Lucio Cincio Alimento: differenze tra le versioni
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|Attività = storico |
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|Nazionalità = romano |
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}} Sua unica opera furono gli ''[[Annales (Alimento)|Annales]]'' in [[lingua greca]]. |
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==Biografia== |
==Biografia== |
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Lucio Cincio Alimento, di origine [[plebei|plebea]], divenne [[senatore]] e poi [[pretore (storia romana)|pretore]] nel [[210 a.C.]]<ref name="LivioXXVI23,1">{{cita|Livio|XXVI, 23.1}}.</ref>, venendo inviato in [[Sicilia (provincia romana)|Sicilia]] e posto al comando delle due [[legione romana|legioni]] [[battaglia di Canne|"cannensi"]]<ref>{{cita|Livio|XXVI, 28.11}}.</ref>. Egli sottostava al comando del [[console romano|console]] di quell'anno, [[Marco Valerio Levino]], che, una volta tornato a Roma per indire le elezioni del nuovo anno, affidò il governo della provincia ed il comando dell'esercito al Cincio Alimento, mentre inviò il comandante della flotta, [[Marco Valerio Messalla (console 188 a.C.)|Marco Valerio Messalla]], con una parte delle navi in Africa a spiare i preparativi dei Cartaginesi ed a predare quelle terre<ref>{{cita|Livio|XXVII, 5.1-2}}.</ref>. |
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[[Marco Valerio Levino]] e Lucio Cincio ottennero la proroga del comando in Sicilia dell'esercito di Canne, con l'ordine di completarlo con i soldati sopravvissuti dalle legioni di [[Gneo Fulvio Centumalo Massimo|Gneo Fulvio]]<ref name="LivioXXVII7,12">{{cita|Livio|XXVII, 7.12}}.</ref>. Fu, inoltre, disposto dal Senato di Roma che venissero inviate trenta [[quinquereme|quinquererni]] a [[assedio di Taranto (209 a.C.)|Taranto]] dalla Sicilia al console [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Fabio Massimo]]<ref name="LivioXXVII7,15">{{cita|Livio|XXVII, 7.15}}.</ref>. Con l'altra parte della flotta, Valerio Levino poteva o condurre una campagna in Africa per depredare quei territori, oppure inviarvi, a sua discrezione, uno dei suoi luogotenenti tra il propretore Lucio Cincio o [[Marco Valerio Messalla (console 188 a.C.)|Marco Valerio Messalla]]<ref name="LivioXXVII7,16">{{cita|Livio|XXVII, 7.16}}.</ref>. |
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⚫ | Nel [[208 a.C.]] assediò senza successo [[Locri]]. Una dopo l'altra le città dell'Italia meridionale conquistate dai [[Cartagine]]si o ribellatesi a Roma erano state riprese dai Romani. Dopo aver riconquistato [[Taranto]] i Romani rivolsero il loro sguardo su Locri, l'ultima grande città dell'antica [[Magna Grecia]] ancora nelle mani di [[Annibale]]. |
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⚫ | L'impresa, però, si dimostrò subito ardua per i Romani tant'è che le truppe terrestri inviate a supporto di una spedizione navale guidata da Cincio Alimento vennero annientate presso Petelia {{citazione necessaria|soffrendo la perdita di quasi tremilacinquecento uomini (duemila morti e quasi millecinquecento prigionieri).}} Poco tempo dopo persino i due [[console (storia romana)|consoli romani]], [[Marco Claudio Marcello]] e [[Tito Quinzio Crispino]], trovarono la morte durante una ricognizione nei pressi degli accampamenti cartaginesi. |
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⚫ | L'impresa, però, si dimostrò subito ardua per i Romani, tant'è che le truppe terrestri inviate a supporto di una spedizione navale guidata da Cincio Alimento vennero annientate presso Petelia {{citazione necessaria|soffrendo la perdita di quasi tremilacinquecento uomini (duemila morti e quasi millecinquecento prigionieri).}} Poco tempo dopo persino i due [[console (storia romana)|consoli romani]], [[Marco Claudio Marcello]] e [[Tito Quinzio Crispino]], trovarono la morte durante una ricognizione nei pressi degli accampamenti cartaginesi. |
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⚫ | Nel frattempo, comunque, la spedizione navale di Cincio Alimento raggiunse Locri assediandola. Subito Annibale radunò le sue truppe e si mise in marcia verso Locri. All'interno della città assediata si trovava il presidio cartaginese comandato da [[Magone]], il quale, vedendo giungere il suo comandante per dargli man forte, decise di lanciare un furioso attacco contro le truppe assedianti romane, le quali, stupite dalla reazione di Magone ed intimorite dal sopraggiungere di Annibale, si diedero alla fuga a bordo delle navi con le quali erano giunte. Lo stesso Cincio Alimento fu preso prigioniero, ed ebbe l'occasione di conoscere personalmente Annibale. |
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⚫ | Nel frattempo, comunque, la spedizione navale di Cincio Alimento raggiunse Locri assediandola. Subito Annibale radunò le sue truppe e si mise in marcia verso Locri. All'interno della città assediata si trovava il presidio cartaginese comandato da [[Magone il Sannita]], il quale, vedendo giungere il suo comandante per dargli man forte, decise di lanciare un furioso attacco contro le truppe assedianti romane, le quali, stupite dalla reazione di Magone ed intimorite dal sopraggiungere di Annibale, si diedero alla fuga a bordo delle navi con le quali erano giunte. Lo stesso Cincio Alimento fu preso prigioniero, ed ebbe l'occasione di conoscere personalmente Annibale<ref>Livio, XXI 38, 3.</ref>. |
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==''Annales''== |
==''Annales''== |
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{{vedi anche|Annales (Alimento)}} |
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Tornato a [[Roma]] dopo la prigionia nelle mani dei Cartaginesi, Cincio Alimento scrisse ''[[Annales (Cincio Alimento)|Annales]]'' in [[lingua greca]]<ref>I frammenti in ''[[FGrHist]]'' 810.</ref>, di cui rimangono circa 10 brevi frammenti. |
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Tornato a [[Roma]] dopo la prigionia nelle mani dei Cartaginesi, Cincio Alimento scrisse, con l'intento di celebrare la grandezza di Roma,<ref name="Pontiggia_155">Pontiggia; Grandi, p. 155.</ref> degli ''[[Annales (Alimento)|Annales]]'' in [[lingua greca]], di cui rimangono pochissimi frammenti.<ref name="Pontiggia_155" /> Nella sua opera narrava la storia di Roma a partire dalle leggendarie origini per giungere sino al periodo della [[seconda guerra punica]], mostrando un notevole interesse per le tradizioni e i riti legati alla sfera religiosa. Gli antichi riconobbero agli ''Annales'' di Alimento una certa onestà, ma l'opera fu tenuta in scarsa considerazione rispetto a quella del contemporaneo [[Quinto Fabio Pittore]], nonostante Polibio ritensse la sua opera imparziale, a differenza di quella di Pittore che dava troppa importanza alle famiglie patrizie. |
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Nell'opera narra delle leggendarie origini (da lui fissate alla XII Olimpiade, ossia tra [[732 a.C.|732]] e [[729 a.C.]]<ref>[[Gaio Giulio Solino|Solino]], I 27.</ref>) della storia di Roma, giungendo sino al periodo della [[seconda guerra punica]]. Dai frammenti traspare che Cincio mostrava un notevole interesse per le tradizioni e i riti legati alla sfera religiosa <ref>F 8 J., sull'origine dei cosiddetti dèi ''Novensiles'', è un esempio, come il F 7 su [[Fauno]].</ref>. |
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Nonostante la ricchezza di contenuto, gli antichi tennero in scarsa considerazione gli ''Annales'' a favore dell'opera del contemporaneo [[Quinto Fabio Pittore]]ː a differenza di quest'ultimo Cincio Alimento, per le sue origini plebee, mostra una minore tendenza filoaristocratica, individualista e nazionalista, ponendosi comunque fini propagandistici. |
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==Note== |
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<references/> |
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==Bibliografia== |
==Bibliografia== |
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* {{cita libro|autore=Elio Marinoni|titolo=''La storiografia e Catone''|opera=Studia Humanitas. La cultura romana arcaica|volume=vol.1|editore=Carlo Signorelli Editore|cid=Marinoni 2002|isbn=978-88-434-0905-1}} |
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*{{cita libro|autore=Giancarlo Pontiggia|nome=Giancarlo|cognome=Pontiggia| coautori=Maria Cristina Grandi|titolo=Letteratura latina. Storia e testi|editore=Principato|città=Milano| anno=1996|mese=marzo|id=ISBN 9788841621882}} |
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* {{cita libro|autore=[[Luciano Perelli]]|titolo=Storia della letteratura latina|anno=1969|editore=Paravia|isbn=88-395-0255-6|cid=Perelli 1969}} |
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== Collegamenti esterni == |
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[[hu:Cincius Alimentus]] |
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Versione attuale delle 10:26, 14 feb 2024
Lucio Cincio Alimento | |
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Pretore della Repubblica romana | |
Nome originale | Lucius Cincius Alimentus |
Gens | Cincia |
Pretura | nel 210 a.C.[1] |
Propretura | 209 a.C. in Sicilia[2] |
Lucio Cincio Alimento (in latino Lucius Cincius Alimentus; 249 a.C.) è stato uno storico e politico romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Lucio Cincio Alimento, di origine plebea, divenne senatore e poi pretore nel 210 a.C.[1], venendo inviato in Sicilia e posto al comando delle due legioni "cannensi"[3]. Egli sottostava al comando del console di quell'anno, Marco Valerio Levino, che, una volta tornato a Roma per indire le elezioni del nuovo anno, affidò il governo della provincia ed il comando dell'esercito al Cincio Alimento, mentre inviò il comandante della flotta, Marco Valerio Messalla, con una parte delle navi in Africa a spiare i preparativi dei Cartaginesi ed a predare quelle terre[4].
Marco Valerio Levino e Lucio Cincio ottennero la proroga del comando in Sicilia dell'esercito di Canne, con l'ordine di completarlo con i soldati sopravvissuti dalle legioni di Gneo Fulvio[2]. Fu, inoltre, disposto dal Senato di Roma che venissero inviate trenta quinquererni a Taranto dalla Sicilia al console Fabio Massimo[5]. Con l'altra parte della flotta, Valerio Levino poteva o condurre una campagna in Africa per depredare quei territori, oppure inviarvi, a sua discrezione, uno dei suoi luogotenenti tra il propretore Lucio Cincio o Marco Valerio Messalla[6].
Nel 208 a.C. assediò senza successo Locri. Una dopo l'altra le città dell'Italia meridionale conquistate dai Cartaginesi o ribellatesi a Roma erano state riprese dai Romani. Dopo aver riconquistato Taranto i Romani rivolsero il loro sguardo su Locri, l'ultima grande città dell'antica Magna Grecia ancora nelle mani di Annibale.
L'impresa, però, si dimostrò subito ardua per i Romani, tant'è che le truppe terrestri inviate a supporto di una spedizione navale guidata da Cincio Alimento vennero annientate presso Petelia soffrendo la perdita di quasi tremilacinquecento uomini (duemila morti e quasi millecinquecento prigionieri).[senza fonte] Poco tempo dopo persino i due consoli romani, Marco Claudio Marcello e Tito Quinzio Crispino, trovarono la morte durante una ricognizione nei pressi degli accampamenti cartaginesi.
Nel frattempo, comunque, la spedizione navale di Cincio Alimento raggiunse Locri assediandola. Subito Annibale radunò le sue truppe e si mise in marcia verso Locri. All'interno della città assediata si trovava il presidio cartaginese comandato da Magone il Sannita, il quale, vedendo giungere il suo comandante per dargli man forte, decise di lanciare un furioso attacco contro le truppe assedianti romane, le quali, stupite dalla reazione di Magone ed intimorite dal sopraggiungere di Annibale, si diedero alla fuga a bordo delle navi con le quali erano giunte. Lo stesso Cincio Alimento fu preso prigioniero, ed ebbe l'occasione di conoscere personalmente Annibale[7].
Annales
[modifica | modifica wikitesto]Tornato a Roma dopo la prigionia nelle mani dei Cartaginesi, Cincio Alimento scrisse Annales in lingua greca[8], di cui rimangono circa 10 brevi frammenti.
Nell'opera narra delle leggendarie origini (da lui fissate alla XII Olimpiade, ossia tra 732 e 729 a.C.[9]) della storia di Roma, giungendo sino al periodo della seconda guerra punica. Dai frammenti traspare che Cincio mostrava un notevole interesse per le tradizioni e i riti legati alla sfera religiosa [10].
Nonostante la ricchezza di contenuto, gli antichi tennero in scarsa considerazione gli Annales a favore dell'opera del contemporaneo Quinto Fabio Pittoreː a differenza di quest'ultimo Cincio Alimento, per le sue origini plebee, mostra una minore tendenza filoaristocratica, individualista e nazionalista, ponendosi comunque fini propagandistici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elio Marinoni, La storiografia e Catone, in Studia Humanitas. La cultura romana arcaica, vol.1, Carlo Signorelli Editore, ISBN 978-88-434-0905-1.
- Luciano Perelli, Storia della letteratura latina, Paravia, 1969, ISBN 88-395-0255-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Lucio Cincio Alimento
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cìncio Aliménto, Lucio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Cincio Alimento, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- (LA) Opere di Lucio Cincio Alimento, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 302131429 · ISNI (EN) 0000 0004 0892 2640 · CERL cnp00979341 · LCCN (EN) nr95027541 · GND (DE) 102384916 |
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