gli ufficiali inferiori sono inquadrati in tre gradini gerarchici, tutti con ruolo direttivo. Partono dal grado di sottotenente fino al grado di capitano.
Sottufficiali
I sottufficiali sono una categoria intermedia, con compiti tecnico-specialistico-addestrativi e di coordinamento, essa ha comunque compiti diversificati a seconda delle nazioni e della struttura gerarchica.
Essi possono avere compiti esecutivi, tecnico-specialistici o direttivi, a seconda della nazione, possono essere chiamati a svolgere funzioni di demoltiplica della catena di comando e svolgere funzioni direttive vicarie: possono assumere l'incarico di sottufficiale di compagnia/battaglione/reggimento assumendo funzioni di raccordo tra il personale dei ruoli inferiori ed i comandanti ad ogni livello di comando.
Ad essi può essere affidato il comando di unità minori (in genere squadre e plotoni), o la direzione di sezioni logistiche o amministrative, oppure in marina il comando di piccole unità navali, e in aeronautica la responsabilità dell'efficienza complessiva di un velivolo.
Truppa
La truppa è la categoria di base del personale militare, di cui costituisce la maggioranza. Ai suoi appartenenti è raramente affidato un incarico di comando o di coordinazione, e il loro compito in genere consiste nell'esecuzione di ordini ricevuti.
Talvolta a coloro che nel ruolo truppa hanno una consistente esperienza e hanno dimostrato particolare affidabilità può essere affidato il comando della più piccola unità operativa ad esempio il comando di una squadra o di operazioni militari minori, come il pattugliamento.
In alcune nazioni questa categoria può essere a sua volta suddivisa per ruoli, sulla base della specializzazione tecnica o differenziando il personale in servizio permanente (veterani) da quello in ferma temporanea.
La comparazione militare internazionale
Benché vi siano similitudini di nomenclatura e d'impiego a livello internazionale, per quanto riguarda la categoria degli ufficiali, si hanno enormi difficoltà a equiparare realmente i compiti specifici, specialmente per le altre categorie sotto ordinate a quella dei ruoli direttivi.
La NATO, per le equivalenze dei gradi dei paesi membri, ha codificato e standardizzato le categorie e i gradi delle Forze Armate per compiti similari.
Il documento cardine è attualmente lo STANAG 2116 (edizione 7) "NATO codes for grades of military personnel" del gennaio 2021 (gli STANAG ovvero standardization agreement sono gli accordi sulle standardizzazioni, prodotti e ratificati dai rispettivi rappresentanti dei paesi membri).
Lo STANAG 2116 ripartisce tutti i gradi militari in due categorie: officers, ufficiali (abbreviati OF) e other ranks, altri gradi (abbreviati OR) che racchiudono le altre categorie di militari; gli ufficiali sono codificati in ordine crescente da OF-1 a OF-10, mentre gli altri gradi (other ranks) da OR-1 a OR-9.
Nello STANAG 2116, è prevista anche la categoria dei Warrant Officers, una categoria in uso solo nelle Forze Armate USA, che non ha paritetici nelle altre Forze Armate e che si colloca tra gli ufficiali e le categorie dei gradi inferiori (tra i codici OF e OR).
Lo STANAG della NATO, inoltre, considera i codici inclusi tra OR-5 e OR-9 come non-commissioned officers, ovvero quelli che l'Italia sono inclusi nella categoria sottufficiali.
Nel mondo
Italia
In Italia, nella formazione ed evoluzione è stata significativa l'influenza francese all'interno della nobiltà e dell'esercito sabaudo.[2]
Il capo di stato maggiore di ciascuna forza armata (che ha il grado di generale di corpo d'armata con incarichi speciali), ha preminenza gerarchica rispetto ai generali di corpo d'armata e riveste il grado di OF-9, si distingue da una stelletta bordata di rosso in più sulle controspalline.
A livello interforze, alle dipendenze dirette del capo di stato maggiore della difesa, l'attività operativa nazionale e internazionale è sotto il controllo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che svolge funzioni di "comandante operativo delle Forze armate" affidate dal capo di stato maggiore della difesa, che ne vigila l'operato.
Note
- ^ Grado1 in Vocabolario – Treccani, su treccani.it. URL consultato il 16 agosto 2013.
- ^ a b De Chigi 2011, p. 5.
Bibliografia
- Cristiano Maria De Chigi, I gradi dell'Esercito Italiano - Distintivi di incarico e funzionali, Stato maggiore dell'Esercito - Reparto affari generali, 2011, ISBN non esistente.
Voci correlate
Altri progetti
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