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Rivolta jakuta: differenze tra le versioni

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La '''rivolta jakuta''' (in [[Lingua russa|russo]]: Якутский мятеж) o '''spedizione jakuta''' (in russo: Якутский поход) fu l'ultimo episodio della [[guerra civile russa]]. Le ostilità ebbero luogo tra il settembre [[1921]] ed il giugno [[1923]], nella regione del [[Territorio di Chabarovsk]] nell'[[Estremo Oriente]] russo, a nord della [[Ucraina Verde|Repubblica Ucraina dell'Estremo Oriente]].
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All'approssimarsi dell'arrivo dei [[bolscevichi]], nella regione della [[Sacha (Jacuzia)|Jacuzia]] scoppiò nel settembre [[1921]] una estesa rivolta. Giunsero nella regione circa 200 russi appartenenti alla fazione dei [[Armata Bianca|bianchi]] guidati dal ''[[Cornetta (grado militare)|kornet]]'' [[Michail Korobejnikov]], che nel marzo 1922 stabilirono a [[Čurapča]] un "Governo provvisorio popolare regionale jakuto"; il 23 marzo l'"Armata popolare jakuta" di Korobejnikov prese, grazie all'uso di sei mitragliere, i principali centri abitati tra cui la città di [[Jakutsk]], dove la guarnigione dell'[[Armata Rossa]] fu sopraffatta senza fatica.
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Nel mese di aprile i ribelli contattarono il [[Governo provvisorio del Priamur'e]] a [[Vladivostok]], chiedendo aiuto. Il 27 aprile 1922 tuttavia i bolscevichi inviarono una grossa spedizione per soffocare la ribellione: nell'estate 1922 i bianchi furono obbligati ad allontanarsi da Jakutsk e si ritirarono sulla costa dell'[[oceano Pacifico]], occupando le città portuali di [[Ochotsk (città)|Ochotsk]] e [[Ajan]]<!--Аян (Хабаровский край)-->, ed implorando nuovamente rinforzi da Vladivostok.
Nel mese di aprile i ribelli contattarono il [[governo provvisorio del Priamur'e]] a [[Vladivostok]], chiedendo aiuto. Il 27 aprile 1922 tuttavia i bolscevichi inviarono una grossa spedizione per soffocare la ribellione: nell'estate 1922 i bianchi furono obbligati ad allontanarsi da Jakutsk e si ritirarono sulla costa dell'[[Oceano Pacifico]], occupando le città portuali di [[Ochotsk (città)|Ochotsk]] e [[Ajan]]<!--Аян (Хабаровский край)-->, ed implorando nuovamente rinforzi da Vladivostok.


Il 30 agosto 1922 la "Flottiglia dell'Oceano Pacifico", presidiata da circa 750 volontari sotto il comando del ''generalino'' [[Anatolij Pepeljaev]], partì da Vladivostok per aiutare i ribelli; tre giorni più tardi sbarcarono ad Ajan e si misero in marcia per Jakutsk. Entro la fine del mese di ottobre, dopo che Pepeljaev aveva già occupato la città di [[Nel'kan]], si apprese che l'Armata Rossa aveva conquistato Vladivostok ai bianchi, e la guerra civile era stata dichiarata ufficialmente conclusa.
Il 30 agosto 1922 la "Flottiglia dell'Oceano Pacifico", presidiata da circa 750 volontari sotto il comando del ''generalino'' [[Anatolij Pepeljaev]], partì da Vladivostok per aiutare i ribelli; tre giorni più tardi sbarcarono ad Ajan e si misero in marcia per Jakutsk. Entro la fine del mese di ottobre, dopo che Pepeljaev aveva già occupato la città di [[Nel'kan]], si apprese che l'Armata Rossa aveva conquistato Vladivostok ai bianchi, e la guerra civile era stata dichiarata ufficialmente conclusa.
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* {{ru}} Последние бои на Дальнем Востоке ("Gli ultimi combattimenti in Estremo Oriente"), Moskva, Centrpoligraf, 2005.
* {{ru}} Последние бои на Дальнем Востоке ("Gli ultimi combattimenti in Estremo Oriente"), Moskva, Centrpoligraf, 2005.
* {{ru}} Aleksandr Petrušin, Омск, Аян, Лубянка… Три жизни генерала Пепеляева, ("Omsk, Ayan, Lubjanka ... Le tre vite del generale Pepeljaev"), «Родина» (Rodina), 1996. № 9.
* {{ru}} Aleksandr Petrušin, Омск, Аян, Лубянка… Три жизни генерала Пепеляева, ("Omsk, Ayan, Lubjanka ... Le tre vite del generale Pepeljaev"), «Родина» (Rodina), 1996. № 9.
* {{ru}} V. I. Klipel', [http://www.jornaldalniyvostok.ru Аргонавты снегов. О неудавшемся походе генерала А. Пепеляева] ("Gli Argonauti delle nevi. La campagna non riuscita del generale A. Pepeljaev")
* {{ru}} V. I. Klipel', [http://www.jornaldalniyvostok.ru Аргонавты снегов. О неудавшемся походе генерала А. Пепеляева] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20171108231116/http://jornaldalniyvostok.ru/ |date=8 novembre 2017 }} ("Gli Argonauti delle nevi. La campagna non riuscita del generale A. Pepeljaev")
* {{ru}} [http://www.ilin-yakutsk.narod.ru/1998-1/17-5.htm Пепеляевщина. 6 сентября 1922 — 17 июня 1923 гг.] ("Pepeljaevščina. 6 settembre 1922 - 17 giugno 1923").
* {{ru}} [http://www.ilin-yakutsk.narod.ru/1998-1/17-5.htm Пепеляевщина. 6 сентября 1922 — 17 июня 1923 гг.] ("Pepeljaevščina. 6 settembre 1922 - 17 giugno 1923").
* {{ru}} G. P. Gračev, [http://ilin-yakutsk.narod.ru/2005-6/46.htm ''Якутский поход генерала Пепеляева''] ("La campagna jacuta del generale Pepeljaev" (a cura di P. K. Konkin)
* {{ru}} G. P. Gračev, [http://ilin-yakutsk.narod.ru/2005-6/46.htm ''Якутский поход генерала Пепеляева''] ("La campagna jacuta del generale Pepeljaev" (a cura di P. K. Konkin)


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Versione attuale delle 15:50, 11 set 2023

Rivolta jakuta
parte della guerra civile russa
Mappa delle zone interessate dalla rivolta
Datasettembre 1921 - giugno 1923
LuogoTerritorio di Chabarovsk, Russia
Esitovittoria sovietica
Schieramenti
bandiera RSFS Russa (fino al 29/12/1922)
URSS (dal 30/12/1922)
Russia (bandiera) Armata Bianca
Comandanti
Voci di rivolte presenti su Wikipedia

La rivolta jakuta (in russo: Якутский мятеж) o spedizione jakuta (in russo: Якутский поход) fu l'ultimo episodio della guerra civile russa. Le ostilità ebbero luogo tra il settembre 1921 ed il giugno 1923, nella regione del territorio di Chabarovsk nell'Estremo Oriente russo, a nord della Repubblica Ucraina dell'Estremo Oriente.

All'approssimarsi dell'arrivo dei bolscevichi, nella regione della Jacuzia scoppiò nel settembre 1921 una estesa rivolta. Giunsero nella regione circa 200 russi appartenenti alla fazione dei bianchi guidati dal kornet Michail Korobejnikov, che nel marzo 1922 stabilirono a Čurapča un "Governo provvisorio popolare regionale jakuto"; il 23 marzo l'"Armata popolare jakuta" di Korobejnikov prese, grazie all'uso di sei mitragliere, i principali centri abitati tra cui la città di Jakutsk, dove la guarnigione dell'Armata Rossa fu sopraffatta senza fatica.

Nel mese di aprile i ribelli contattarono il governo provvisorio del Priamur'e a Vladivostok, chiedendo aiuto. Il 27 aprile 1922 tuttavia i bolscevichi inviarono una grossa spedizione per soffocare la ribellione: nell'estate 1922 i bianchi furono obbligati ad allontanarsi da Jakutsk e si ritirarono sulla costa dell'Oceano Pacifico, occupando le città portuali di Ochotsk e Ajan, ed implorando nuovamente rinforzi da Vladivostok.

Il 30 agosto 1922 la "Flottiglia dell'Oceano Pacifico", presidiata da circa 750 volontari sotto il comando del generalino Anatolij Pepeljaev, partì da Vladivostok per aiutare i ribelli; tre giorni più tardi sbarcarono ad Ajan e si misero in marcia per Jakutsk. Entro la fine del mese di ottobre, dopo che Pepeljaev aveva già occupato la città di Nel'kan, si apprese che l'Armata Rossa aveva conquistato Vladivostok ai bianchi, e la guerra civile era stata dichiarata ufficialmente conclusa.

Quando fu costituita l'Unione Sovietica il 31 dicembre 1922, il solo territorio russo ancora sotto controllo dei bianchi era la regione del cosiddetto Pepeljaevščina ("пепеляевщина"), composta dalle città di Ajan, Ochotsk, e Nelkan. Un'unità di bolscevichi sotto il comando di Ivan Strod fu inviata contro Pepeljaev nel mese di febbraio 1923: il 12 febbraio 1923 i bolscevichi sconfissero i pepeljaevisti vicino alla città di Sasyl-Sasyy; nel mese di marzo i bianchi si rifugiarono presso la città di Amga.

Il 24 aprile 1923 le navi Stavropol e Indigirka partirono da Vladivostok per Ajan con un contingente dell'Armata Rossa comandato dal generale Stepan Vostrecov. Al suo arrivo ad Ajan il 6 aprile 1923 Vostrecov apprese che Pepeljaev aveva evacuato Nel'kan; i resti dell'esercito bianco furono sconfitti vicino a Ochotsk il 6 giugno 1923, e presso Ayan il 16 giugno 1923. Il generalino Anatolij Pepeljaev, 103 funzionari e 230 soldati furono catturati e trasportati a Vladivostok.

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