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Porto Nacional: differenze tra le versioni

Coordinate: 10°42′26″S 48°24′48″W
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{{Divisione amministrativa
{{Città
|nomeCitta = Porto Nacional
|Nome = Porto Nacional
|Nome ufficiale =
|nomeOriginale=
|Panorama =
|linkBandiera =
|linkStemma =
|Didascalia =
|Stato = BRA
|linkMappa =Tocantins_Municip_PortoNacional.svg
|Grado amministrativo = 4
|pxMappa =
|Divisione amm grado 1 = Tocantins
|stato = BRA
|suddivisioneAmministrativa1= [[Tocantins]]
|Divisione amm grado 2 = Oriental do Tocantins
|Divisione amm grado 3 = Porto Nacional
|suddivisioneAmministrativa2= [[Oriental do Tocantins]]
|Amministratore locale = Otoniel Andrade Costa
|suddivisioneAmministrativa3= [[Microregione di Porto Nacional|Porto Nacional]]
|Partito =
|suddivisioneAmministrativa4=
|Data elezione =
|suddivisioneAmministrativa5=
|Data istituzione =
|latitudine_d =
|Data soppressione =
|longitudine_d =
|Latitudine decimale =
|latitudineGradi = 10
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|latitudinePrimi =42
|Latitudine gradi = 10
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|Latitudine minuti = 42
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|Latitudine secondi = 26
|longitudinePrimi =25
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|Latitudine NS = S
|Longitudine gradi = 48
|altitudine = 212
|Longitudine minuti = 24
|superficie = 4.464,11
|Longitudine secondi = 48
|abitanti = 43.682
|Longitudine EW = W
|anno = 2006
|Superficie = 4449.918
|densità = 10,56
|Note superficie =
|cap =
|prefisso =
|Abitanti = 49146
|Note abitanti = {{cita web|url=http://cod.ibge.gov.br/232XL|lingua={{lingue|pt}}|titolo=Scheda del comune dall'IBGE - Censimento 2010|accesso=15 ottobre 2015}}
|targa =
|Aggiornamento abitanti = 2010
|nomeAbitanti = portuense
|Sottodivisioni =
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|Divisioni confinanti =
|sindaco = Paulo Alves Mourão
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|notemappa =
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|Codice postale =
|Prefisso =
|Fuso orario = -3
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|Targa =
|Nome abitanti = portuense
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa = Tocantins_Municip_PortoNacional.svg
|Didascalia mappa =
}}
}}
'''Porto Nacional''' è un comune brasiliano dello stato del [[Tocantins]]. È situata ad una latitudine 10º42'29’’ sud ed una di longitudine 48º25'02’’ ovest.
'''Porto Nacional''' è un [[Comuni del Brasile|comune del Brasile]] nello [[Tocantins (stato)|Stato del Tocantins]], parte della [[Mesoregioni del Brasile|mesoregione]] [[Oriental do Tocantins]] e della [[microregione di Porto Nacional]].


== Storia ==
Da notare il potenziale dell'[[agricoltura]], visto che Porto Nacional vede nello sviluppo della capitale [[Palmas (Brasile)|Palmas]], distante soli 60 km, un'opportunità di mettere in movimento il commercio locale e consentire un incremento nelle entrate della città.
Fondata all'inizio del [[XIX secolo]], era storicamente e culturalmente legata al [[Tocantins (fiume)|fiume Tocantins]]. Durante quel secolo e il [[XX secolo|XX]], il suo principale accesso era tramite il fiume. Le barche trasportavano sul Tocantins le merci fra Porto Nacional, [[Belém]] e [[Pará]]. Ma con la costruzione della BR 153, durante gli [[anni 1970|anni settanta]], il flusso della gente e delle merci si spostò via terra. Dopo la costruzione della centrale idroelettrica "Luiz Eduardo Magalhães", nella città di [[Lajeado (Tocantins)|Lajeado]], la città è passata dalla coesistenza con il [[fiume]] alla coesistenza con il [[lago]].


<!-- Segue, sotto un testo con le interpretazioni sulla storia della nascita della città: "L'allegoria della violenza aborigena nella costruzione di identità: il caso di Porto Nacional - TU." (autore) Giraldin, Odair (antropologo). -->Le interpretazioni sul rapporto della mito-storia della fondazione di Porto Nacional con l'azione della violenza, hanno ispirato la seguente affermazione di Leach: "''Tutte le società degli esseri umani, grandi o piccole, elaborate o semplici, hanno relativi dati storici tradizionali. Sono veri o falsi, o parzialmente veri e parzialmente falsi, tutti questi dati storici funzionano come miti di origine, come documenti dell'esistenza dell'uomo; spiegano all'aspirante o al principiante poiché è così che “noi„ iniziamo ed è come siamo “noi„ arriviamo a che cosa siamo oggi''" (Leach, 1982:58 - 59).
==Storia==


Secondo la tradizione verbale attuale di Porto Nacional, l'origine della città (inizialmente chiamata Porto Real) è la seguente: il villaggio di [[Pontal]] fu attaccato dagli [[Xerente]] e la maggior parte della popolazione venne uccisa. I superstiti scapparono via ed attraversarono il fiume Tocantins, alcuni anche a nuoto, passando a stabilirsi dall'altra parte del fiume, vicino alla casa del canoeiro Félix Camoa. Da quel momento si dettero all'attività commerciale, navigando sul Tocantins, fino a Belém. Questa stessa versione la troviamo nel libro di Durval Godinho, ''Storia di Porto Nacional''. Commentando la nascita di Porto Real, questo storico afferma: "''A tali misure ufficiali è comparso nei primi lustri del secolo passato, altri propiziatori che nelle circostanze dello sviluppo veloce di Porto Real si erano unite. Una di loro, nondimeno quella più lamentabile, così dopo il macello doloroso di Pontal, di cui i superstiti, in un esodo doloroso, avevano trovato riparo definitivo essi stessi in Porto Real''" (Godinho, 1988:17).
Fondata all'inizio del [[XIX secolo]], era storicamente e culturalmente legata al fiume [[Tocantins (fiume)|Tocantins]]. Durante quel secolo e il [[XX secolo|XX]], il suo principale accesso era tramite il fiume. Le barche trasportavano sul Tocantins le merci fra Porto Nacional, [[Belém]] e [[Pará]]. Ma con la costruzione della BR 153, durante gli [[anni 1970|anni '70]], il flusso della gente e delle merci si spostò via terra. Dopo la costruzione della centrale idroelettrica "Luiz Eduardo Magalhães", nella città di [[Lajeado]], la città è passata dalla coesistenza con il [[fiume]] alla coesistenza con il [[lago]].


Tuttavia, questa tradizione orale non corrisponderebbe totalmente con i fatti, come si può constatare da un incrocio con le fonti documentarie. La fondazione di Pontal è avvenuta nella prima metà del [[XVIII secolo]]. Studi della storia coloniale del [[Goiás]], diffusi dall'accademica di Luis Palacin (1976: 36) e Marivone de Matos Chaim (1974: 25), confermano la data di fondazione di Pontal nel [[1738]].
<!-- Segue, sotto un testo con le interpretazioni sulla storia della nascita della città: "L’allegoria della violenza aborigena nella costruzione di identità: il caso di Porto Nacional - TU." (autore) Giraldin, Odair (antropologo). -->Le interpretazioni sul rapporto della mito-storia della fondazione di Porto Nacional con l’azione della violenza, hanno ispirato la seguente affermazione di Leach: "''Tutte le società degli esseri umani, grandi o piccole, elaborate o semplici, hanno relativi dati storici tradizionali. Sono veri o falsi, o parzialmente veri e parzialmente falsi, tutti questi dati storici funzionano come miti di origine, come documenti dell'esistenza dell’uomo; spiegano all'aspirante o al principiante poiché è così che “noi„ iniziamo ed è come siamo “noi„ arriviamo a che cosa siamo oggi''" (Leach, 1982:58 - 59).
Pontal, sorta a seguito della scoperta di miniere nella regione a nord della capitale [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], è stata fondata quattro anni dopo di [[Natividade]] (1734), due anni prima di [[Arraias]] (1740) (Chaim, 1974:25) ed otto anni prima di [[Carmo (Brasile)|Carmo]], la cui fondazione è datata [[1746]] (Palacin, 1976:36).


In questa interpretazione, Pontal è comparsa per opera dei [[cercatori d'oro]] unitisi seguendo il fiume Tocantins ed ha legato la sua stessa esistenza a questa particolare fase storica. Pontal è esistita per almeno cento anni nel centro della zona montuosa con lo stesso nome (Godinho, 1988:10), regione conosciuta attualmente dagli abitanti locali come "valle dell'oro" a circa 40&nbsp;km dell'attuale Porto Nacional. Porto Real, invece, è stata fondata soltanto molti anni più tardi, a seguito dello sviluppo della navigazione fluviale alla fine del secolo XVIII ed inizio del XIX, conseguente all'apertura dei fiumi [[Araguaia]] e Tocantins alla navigazione.
Secondo la tradizione verbale attuale di Porto Nacional, l'origine della città (inizialmente chiamata Porto Real) è la seguente: il villaggio di [[Pontal]] fu attaccato dagli [[Xerente]] e la maggior parte della popolazione venne uccisa. I superstiti scapparono via ed attraversarono il fiume Tocantins, alcuni anche a nuoto, passando a stabilirsi dall’altra parte del fiume, vicino alla casa del canoeiro Félix Camoa. Da quel momento si dettero all'attività commerciale, navigando sul Tocantins, fino a Belém. Questa stessa versione la troviamo nel libro di Durval Godinho, ''Storia di Porto Nacional''. Commentando la nascita di Porto Real, questo storico afferma: "''A tali misure ufficiali è comparso nei primi lustri del secolo passato, altri propiziatori che nelle circostanze dello sviluppo veloce di Porto Real si erano unite. Una di loro, nondimeno quella più lamentabile, così dopo il macello doloroso di Pontal, di cui i superstiti, in un esodo doloroso, avevano trovato riparo definitivo essi stessi in Porto Real''" (Godinho, 1988:17).
<!--

Tuttavia, questa tradizione orale non corrisponderebbe totalmente con i fatti, come si può constatare da un incrocio con le fonti documentarie. La fondazione di Pontal è avvenuta nella prima metà del [[XVIII secolo]]. Studi della storia coloniale del [[Goiás]], diffusi dall’accademica di Luis Palacin (1976: 36) e Marivone de Matos Chaim (1974: 25), confermano la data di fondazione di Pontal nel [[1738]].
Pontal, sorta a seguito della scoperta di miniere nella regione a nord della capitale [[San Paolo del Brasile|San Paolo]], è stata fondata quattro anni dopo di [[Natividade]] (1734), due anni prima di [[Arraias]] (1740) (Chaim, 1974:25) ed otto anni prima di [[Carmo (Brasile)|Carmo]], la cui fondazione è datata [[1746]] (Palacin, 1976:36).

In questa interpretazione, Pontal è comparsa per opera dei cercatori d’[[oro]] unitisi seguendo il fiume Tocantins ed ha legato la sua stessa esistenza a questa particolare fase storica. Pontal è esistita per almeno cento anni nel centro della zona montuosa con lo stesso nome (Godinho, 1988:10), regione conosciuta attualmente dagli abitanti locali come "valle dell'oro" a circa 40 km dell'attuale Porto Nacional. Porto Real, invece, è stata fondata soltanto molti anni più tardi, a seguito dello sviluppo della navigazione fluviale alla fine del secolo XVIII ed inizio del XIX, conseguente all'apertura dei fiumi [[Araguaia]] e Tocantins alla navigazione.
<!--
Pontal era una ridente località; tutto indica che ha avuto lo stesso splendore del Carmo e di Natividade. Ha trasportato attraverso il fiume tutto l'oro e dopo la conclusione della navigazione lungo il fiume Tocantins, si è presentato alla fine del secolo XVIII, realizzando il commercio attivo con Belém e Pará (Godinho, 1988:183). -->
Pontal era una ridente località; tutto indica che ha avuto lo stesso splendore del Carmo e di Natividade. Ha trasportato attraverso il fiume tutto l'oro e dopo la conclusione della navigazione lungo il fiume Tocantins, si è presentato alla fine del secolo XVIII, realizzando il commercio attivo con Belém e Pará (Godinho, 1988:183). -->


Il villaggio di Pontal era composto da un via principale, di circa 300 m di estensione ed un’altra secondaria, perpendicolare alla prima. Contava su circa 50 case, disposte ad uso lungo le due vie e due chiese: San Antonio e la chiesa di Santana. In questa ultima vi era l'immagine del Cristo crocifisso, che è attualmente nella cattedrale di N.S. delle Tolleranze, a Porto Nacional.
Il villaggio di Pontal era composto da una via principale, di circa 300&nbsp;m di estensione, ed un'altra secondaria, perpendicolare alla prima. Contava su circa 50 case, disposte ad uso lungo le due vie e due chiese: San Antonio e la chiesa di Santana. In questa ultima vi era l'immagine del Cristo crocifisso, che è attualmente nella cattedrale di N.S. delle Tolleranze, a Porto Nacional.


Nel [[1824]], secondo Cunha Mattos, contava 49 case, abitate da una popolazione di 143 persone libere e di 38 schiavi. Di conseguenza, 180 persone. Queste le informazioni di Cunha Mattos sono basate su un'indagine statistica che ha portato a termine nel dicembre di quell'anno. Finora questa lista degli abitanti di Pontal era l'unica fonte sulla popolazione di quel villaggio.
Nel [[1824]], secondo Cunha Mattos, contava 49 case, abitate da una popolazione di 143 persone libere e di 38 schiavi. Di conseguenza, 180 persone. Queste le informazioni di Cunha Mattos sono basate su un'indagine statistica che ha portato a termine nel dicembre di quell'anno. Finora questa lista degli abitanti di Pontal era l'unica fonte sulla popolazione di quel villaggio.
Tuttavia, queste informazioni di Cunha Mattos sono state riviste, infatti da qualche tempo è stata individuata una nuova lista degli abitanti di Pontal, per cui il numero di abitanti del villaggio arrivava circa a 780 persone.
Tuttavia, queste informazioni di Cunha Mattos sono state riviste, infatti da qualche tempo è stata individuata una nuova lista degli abitanti di Pontal, per cui il numero di abitanti del villaggio arrivava circa a 780 persone.


Dai resti ritrovati, si è oggi dedotto che la maggior parte delle case era di mattoni cotti al sole, coperti da mattonelle del tetto e pezzi di [[ceramica]], simili a quelle trovati nelle più vecchie case di Porto Nacional. Si può quindi ritenere che nelle due prime decadi del secolo XIX, Pontal abbia avuto infrastrutture migliori di Porto Real. Mentre quella aveva la maggior parte delle case coperte da mattonelle del tetto, nel [[1819]] la maggior parte delle case di Porto Real era coperto di [[paglia]] (Pohl [[1821]] 1976).
Dai resti ritrovati, si è dedotto che la maggior parte delle case era di mattoni cotti al sole, coperti da mattonelle del tetto e pezzi di [[ceramica]], simili a quelle trovati nelle più vecchie case di Porto Nacional. Si può quindi ritenere che nei primi due decenni del secolo XIX, Pontal abbia avuto infrastrutture migliori di Porto Real. Mentre quella aveva la maggior parte delle case coperte da mattonelle del tetto, nel [[1819]] la maggior parte delle case di Porto Real era coperto di [[paglia]] (Pohl [[1821]] 1976).
Infatti, gli abitanti di Pontal realizzavano commerci trasportando l'oro nei dintorni del villaggio.
Infatti, gli abitanti di Pontal realizzavano commerci trasportando l'oro nei dintorni del villaggio.


Nel 1810 un gruppo di cercatori sul ruscello [[Matança]], un buon posto per trovare oro, venne attaccato dagli indiani, probabilmente Xerente, che li sterminarono. Con ogni probabilità è quest'attacco, documentato, a rimanere nella memoria come fatto estremamente eclatante e a contribuire al racconto tramandato dalla tradizione secondo il quale Pontal fu abbandonata da famiglie che finirono poi per stabilirsi a Porto Real. Ma questo massacro non fu, come detto, con ogni probabilità, il fattore determinante per l’abbandono del villaggio. Si noti, tra l'altro, che l'attacco avvenne al ruscello Matança e non al villaggio di Pontal, come si è ritenuto per lungo tempo.
Nel 1810 un gruppo di cercatori sul ruscello [[Matança]], un buon posto per trovare oro, venne attaccato dagli indiani, probabilmente Xerente, che li sterminarono. Con ogni probabilità è quest'attacco, documentato, a rimanere nella memoria come fatto estremamente eclatante e a contribuire al racconto tramandato dalla tradizione secondo il quale Pontal fu abbandonata da famiglie che finirono poi per stabilirsi a Porto Real. Ma questo massacro non fu, come detto, con ogni probabilità, il fattore determinante per l'abbandono del villaggio. Si noti, tra l'altro, che l'attacco avvenne al ruscello Matança e non al villaggio di Pontal, come si è ritenuto per lungo tempo.


Resta il fatto che nella tradizione verbale Porto Real ha come atto fondante della sua storia l'arrivo di abitanti dal villaggio di Pontal, che così si estingueva, a seguito di un attacco cruento degli indiani Xerente (Cardoso de Oliveira, 1976:4 - 5; Barth, 1976).
Resta il fatto che nella tradizione verbale Porto Real ha come atto fondante della sua storia l'arrivo di abitanti dal villaggio di Pontal, che così si estingueva, a seguito di un attacco cruento degli indiani Xerente (Cardoso de Oliveira, 1976:4 - 5; Barth, 1976).
<!-- Inoltre, essendo il fondamento contrassegnato da un atto di violenza presunta di un gruppo aborigeno contro la popolazione locale, un discorso che è servito per la popolazione della regione a giustificare la situazione di ostilità reciproca fra esso ed i gruppi aborigeni locali. Un'allegoria è stato generato che, ripetuto determinate volte, soddisfa un mnemonica ricerca di funzione, cioè fatte per cristallizzarsi nella mentalità popolare che gli atteggiamenti delle popolazioni autoctone sono ostili contro “i colonizadores„, “civilizzati„, “i cristiani„, giustificanti in se, così, al livello ideologico, gli attacchi che “i bianchi„ adeguati hanno portato a termine contro i villaggi aborigeni, che sono accaduti durante tutta la seconda metà del primo secolo XVIII e del seguente secolo. -->
<!-- Inoltre, essendo il fondamento contrassegnato da un atto di violenza presunta di un gruppo aborigeno contro la popolazione locale, un discorso che è servito per la popolazione della regione a giustificare la situazione di ostilità reciproca fra esso ed i gruppi aborigeni locali. Un'allegoria è stato generato che, ripetuto determinate volte, soddisfa una mnemonica ricerca di funzione, cioè fatte per cristallizzarsi nella mentalità popolare che gli atteggiamenti delle popolazioni autoctone sono ostili contro “i colonizadores„, “civilizzati„, “i cristiani„, giustificanti in se, così, al livello ideologico, gli attacchi che “i bianchi„ adeguati hanno portato a termine contro i villaggi aborigeni, che sono accaduti durante tutta la seconda metà del primo secolo XVIII e del seguente secolo. -->
<!-- Secondo le informazioni del consiglio di Stato, riunitosi il 15 maggio 1832, agli Xerente sono stati imputati tre attacchi nelle vicinanze di [[Porto Imperial]], di Pontal e di Monte do Carmo; fu inviato un comando con gli interpreti per provare a convincerli di non ripetere tali attacchi. Nel gennaio del 1834, gli Xerente attaccarono il podere di Thomaz de Souza Villa Real, uccidendone il nipote. Immediatamente di seguito, avevano attaccato il vicino villaggio di Pontal ed avevano ucciso, nel piccolo podere, il giudice di pace, la sua donna e tre schiavi.
<!-- Secondo le informazioni del consiglio di Stato, riunitosi il 15 maggio 1832, agli Xerente sono stati imputati tre attacchi nelle vicinanze di [[Porto Imperial]], di Pontal e di Monte do Carmo; fu inviato un comando con gli interpreti per provare a convincerli di non ripetere tali attacchi. Nel gennaio del 1834, gli Xerente attaccarono il podere di Thomaz de Souza Villa Real, uccidendone il nipote. Immediatamente di seguito, avevano attaccato il vicino villaggio di Pontal ed avevano ucciso, nel piccolo podere, il giudice di pace, la sua donna e tre schiavi.
Nella fuga, avevano fatto cinque prigionieri della famiglia del giudice morto. Gli abitanti di Pontal e Porto Imperial avevano formato, allora, una schiera, finanziata con soldi destinati al governo per la Catechizzazione e la Civilizzazione degli indiani e li avevano perseguitati. Avevano trovato un villaggio, e lo attaccarono, trasformando così in tredici “i bianchi„ che erano prigionieri mantenuti dagli Xerente. Inoltre, avevano bloccato diciannove bambini dei Xerente. Questo, in dispetto dell'ordine del consiglio di governo in modo che fossero portati alla capitale, e furono distribuiti dai giudice degli orfani di Porto Imperial fra gli abitanti locali. Nella rappresaglia, i Xerente avevano fatto alcuni attacchi ai poderi vicino a [[Porto Imperial]].
Nella fuga, avevano fatto cinque prigionieri della famiglia del giudice morto. Gli abitanti di Pontal e Porto Imperial avevano formato, allora, una schiera, finanziata con soldi destinati al governo per la Catechizzazione e la Civilizzazione degli indiani e li avevano perseguitati. Avevano trovato un villaggio, e lo attaccarono, trasformando così in tredici “i bianchi„ che erano prigionieri mantenuti dagli Xerente. Inoltre, avevano bloccato diciannove bambini dei Xerente. Questo, in dispetto dell'ordine del consiglio di governo in modo che fossero portati alla capitale, e furono distribuiti dai giudice degli orfani di Porto Imperial fra gli abitanti locali. Nella rappresaglia, i Xerente avevano fatto alcuni attacchi ai poderi vicino a [[Porto Imperial]].
Davanti ai perpetuarsi di conflitti, tanto con i Xerente quanto con i [[Avá-Canoeiros]], gli abitanti al sud di Porto Imperial, tramite l'Assemblea provinciale richiesero di autorizzare che un corpo militare fino a duecento soldati, diviso in due divisioni venisse formato, così che una doveva attaccare i Avá-Canoeiros, mentre altra attaccava i Xerente.
Davanti al perpetuarsi di conflitti, tanto con i Xerente quanto con i [[Avá-Canoeiros]], gli abitanti al sud di Porto Imperial, tramite l'Assemblea provinciale richiesero di autorizzare che un corpo militare fino a duecento soldati, diviso in due divisioni venisse formato, così che una doveva attaccare i Avá-Canoeiros, mentre altra attaccava i Xerente.
La prima divisione, quella che doveva attaccare i Avá-Canoeiros, era, contraria al suo obiettivo, così girando nei pressi di [[São Félix]], cacciando bestiame vissero selvaggiamente nella regione. La seconda divisione destinata a esplorare le città di Natividade e di Porto imperial. non portò totalmente a termine i suoi obiettivi. Dalla città di Natividade un corpo di sessanta soldati fu formato, sotto il comandato di Manoel Albuquerque. Da Monte do Carmo, novantacinque soldati marciarono, sotto l'ordine del tenente-colonnello Vicente Ayres Da Silva. Il capitano Thomaz de Souza Villa Real, congedò centosedici uomini di Pontal e Porto Imperial.
La prima divisione, quella che doveva attaccare i Avá-Canoeiros, era, contraria al suo obiettivo, così girando nei pressi di [[São Félix]], cacciando bestiame vissero selvaggiamente nella regione. La seconda divisione destinata a esplorare le città di Natividade e di Porto imperial. non portò totalmente a termine i suoi obiettivi. Dalla città di Natividade un corpo di sessanta soldati fu formato, sotto il comandato di Manoel Albuquerque. Da Monte do Carmo, novantacinque soldati marciarono, sotto l'ordine del tenente-colonnello Vicente Ayres Da Silva. Il capitano Thomaz de Souza Villa Real, congedò centosedici uomini di Pontal e Porto Imperial.
Tutti i tre gruppi erano andato lungo il fiume Tocantins fino all'estuario del fiume Sono, dove il primo gruppo dovrebbe seguire le sponde di questo fiume fino a raggiungere “Campos do Duro, (l’attuale Dianópolis), São Miguel e Almas. Poiché il gruppo di soldati doveva seguire la sponda del fiume Tocantins, fino ad arrivare a Porto Imperial, mentre il terzo seguirebbe la sponda di sinistra del Tocantins, fino a raggiungere Pontal.
Tutti i tre gruppi erano andato lungo il fiume Tocantins fino all'estuario del fiume Sono, dove il primo gruppo dovrebbe seguire le sponde di questo fiume fino a raggiungere “Campos do Duro, (l'attuale Dianópolis), São Miguel e Almas. Poiché il gruppo di soldati doveva seguire la sponda del fiume Tocantins, fino ad arrivare a Porto Imperial, mentre il terzo seguirebbe la sponda di sinistra del Tocantins, fino a raggiungere Pontal.
Riunitisi tutti all'estuario del fiume Sono, prima del previsto, proseguirono con i tre itinerari previsti, duecentosettanta soldati attaccarono un villaggio sulla riva sinistra del Tocantins. Grazie alla scarsa abilità tattica dei Xerente, le perdite furono minime, prendendo rifugio vicino alla montagna del villaggio. Dalle trattative che ne seguirono, i soldati riuscirono a salvare sei “bianchi„ che erano prigionieri dei Xerente. Queste trattative erano state, nella verità, più una strategia degli indiani per potere portar in riparo le donne, i bambini ed i vecchi.
Riunitisi tutti all'estuario del fiume Sono, prima del previsto, proseguirono con i tre itinerari previsti, duecentosettanta soldati attaccarono un villaggio sulla riva sinistra del Tocantins. Grazie alla scarsa abilità tattica dei Xerente, le perdite furono minime, prendendo rifugio vicino alla montagna del villaggio. Dalle trattative che ne seguirono, i soldati riuscirono a salvare sei “bianchi„ che erano prigionieri dei Xerente. Queste trattative erano state, nella verità, più una strategia degli indiani per potere portar in riparo le donne, i bambini ed i vecchi.
Dopo per guadagnare il tempo necessario, aveva sospeso tutte le trattative. Ed erano state attaccate nei rifugi della montagna, ma non potevano proseguire perché erano fuoriusciti. Dopo i tre giorni i corpi dei soldati restati erano quattordici nel villaggio, duecentosettanta soldati si sono nutriti con i frutti detti “roças” prodotti dai Xerente, che erano usi piantarne in grande quantità, è quando decisero di abbandonare il villaggio, prima distrussero il rimanente dei “roças”. Ma questo abbandono del villaggio era una strategia dei comandanti, quindi non appena saputo che i Xerente potevano ritornare.
Dopo per guadagnare il tempo necessario, aveva sospeso tutte le trattative. Ed erano state attaccate nei rifugi della montagna, ma non potevano proseguire perché erano fuoriusciti. Dopo i tre giorni i corpi dei soldati restati erano quattordici nel villaggio, duecentosettanta soldati si sono nutriti con i frutti detti “roças” prodotti dai Xerente, che erano usi piantarne in grande quantità, è quando decisero di abbandonare il villaggio, prima distrussero il rimanente dei “roças”. Ma questo abbandono del villaggio era una strategia dei comandanti, quindi non appena saputo che i Xerente potevano ritornare.
Dopo un gruppo di duecentosettanta soldati divisi in tre divisioni precedentemente progettate, una guidata dal capitano Thomaz de Souza Villa Real, con i relativi centosedici soldati, è ritornata per attaccare il villaggio. Nell’occasione vennero presi quattordici bambini dei Xerente. Nel relativo rapporto di 1838, il presidente della provincia del Goiás, Luiz Gonzaga de Camargo Fleury, ha informato che i conflitti con i Xerente non hanno ancora avuto risoluzione. Si cercò di fissare limite territoriale, forzando i nativi a rimanere sotto la linea del Lageado, i Xerente attaccarono ancora i poderi della regione. Quindi, nel 1838, un'altra volta Thomaz de Souza Villa Real fu autorizzato a formare una squadra e ad attaccare gli indiani. -->
Dopo un gruppo di duecentosettanta soldati divisi in tre divisioni precedentemente progettate, una guidata dal capitano Thomaz de Souza Villa Real, con i relativi centosedici soldati, è ritornata per attaccare il villaggio. Nell'occasione vennero presi quattordici bambini dei Xerente. Nel relativo rapporto di 1838, il presidente della provincia del Goiás, Luiz Gonzaga de Camargo Fleury, ha informato che i conflitti con i Xerente non hanno ancora avuto risoluzione. Si cercò di fissare limite territoriale, forzando i nativi a rimanere sotto la linea del Lageado, i Xerente attaccarono ancora i poderi della regione. Quindi, nel 1838, un'altra volta Thomaz de Souza Villa Real fu autorizzato a formare una squadra e ad attaccare gli indiani. -->


==Luoghi di interesse==
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
* Centro storico - dotato di vie strette e costruzioni quasi interamente costruite nel [[XIX secolo]].

* Lago di Usina do Lajeado - luogo propizio per gli sport nautici e la [[pesca sportiva]], situato davanti alla città.
* Centro Storico - dotato di vie strette e costruzioni quasi interamente costruite nel [[XIX secolo]].
* La cattedrale Nossa Senhora das Mercês - costruita dai frati [[Domenicani]], venuti dalla [[Francia]]; la prima pietra è stata posta il 7 maggio 1884.
* Lago di Usina do Lajeado - Luogo propizio per gli sport nautici e la [[pesca sportiva]], situato davanti la città.
* Avenida Beira Rio – super strada, costruita per più di tre km di estensione, nel bordo della città.
* La cattedrale Nossa Senhora das Mercês - costruita dai frati [[Domenicani]], venuti dalla [[Francia]]; la prima pietra è stata posta il 7 maggio 1884.
* Avenida Beira Rio – Super strada, costruita per più di 3 km di estensione, nel bordo della città.
* La nuova spiaggia di Porto Real - dotata d'infrastrutture, posto di eventi di sportivi e culturali durante la stagione che va da giugno a settembre.
* La nuova spiaggia di Porto Real - dotata d'infrastrutture, posto di eventi di sportivi e culturali durante la stagione che va da giugno a settembre.


==Bibliografia==
== Note ==
<references/>
* Barth, Frederik. ''Los Grupos Étnicos y sus Fronteras. La organización social de las diferencias culturales''. México, Fondo de Cultura Económica. 1976.

* Carneiro da Cunha, Manuela (org.). ''Legislação Indigenista no Século XIX''. SP, Edusp/Comissão Pró-Índio. 1992.
== Bibliografia ==
* Cardoso de Oliveira, Roberto. ''Identidade, Etnia e Estrutura Social''. SP, Livraria Pioneira Editora. 1976.
* Barth, Frederik. ''Los Grupos Étnicos y sus Fronteras. La organización social de las diferencias culturales''. México, Fondo de Cultura Económica. 1976.
* Chaim, Marivone de Matos. ''Os Aldeamentos Indígenas na Capitania de Goiás''. Goiânia, Oriente. 1974.
* Carneiro da Cunha, Manuela (org.). ''Legislação Indigenista no Século XIX''. SP, Edusp/Comissão Pró-Índio. 1992.
* Doles, Dalísia. 1973. ''Navegação pelo Araguaia e Tocantins''. Goiânia, Ed. UFG.
* Cardoso de Oliveira, Roberto. ''Identidade, Etnia e Estrutura Social''. SP, Livraria Pioneira Editora. 1976.
* Godinho, Durval C. ''História de Porto Nacional''. S/Ed. 1988.
* Chaim, Marivone de Matos. ''Os Aldeamentos Indígenas na Capitania de Goiás''. Goiânia, Oriente. 1974.
* Leach, Edmund. ''A Diversidade da Antropologia Lisboa'', Perspectivas do Homem / Edições 70. 1982.
* Doles, Dalísia. 1973. ''Navegação pelo Araguaia e Tocantins''. Goiânia, Ed. UFG.
* Maybury-Lewis, David. A'' Sociedade Xavante''. RJ, Francisco Alves.
* Godinho, Durval C. ''História de Porto Nacional''. S/Ed. 1988.
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* Taussig, Michael. ''Xamanismo, Colonialismo e o Homem Selvagem. Um estudo sobre o terror e a cura''. RJ, Paz e Terra. 1993.
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== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
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Porto Nacional
comune
Porto Nacional – Stemma
Porto Nacional – Bandiera
Porto Nacional – Veduta
Porto Nacional – Veduta
Localizzazione
StatoBrasile (bandiera) Brasile
Stato federato Tocantins
MesoregioneOriental do Tocantins
MicroregionePorto Nacional
Amministrazione
SindacoOtoniel Andrade Costa
Territorio
Coordinate10°42′26″S 48°24′48″W
Altitudine212 m s.l.m.
Superficie4 449,918 km²
Abitanti49 146[1] (2010)
Densità11,04 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale77.500-000
Prefisso63
Fuso orarioUTC-3
Codice IBGE1718204
Nome abitantiportuense
Cartografia
Mappa di localizzazione: Brasile
Porto Nacional
Porto Nacional
Porto Nacional – Mappa
Porto Nacional – Mappa
Sito istituzionale

Porto Nacional è un comune del Brasile nello Stato del Tocantins, parte della mesoregione Oriental do Tocantins e della microregione di Porto Nacional.

Fondata all'inizio del XIX secolo, era storicamente e culturalmente legata al fiume Tocantins. Durante quel secolo e il XX, il suo principale accesso era tramite il fiume. Le barche trasportavano sul Tocantins le merci fra Porto Nacional, Belém e Pará. Ma con la costruzione della BR 153, durante gli anni settanta, il flusso della gente e delle merci si spostò via terra. Dopo la costruzione della centrale idroelettrica "Luiz Eduardo Magalhães", nella città di Lajeado, la città è passata dalla coesistenza con il fiume alla coesistenza con il lago.

Le interpretazioni sul rapporto della mito-storia della fondazione di Porto Nacional con l'azione della violenza, hanno ispirato la seguente affermazione di Leach: "Tutte le società degli esseri umani, grandi o piccole, elaborate o semplici, hanno relativi dati storici tradizionali. Sono veri o falsi, o parzialmente veri e parzialmente falsi, tutti questi dati storici funzionano come miti di origine, come documenti dell'esistenza dell'uomo; spiegano all'aspirante o al principiante poiché è così che “noi„ iniziamo ed è come siamo “noi„ arriviamo a che cosa siamo oggi" (Leach, 1982:58 - 59).

Secondo la tradizione verbale attuale di Porto Nacional, l'origine della città (inizialmente chiamata Porto Real) è la seguente: il villaggio di Pontal fu attaccato dagli Xerente e la maggior parte della popolazione venne uccisa. I superstiti scapparono via ed attraversarono il fiume Tocantins, alcuni anche a nuoto, passando a stabilirsi dall'altra parte del fiume, vicino alla casa del canoeiro Félix Camoa. Da quel momento si dettero all'attività commerciale, navigando sul Tocantins, fino a Belém. Questa stessa versione la troviamo nel libro di Durval Godinho, Storia di Porto Nacional. Commentando la nascita di Porto Real, questo storico afferma: "A tali misure ufficiali è comparso nei primi lustri del secolo passato, altri propiziatori che nelle circostanze dello sviluppo veloce di Porto Real si erano unite. Una di loro, nondimeno quella più lamentabile, così dopo il macello doloroso di Pontal, di cui i superstiti, in un esodo doloroso, avevano trovato riparo definitivo essi stessi in Porto Real" (Godinho, 1988:17).

Tuttavia, questa tradizione orale non corrisponderebbe totalmente con i fatti, come si può constatare da un incrocio con le fonti documentarie. La fondazione di Pontal è avvenuta nella prima metà del XVIII secolo. Studi della storia coloniale del Goiás, diffusi dall'accademica di Luis Palacin (1976: 36) e Marivone de Matos Chaim (1974: 25), confermano la data di fondazione di Pontal nel 1738. Pontal, sorta a seguito della scoperta di miniere nella regione a nord della capitale San Paolo, è stata fondata quattro anni dopo di Natividade (1734), due anni prima di Arraias (1740) (Chaim, 1974:25) ed otto anni prima di Carmo, la cui fondazione è datata 1746 (Palacin, 1976:36).

In questa interpretazione, Pontal è comparsa per opera dei cercatori d'oro unitisi seguendo il fiume Tocantins ed ha legato la sua stessa esistenza a questa particolare fase storica. Pontal è esistita per almeno cento anni nel centro della zona montuosa con lo stesso nome (Godinho, 1988:10), regione conosciuta attualmente dagli abitanti locali come "valle dell'oro" a circa 40 km dell'attuale Porto Nacional. Porto Real, invece, è stata fondata soltanto molti anni più tardi, a seguito dello sviluppo della navigazione fluviale alla fine del secolo XVIII ed inizio del XIX, conseguente all'apertura dei fiumi Araguaia e Tocantins alla navigazione.

Il villaggio di Pontal era composto da una via principale, di circa 300 m di estensione, ed un'altra secondaria, perpendicolare alla prima. Contava su circa 50 case, disposte ad uso lungo le due vie e due chiese: San Antonio e la chiesa di Santana. In questa ultima vi era l'immagine del Cristo crocifisso, che è attualmente nella cattedrale di N.S. delle Tolleranze, a Porto Nacional.

Nel 1824, secondo Cunha Mattos, contava 49 case, abitate da una popolazione di 143 persone libere e di 38 schiavi. Di conseguenza, 180 persone. Queste le informazioni di Cunha Mattos sono basate su un'indagine statistica che ha portato a termine nel dicembre di quell'anno. Finora questa lista degli abitanti di Pontal era l'unica fonte sulla popolazione di quel villaggio. Tuttavia, queste informazioni di Cunha Mattos sono state riviste, infatti da qualche tempo è stata individuata una nuova lista degli abitanti di Pontal, per cui il numero di abitanti del villaggio arrivava circa a 780 persone.

Dai resti ritrovati, si è dedotto che la maggior parte delle case era di mattoni cotti al sole, coperti da mattonelle del tetto e pezzi di ceramica, simili a quelle trovati nelle più vecchie case di Porto Nacional. Si può quindi ritenere che nei primi due decenni del secolo XIX, Pontal abbia avuto infrastrutture migliori di Porto Real. Mentre quella aveva la maggior parte delle case coperte da mattonelle del tetto, nel 1819 la maggior parte delle case di Porto Real era coperto di paglia (Pohl 1821 1976). Infatti, gli abitanti di Pontal realizzavano commerci trasportando l'oro nei dintorni del villaggio.

Nel 1810 un gruppo di cercatori sul ruscello Matança, un buon posto per trovare oro, venne attaccato dagli indiani, probabilmente Xerente, che li sterminarono. Con ogni probabilità è quest'attacco, documentato, a rimanere nella memoria come fatto estremamente eclatante e a contribuire al racconto tramandato dalla tradizione secondo il quale Pontal fu abbandonata da famiglie che finirono poi per stabilirsi a Porto Real. Ma questo massacro non fu, come detto, con ogni probabilità, il fattore determinante per l'abbandono del villaggio. Si noti, tra l'altro, che l'attacco avvenne al ruscello Matança e non al villaggio di Pontal, come si è ritenuto per lungo tempo.

Resta il fatto che nella tradizione verbale Porto Real ha come atto fondante della sua storia l'arrivo di abitanti dal villaggio di Pontal, che così si estingueva, a seguito di un attacco cruento degli indiani Xerente (Cardoso de Oliveira, 1976:4 - 5; Barth, 1976).

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • Centro storico - dotato di vie strette e costruzioni quasi interamente costruite nel XIX secolo.
  • Lago di Usina do Lajeado - luogo propizio per gli sport nautici e la pesca sportiva, situato davanti alla città.
  • La cattedrale Nossa Senhora das Mercês - costruita dai frati Domenicani, venuti dalla Francia; la prima pietra è stata posta il 7 maggio 1884.
  • Avenida Beira Rio – super strada, costruita per più di tre km di estensione, nel bordo della città.
  • La nuova spiaggia di Porto Real - dotata d'infrastrutture, posto di eventi di sportivi e culturali durante la stagione che va da giugno a settembre.
  1. ^ (PT) Scheda del comune dall'IBGE - Censimento 2010, su cod.ibge.gov.br. URL consultato il 15 ottobre 2015.
  • Barth, Frederik. Los Grupos Étnicos y sus Fronteras. La organización social de las diferencias culturales. México, Fondo de Cultura Económica. 1976.
  • Carneiro da Cunha, Manuela (org.). Legislação Indigenista no Século XIX. SP, Edusp/Comissão Pró-Índio. 1992.
  • Cardoso de Oliveira, Roberto. Identidade, Etnia e Estrutura Social. SP, Livraria Pioneira Editora. 1976.
  • Chaim, Marivone de Matos. Os Aldeamentos Indígenas na Capitania de Goiás. Goiânia, Oriente. 1974.
  • Doles, Dalísia. 1973. Navegação pelo Araguaia e Tocantins. Goiânia, Ed. UFG.
  • Godinho, Durval C. História de Porto Nacional. S/Ed. 1988.
  • Leach, Edmund. A Diversidade da Antropologia Lisboa, Perspectivas do Homem / Edições 70. 1982.
  • Maybury-Lewis, David. A Sociedade Xavante. RJ, Francisco Alves.
  • Mott, Luiz (1989). Conquista, aldeamento e domesticação dos Índios Gueguê do Piauí: 1674-1777. Revista de Antropologia. 30/31/32:55-78. 1964.
  • Palacin, Luiz. Goiás: 1722-1822. Goiânia, Oriente. 1976.
  • Pohl, Johann Emanuel Viagem ao interior do Brasil (1817-1821). SP, Edusp / BH, Itatiaia. ([1821] 1976).
  • Prado jr., Caio. Formação do Brasil Contemporâneo. 22 a ed. SP, Brasiliense. 1992.
  • Ravagnani, Osvaldo M. Aldeamentos Goianos em 1750 - Os Jesuítas e a mineração. Revista de Antropologia. 30/31/32:111-132. 1989.
  • Taussig, Michael. Xamanismo, Colonialismo e o Homem Selvagem. Um estudo sobre o terror e a cura. RJ, Paz e Terra. 1993.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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