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Raggruppamento sahariano "Maletti": differenze tra le versioni

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Il '''Raggruppamento sahariano "Maletti"''', dal nome del comandante il [[generale]] [[Pietro Maletti]] (per distinguerlo dal successivo [[Raggruppamento sahariano "Mannerini"]]), fu una [[grande unità]] del [[Regio Esercito]] operante in [[Libia italiana]] durante la [[seconda guerra mondiale]].
Il '''Raggruppamento sahariano "Maletti"''', dal nome del comandante il [[generale]] [[Pietro Maletti]] (per distinguerlo dal successivo [[Raggruppamento sahariano "Mannerini"]]), fu una [[grande unità]] del [[Regio Esercito]] operante in [[Libia italiana]] durante la [[seconda guerra mondiale]].


==Storia==
== Storia ==
Il ''Raggruppamento "Maletti"'' fu un'unità del [[Regio Corpo truppe coloniali della Libia]] creata attivata nel [[1940]], nei primi mesi della [[seconda guerra mondiale]] in [[Africa settentrionale]]. Composto come la [[1ª Divisione libica|1ª]] e la [[2ª Divisione libica]] sia da personale nazionale che da [[Regio Corpo Truppe Coloniali|truppe libiche]], il raggruppamento, a volte non ufficialmente indicata come 3º [[Divisioni_del_Regio_Esercito_nella_seconda_guerra_mondiale#Divisioni_libiche|Divisione libica]], fu posto sin dalla formazione al comando del generale [[Pietro Maletti]] ed assegnato alle dirette dipendenze della [[10ª Armata (Regio Esercito)|10ª Armata]].
Il Raggruppamento "Maletti" fu un'unità del [[Regio Corpo Truppe Coloniali della Libia]] creata, attivata il 9 giugno [[1940]], all'inizio della [[seconda guerra mondiale]] in [[Africa settentrionale]]. Composto, come la [[1ª Divisione libica|1ª]] e la [[2ª Divisione libica]]. sia da personale nazionale che da [[Regio Corpo Truppe Coloniali|truppe libiche]], il raggruppamento, a volte non ufficialmente indicato come 3º [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni libiche|Divisione libica]], fu posto sin dalla formazione al comando del generale [[Pietro Maletti]], giunto dalla Sicilia proprio il 9 giugno, ed assegnato alle dirette dipendenze della [[10ª Armata]] in Cirenaica.


{{vedi anche|Invasione italiana dell'Egitto}}
{{vedi anche|Invasione italiana dell'Egitto}}
Il [[13 dicembre]] il raggruppamento penetrava in territorio egiziano insieme alle altre unità della 10ª Armata; il [[15 settembre]] le truppe libiche raggiunsero Bug-Bug, il raggruppamento e le altre truppe motorizzate ([[1ª Divisione CC.NN. "23 marzo"]] e [[Brigata corazzata speciale "Babini"|1º Raggruppamento carristi]]) ricevettero l'ordine di avanzare con la massima celerità verso [[Sidi el Barrani]], a 100 [[chilometro|chilometri]] dal confine libico, dove entrarono il [[16 settembre]]<ref>[http://digilander.libero.it/secondaguerra/settembre0.html/ Cronologia - Settembre 1940>]</ref>. Qui il generale [[Rodolfo Graziani]], a corto di carburante e rifornimenti, arrestò l'avanzata e fortificò le posizioni. Il raggruppamento si attestò sulle colline di [[Nibeiwa]], 20 chilometri a sud si Sidi el Barrani, in posizione protetta da campi minati, terrapieni e fossati.
Il 13 settembre il raggruppamento penetrava in territorio egiziano insieme alle altre unità della 10ª Armata; il 15 settembre le truppe libiche raggiunsero Bug-Bug, il raggruppamento e le altre truppe motorizzate ([[1ª Divisione CC.NN. "23 marzo"]] e [[Brigata corazzata speciale "Babini"|1º Raggruppamento carristi]]) ricevettero l'ordine di avanzare con la massima celerità verso [[Sidi el Barrani]], a 100 [[chilometro|chilometri]] dal confine libico, dove entrarono il 16 settembre<ref>[http://digilander.libero.it/secondaguerra/settembre0.html/ Cronologia - Settembre 1940>].</ref>. Qui il generale [[Rodolfo Graziani]], a corto di carburante e rifornimenti, arrestò l'avanzata e fortificò le posizioni. Il raggruppamento si attestò sulle colline di [[Nibeiwa]], 20 chilometri a sud di Sidi el Barrani, in posizione protetta da campi minati, terrapieni e fossati.


{{vedi anche|Operazione Compass|Battaglia di Nibeiwa}}
{{vedi anche|Operazione Compass|Battaglia di Nibeiwa}}
In tali posizioni il raggruppamento fu sorpreso dalla controffensiva inglese, denominata [[Operazione Compass]]. Il [[9 dicembre]] i reparti della 4ª Divisione fanteria indiana ed i carri [[Mk II Matilda]] della [[7ª Divisione Corazzata (Gran Bretagna)|7ª Divisione corazzata]] inglese, distruggendo immediatamente 15 carri italiani e penetrando nel campo trincerato dal lato ovest, libero dalle mine per consentire i rifornimenti. Nello scontro, che portò alla distruzione dell'unità ed alla cattura di 4.000 prigionieri (soprattutto libici), cadde combattendo lo stesso generale Maletti. I superstiti del raggruppamento andarono a formare il XXXIV Battaglione libico.
In tali posizioni il raggruppamento fu sorpreso dalla controffensiva inglese, denominata [[Operazione Compass]]. Il 9 dicembre i reparti della [[4th Indian Infantry Division|4ª Divisione fanteria indiana]] ed i carri [[Mk II Matilda]] della [[7th Armoured Division|7ª Divisione corazzata]] inglese, distruggendo immediatamente 15 carri italiani e penetrando nel campo trincerato dal lato ovest, libero dalle mine per consentire i rifornimenti. Nello scontro, che portò alla distruzione dell'unità ed alla cattura di 4.000 prigionieri (soprattutto libici), cadde combattendo lo stesso generale Maletti. I superstiti del raggruppamento andarono a formare il XXXIV Battaglione libico.


Sulla battaglia di Nibeiwa ci sono delle descrizioni contrastanti fatte nel libro "Iron Hearts, Iron Hull" di Walker Ian W.. Da questo libro si deduce che non ci fu alcuno scontro tra mezzi corazzati italiani e britannici, invece i carristi italiani furono annientati all'arma bianca dalla divisione indiana durante la notte tra l'8 e il 9 dicembre 1940 e non riuscirono neppure a raggiungere i loro carri. Quando arrivarono i carri Mk II Matilda nel campo di Nibeiwa tutti gli italiani erano già stati uccisi alla baionetta. Gli inglesi si divertirono a tirare sui carri vuoti e ne colpirono 15 poi gli altri furono catturati.
==Organizzazione==

Si trattava una grande unità interamente motorizzata con più di 450 automezzi, concepita per la manovra a lungo raggio nel [[Sahara]] libico ([[Territorio Militare del Sud]]) ed [[Egitto|egiziano]].
== Organizzazione ==
La punta di lancia del ''Raggruppamento "Maletti"'' era la componente corazzata, costituita da una [[Compagnia (unità militare)|compagnia]] di [[carro armato|carri]] [[M11/39]] del [[32º Reggimento carri|32º Reggimento fanteria carrista]] ed una di carri [[L3/35]] del LX Battaglione carri , distaccati dalla [[Brigata corazzata speciale "Babini"]]. La [[fanteria]] era costituita da quattro [[battaglione|battaglioni]] di [[ascari]] libici, interamente trasportati su autocarri quali i [[Fiat-SPA AS37]] ed i [[Fiat 634]], e dall'efficiente I Battaglione Sahariano. Questo reparto, costituito da [[Italo Balbo]] il [[1 luglio]] [[1937]] ed assegnato al [[Guardia_alla_Frontiera#Guardia_alla_Frontiera_nello_Scacchiere_Libico-Egiziano|Comando truppe Sahara Libico]] di [[Cufra]] della [[Guardia alla Frontiera]], all'inizio delle ostilità fu trasferito al raggruppamento; aveva in organico quattro [[compagnie auto-avio sahariane]], speciali unità veloci specializzate in ruoli esploranti, di ricognizione e controricognizione, operanti a bordo di [[Fiat-SPA_AS37#Camionetta_Desertica_AS37|camionette desertiche Fiat-SPA AS37]] specificamente adattate al contesto desertico e munite di mitragliatrici pesanti, cannoncini leggeri [[47/32|da 47&nbsp;mm]] e [[65/17|65&nbsp;mm]] e cannoncini antiaerei [[Breda 20/65 Mod. 1935]]<ref>N. Pignato e F. Cappellano, op. cit.</ref>. La componente d'artiglieria comprendeva due [[Battaglione|gruppi]] [[artiglieria]] motorizzati e due [[Batteria (unità militare)|batterie]] contraeree, mentre per le armi di accompagnamento erano assegnati un battaglione di [[Mortaio da 81 Mod. 35|mortai da 81]] e due compagnie di cannoni [[Armi controcarri|controcarro]] da [[47/32]].
Si trattava una grande unità interamente motorizzata con più di 450 automezzi, concepita per la manovra a lungo raggio nel [[Deserto del Sahara|Sahara]] libico ([[Territorio Militare del Sud]]) ed [[Egitto|egiziano]]. La punta di lancia del ''Raggruppamento "Maletti"'' era la componente corazzata, costituita da una [[Compagnia (unità militare)|compagnia]] di [[carro armato|carri]] [[M11/39]] del [[32º Reggimento carri|32º Reggimento fanteria carrista]] e una di carri [[CV35|L3/35]] del [[60º Battaglione carri "M.O. Locatelli"|LX Battaglione carri]], distaccati dalla [[Brigata corazzata speciale "Babini"]]. La [[fanteria]] era costituita da quattro [[battaglione|battaglioni]] di [[àscari]] libici, interamente trasportati su autocarri quali i [[Fiat-SPA AS37]] e i [[Fiat 634]], e dall'efficiente I Battaglione Sahariano. Questo reparto, costituito da [[Italo Balbo]] il 1º luglio [[1937]] ed assegnato al [[Guardia alla Frontiera#Guardia alla Frontiera nello Scacchiere Libico-Egiziano|Comando truppe Sahara Libico]] di [[Cufra]] della [[Guardia alla frontiera]], all'inizio delle ostilità fu trasferito al raggruppamento; aveva in organico quattro [[compagnie auto-avio sahariane]], speciali unità veloci specializzate in ruoli esploranti, di ricognizione e controricognizione, operanti a bordo di [[Fiat-SPA AS37#Camionetta Desertica AS37|camionette desertiche Fiat-SPA AS37]] specificamente adattate al contesto desertico e munite di mitragliatrici pesanti, cannoncini leggeri [[47/32|da 47&nbsp;mm]] e [[65/17 Mod. 1908/1913|65&nbsp;mm]] e cannoncini antiaerei [[Breda 20/65 Mod. 1935]]<ref>N. Pignato e F. Cappellano, op. cit.</ref>. La componente d'artiglieria comprendeva due [[Battaglione|gruppi]] [[artiglieria]] motorizzati e due [[Batteria (unità militare)|batterie]] contraeree, mentre per le armi di accompagnamento erano assegnati un battaglione di [[Mortaio da 81 Mod. 35|mortai da 81]] e due compagnie di cannoni [[Armi controcarri|controcarro]] da [[47/32 Mod. 1935]].


==Ordine di battaglia: 1940==
==Ordine di battaglia: 1940==
*I [[Ascari|Battaglione libico]]
*I [[Àscari|Battaglione libico]]
*V [[Battaglione]] libico
*V [[Battaglione]] libico
*XVII Battaglione libico
*XVII Battaglione libico
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**Compagnia auto-avio sahariana "[[Murzuch]]"
**Compagnia auto-avio sahariana "[[Murzuch]]"
**Compagnia auto-avio sahariana "[[Cufra]]"
**Compagnia auto-avio sahariana "[[Cufra]]"
*una [[compagnia]]/II Battaglione carri [[M11/39]] / [[32º Reggimento carri|32º Reggimento fanteria carrista]]/[[132ª Divisione corazzata "Ariete"]]
*un "Battaglione misto carri armati" su:
**una [[compagnia (unità militare)|compagnia]]/II Battaglione carri [[M11/39]] / [[32º Reggimento carri|32º Reggimento fanteria carrista]] / [[132ª Divisione corazzata "Ariete"]]
*una compagnia/LX Battaglione carri [[L3/35]]
**una compagnia/[[LX Battaglione carri]] [[L3/35]]
*due [[Battaglione|gruppi]] [[artiglieria]] motorizzati
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*due [[Batteria (unità militare)|batterie]] artiglieria contraerea da [[20/65 Mod. 35|20/65]]
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*una compagnia [[Mortaio da 81 Mod. 35|mortai da 81]]
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*una compagnia [[Genio militare|genio]] idrici
*una compagnia genio telegrafisti e radiotelegrafisti
*una compagnia genio telegrafisti e radiotelegrafisti


==Note==
== Note ==
<references/>
<references/>


==Bibliografia==
== Bibliografia ==
*''Iron Hulls, Iron Hearts : Mussolini's elite armoured divisions in North Africa.'', Ian W. Walker, Crowood, Marlborough 2003.
*{{cita libro |autore=Ian W. Walker|titolo=Iron Hulls, Iron Hearts : Mussolini's elite armoured divisions in North Africa|url=https://archive.org/details/ironhullsironhea0000walk|editore=Crowood|città=Marlborough|anno=2003|lingua=en|cid= Walker 2003}}
*''Delusione nel deserto. Dall’entrata in guerra (10-6-1940) alla vigilia del contrattacco inglese (9-12-1940)'', Emanuele Cattarossi, Arsmilitaris.
* Emanuele Cattarossi, ''Delusione nel deserto. Dall'entrata in guerra (10-6-1940) alla vigilia del contrattacco inglese (9-12-1940)'', Arsmilitaris.
*''Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943'', Nicola Pignato e Filippo Cappellano, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, Roma 2005.
*{{cita libro |autore=Nicola Pignato|autore2=Filippo Cappellano|titolo=Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943|editore=Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito|città=Roma|anno=2005|isbn=|cid=Pignato, Cappellano 2005}}


==Voci correlate==
== Voci correlate ==
*[[Brigata corazzata speciale "Babini"]]
*[[Brigata corazzata speciale "Babini"]]
*[[Battaglia di Nibeiwa]]
*[[Battaglia di Nibeiwa]]
*[[M11/39]]
*[[M11/39]]


==Collegamenti esterni==
== Collegamenti esterni ==
*[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/campagna_egitto_1940_prima.html Ordine di battaglia del Raggruppamento "Maletti" nel 1940.]
*{{cita web|http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/campagna_egitto_1940_prima.html|Ordine di battaglia del Raggruppamento "Maletti" nel 1940.}}
*[http://www.zimmerit.com/zimmeritpedia/italia_pop/pop_RAGGR_MALETTI.html Note da Zimmerit.it.]
*{{cita web|http://www.zimmerit.com/zimmeritpedia/italia_pop/pop_RAGGR_MALETTI.html|Note da Zimmerit.it.}}
* [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/40/africa.htm Sito dedicato alla Campagna d'Africa.]
* {{cita web|http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/40/africa.htm|Sito dedicato alla Campagna d'Africa.}}


{{Regi Corpi Truppe Coloniali}}
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[[Categoria:Grandi Unità italiane della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Grandi Unità italiane della seconda guerra mondiale]]

Versione attuale delle 21:10, 12 ott 2023

Raggruppamento sahariano o Raggruppamento "Maletti"
Colonna di autocarri sahariani AS37 del Raggruppamento "Maletti" in marcia verso Sidi Barrani.
Descrizione generale
Attivagiugno 1940 - 9 dicembre 1940
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Regio esercito
Tiporaggruppamento a livello divisionale
Equipaggiamentomezzi: M11/39, L3/35, Autocarro sahariano AS37, Camionetta desertica AS37, Fiat 634
artiglierie:65/17 Mod. 1908/1913, 75/27 Mod. 1911, 105/28, 47/32 Mod. 1935, Breda 20/65 Mod. 1935
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
Invasione italiana dell'Egitto
Operazione Compass
Battaglia di Nibeiwa
Parte di
XXI Corpo d'Armata
Comandanti
Degni di notaGen. Pietro Maletti
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il Raggruppamento sahariano "Maletti", dal nome del comandante il generale Pietro Maletti (per distinguerlo dal successivo Raggruppamento sahariano "Mannerini"), fu una grande unità del Regio Esercito operante in Libia italiana durante la seconda guerra mondiale.

Il Raggruppamento "Maletti" fu un'unità del Regio Corpo Truppe Coloniali della Libia creata, attivata il 9 giugno 1940, all'inizio della seconda guerra mondiale in Africa settentrionale. Composto, come la e la 2ª Divisione libica. sia da personale nazionale che da truppe libiche, il raggruppamento, a volte non ufficialmente indicato come 3º Divisione libica, fu posto sin dalla formazione al comando del generale Pietro Maletti, giunto dalla Sicilia proprio il 9 giugno, ed assegnato alle dirette dipendenze della 10ª Armata in Cirenaica.

Lo stesso argomento in dettaglio: Invasione italiana dell'Egitto.

Il 13 settembre il raggruppamento penetrava in territorio egiziano insieme alle altre unità della 10ª Armata; il 15 settembre le truppe libiche raggiunsero Bug-Bug, il raggruppamento e le altre truppe motorizzate (1ª Divisione CC.NN. "23 marzo" e 1º Raggruppamento carristi) ricevettero l'ordine di avanzare con la massima celerità verso Sidi el Barrani, a 100 chilometri dal confine libico, dove entrarono il 16 settembre[1]. Qui il generale Rodolfo Graziani, a corto di carburante e rifornimenti, arrestò l'avanzata e fortificò le posizioni. Il raggruppamento si attestò sulle colline di Nibeiwa, 20 chilometri a sud di Sidi el Barrani, in posizione protetta da campi minati, terrapieni e fossati.

Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Compass e Battaglia di Nibeiwa.

In tali posizioni il raggruppamento fu sorpreso dalla controffensiva inglese, denominata Operazione Compass. Il 9 dicembre i reparti della 4ª Divisione fanteria indiana ed i carri Mk II Matilda della 7ª Divisione corazzata inglese, distruggendo immediatamente 15 carri italiani e penetrando nel campo trincerato dal lato ovest, libero dalle mine per consentire i rifornimenti. Nello scontro, che portò alla distruzione dell'unità ed alla cattura di 4.000 prigionieri (soprattutto libici), cadde combattendo lo stesso generale Maletti. I superstiti del raggruppamento andarono a formare il XXXIV Battaglione libico.

Sulla battaglia di Nibeiwa ci sono delle descrizioni contrastanti fatte nel libro "Iron Hearts, Iron Hull" di Walker Ian W.. Da questo libro si deduce che non ci fu alcuno scontro tra mezzi corazzati italiani e britannici, invece i carristi italiani furono annientati all'arma bianca dalla divisione indiana durante la notte tra l'8 e il 9 dicembre 1940 e non riuscirono neppure a raggiungere i loro carri. Quando arrivarono i carri Mk II Matilda nel campo di Nibeiwa tutti gli italiani erano già stati uccisi alla baionetta. Gli inglesi si divertirono a tirare sui carri vuoti e ne colpirono 15 poi gli altri furono catturati.

Organizzazione

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Si trattava una grande unità interamente motorizzata con più di 450 automezzi, concepita per la manovra a lungo raggio nel Sahara libico (Territorio Militare del Sud) ed egiziano. La punta di lancia del Raggruppamento "Maletti" era la componente corazzata, costituita da una compagnia di carri M11/39 del 32º Reggimento fanteria carrista e una di carri L3/35 del LX Battaglione carri, distaccati dalla Brigata corazzata speciale "Babini". La fanteria era costituita da quattro battaglioni di àscari libici, interamente trasportati su autocarri quali i Fiat-SPA AS37 e i Fiat 634, e dall'efficiente I Battaglione Sahariano. Questo reparto, costituito da Italo Balbo il 1º luglio 1937 ed assegnato al Comando truppe Sahara Libico di Cufra della Guardia alla frontiera, all'inizio delle ostilità fu trasferito al raggruppamento; aveva in organico quattro compagnie auto-avio sahariane, speciali unità veloci specializzate in ruoli esploranti, di ricognizione e controricognizione, operanti a bordo di camionette desertiche Fiat-SPA AS37 specificamente adattate al contesto desertico e munite di mitragliatrici pesanti, cannoncini leggeri da 47 mm e 65 mm e cannoncini antiaerei Breda 20/65 Mod. 1935[2]. La componente d'artiglieria comprendeva due gruppi artiglieria motorizzati e due batterie contraeree, mentre per le armi di accompagnamento erano assegnati un battaglione di mortai da 81 e due compagnie di cannoni controcarro da 47/32 Mod. 1935.

Ordine di battaglia: 1940

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  1. ^ Cronologia - Settembre 1940>.
  2. ^ N. Pignato e F. Cappellano, op. cit.
  • (EN) Ian W. Walker, Iron Hulls, Iron Hearts : Mussolini's elite armoured divisions in North Africa, Marlborough, Crowood, 2003.
  • Emanuele Cattarossi, Delusione nel deserto. Dall'entrata in guerra (10-6-1940) alla vigilia del contrattacco inglese (9-12-1940), Arsmilitaris.
  • Nicola Pignato e Filippo Cappellano, Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, 2005.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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