Burgus: differenze tra le versioni

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'''''Burgus'''''' (in [[lingua latina|latino]], ''Burgi'' al plurale o ''Turris'') era una fortificazione di [[tarda antichità|tarda età imperiale]], nel cui significato poteva comprendere sia una [[torre]] sia un piccolo fortino, dotato di una fossato o di un ''[[vallum]]'' circostante. Il termine latino ''burgus'' deriverebbe dalla termine greco di ''purgos''.
''Burgus'' (plurale ''Burgi'', in [[lingua latina|latino]]), o ''[[torre d'avvistamento|Turris]]'' era una [[fortificazione]] della [[tarda antichità|tarda età imperiale]], che poteva comprendere sia una torre, sia un piccolo fortino, dotato di una fossato o di un [[vallum]] circostante. Il termine latino ''burgus'' deriverebbe dal greco ''purgos''.


La parola Burgus appare per la prima volta nei testi tardo antichi, come ad esempio con [[Vegezio|Flavio Vegezio]] nella sua ''Epitomae rei militaris'' o in [[Orosio]], nella ''Historiae contra paganos''.
La parola ''Burgus'' appare per la prima volta negli autori tardo antichi come, ad esempio, [[Vegezio|Flavio Vegezio]] con la sua ''Epitomae rei militaris'' od [[Orosio]], con le ''Historiae contra paganos''.


A partire dal [[369]] sotto [[Valentiniano I]], cominciarono ad essere creati i primi esempi di ''burgi'', vale a dire torri rettangolari a due piani, alte in media 8-12 m e larghe alterettanto (10-12 metri), quasi fossero dei mini fortini che potevano contenere dei piccoli granai per le truppe di frontiera in movimento. Questo genere di costruzionie erano essenzialmente uno sviluppo successivo delle torri di avvistamento del ''[[limes romano|limes]]'' del [[I secolo|I]] e [[II secolo]], con torri molto più grandi, spesso circondate da una palizzata e da un fossato. La prima datazione di queste costruzioni risalirebbe al [[IV secolo]]. Essi rappresentavano spesso un avamposto difensivo, che poteva comunicare con le retrovie o i [[castrum|grandi accampamenti militari]] dell'epoca, tramite un sistema di comunicazione visiva con torce o falò.
A partire dal 369 sotto [[Valentiniano I]], cominciarono ad essere creati i primi esempi di ''burgi'', vale a dire torri rettangolari a due piani, alte in media 8–12 m e larghe altrettanto, quasi fortini in miniatura, che potevano contenere piccoli granai per le truppe di frontiera in movimento. Questo genere di costruzioni era essenzialmente uno sviluppo delle torri di avvistamento del ''[[limes romano|limes]]'' del primo e del secondo secolo d.C., che avevano torri molto più grandi, spesso circondate da una palizzata e da un fossato. La prima datazione di queste costruzioni risalirebbe al IV secolo. Essi rappresentavano un avamposto difensivo, che poteva comunicare con le retrovie o i [[castrum|grandi accampamenti militari]] dell'epoca con un sistema di comunicazione visiva a distanza, tramite torce o falò.


Presso queste costruzioni soggiornavano piccoli contingenti di soldati (''[[limitanei]]''), che avevano più che altro il compito di vigilare lungo le frontiere. E' vero anche che col tempo, questi ''burgi'' cominciarono ad ingrandirsi fino ad avere la funzione di fortezza a protezione dei vicini villaggi, dentro la quale tendeva a rifugiarsi la popolazione contadina in caso di pericolo ([[invasioni barbariche]]), e comunque poteva ricoprire anche la funzione di "riserva di grano".
Presso queste costruzioni erano stanziati piccoli contingenti di soldati [[limitanei]], che avevano soprattutto il compito di vigilare lungo le frontiere. Col tempo, questi ''burgi'' cominciarono ad ingrandirsi fino ad avere la funzione di fortezze, dentro le quali tendeva a rifugiarsi la popolazione contadina dei villaggi circostanti, in caso di pericolo ([[invasioni barbariche]]). Potevano ricoprire anche la funzione di "granai di riserva".


La base era normalmente di forma quadrata o rettangolare, in rari casi trapezoidale o circolare. Questa diversità non era casuale, torri quadrate se da un lato erano più facili da costruitre in tempi relativamente brevi, erano certamente meno resistenti all'impatto di proiettili o di arieti, mentre quelle circolari, tuttavia, erano molto più difficili da costruire, sebbene fossero molto più solidi.
La base era normalmente di forma quadrata o rettangolare, in rari casi trapezoidale o circolare. Ciò era dovuto al fatto che le torri quadrate erano più facili da costruire in tempi relativamente brevi, ma erano meno resistenti all'impatto di proiettili o di arieti, mentre quelle circolari erano più difficili da costruire, sebbene fossero più solide.


==Bibliografia==
{{Template:Fortificazioni militari}}
* Seeck, ''burgus'', in Pauly-Wissowa, «Realencyclopädie» III-1, col. 1066s.
{{Portale|antica Roma|architettura|arte classica|Esercito romano|Guerra}}


==Voci correlate==
[[Categoria:Tipologie architettoniche]]
* [[Borgo]]
[[Categoria:Architetture militari romane]]
* [[Torre di avvistamento]]


{{Architettura romana}}
[[de:Burgus]]
{{Fortificazioni militari}}
[[es:Burgo]]
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[[Categoria:Architetture militari romane]]

Versione delle 00:46, 18 ott 2022

Un tipico esempio di burgus.
Forte e testa di ponte, Szentendre-Dera, Danubio, Ungheria.

Burgus (plurale Burgi, in latino), o Turris era una fortificazione della tarda età imperiale, che poteva comprendere sia una torre, sia un piccolo fortino, dotato di una fossato o di un vallum circostante. Il termine latino burgus deriverebbe dal greco purgos.

La parola Burgus appare per la prima volta negli autori tardo antichi come, ad esempio, Flavio Vegezio con la sua Epitomae rei militaris od Orosio, con le Historiae contra paganos.

A partire dal 369 sotto Valentiniano I, cominciarono ad essere creati i primi esempi di burgi, vale a dire torri rettangolari a due piani, alte in media 8–12 m e larghe altrettanto, quasi fortini in miniatura, che potevano contenere piccoli granai per le truppe di frontiera in movimento. Questo genere di costruzioni era essenzialmente uno sviluppo delle torri di avvistamento del limes del primo e del secondo secolo d.C., che avevano torri molto più grandi, spesso circondate da una palizzata e da un fossato. La prima datazione di queste costruzioni risalirebbe al IV secolo. Essi rappresentavano un avamposto difensivo, che poteva comunicare con le retrovie o i grandi accampamenti militari dell'epoca con un sistema di comunicazione visiva a distanza, tramite torce o falò.

Presso queste costruzioni erano stanziati piccoli contingenti di soldati limitanei, che avevano soprattutto il compito di vigilare lungo le frontiere. Col tempo, questi burgi cominciarono ad ingrandirsi fino ad avere la funzione di fortezze, dentro le quali tendeva a rifugiarsi la popolazione contadina dei villaggi circostanti, in caso di pericolo (invasioni barbariche). Potevano ricoprire anche la funzione di "granai di riserva".

La base era normalmente di forma quadrata o rettangolare, in rari casi trapezoidale o circolare. Ciò era dovuto al fatto che le torri quadrate erano più facili da costruire in tempi relativamente brevi, ma erano meno resistenti all'impatto di proiettili o di arieti, mentre quelle circolari erano più difficili da costruire, sebbene fossero più solide.

Bibliografia

  • Seeck, burgus, in Pauly-Wissowa, «Realencyclopädie» III-1, col. 1066s.

Voci correlate