Tribunale della Rota Romana: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
(16 versioni intermedie di 10 utenti non mostrate)
Riga 6: Riga 6:
|eretto=[[1331]]
|eretto=[[1331]]
|titolo=Decano
|titolo=Decano
|rettore=[[vescovo]] [[Alejandro Arellano Cedillo]]
|rettore=[[arcivescovo]] [[Alejandro Arellano Cedillo]], [[Operai del Regno di Cristo|C.O.R.C.]]
|titolo2=Promotore di giustizia
|titolo2=Promotore di giustizia
|rettore2=mons. Tomasz Kubiczek
|rettore2=mons. Tomasz Kubiczek
Riga 15: Riga 15:
}}
}}


Il '''Tribunale della Rota Romana''' ({{latino|Tribunal Rotae Romanae}}, noto anche come '''Tribunale della Sacra Rota''') è uno dei tre [[Tribunali della Curia romana|organismi giudiziari della Curia romana]]. È il [[tribunale]] ordinario della [[Santa Sede]]. Ha sede a Roma, nel [[Palazzo della Cancelleria]], ma in antico ebbe sede anche nel [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]].
Il '''Tribunale della Rota Romana''' ({{latino|Tribunal Rotae Romanae}}, noto anche come '''Tribunale della Sacra Rota''') è uno dei tre [[Tribunali della Curia romana|organismi giudiziari della Curia romana]]. È il [[tribunale]] ordinario della [[Santa Sede]]. Ha sede a [[Roma]], nel [[Palazzo della Cancelleria]], ma in antico ebbe sede anche nel [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]].


== Storia ==
== Storia ==
Riga 32: Riga 32:
== Attività ==
== Attività ==
La Rota giudica per turni di tre uditori (o ''videntibus omnibus'') ed è essenzialmente un tribunale di appello: è competente per il [[foro esterno]] (in materia di cause contenziose e criminali, escluse quelle riservate al papa) e la sua giurisdizione, che concerne sia i cittadini della [[Città del Vaticano]] sia i fedeli di ogni parte del mondo, si esercita:
La Rota giudica per turni di tre uditori (o ''videntibus omnibus'') ed è essenzialmente un tribunale di appello: è competente per il [[foro esterno]] (in materia di cause contenziose e criminali, escluse quelle riservate al papa) e la sua giurisdizione, che concerne sia i cittadini della [[Città del Vaticano]] sia i fedeli di ogni parte del mondo, si esercita:
* in primo grado nelle cause civili, ove siano convenuti [[vescovo|vescovi]] diocesani, mense vescovili o altri enti immediatamente dipendenti dalla [[Santa Sede]], e in ogni altra causa che il pontefice abbia avocato a sé, sia ''motu proprio'' sia per istanza delle parti;
* in primo grado nelle cause civili, ove siano convenuti [[vescovo|vescovi]] diocesani, mense vescovili o altri enti immediatamente dipendenti dalla [[Santa Sede]], e in ogni altra causa che il pontefice abbia avocato a sé, sia ''[[motu proprio]]'' sia per istanza delle parti;
* in secondo grado nelle cause già decise da tribunali diocesani e devolute immediatamente al [[papa|pontefice]], saltando i tribunali [[metropolita]]ni;
* in secondo grado nelle cause già decise da [[Tribunale diocesano|tribunali diocesani]] e devolute immediatamente al [[papa|pontefice]], saltando i tribunali [[metropolita]]ni;
* in terzo grado nelle cause già decise in secondo grado dai tribunali metropolitani e diocesani, e non ancora passate in giudicato.
* in terzo grado nelle cause già decise in secondo grado dai tribunali metropolitani e diocesani, e non ancora passate in giudicato.


Riga 39: Riga 39:
[[File:GVasiCancelleriaengr.jpg|thumb|upright=1.4|Il [[Palazzo della Cancelleria]], sede della Sacra Rota, in un'[[incisione]] [[Ottocento|ottocentesca]] di [[Giuseppe Vasi]].]]
[[File:GVasiCancelleriaengr.jpg|thumb|upright=1.4|Il [[Palazzo della Cancelleria]], sede della Sacra Rota, in un'[[incisione]] [[Ottocento|ottocentesca]] di [[Giuseppe Vasi]].]]
Gli uditori attivi della Rota, con le rispettive date di nomina, sono i seguenti<ref>{{Cita web|url=https://www.iuscangreg.it/rota_galleria.php?anordnung=datum|titolo=Galleria fotografica della Rota Romana|accesso=24 maggio 2020}}</ref>:
Gli uditori attivi della Rota, con le rispettive date di nomina, sono i seguenti<ref>{{Cita web|url=https://www.iuscangreg.it/rota_galleria.php?anordnung=datum|titolo=Galleria fotografica della Rota Romana|accesso=24 maggio 2020}}</ref>:
* S.E. mons. [[Alejandro Arellano Cedillo]] (25 aprile [[2007]]) (decano della Rota dal 30 marzo [[2021]])
* S.E. mons. [[Alejandro Arellano Cedillo]], [[Operai del Regno di Cristo|C.O.R.C.]] (25 aprile [[2007]]) (decano della Rota dal 30 marzo [[2021]])
* mons. [[Maurice Monier]] (9 gennaio [[1995]])
* mons. [[Maurice Monier]] (9 gennaio [[1995]])
* mons. [[Giordano Caberletti]] (12 novembre [[1996]])
* mons. [[Giordano Caberletti]] (12 novembre [[1996]])
Riga 54: Riga 54:
* mons. [[Pietro Milite]] (9 gennaio [[2015]])
* mons. [[Pietro Milite]] (9 gennaio [[2015]])
* mons. [[José Fernando Mejía Yáñez]], [[Istituto di Santa Maria di Guadalupe per le missioni estere|M.G.]] (22 febbraio [[2016]])
* mons. [[José Fernando Mejía Yáñez]], [[Istituto di Santa Maria di Guadalupe per le missioni estere|M.G.]] (22 febbraio [[2016]])
* mons. [[Miroslav Konštanc Adam]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] (22 febbraio [[2016]])
* mons. [[Miroslav Konštanc Adam]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] (12 febbraio [[2016]])
* mons. Francesco Viscome (27 ottobre [[2016]])
* mons. [[Francesco Viscome]] (27 ottobre [[2016]])
* mons. [[Hans-Peter Fischer]] (20 luglio [[2017]])
* mons. [[Hans-Peter Fischer]] (20 luglio [[2017]])
* mons. [[Robert Gołębiowski]] (19 luglio [[2019]])
* mons. [[Robert Gołębiowski]] (19 luglio [[2019]])
Riga 64: Riga 64:
== Officiali della Rota ==
== Officiali della Rota ==
* mons. Tomasz Kubiczek (promotore di giustizia, dal 28 settembre [[2019]])
* mons. Tomasz Kubiczek (promotore di giustizia, dal 28 settembre [[2019]])
* avv. Maria Fratangelo (difensore del vincolo, dall'8 novembre [[2018]])
* avv. Maria Fratangelo ([[difensore del vincolo]], dall'8 novembre [[2018]])
* don Francesco Ibba (sostituto difensore del vincolo, dal 17 aprile [[2015]])
* don Francesco Ibba (sostituto difensore del vincolo, dal 17 aprile [[2015]])
* don Pierangelo Pietracatella (capo ufficio, dal 20 luglio [[2017]])
* don Pierangelo Pietracatella (capo ufficio, dal 20 luglio [[2017]])
Riga 83: Riga 83:
* Monsignore [[Paolo Capizucchi]] (17 luglio [[1528]] - 7 novembre [[1533]] nominato vescovo di [[Diocesi di Lamezia Terme|Nicastro]])
* Monsignore [[Paolo Capizucchi]] (17 luglio [[1528]] - 7 novembre [[1533]] nominato vescovo di [[Diocesi di Lamezia Terme|Nicastro]])
* ...
* ...
* Monsignore [[Giovanni Leclerc]] (26 novembre [[1534]] - 9 gennaio [[1535]] nominato vescovo di [[Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia|Macerata]])
* Monsignore [[Giovanni Leclerc]] (26 novembre [[1534]] - 9 gennaio [[1535]] nominato vescovo di [[Diocesi di Macerata|Macerata]])
* Monsignore [[Nicolás de Aragón]] (9 gennaio [[1535]] - 26 gennaio [[1537]] nominato vescovo di [[Diocesi di Alghero-Bosa|Bosa]])
* Monsignore [[Nicolás de Aragón]] (9 gennaio [[1535]] - 26 gennaio [[1537]] nominato vescovo di [[Diocesi di Alghero-Bosa|Bosa]])
* Monsignore [[Silvestro Dario]] (26 gennaio [[1537]] - [[1543]] deceduto)
* Monsignore [[Silvestro Dario]] (26 gennaio [[1537]] - [[1543]] deceduto)
Riga 126: Riga 126:
* Monsignore [[Francesco Serlupi-Crescenzi]] (28 luglio [[1817]] - 10 marzo [[1823]] creato cardinale)
* Monsignore [[Francesco Serlupi-Crescenzi]] (28 luglio [[1817]] - 10 marzo [[1823]] creato cardinale)
* Monsignore [[Joachim-Jean-Xavier d'Isoard]] (10 marzo [[1823]] - 25 giugno [[1827]] creato cardinale)
* Monsignore [[Joachim-Jean-Xavier d'Isoard]] (10 marzo [[1823]] - 25 giugno [[1827]] creato cardinale)
* Monsignore [[Alessandro Spada]] (giugno [[1827]] - 6 aprile [[1835]] pubblicato cardinale)
* Monsignore [[Alessandro Spada (cardinale)|Alessandro Spada]] (giugno [[1827]] - 6 aprile [[1835]] pubblicato cardinale)
* Monsignore [[Cosimo Corsi]] ([[1835]] - 24 gennaio [[1842]] creato cardinale)
* Monsignore [[Cosimo Corsi]] ([[1835]] - 24 gennaio [[1842]] creato cardinale)
* Monsignore [[Giuseppe Bofondi]] (24 gennaio [[1842]] - [[1846]] dimesso)
* Monsignore [[Giuseppe Bofondi]] (24 gennaio [[1842]] - [[1846]] dimesso)
Riga 154: Riga 154:
* Monsignore [[Pio Vito Pinto]] (22 settembre [[2012]] - 30 marzo [[2021]] ritirato)
* Monsignore [[Pio Vito Pinto]] (22 settembre [[2012]] - 30 marzo [[2021]] ritirato)
** Monsignore [[Maurice Monier]] (12 dicembre [[2016]] - [[2019]]<ref>A partire dall'Annuario pontificio 2019, p. 1201, non è più indicato come pro-decano.</ref>) (pro-decano)
** Monsignore [[Maurice Monier]] (12 dicembre [[2016]] - [[2019]]<ref>A partire dall'Annuario pontificio 2019, p. 1201, non è più indicato come pro-decano.</ref>) (pro-decano)
* Monsignore [[Alejandro Arellano Cedillo]], dal 30 marzo [[2021]]
* Arcivescovo [[Alejandro Arellano Cedillo]], [[Operai del Regno di Cristo|C.O.R.C.]], dal 30 marzo [[2021]]


== Cause di nullità matrimoniale ==
== Cause di nullità matrimoniale ==
{{vedi anche|Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio}}
{{vedi anche|Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio}}


Il Tribunale apostolico della Romana Rota si occupa soprattutto delle cause di [[Nullità (diritto)|nullità]] matrimoniale, che costituiscono la grande maggioranza delle cause discusse presso la Rota. Esse riguardano i matrimoni contratti con rito cattolico, fra due cattolici oppure fra un coniuge cattolico e uno ateo o di altra confessione. Il ricorso al tribunale della Rota per le cause di nullità matrimoniale è facoltativo in primo grado e in secondo grado (i fedeli possono infatti decidere di rivolgersi ai tribunali ecclesiastici del loro territorio); diventa obbligatorio solo dal terzo grado di giudizio in poi.
Il Tribunale apostolico della Romana Rota si occupa soprattutto delle cause di [[Nullità (diritto)|nullità]] matrimoniale, che costituiscono la grande maggioranza delle cause discusse presso la Rota. Esse riguardano i matrimoni contratti con rito [[Chiesa cattolica|cattolico]], fra due cattolici oppure fra un coniuge cattolico e uno ateo o di altra confessione. Il ricorso al tribunale della Rota per le cause di nullità matrimoniale è facoltativo in primo grado e in secondo grado (i fedeli possono infatti decidere di rivolgersi ai tribunali ecclesiastici del loro territorio); diventa obbligatorio solo dal terzo grado di giudizio in poi.


Comunemente si parla di "annullamento della Rota", o addirittura di "divorzio cattolico", ma tecnicamente si tratta di un "riconoscimento di nullità". Infatti secondo la dottrina cattolica il [[sacramento del matrimonio]] è uno e inscindibile e pertanto il [[diritto canonico]] nega possano sussistere cause a questo riguardo di annullamento o risoluzione.
Comunemente si parla di "annullamento della Rota", o addirittura di "divorzio cattolico", ma tecnicamente si tratta di un "riconoscimento di nullità". Infatti secondo la dottrina cattolica il [[sacramento del matrimonio]] è uno e inscindibile e pertanto il [[diritto canonico]] nega possano sussistere cause a questo riguardo di annullamento o risoluzione.


=== Ricezione nell'ordinamento italiano delle sentenze della Rota Romana ===
=== Ricezione nell'ordinamento italiano delle sentenze della Rota Romana ===
In Italia la dichiarazione di nullità del matrimonio religioso non comporta l'immediato annullamento del matrimonio civile, perché lo Stato italiano deve accogliere la sentenza ecclesiastica attraverso una procedura detta [[delibazione]] disciplinata dal codice di procedura civile dall'art. 796 e seguenti. Tali articoli risultano oggi abrogati ma, in realtà, trovano ugualmente applicazione proprio in relazione alle sentenze provenienti dai Tribunali ecclesiastici in virtù della prevalenza degli accordi internazionali (i Patti Lateranensi e gli Accordi del 1984 di Villa Madama hanno tale natura e sono stati ratificati con legge) rispetto alle disposizioni della legge n. 218/95, così come stabilito dall'art. 2 della legge stessa. Questo nonostante la procedura di delibazione sia più sfavorevole rispetto alle disposizioni della legge n. 218/95 sugli effetti delle sentenze straniere in Italia. La suddetta istanza di delibazione dev'essere inoltrata presso la Corte d'appello competente per territorio, che va individuata in quella nel cui distretto si trova il Comune dove fu trascritto il matrimonio stesso, e dev'essere necessariamente sottoscritta da un avvocato. Ai fini della valida ammissione dell'istanza, i requisiti prescritti si basano sull'esistenza dei seguenti presupposti: la presenza delle due conformi decisioni giudiziali emanate in ambito ecclesiastico, dichiarative della nullità del matrimonio e il decreto di esecutività rilasciato dal Supremo tribunale della Segnatura Apostolica attraverso il quale, secondo il diritto canonico, si attesta l'esecutività della sentenza ecclesiastica di nullità.<ref>https://www.treccani.it/enciclopedia/nullita-del-matrimonio-e-prolungata-convivenza_%28Il-Libro-dell%27anno-del-Diritto%29/</ref>
In Italia la dichiarazione di nullità del matrimonio religioso non comporta l'immediato annullamento del matrimonio civile, perché lo Stato italiano deve accogliere la sentenza ecclesiastica attraverso una procedura detta [[delibazione]] disciplinata dal codice di procedura civile dall'art. 796 e seguenti. Tali articoli risultano oggi abrogati ma, in realtà, trovano ugualmente applicazione proprio in relazione alle sentenze provenienti dai Tribunali ecclesiastici in virtù della prevalenza degli accordi internazionali (i [[Patti Lateranensi]] e gli Accordi del 1984 di Villa Madama hanno tale natura e sono stati ratificati con legge) rispetto alle disposizioni della legge n. 218/95, così come stabilito dall'art. 2 della legge stessa. Questo nonostante la procedura di delibazione sia più sfavorevole rispetto alle disposizioni della legge n. 218/95 sugli effetti delle sentenze straniere in Italia. La suddetta istanza di delibazione dev'essere inoltrata presso la Corte d'appello competente per territorio, che va individuata in quella nel cui distretto si trova il Comune dove fu trascritto il matrimonio stesso, e dev'essere necessariamente sottoscritta da un avvocato. Ai fini della valida ammissione dell'istanza, i requisiti prescritti si basano sull'esistenza dei seguenti presupposti: la presenza delle due conformi decisioni giudiziali emanate in ambito ecclesiastico, dichiarative della nullità del matrimonio e il decreto di esecutività rilasciato dal Supremo tribunale della Segnatura Apostolica attraverso il quale, secondo il diritto canonico, si attesta l'esecutività della sentenza ecclesiastica di nullità.<ref>https://www.treccani.it/enciclopedia/nullita-del-matrimonio-e-prolungata-convivenza_%28Il-Libro-dell%27anno-del-Diritto%29/</ref>


La delibazione (o riconoscimento) in taluni casi particolari può essere negata. Ad esempio per quelle cause di nullità valide per il diritto canonico ma che non sono riconosciute dall'ordinamento italiano; sono fra questi casi le dispense pontificie per matrimonio [[Dispensa da matrimonio rato e non consumato|"rato e non consumato"]],<ref>Valido ma non perfezionato da attività sessuale finalizzata alla riproduzione.</ref> poiché la consumazione non rileva ai fini del diritto italiano o almeno non rileva in termini generici ma va verificata nei suoi contesti attraverso specifico rito di magistratura italiana, al punto da impedire la ricezione automatica di una dispensa. Il matrimonio non consumato è, infatti, per l'ordinamento italiano motivo per cui chiedere lo scioglimento del matrimonio/cessazione degli effetti civili del matrimonio ai sensi della legge sul divorzio del 1970.
La delibazione (o riconoscimento) in taluni casi particolari può essere negata. Ad esempio per quelle cause di nullità valide per il diritto canonico ma che non sono riconosciute dall'ordinamento italiano; sono fra questi casi le dispense pontificie per matrimonio [[Dispensa da matrimonio rato e non consumato|"rato e non consumato"]],<ref>Valido ma non perfezionato da attività sessuale finalizzata alla riproduzione.</ref> poiché la consumazione non rileva ai fini del diritto italiano o almeno non rileva in termini generici ma va verificata nei suoi contesti attraverso specifico rito di magistratura italiana, al punto da impedire la ricezione automatica di una dispensa. Il matrimonio non consumato è, infatti, per l'ordinamento italiano motivo per cui chiedere lo scioglimento del matrimonio/cessazione degli effetti civili del matrimonio ai sensi della legge sul divorzio del 1970.

Versione delle 16:32, 24 mar 2024

Tribunale della Rota Romana
Tribunal Rotae Romanae
Funge ordinariamente da istanza superiore nel grado di appello presso la Sede Apostolica per tutelare i diritti nella Chiesa; provvede all’unità della giurisprudenza e, attraverso le proprie Sentenze, è di aiuto ai Tribunali di grado inferiore (Praedicate evangelium, 200)
Eretto1331
Decanoarcivescovo Alejandro Arellano Cedillo, C.O.R.C.
Promotore di giustiziamons. Tomasz Kubiczek
Emeritimons. Pio Vito Pinto (decano emerito)
SedePalazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria, 1 - Roma
Sito ufficialewww.rotaromana.va
dati catholic-hierarchy.org
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

Il Tribunale della Rota Romana (in latino Tribunal Rotae Romanae, noto anche come Tribunale della Sacra Rota) è uno dei tre organismi giudiziari della Curia romana. È il tribunale ordinario della Santa Sede. Ha sede a Roma, nel Palazzo della Cancelleria, ma in antico ebbe sede anche nel Palazzo Farnese.

Storia

La storia della Sacra Rota prende le mosse dall'emanazione della bolla Ratio iuris emanata da Giovanni XXII il 16 dicembre 1331.[1]

Fonti vaticane reputano possibile che il suo nome derivi da un recinto di forma circolare intorno al quale in origine si disponevano gli "uditori" per valutare le istanze ed emettere le sentenze. Il primo uso registrato del termine "rota" si trova nelle Decisiones Rotae di Thomas Fastolf, relative a 36 casi giudicati ad Avignone tra il dicembre del 1336 e il febbraio del 1337[2].

Il numero dei cappellani uditori fu fissato ad un massimo di 12 da papa Sisto IV nel 1472, mentre la competenza del tribunale fu precisata nel 1747 da papa Benedetto XIV con la costituzione Iustitiae et pacis[3].

I giudici (uditori) di questo tribunale sono nominati dal Papa e costituiscono un collegio presieduto da un "decano", anch'egli nominato dal pontefice, il quale lo sceglie tra gli stessi giudici. Anticamente invece il decano era semplicemente l'uditore più anziano. Fino al 1870 poi erano alcuni stati e alcune città a proporre al pontefice la nomina degli uditori fra i doctores iuris celebres di specchiata moralità.[4]

Nel 1834, sotto papa Gregorio XVI, il tribunale funzionò come corte d'appello per lo Stato Pontificio, mentre furono sempre più spesso assegnate alle congregazioni le cause di foro ecclesiastico.

Dopo la presa di Porta Pia e l'occupazione di Roma del 1870, la Rota interruppe la sua attività. Il 29 giugno 1908 papa Pio X organizzò un nuovo tribunale recuperando l'antica denominazione di Rota.[5]

Attività

La Rota giudica per turni di tre uditori (o videntibus omnibus) ed è essenzialmente un tribunale di appello: è competente per il foro esterno (in materia di cause contenziose e criminali, escluse quelle riservate al papa) e la sua giurisdizione, che concerne sia i cittadini della Città del Vaticano sia i fedeli di ogni parte del mondo, si esercita:

  • in primo grado nelle cause civili, ove siano convenuti vescovi diocesani, mense vescovili o altri enti immediatamente dipendenti dalla Santa Sede, e in ogni altra causa che il pontefice abbia avocato a sé, sia motu proprio sia per istanza delle parti;
  • in secondo grado nelle cause già decise da tribunali diocesani e devolute immediatamente al pontefice, saltando i tribunali metropolitani;
  • in terzo grado nelle cause già decise in secondo grado dai tribunali metropolitani e diocesani, e non ancora passate in giudicato.

Uditori della Rota

Il Palazzo della Cancelleria, sede della Sacra Rota, in un'incisione ottocentesca di Giuseppe Vasi.

Gli uditori attivi della Rota, con le rispettive date di nomina, sono i seguenti[6]:

Officiali della Rota

  • mons. Tomasz Kubiczek (promotore di giustizia, dal 28 settembre 2019)
  • avv. Maria Fratangelo (difensore del vincolo, dall'8 novembre 2018)
  • don Francesco Ibba (sostituto difensore del vincolo, dal 17 aprile 2015)
  • don Pierangelo Pietracatella (capo ufficio, dal 20 luglio 2017)

Cronotassi dei decani

Cause di nullità matrimoniale

Il Tribunale apostolico della Romana Rota si occupa soprattutto delle cause di nullità matrimoniale, che costituiscono la grande maggioranza delle cause discusse presso la Rota. Esse riguardano i matrimoni contratti con rito cattolico, fra due cattolici oppure fra un coniuge cattolico e uno ateo o di altra confessione. Il ricorso al tribunale della Rota per le cause di nullità matrimoniale è facoltativo in primo grado e in secondo grado (i fedeli possono infatti decidere di rivolgersi ai tribunali ecclesiastici del loro territorio); diventa obbligatorio solo dal terzo grado di giudizio in poi.

Comunemente si parla di "annullamento della Rota", o addirittura di "divorzio cattolico", ma tecnicamente si tratta di un "riconoscimento di nullità". Infatti secondo la dottrina cattolica il sacramento del matrimonio è uno e inscindibile e pertanto il diritto canonico nega possano sussistere cause a questo riguardo di annullamento o risoluzione.

Ricezione nell'ordinamento italiano delle sentenze della Rota Romana

In Italia la dichiarazione di nullità del matrimonio religioso non comporta l'immediato annullamento del matrimonio civile, perché lo Stato italiano deve accogliere la sentenza ecclesiastica attraverso una procedura detta delibazione disciplinata dal codice di procedura civile dall'art. 796 e seguenti. Tali articoli risultano oggi abrogati ma, in realtà, trovano ugualmente applicazione proprio in relazione alle sentenze provenienti dai Tribunali ecclesiastici in virtù della prevalenza degli accordi internazionali (i Patti Lateranensi e gli Accordi del 1984 di Villa Madama hanno tale natura e sono stati ratificati con legge) rispetto alle disposizioni della legge n. 218/95, così come stabilito dall'art. 2 della legge stessa. Questo nonostante la procedura di delibazione sia più sfavorevole rispetto alle disposizioni della legge n. 218/95 sugli effetti delle sentenze straniere in Italia. La suddetta istanza di delibazione dev'essere inoltrata presso la Corte d'appello competente per territorio, che va individuata in quella nel cui distretto si trova il Comune dove fu trascritto il matrimonio stesso, e dev'essere necessariamente sottoscritta da un avvocato. Ai fini della valida ammissione dell'istanza, i requisiti prescritti si basano sull'esistenza dei seguenti presupposti: la presenza delle due conformi decisioni giudiziali emanate in ambito ecclesiastico, dichiarative della nullità del matrimonio e il decreto di esecutività rilasciato dal Supremo tribunale della Segnatura Apostolica attraverso il quale, secondo il diritto canonico, si attesta l'esecutività della sentenza ecclesiastica di nullità.[8]

La delibazione (o riconoscimento) in taluni casi particolari può essere negata. Ad esempio per quelle cause di nullità valide per il diritto canonico ma che non sono riconosciute dall'ordinamento italiano; sono fra questi casi le dispense pontificie per matrimonio "rato e non consumato",[9] poiché la consumazione non rileva ai fini del diritto italiano o almeno non rileva in termini generici ma va verificata nei suoi contesti attraverso specifico rito di magistratura italiana, al punto da impedire la ricezione automatica di una dispensa. Il matrimonio non consumato è, infatti, per l'ordinamento italiano motivo per cui chiedere lo scioglimento del matrimonio/cessazione degli effetti civili del matrimonio ai sensi della legge sul divorzio del 1970.

Come acclarato dalla Corte di cassazione italiana,[10] infatti, già altra corte[11] aveva chiarito che restano inapplicabili le disposizioni della nuova normativa, nella parte in cui esse consentirebbero l'efficacia immediata e diretta della decisione straniera, senza adottare lo speciale procedimento giurisdizionale previsto per le sentenze di nullità di matrimonio pronunciate dai tribunali ecclesiastici (art. 8, comma 2, l. 25 marzo 1985, n.121).[12]

Inoltre la dichiarazione di nullità del matrimonio concordatario produce gli effetti del cosiddetto matrimonio putativo di cui all'art. 128 c.c.

Note

  1. ^ Ennio Cortese, Le grandi linee della storia giuridica medievale. Parte seconda – L'età del diritto comune. I: Scuole e scienza. Capitolo VI. Da Gregorio IX in Poi: I libri di decretali e la decretalistica, 8. Pagina 358; Il Cigno GG Edizioni, 2007. ISBN 88-7831-103-0
  2. ^ John Hamilton Baker, Monuments of endlesse labours: English canonists and their work, 1998, p. 22.
  3. ^ Profilo del Tribunale (dal sito della Santa Sede), su vatican.va.
  4. ^ La Spagna ne indicò 2, mentre il Sacro Romano Impero, la Francia, Bologna, Milano, Perugia, Venezia (sostituita dopo il 1815 da Ravenna), Firenze e Ferrara, poterono indicarne uno ciascuno. Gli altri 3 uditori erano romani
  5. ^ Con la Lex propria Sacrae Romanae Rotae et Signaturae Apostolicae (con cui si metteva mano anche alla Segnatura Apostolica); la lex fu perfezionata nel 1910 dalle Regulae servandae apud Sacrae Romanae Rotae Tribunal e il 1º settembre 1934 dalle Normae Sacrae Romanae Rotae Tribunalis
  6. ^ Galleria fotografica della Rota Romana, su iuscangreg.it. URL consultato il 24 maggio 2020.
  7. ^ A partire dall'Annuario pontificio 2019, p. 1201, non è più indicato come pro-decano.
  8. ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/nullita-del-matrimonio-e-prolungata-convivenza_%28Il-Libro-dell%27anno-del-Diritto%29/
  9. ^ Valido ma non perfezionato da attività sessuale finalizzata alla riproduzione.
  10. ^ Cassazione - Sezione prima civile - Sent. n. 7276/99 - Presidente: V. Carbone-Relatore: V. Proto
  11. ^ App. Napoli, 15 aprile 1997
  12. ^ Fonte Archiviato il 9 dicembre 2007 in Internet Archive.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN140091960 · ISNI (EN0000 0001 2291 6253 · SBN UANV120263 · LCCN (ENn80004088 · GND (DE1003483-3 · BNF (FRcb12081888s (data)