Visualizza wikitesto di Storia della Pallacanestro Varese

{{torna a|Pallacanestro Varese}}
[[File:PalaWhirlpool.jpg|thumb|Il [[Palasport Lino Oldrini]], dal [[1964]] "casa" della Pallacanestro Varese.]]
La '''storia della Pallacanestro Varese''' è radicata nelle esperienze sportive della Società Ginnastica Varesina e delle formazioni organizzate dal [[Partito Nazionale Fascista|PNF]], ma inizia ufficialmente con la fondazione della società il 1º agosto 1945. La società lombarda ha disputato 46 stagioni consecutive nella [[Serie A (pallacanestro maschile)|massima serie italiana]], ha vinto 10 [[Scudetto (sport)|titoli nazionali]], 7 continentali e 3 [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|intercontinentali]], risultando tra le formazioni italiane più titolate.

== Gli albori ==
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 400px
|titolo = La prima partita
|contenuto = "''Nel [[1928]] il primo quintetto composto dal sottoscritto, da Nando Ermoli, Ugo Pagani, Mario Ferré e Carlo Giudici poté disputare il suo primo incontro, avendo come avversari i rappresentanti del "Battaglione Genio Radiotelegrafisti", in quell'epoca di stanza a [[Varese]]. Arbitro, il signor Torelli di [[Milano]]... Per un paio di anni il quintetto giocò sempre senza variazioni e sempre sul campo di via Parravicini''"

Lettera di Luigi Vaj al giornalista Mario Lodi<ref>{{Cita|Ossola|pag. 7}}.</ref>}}

La '''[[Pallacanestro Varese]]''' trae origine dall'attività pionieristica che si tenne presso la "Società Ginnastica Varesina", a partire con regolarità dal [[1927]].<ref>{{cita web|url=http://www.pallacanestrovarese.it/index.php?option=com_content&view=article&id=28&Itemid=9|titolo=Storia della Pallacanestro Varese Sito ufficiale}}</ref> Influenzati dalla vicina [[Milano]], gli studenti che praticavano questo sport e frequentavano gli studi nel capoluogo [[Lombardia|lombardo]], importarono la pratica della "[[pallacanestro|palla al cesto]]" nella provincia varesina. La paternità viene ascritta agli studenti Nando Ermoli, Mario Ferrè, Carlo Giudici, Ugo Pagani e Luigi Vaj. Ottenuto il permesso dai dirigenti della Società, i cinque atleti abbandonarono le pratiche sportive precedenti per dedicarsi appieno al nuovo gioco. L'appoggio economico venne dato da Arturo Mascetti, [[Partito Nazionale Fascista|federale]] di Varese, attraverso i finanziamenti erogati dal Partito.<ref>{{Cita|Tadini|pp. 26-30}}.</ref>

Il crescente interesse per questo sport indusse il [[Varese|Comune di Varese]] a costruire [[Palestra XXV Aprile|la prima palestra dedicata interamente a questa attività]], donandola alla "Società Ginnastica Varesina", nel [[1929]].<ref>{{Cita|Tadini|pag. 29}}.</ref> La proprietà venne però presto sostituita con l'[[Opera nazionale balilla]], che proibì l'utilizzo ad altre associazioni differenti, con deroga esclusiva per i giocatori di palla al cesto.<ref>{{Cita|Tadini|pag. 30}}.</ref>

Nel [[1932]] la squadra prese il nome di "Fascio Giovanile di Varese", e venne iscritta al campionato di seconda divisione lombarda. In quegli anni avvenne una scissione che diede origine alla squadra di "Varese Sportiva", che utilizzerà per la prima volta i colori bianco-rossi.<ref>{{Cita|Tadini|pag. 32}}.</ref> Negli anni successivi la squadra del "F.G. Varese" proseguì la propria attività, giungendo nel [[1943]] a conquistare il Campionato Italiano organizzato dal [[Gruppo Universitario Fascista]].<ref>{{Cita|Tadini|pag. 40}}.</ref>

<gallery>
File:Campo all'aperto.jpg|Una delle prime partite della ''Ginnastica Varesina'', su un campo all'aperto.
File:Varese Legnano 1932.jpg|Ginnastica Varesina contro Legnano Pallacanestro, giocata alla palestra comunale dell'odierna via XXV Aprile il 28 febbraio [[1932]].
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== Il dopoguerra ==
[[File:Varese Campione Serie B.jpg|thumb|left|upright=1.4|La formazione della '''Pallacanestro Varese 1945''', vincitrice del Campionato Interregionale o di Serie B. Da sinistra [[Emilio Clerici|Clerici]], [[Sergio Marelli|Marelli]], Panerai, [[Paolo Checchi|Checchi]], [[Valerio Giobbi|V. Giobbi]], [[Sergio Brusa Pasquè]], [[Arialdo Giobbi|A. Giobbi]], [[Manlio Stabilini|Stabilini]] e il giocatore allenatore [[Enrico Garbosi]]]]
Nel maggio del [[1945]] venne fondata la '''Pallacanestro Varese''', che vide come primi firmatari [[Sergio Brusa Pasquè]], [[Sergio Marelli]] ed [[Emilio Clerici]]. Il sindaco della città, [[Enrico Bonfanti]], concesse l'utilizzo della "[[Palestra XXV Aprile|Palestra di viale XXV Aprile]]".<ref>{{Cita|Tadini|pagg. 41,42}}.</ref> Per accedere all'iscrizione dei primi tornei [[dopoguerra|postbellici]] venne richiesta l'ufficializzazione del nome e dei colori sociali, che da allora rimasero invariati. Il 1º agosto la squadra venne riconosciuta ufficialmente dalla Federazione. Sempre in quell'anno la neonata società partecipò ad un torneo internazionale a [[Lugano]], risultando la prima squadra [[italia]]na ad essere invitata ad un incontro esterno ai propri confini dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]].<ref>{{Cita|Tadini|pag. 42}}.</ref>

Primo presidente della società venne nominato Adriano Barattieri, che restò in carica alcuni mesi, obbligato per motivi politici ad abbandonare la carica.<ref>{{Cita|Ossola|pag. 10}}.</ref> Al suo posto venne nominato [[Vincenzo Agusta]], figlio di [[Giovanni Agusta|Giovanni]], fondatore dell'[[Agusta|omonima società]] di costruzione di [[elicottero|elicotteri]].<ref>{{Cita|Tadini|pag. 43}}.</ref>

La squadra si iscrisse al "Campionato di Prima Divisione" lombardo, suddiviso in due gironi, vinti rispettivamente da Varese e da [[Pallacanestro Cantù|Cantù]]. La vincente dello scontro diretto sarebbe stata promossa al "Campionato Interregionale", preludio al "Campionato di Serie A". Per l'occasione venne ingaggiato dalla [[Reyer Venezia Mestre|Reyer]] di [[Venezia]] il giocatore [[Enrico Garbosi]] che condusse alla vittoria finale la compagine varesina, ricoprendo anche il ruolo di allenatore.

Nel giugno del [[1946]] prese avvio il "Campionato Interregionale", o di "Serie B", che mise a confronto Varese con squadre di [[Alessandria]], [[Bologna]] e [[Savona]]. La "Pallacanestro Varese" vinse il proprio girone, giungendo alle finali contro la "Reyer Venezia", la [[Reale Società Ginnastica Torino]] e la "Laetitia Venezia". La squadra di Varese vinse tutte le partite ottenendo il titolo di "Campione d'Italia di Serie B".

== La Serie A ==
Ad un anno dalla fondazione, la "Pallacanestro Varese" disputò il suo primo campionato di '''Serie A'''. Per affrontare questo torneo, la presidenza rinforzò la squadra, acquistando da Cantù un giovane [[Alfredo Broggi]], stella emergente dell'epoca. L'allenatore, con ruolo di giocatore e regista, fu Garbosi, il nuovo presidente [[Angelo Bettinelli]].

Il [[Serie A maschile FIP 1946-1947|Campionato 1946-47]] venne suddiviso in nove gironi e 45 squadre. Al termine del torneo, vinto dalla [[Virtus Pallacanestro Bologna|Virtus Bologna]], la "Pallacanestro Varese" si classificò quinta.

Il [[Serie A maschile FIP 1947-1948|Campionato 1947-48]] venne invece programmato in due gironi, in cui le prime due classificate di ogni gruppo si scontrarono per il titolo di Campione d'Italia. Durante lo svolgimento del torneo, nel girone comprendente Varese, emersero le squadre di Bologna e di [[Società Ginnastica Roma|Roma]], che giunsero infine prima e seconda.

== Il girone unico ==
=== I primi campionati ===
[[File:Pallacanestro Varese 1948-49.jpg|thumb|upright=1.4|La formazione della '''[[Pallacanestro Varese 1948-1949|Pallacanestro Varese 1948-49]]'''. Da sinistra, [[Armando Fagarazzi|Fagarazzi]], [[Arialdo Giobbi|A. Giobbi]], [[Sergio Marelli|Marelli]], [[Carlo Cerioni|Cerioni]], [[Paolo Checchi|Checchi]], accosciati [[Valerio Giobbi|V. Giobbi]], [[Vittorio Tracuzzi|Tracuzzi]], [[Emilio Clerici|Clerici]] e Pegurri]]
Con il campionato [[Serie A maschile FIP 1948-1949|1948-49]] l'organizzazione della pallacanestro italiana subì un completo rinnovamento. Il torneo fu organizzato a [[girone all'italiana|girone unico]], con una conseguente selezione economica che portò all'esclusione delle piccole società provinciali.

Il Presidente Bettinelli si trovò ad affrontare un problema organizzativo e finanziario, legato all'allontanamento di [[Enrico Garbosi|Garbosi]], allenatore oltre che della squadra varesina anche di quella femminile della [[Ginnastica Comense 1872|Comense]]. Il Consiglio giudicò eccessivo l'impegno dedicato alla squadra di [[Como]] e ne decise il licenziamento. La squadra si trovò quindi senza allenatore all'inizio del nuovo Campionato. L'arrivo del sostituto, Lucentini, avvenne tramite un'inserzione sul giornale ''Pallacanestro'', edito dalla [[Federazione Italiana Pallacanestro|Federazione]]. Dalla squadra [[Roma|capitolina]] della [[Società Ginnastica Roma]] giunse quindi il nuovo allenatore, accompagnato da alcuni giocatori tra cui [[Vittorio Tracuzzi]]. L'impegno economico necessario per trattenere il nuovo allenatore e il valido giocatore con capacità di allenare, pose la scelta tra i due, con l'esclusione del primo. La formazione di quell'anno poté quindi vantare due giocatori da [[Nazionale di pallacanestro dell'Italia|Nazionale]], come [[Carlo Cerioni]] e Tracuzzi stesso.
[[File:Enrico Garbosi.jpg|thumb|left|'''[[Enrico Garbosi]]''']]
Il primo campionato si concluse con un secondo posto, ottenuto alle spalle della squadra della [[Virtus Pallacanestro Bologna|Virtus Bologna]], che in quegli anni divise il primato con la [[Olimpia Milano]], targata [[Borletti]].

La compagine varesina venne chiamata quasi al completo in Nazionale da [[Elliott Van Zandt]], per il [[Trofeo Mairano]] a [[Napoli]]; Tracuzzi, Cerioni, [[Paolo Checchi|Checchi]], [[Sergio Marelli|Marelli]] e [[Emilio Clerici|Clerici]].

Con il [[Serie A maschile FIP 1949-1950|Campionato 1949-50]] la [[Federazione Italiana Pallacanestro]] modificò alcune regole tecniche ed aumentò il numero delle squadre partecipanti a quattordici. La Pallacanestro Varese iniziò bene il torneo, ma all'inizio del [[1950]] alcuni gravi problemi di ordine finanziario spinsero la dirigenza a decidere per il ritiro dalle competizioni. Si riuscirono infine a recuperare i fondi necessari per la continuazione del torneo, che si concluse con il terzo posto finale.

La crisi finanziaria fu un problema che si ripresentò annualmente per la compagine varesina e che per anni portò insicurezza all'ambiente cestistico bosino, allontanando i migliori giocatori che preferirono rivolgersi a squadre con situazioni economiche stabili. Nel [[1951]] subentrò al dimissionario [[Angelo Bettinelli]] il nuovo presidente, [[Maurizio Belloni]], professionista della città, che portò con sé anche i fondi necessari per dare tranquillità all'ambiente.

=== Gli anni '50 ===
{{citazione|''Col nome della [[Ignis]] o si è primi, o non se ne fa nulla''|[[Giovanni Borghi]]<ref>{{Cita|Tadini|pag. 120}}.</ref>}}
[[File:Bough Rubini Stefanini.jpg|thumb|left|upright=1.4|[[Milano]], 9 gennaio [[1955]], [[Olimpia Milano|Borletti Milano]] batte [[Pallacanestro Varese|Storm Varese]] 59-56. Una fase di gioco con [[Yogi Bough]] contrastato da [[Cesare Rubini]], a sinistra, e [[Sergio Stefanini]], dietro]]
Nella prima parte degli '''[[anni 1950|anni cinquanta]]''' la figura di maggiore spicco della società rimase l'allenatore e giocatore [[Vittorio Tracuzzi|Tracuzzi]], che nel [[1952]] venne incaricato dalla Federazione di allenare anche la [[Nazionale di pallacanestro dell'Italia|Nazionale]]. Gli impegni successivi e molteplici, lo spinsero a dedicare meno tempo alla parte giocata, dividendo l'impegno tra la società di club e la rappresentativa italiana. Questa situazione, con la squadra non particolarmente brillante come risultati stagionali, si trascinò fino al [[1954]], quando Tracuzzi decise di lasciare Varese per trasferirsi a [[Bologna]], seguito da [[Mario Alesini]].

In quell'anno le necessità finanziarie spinsero il direttivo societario ad accettare per la prima volta l'abbinamento del nome con quello di uno [[sponsor]]; l'azienda di abbigliamento "Storm" di [[Milano]]. Il vertice societario cambiò, con l'abbandono del presidente Belloni, sostituito da [[Rino Sassi]]; la ricerca del nuovo allenatore si concentrò inizialmente su [[Amerigo Penzo]], ma la richiesta finanziaria fu troppo elevata, e la presidenza decise l'assunzione di [[Valerio Giobbi]], responsabile del settore giovanile. L'acquisto principale, teso a riempire il vuoto lasciato da Alesini, fu quello di [[Tonino Zorzi]], [[guardia tiratrice]] acquistato dalla [[AGI Gorizia]]. Zorzi rappresenterà in futuro il migliore realizzatore della squadra, e il perno della formazione.

{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 400px
|titolo = Borghi e la Ignis
|contenuto = [[File:Oldrini Borghi.jpg|thumb|'''[[Lino Oldrini]]''', sindaco di [[Varese]], a cui venne dedicato il [[Palawhirlpool|Palazzetto dello Sport]], con '''[[Giovanni Borghi]]''' che fu promotore del progetto]]
L'interesse di [[Giovanni Borghi]] per lo sport fu sempre presente, dal [[ciclismo]] al [[pugilato]], passando per il [[calcio (sport)|calcio]] e la [[pallacanestro]]. Il binomio con la [[Pallacanestro Varese]] venne sancito il 29 marzo [[1956]], e cessò nel [[1975]], anno della sua morte, anche se alla guida della squadra rimase il figlio, [[Guido Borghi (1945)|Guido]], sino al [[1980]]. Per il Commendatore l'accostamento del nome della propria azienda, la [[Ignis]] di [[Comerio]], fondata nel [[1946]], a società sportive era legato all'idea della vittoria e della fama internazionale.
}}

Nel decennio in corso, le principali società che poterono ambire alla conquista del primato furono la [[Olimpia Milano|Borletti Milano]] e le squadre di [[Bologna]]; la [[Virtus Minganti Bologna|Virtus]] e la [[Sporting Club Gira|Gira]]. Le sconfitte continue nei confronti di queste tre società, convinsero il presidente, [[Rino Sassi]], ad acquistare il giocatore [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Yogi Bough]], che resterà in forza per un anno nella società bosina, nel ruolo di giocatore. Il suo principale apporto verrà dato nel [[Serie A maschile FIP 1955-1956|campionato 1955-56]], quando rivestì il ruolo di allenatore, al posto del licenziato [[Valerio Giobbi]]. L'organizzazione del gioco fu però contrastata da alcuni membri della rosa degli atleti, e la società si affidò prima al giocatore [[Grecia|greco]] [[Faidōn Matthaiou]], ed infine all'affermato [[Amerigo Penzo]].

L'esito non brillante dell'annata sportiva allontanò lo sponsor principale, la "Storm", ed il suo presidente, Sassi. Il Consiglio direttivo si rivolse quindi alla figura industriale di maggior spicco della città, il presidente e fondatore della [[Ignis]] di [[Comerio]], il [[commendatore]] [[Giovanni Borghi]], che accettò di abbinare il nome della propria azienda con quello della [[Pallacanestro Varese|società]] e il 29 marzo 1956 siglò l'accordo con la direzione societaria, rappresentata da ''Giovanni Pedetti'' e ''Franco Guidetti''.<ref>{{Cita|Ossola|pag. 61}}.</ref> Borghi impose il nome dell'allenatore, il rientrante [[Enrico Garbosi]]. Le scelte dell'allenatore [[venezia]]no comportarono un cambiamento deciso nella rosa dei giocatori a disposizione, con acquisti importanti come [[Romano Forastieri]], [[Vinicio Nesti]] e il ritorno di [[Sergio Marelli]]. A fine campionato la "Ignis Varese" si aggiudicò il quinto posto, la vincente fu [[Milano]], seguita dalle due squadre di [[Bologna]] e dalla [[Stella Azzurra Roma]]. Il presidente Borghi meditò il ritiro della sponsorizzazione, al suo primo anno, poiché l'abbinamento al nome dell'azienda era legato per lui alla necessità di vittoria. Venne fatto desistere dal consiglio di amministrazione, e l'impegno economico del Commendatore aumentò, teso all'acquisto dei giocatori necessari per ambire alla vittoria dello scudetto. Riconfermato Garbosi, il processo di miglioramento in ambito nazionale fu continuo, e giunse al primo successo all'inizio del [[anni 1960|nuovo decennio]].

=== Gli anni '60 ===
{{citazione|"Sa'l custa?" (Quanto costa?)|[[Giovanni Borghi]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/novembre/11/Borghi_cumenda_fidanzato_con_grande_co_0_0111117091.shtml Corriere della Sera, "Borghi, il «cumenda» fidanzato con il grande sport"]</ref>}}
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 400px
|titolo = Il caso Vianello
|contenuto = [[File:Gabriele Vianello.jpg|thumb|'''[[Gabriele Vianello]]''' in canotta [[Ignis]]]]
L'[[Pallacanestro Varese|Ignis]] campione d'Italia progettò il campionato successivo a quello del primo scudetto sullo scheletro del quintetto vincitore. Il miglior realizzatore della squadra, '''[[Gabriele Vianello]]''', venne chiesto in prestito dalla [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]] per la partecipazione ad un torneo a [[Torino]]. I buoni rapporti tra le due dirigenze permisero questo prestito a tempo, che si concluse con la richiesta del giocatore di trasferirsi nel capoluogo lombardo. Il comportamento venne giudicato scorretto dal proprietario della squadra, [[Giovanni Borghi]], che non concesse il [[nulla osta]] per il trasferimento di Vianello, che fu così obbligato ad interrompere per un anno l'attività agonistica. A fine stagione venne poi permesso al giocatore di partecipare allo spareggio per accedere alla [[Serie A (pallacanestro maschile)|massima serie]] che affrontò la seconda squadra di [[Varese]], la [[Robur et Fides Varese]], allenata da [[Enrico Garbosi]], contro la [[Sporting Club Gira|Gira Bologna]].
}}
Nel [[1960]] si disputarono i [[Giochi della XVII Olimpiade|Giochi Olimpici]] di [[Roma]], e nel torneo di [[pallacanestro]] la [[Nazionale italiana di pallacanestro|Nazionale]] conquistò il quarto posto, alle spalle dei vincenti [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dell'[[Unione Sovietica]] e del [[Brasile]]. La Pallacanestro Varese acquistò uno dei protagonisti di questa nazionale, [[Giovanni Gavagnin]]; conteso sia dalla [[Virtus Pallacanestro Bologna|Virtus]] che dall'[[Olimpia Milano]], il presidente esecutivo, [[Adalberto Tedeschi]] e l'allenatore, [[Enrico Garbosi]], convinsero il ventiquattrenne di [[Portogruaro]] a trasferirsi a [[Varese]].
Con l'innesto del [[Centro (pallacanestro)|pivot]] [[veneto]], si completò un quintetto composto da [[Tonino Zorzi]], capitano, [[Vinicio Nesti]], [[playmaker]], [[Gabriele Vianello]] e [[Guido Carlo Gatti]] [[ala (pallacanestro)|ali piccole]] capaci anche di ricoprire il ruolo di [[guardia (pallacanestro)|guardia tiratrice]]. Nella seconda parte del [[Serie A maschile FIP 1960-1961|campionato]], Garbosi inserì a rotazione anche [[Remo Maggetti]], soprannominato "Freccia del Sud". La vittoria finale nelle [[Elette FIP 1960-1961|Elette]] giunse così al termine della stagione, spezzando il duopolio [[Bologna]]-[[Milano]] che durava ininterrottamente dall'istituzione del girone unico, nel [[1948]].
[[File:Ignis Real Madrid.jpg|thumb|left|'''[[Pallacanestro Varese|Ignis]]-[[Real Madrid Baloncesto]]''', [[Varese]] 18 gennaio [[1962]], [[Lajos Tóth]] segna l'ottantesimo punto della partita]]
Nel [[Elette FIP 1961-1962|campionato successivo]], con la defezione di Vianello, la squadra coprì la perdita con l'acquisto di [[Franco Bertini]] e Garbosi ottenne il trasferimento dalla [[Pallacanestro Cantù|Levissima Cantù]], per un mancato accordo finanziario, del pivot [[pisa]]no, proveniente dalla [[Pallacanestro Livorno]] [[Sauro Bufalini]]. Fu anche il primo anno per la squadra varesina in cui venne disputato un torneo internazionale, la [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] per club. Il primo incontro venne giocato in [[Portogallo]], contro la compagine del [[Lisbona]], sconfitta con il punteggio di 73 a 49. Superato il primo impegno [[Europa|europeo]], l'[[Ignis]] incontrò agli ottavi di finale la squadra [[Spagna|spagnola]] del [[Real Madrid Baloncesto|Real Madrid]] che disputò la prima partita in [[Italia]], il 18 gennaio [[1962]], sconfitta 82 a 80, con un autocanestro ordinato dall'allenatore [[Pedro Ferrándiz]]. La [[tattica]] dello spagnolo di perdere con il minimo scarto di punti, per cercare la vittoria in [[Madrid|casa]], venne sconfessata dalla [[Federazione Internazionale Pallacanestro]] che aggiunse nel regolamento della [[pallacanestro]] la possibilità della [[radiazione]] della squadra che si avvalesse di una simile scelta. La gara di ritorno venne agevolmente vinta dalla compagine madrilena, sconfitta poi in finale dalla [[BC Dinamo Tbilisi|Dinamo Tbilisi]].
Il campionato venne condotto fino allo scontro diretto nel girone di ritorno contro la seconda classificata, la [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]], che si aggiudicò l'incontro e raggiunse la squadra varesina in cima alla classifica. Questa situazione si protrasse fino al termine del campionato, che si decise con una gara di spareggio in campo neutro, al [[PalaDozza|Palazzetto dello Sport]] di [[Bologna]]. Vinse la squadra di [[Milano]] e nella squadra varesina affiorarono dissapori, che portarono [[Enrico Garbosi|Garbosi]] ad allontanarsi dalla squadra, affermando che "''Non c'era più armonia in squadra; salvo pochissime eccezioni, nei giocatori ha prevalso l'egoismo tanto che a subirne le conseguenze è stato il gioco''"<ref>{{Cita|Tadini|pag. 183}}.</ref>
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 300px
|titolo = L'ingaggio di Tonino Zorzi
|contenuto = [[File:Antonio Zorzi.jpg|thumb|'''[[Antonio Zorzi|Tonino Zorzi]]''' con la maglia della [[Ignis]]]]
Durante la partita del [[Serie A maschile FIP 1953-1954|campionato 1953-54]] che si disputò a [[Varese]] contro la [[Nuova Pallacanestro Gorizia|Pallacanestro Goriziana]], Zorzi subì un infortunio causato da uno scontro con [[Giancarlo Gualco]]. Venne ricoverato nell'ospedale cittadino, e seguito dai dirigenti della società varesina, venne convinto a restare in città.<ref>{{cita web|url=http://195.56.77.208/news/?id=57411|titolo=Lega Basket intervista a Giovanni Gualco|accesso=29 luglio 2011|dataarchivio=8 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140308213639/http://195.56.77.208/news/?id=57411|urlmorto=sì}}</ref>
}}
[[File:Enrico Bovone.jpg|thumb|left|'''[[Enrico Bovone]]''']]
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = La dinastia Bulgheroni
|contenuto = [[File:Borghi Bulgheroni Marelli.jpg|thumb|center|upright=1.4|'''Edoardo Bulgheroni''' a destra, in compagnia di [[Giovanni Borghi]], al centro, e di [[Sergio Marelli]]]]
[[Antonio Bulgheroni]], giocatore negli [[anni 1960|anni sessanta]] e primi [[anni 1970|anni settanta]], era il rampollo della famiglia Bulgheroni. Proprietari di un'[[Dolce (cucina)|azienda dolciaria]] di [[caramella|caramelle]], fondata nel [[1909]], con sede ad [[Induno Olona]], raggiunsero con [[Robert Sprüngli]] un accordo commerciale, nel [[1946]], che li portò ad entrare nel consiglio di amministrazione della [[svizzera]] [[Lindt & Sprüngli]]. [[Edoardo Bulgheroni]], padre di Antonio, ricoprì nell'[[Ignis]] di [[Giovanni Borghi]] il ruolo di presidente esecutivo a partire dal [[1963]] fino al [[1967]]. Antonio, prima giocatore, divenne presidente della società dal [[1981]] al [[1992]]. Uno dei figli, [[Gianantonio Bulgheroni|Gianantonio]], ricoprì il ruolo di [[playmaker]] e anche presidente della squadra, come il padre, mentre l'altro, [[Edoardo Bulgheroni (1970)|Edoardo "Edo" Bulgheroni]] fu presidente della squadra da metà [[anni 1990|anni novanta]] fino al [[2000]].
}}
L'uscita dalla squadra dell'allenatore [[venezia]]no provocò una spaccatura in seno alla squadra. [[Mario Andreo]] e il naturalizzato [[Lajos Tóth]] seguirono Garbosi alla [[Robur et Fides Varese|Prealpi Robur et Fides]], e vennero sostituiti dalla società con [[Giambattista Cescutti]] e [[Valerio Vatteroni]]. Ritornò alla guida della compagine varesina [[Vittorio Tracuzzi]], e fece il suo debutto, provenendo dalle giovanili della squadra, [[Antonio Bulgheroni]]. Dalla Simmenthal Milano giunse [[Alfredo Casati]], [[dirigente|dirigente sportivo]] di grande esperienza, e nell'organigramma societario si affacciò come allenatore delle giovanili [[Nico Messina]]. Preparatore atletico di fama, giunse da [[Tortona]] come allenatore della squadra della città, la "Derthona Basket", portando con sé un giovane [[Enrico Bovone]], [[pivot (pallacanestro)|pivot]] di 207 centimetri, che negli anni a venire diverrà un caposaldo del quintetto varesino.

Per la prima volta dalla nascita della [[pallacanestro]] a [[Varese]], due squadre militarono nella massima serie; la [[Pallacanestro Varese]] targata [[Ignis]] e la [[Robur et Fides Varese]], sponsorizzata [[Prealpi (azienda)|Prealpi]].

Il 27 agosto del [[1962]] [[Tonino Zorzi]], bandiera della squadra, abbandonò per motivi familiari l'attività agonistica e rientrò nella città natale, [[Gorizia]]. Il campionato si concluse con la vittoria della [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]], la Ignis si qualificò seconda.

L'[[Elette FIP 1963-1964|anno successivo]] la [[Robur et Fides Varese]] perse lo sponsor principale, "Prealpi", e la dirigenza si rivolse al presidente della [[Ignis]], Borghi, ottenendo l'abbinamento con un'altra azienda di proprietà, la [[Algor]]. Il 14 settembre [[1963]] venne firmato un accordo in cui il settore giovanile della [[Pallacanestro Varese]], ad eccezione del livello Juniores curato da Messina, venne demandato all'interesse della seconda squadra della città, la Robur. Venne nominato il nuovo presidente esecutivo, l'industriale [[Edoardo Bulgheroni]], al posto del dimissionario [[Adalberto Tedeschi]]. Il campionato venne vinto dalla formazione varesina, che si aggiudicò il secondo scudetto della sua storia. La "Algor Robur et Fides Varese" venne invece retrocessa a fine anno.

1963-1964 · [[PalaWhirlpool|Campione d'Italia (2º titolo)]] con la seguente formazione: '''Maggetti, Villetti, Vatteroni, Gatti, Ravalico, Cescutti, Gavagnin, Bulgheroni, Bronzi, Bufalini.'''
[[File:Palazzetto dello Sport 1964.jpg|thumb|upright=1.5|Il '''[[Palawhirlpool|Palazzetto dello Sport "Lino Oldrini"]]''' al termine dei lavori di costruzione, [[1964]]]]
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 200px
|titolo = La Coppa Intercontinentale
|contenuto = [[File:Gavagnin Borghi Coppa Intercontinentale.jpg|thumb|center|Il [[Capitano (sport)|capitano]] [[Giovanni Gavagnin]] consegna la Coppa al rientro da [[Madrid]] al presidente [[Giovanni Borghi]]]]
La [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]] fu una competizione organizzata dalla [[FIBA]] per decretare la migliore squadra mondiale per club, ad esclusione di quelle partecipanti al circuito [[NBA]]. Dalla prima edizione, tenutasi nel [[Coppa Intercontinentale 1966 (pallacanestro)|1966]] a [[Madrid]], all'ultima del [[1987]] a [[Milano]], con una ripresa singola nel [[1996]], la [[Pallacanestro Varese]] si aggiudicò tre edizioni: la prima, nel [[Coppa Intercontinentale 1970 (pallacanestro)|1970]] a [[Varese]] e nel [[1973]] a [[San Paolo (Brasile)|San Paolo del Brasile]]
}}
Il [[Elette FIP 1964-1965|Campionato 1964-65]] fu caratterizzato dall'inaugurazione del nuovo [[PalaWhirlpool|Palazzetto dello Sport]], voluto da [[Giovanni Borghi]] e dal [[sindaco]] della [[Varese|città]], [[Lino Oldrini]]. I lavori iniziarono nel [[1961]], e la conclusione avvenne in concomitanza della morte del primo cittadino, a cui venne dedicato lo stadio della pallacanestro. Il 6 dicembre [[1964]] si disputò la prima partita di Campionato, tra Ignis e [[Pallacanestro Milano 1958|All'Onestà Milano]].All'avvio del Campionato nacque il dubbio sull'utilizzo dell'allenatore, [[Vittorio Tracuzzi]], che fu contattato dalla squadra di [[Pallacanestro Petrarca Padova|Padova]] e a cui rinunciò

I movimenti di mercato furono rivolti principalmente verso la seconda squadra di [[Milano]], l'All'Onestà, a cui venne ceduto [[Guido Carlo Gatti]], e da cui si acquistarono [[Ottorino Flaborea]] ed un giovane [[Aldo Ossola]], cresciuto a Varese nelle giovanili della Robur et Fides.

La [[Ignis]], detentrice del titolo nazionale, e avente diritto alla partecipazione all'edizione della [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]], poté schierare per le partite internazionali un giocatore straniero. La scelta voluta da [[Giovanni Borghi]] fu quella dello [[Stati Uniti d'America|statunitense]] di origine [[italoamericano|italiana]] [[Tony Gennari]]. La prima partita che disputò a Varese fu la gara di ritorno dei sedicesimi di finale, vinti contro la squadra [[Marocco|marocchina]], partecipante alla competizione europea, del [[FAR Rabat]]. Il cammino dei biancorossi proseguì attraverso le vittorie con la [[Honvéd Budapest]] e lo [[Spartak Brno]], e terminò in semifinale con la duplice sconfitta rimediata dall'[[Professional'nyj Basketbol'nyj klub CSKA|Armata Rossa di Mosca]].
[[File:Toby Kimball.jpg|thumb|left|upright=1.2|'''[[Toby Kimball]]''']]
{{Approfondimento
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|larghezza = 300px
|titolo = Il caso Gennari
|contenuto = [[File:Tony Gennari Varese.jpg|thumb|center|'''[[Tony Gennari]]''' con la maglia della [[Pallacanestro Varese|Ignis]] a [[Varese]]]]
I duplici impegni di [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] e [[Serie A (pallacanestro maschile)|Campionato]], convinsero la dirigenza della società a richiamare [[Tony Gennari|Gennari]], che venne registrato come secondo straniero, e che disputò nel mese di gennaio [[1966]] la [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]]. La [[Federazione Italiana Pallacanestro|Federazione]] emise nel frattempo un provvedimento, teso a vietare l'utilizzo degli stranieri in campionato, e bloccando così il tesseramento degli [[oriundo|oriundi]]. Gennari, figlio di italiani, fu naturalizzato dalla società varesina, ma il provvedimento, osteggiato dalle squadre di club, bloccò temporaneamente questa possibilità. Il Campionato si concluse con le squadre di [[Varese]] e [[Milano]] a pari punti, rendendosi così necessaria una partita di spareggio. A [[Roma]], il 16 aprile [[1966]], alle ore 21.00 venne disputato lo spareggio scudetto; Gennari, riconosciuto infine cittadino italiano disputò l'incontro, conclusosi con la vittoria della [[Pallacanestro Varese|Ignis]] per 74 a 59. Il "Comitato Esecutivo Gare" che si espresse favorevolmente per il tesseramento dell'atleta oriundo fu però ben presto dimissionario, ed il [[CONI]] e la Federazione accertarono delle irregolarità nell'azione di tesseramento, comunicandone i risultati al nuovo Comitato in carica. Questo decise infine la perdita a tavolino della Ignis per 2 a 0 nei confronti dei nuovi campioni d'Italia, la [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]].<ref>{{Cita|Tadini|pag. 228}}.</ref><ref>{{Cita|Ossola|pag. 111}}.</ref>
}}

La sconfitta in [[Europa]] venne addebitata dal pubblico e dalla stampa locale all'allenatore Tracuzzi, che ancora prima del termine del campionato venne avvisato che dal 1º luglio sarebbe stato esonerato dall'incarico.<ref>{{Cita|Tadini|pag. 216}}.</ref> Questa scelta condusse la squadra a disunirsi, e a perdere nelle ultime giornate a favore della [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]] un campionato condotto dall'inizio.
Tracuzzi lascerà la squadra per dirigere [[CUS Cagliari Pallacanestro|Cagliari]], venendo inizialmente sostituito da [[Vinicio Nesti]].

Nel [[Serie A maschile FIP 1965-1966|Campionato 1965-66]] la [[Federazione Italiana Pallacanestro|Federazione]] consentì l'utilizzo di uno straniero anche per il campionato nazionale. La scelta ricadde sullo statunitense [[Toby Kimball]], [[pivot (pallacanestro)|pivot]] di 204&nbsp;cm, terza scelta dei [[Boston Celtics]]. L'acquisto principale della stagione, oltre al prestito di Kimball, fu quello di [[Paolo Vittori]], giunto dalla Simmenthal Milano, in cambio di Aldo Ossola e [[Valerio Vatteroni]].

Dal 6 al 9 gennaio [[1966]] si disputò la [[Coppa Intercontinentale 1966 (pallacanestro)|prima edizione]] della [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]], con sede a [[Madrid]]. Le partecipanti furono il [[Real Madrid Baloncesto|Real Madrid]], quale squadra vincitrice della Coppa Europa, la [[Ignis Varese]], vincente dello spareggio con la [[Omladinski košarkaški klub Beograd|OKK Belgrado]], semifinaliste di Coppa poiché l'Armata Rossa Mosca rifiutò di partecipare all'evento, la squadra [[Brasile|brasiliana]] dello [[Sport Club Corinthians Paulista]] e la statunitense [[Jamaco Saints]], vincitrice del [[National Collegiate Athletic Association|NCAA]]. Il primo incontro disputato fu contro la squadra di casa, con la formula dello scontro ad eliminazione diretta. Il risultato finale, 86 a 77, condusse l'[[Ignis]] in finale, contro il Corinthians, sconfitto 66 a 59.

In campionato la squadra comandò la vetta della classifica fino all'incontro tenutosi il 5 dicembre [[1965]] contro i rivali della [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]], che vinsero raggiungendoli in vetta alla classifica. La sconfitta della settimana successiva, il 12 dicembre al "Palazzetto Parini" di [[Cantù]] contro l'[[Pallacanestro Cantù|Oransoda Cantù]], decretò l'allontanamento dell'allenatore Nesti, sostituito dai giocatori [[Giovanni Gavagnin|Gavagnin]] e [[Paolo Vittori|Vittori]]. Il Campionato si decise infine con uno spareggio giocatosi a [[Roma]] il 16 aprile del [[1966]], tra le due capoliste, [[Varese]] e [[Milano]]. La partita, terminata con la vittoria sul campo della [[Ignis]] venne poi data alla Simmenthal dal "Comitato Esecutivo Gare" per l'irregolarità nel tesseramento del naturalizzato Gennari.<ref>{{Cita|Tadini|pp. 227-229}}.</ref>

La conclusione della vicenda, considerata non corretta dalla dirigenza, ma a discapito della compagine varesina, spinse il presidente esecutivo, [[Edoardo Bulgheroni]] a presentare le dimissioni a [[Giovanni Borghi]], che le accettò rinnovando così la dirigenza. Fino al 5 gennaio [[1967]] il "Commendatore" ricoprì il duplice ruolo di Presidente Onorario ed esecutivo, incaricando infine a quest'ultimo impegno [[Adalberto Tedeschi]].
[[File:Tracuzzi.jpg|thumb|left|'''[[Vittorio Tracuzzi]]''']]
Il [[Serie A maschile FIP 1966-1967|Campionato 1966-67]] registrò il rientro di [[Vittorio Tracuzzi]] nel ruolo di allenatore, dopo un anno passato a [[Cagliari]]. Lo statunitense [[Toby Kimball]] rientrò in [[Italia]] giungendo ad un accordo finanziario con la presidenza, ma il coinvolgimento della moglie nelle trattative, convinse Borghi al licenziamento del [[pivot (pallacanestro)|pivot]].<ref name="cita-Ossola-pag119">{{Cita|Ossola|pag. 119}}.</ref> Il suo posto venne ricoperto da Gennari, che ebbe quindi la possibilità di disputare il campionato nazionale. Il capitano, [[Giovanni Gavagnin]] e [[Remo Maggetti]] furono inviati in prestito alla [[Partenope Napoli]] che in quell'anno raggiunse un accordo con la [[Ignis]] per la sponsorizzazione, assumendo il nome di "Ignis Sud Napoli". Poco prima dell'inizio del campionato Gennari entrò in una profonda crisi depressiva<ref name="cita-Ossola-pag119"/> e venne sostituito dallo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Stan McKenzie]]. Il 27 novembre [[1966]] debuttò con la maglia bianco-rossa un giovane [[Dino Meneghin]], pivot che segnò 10 punti nella partita giocata a [[Varese]] contro la [[Pallacanestro Livorno|Fargas Livorno]].

Nel gennaio del [[1967]] si organizzò la [[Coppa Intercontinentale 1967 (pallacanestro)|seconda edizione]] della [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]], in [[Italia]], dalla detentrice del titolo, [[Varese]]. Le sedi di gara prescelte furono [[Napoli]], dove venne giocata la gara di prequalificazione tra [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]] e [[Sportovní Klub Slavia Praha|Slavia Praga]], vinta dalla compagine [[Milano|milanese]], e Varese dove si disputò la prima semifinale, tra gli [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] dell'[[Akron Wingfoots]] e i [[Brasile|brasiliani]] del [[Corinthians Paulista]], gara vinta dai campioni della [[NCAA]].
La seconda semifinale, giocata tra Simmenthal ed [[Pallacanestro Varese|Ignis]] si disputò a [[Roma]], dove venne poi giocata anche la finalissima tra la vincente Varese e i secondi finalisti statunitensi, che si aggiudicarono infine la coppa battendo la squadra di Tracuzzi per 78 a 72.
[[File:Dino Meneghin giovane.jpg|thumb|Primo anno di '''[[Dino Meneghin]]''' nella massima serie italiana]]
All'inizio del 1967 si disputò anche la prima edizione della [[Coppa Saporta|Coppa delle Coppe]], che Varese si aggiudicò sconfiggendo, in una serie di doppi incontri, nell'ordine i [[Francia|francesi]] del [[Hermine de Nantes Atlantique|Nantes]], gli [[Yugoslavia|jugoslavi]] del [[Košarkaški klub Partizan|Partizan Belgrado]], i [[Cecoslovacchia|cecoslovacchi]] dello [[Spartak Brno]] e, in finale, gli [[Israele|israeliani]] del [[Maccabi Tel Aviv]]. Le due partite di andata e ritorno si disputarono prima al [[PalaWhirlpool|Palazzetto]] di Varese il 7 aprile [[1967]], gara vinta per 77 punti a 67, e il 13 aprile a [[Tel Aviv]], dove la squadra ospitante vinse per un punto, 68 a 67. Per differenza canestri la squadra italiana vinse la prima Coppa delle Coppe di pallacanestro.

Il campionato si concluse con due sconfitte consecutive, e la vittoria finale arrise infine alla squadra di Milano, mentre la Ignis giunse seconda.
[[File:Nico Messina.jpg|thumb|left|'''[[Nico Messina]]''']]
Il [[Serie A maschile FIP 1967-1968|Campionato 1967-68]] iniziò con una profonda crisi organizzativa, legata alla decisione del presidente [[Giovanni Borghi|Borghi]] di investire risorse economiche ed umane nella seconda squadra sponsorizzata dalla [[Ignis]], la [[Partenope Napoli Basket]], conosciuta come "Ignis Sud Napoli".<ref>{{Cita|Ossola|pag. 126}}.</ref> [[Paolo Vittori]] ed [[Ottorino Flaborea]] si trasferirono a [[Napoli]], dove raggiunsero gli ex [[Giovanni Gavagnin]] e [[Remo Maggetti]]. Lo straniero di coppa, [[Stan McKenzie]], fece rientro negli Stati Uniti, mentre [[Giambattista Cescutti]] si ritirò dalla carriera di giocatore. Queste defezioni portarono la squadra a disputare un campionato anonimo, e, a seguito dell'ennesima sconfitta casalinga rimediata il 28 gennaio [[1968]] contro la [[Victoria Libertas Pesaro|Butangas Pesaro]], a convincere l'allenatore [[Vittorio Tracuzzi|Tracuzzi]] a lasciare la direzione della squadra. Il suo posto venne assunto dal responsabile del settore giovanile, [[Nico Messina]], che condusse la squadra a concludere il campionato al quinto posto, mentre venne eliminato in semifinale di [[Coppa Saporta|Coppa delle Coppe]], nel marzo del 1968, nel doppio incontro con i [[Grecia|greci]] dell'{{Calcio AEK Atene|N}}, che vinsero infine la competizione europea.

Al termine del campionato la dirigenza decise di mutare profondamente l'organico della squadra; vennero confermati [[Dino Meneghin]], [[Edoardo Rusconi]] e [[Claudio Malagoli]], lasciò le competizioni [[Sauro Bufalini]], rientrò dal prestito alla "Fides Napoli" [[Ottorino Flaborea]], venne ceduto [[Enrico Bovone]] all'[[Pallacanestro Milano 1958|All'Onestà Milano]] e prelevato dalla stessa società [[Aldo Ossola]]. Lo straniero di riferimento per il campionato divenne [[Manuel Raga]], che andò a sostituire [[Steve Sullivan (cestista)|Steve Sullivan]]. Venne così a formarsi il quintetto base ricordato in futuro con il soprannome di "Grande Ignis"; "Ossola, Rusconi, Raga, Meneghin, Flaborea".
[[File:Edoardo Dodo Rusconi.jpg|thumb|left|'''[[Edoardo Rusconi]]''']]
[[File:Serie A 1968-69 - Ignis Varese vs Simmenthal Milano.jpg|thumb|upright=1.4|[[Palawhirlpool|Palazzetto dello Sport di Varese]], 27 aprile [[1969]], fischio di inizio '''[[Pallacanestro Varese|Ignis Varese]]-[[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]]''']]
Il [[Serie A maschile FIP 1968-1969|Campionato 1968-69]] fu deciso infine all'ultima partita, il 27 aprile [[1969]], nello scontro decisivo tra le due prime squadre del campionato, [[Pallacanestro Varese|Ignis Varese]] e [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]]. La partita, giocata al [[PalaWhirlpool|Palazzetto]] di [[Varese]] vide primeggiare la squadra di casa per 98 a 68.
Nella seconda edizione della [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] le squadre partecipanti inizialmente furono quelle di [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]] e [[Serie C Dilettanti|C]], mentre quelle di [[Serie A (pallacanestro maschile)|A]] si aggiunsero nei sedicesimi di finale. L'Ignis vinse gli scontri a partita unica contro [[Pallacanestro Vigevano|Vigevano]], All'Onestà Milano e dai quarti nei doppi incontri con [[Pallalcesto Amatori Udine|Snaidero Udine]], [[Reyer Venezia Mestre|Noalex Venezia]]. La finale venne disputata a [[Roma]] il 2 giugno [[1969]], vinta con un punto di scarto, 73 a 72, avendo per avversaria la [[Partenope Napoli Basket|Fides Napoli]].

Nel [[Serie A maschile FIP 1969-1970|Campionato 1969-70]] la dirigenza della squadra, con un interesse particolare del presidente esecutivo, [[Adalberto Tedeschi]], e del [[team manager]], [[Giancarlo Gualco]], riuscì ad ingaggiare l'allenatore [[Jugoslavia|jugoslavo]] [[Aza Nikolić|Aleksandar "Aza" Nikolić]], proveniente dalla panchina della [[Košarkaški klub Crvena zvezda|Stella Rossa]] di [[Belgrado]]. Il predecessore, [[Nico Messina]], venne nominato direttore tecnico della società. Nell'organico della squadra rientrò [[Paolo Vittori]] da [[Napoli]].

=== Gli anni '70 ===
{{citazione|"Tu sei come mucca di Erzegovina: prima fare tanto buon latte e poi dà calcio a secchio"|[[Aza Nikolić]], riferendosi alle partite perse negli ultimi minuti<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/06/buon_latte_calcio_secchio_co_7_060206029.shtml|titolo=Il buon latte e il calcio al secchio Corriere della Sera}}</ref>}}
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 400px
|titolo = Aza Nikolić
|contenuto = [[File:Nikolic.jpg|thumb|left|'''[[Aza Nikolić]]''']]
'''Aleksandar "Aza" Nikolić''', in [[Lingua serba|serbo]] Александар Николић, ([[Sarajevo]], 28 ottobre [[1924]] – [[Belgrado]], 12 marzo [[2000]]), fu prima cestista e poi [[allenatore]] di prima grandezza. Portò la [[Nazionale di pallacanestro della Jugoslavia|Nazionale Jugoslava]] a conquistare un [[Campionati mondiali maschili di pallacanestro|Mondiale]], nel [[1978]] nelle [[Filippine]], ed un [[FIBA EuroBasket|Europeo]] nel [[1977]] in [[Belgio]]. Nelle squadre di club fu alla guida di alcune delle principali compagini europee, ed ottenne i principali successi con la [[Pallacanestro Varese|Ignis Varese]]. Fortemente voluto dal consigliere [[Giancarlo Gualco]] e dal presidente [[Adalberto Tedeschi]], in quattro anni, dal [[1969]] al [[1973]], vinse [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|2 Coppe Intercontinentali]], [[Euroleague Basketball|3 Coppe dei Campioni]], [[Serie A (pallacanestro maschile)|3 Campionati Italiani]] e [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|3 Coppe Italia]]. In totale diresse 243 incontri, vincendone 209 e perdendone 34.<ref>{{Cita|Ossola 1995|pag. 3}}.</ref> Nel [[2005]], in occasione del 50º anno di vita della squadra, fu eletto dai tifosi di [[Varese]],  miglior allenatore di sempre.<ref>{{cita web|url=http://www.pallacanestrovarese.it/index.php?option=com_content&view=category&id=18:hall-of-fame&Itemid=63|titolo=Hall of Fame Pallacanestro Varese}}</ref> Dal [[1998]] è iscritto nella [[Basketball Hall of Fame]].
}}

Il [[1970]] fu il primo anno dell'allenatore [[Aza Nikolić]] alla guida della [[Pallacanestro Varese]] sponsorizzata, come nel [[anni 1960|decennio precedente]] dalla [[Ignis]] di [[Giovanni Borghi]].

Il primo risultato venne ottenuto in [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]], il 9 aprile, quando la squadra [[Varese|varesina]] batté a [[Sarajevo]] i detentori del titolo, i [[Unione Sovietica|sovietici]] dell'[[Professional'nyj Basketbol'nyj klub CSKA|Armata Rossa]] di [[Mosca (Russia)|Mosca]], per 79 a 74. La vittoria giunse contro ogni pronostico, e con l'espulsione dello straniero di coppa, [[Rich Jones]], dopo uno scontro con il suo marcatore, Medvedeev.

Da Sarajevo la squadra giunse direttamente a [[Gorizia]], dove l'11 aprile l'Ignis disputò l'ultimo incontro di [[Serie A maschile FIP 1969-1970|Campionato]] contro la squadra ospitante, già retrocessa in [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]], la [[Nuova Pallacanestro Gorizia|Splügen Brau Gorizia]]. Il quintetto varesino vinse l'incontro, aggiudicandosi così il campionato con sei punti di vantaggio sui rivali della [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]].

La settimana successiva prese avvio la fase finale della [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]]. Il 18 aprile si svolsero a [[Roma]] le semifinali, tra Simmenthal Milano e Fides Napoli, e tra Ignis Varese e All'Onestà Milano. La squadra allenata da [[Cesare Rubini]] vinse per 83 a 80, mentre Nikolić e i suoi atleti sconfissero la seconda squadra di [[Milano]] per 86 a 63. La finale venne giocata il 19 aprile, con la vittoria di [[Varese]] per 74 a 66.

L'avvio dell'[[Serie A maschile FIP 1970-1971|annata successiva]] avvenne con lo stesso organico del [[Serie A maschile FIP 1969-1970|campionato appena concluso]], con l'arrivo del [[Macerata|maceratese]] [[Ivan Bisson]] e di [[Paolo Polzot]], che sostituirono le uniche cessioni, di [[Lino Paschini]] e [[Claudio Malagoli]].

[[File:Intercontinentale Varese.jpg|thumb|27 settembre [[1970]], ultima partita di '''[[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]]''' disputata a [[Varese]]. [[Manuel Raga]] segna in tap-in sullo statunitense Darrell della squadra del [[Sertona]]]]
La quinta edizione della [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]] si svolse a [[Varese]] tra il 23 ed il 27 settembre [[1970]], e vide come partecipanti la [[Pallacanestro Varese|Ignis]], organizzatrice, gli [[Spagna|spagnoli]] del [[Real Madrid Baloncesto]], i [[Brasile|brasiliani]] dello [[Sport Club Corinthians Paulista]], i [[Cecoslovacchia|cecoslovacchi]] dello [[Sportovní Klub Slavia Praha|Slavia Praga]] e gli [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] del [[Sertona]]. Organizzato come un [[girone all'italiana]], la squadra di [[Varese]] vinse tutti gli incontri, segnando complessivamente 289 punti e subendone 229, conquistando infine la sua seconda Coppa.
[[File:Ossola Raga Rusconi.jpg|thumb|left|Da sinistra, '''[[Aldo Ossola]]''', '''[[Manuel Raga]]''', '''[[Edoardo Rusconi]]''']]
Il 14 febbraio [[1971]] l'unica sconfitta della stagione, in Campionato, subita con un punto di differenza, 72 a 73, al [[PalaWhirlpool|Palazzetto dello Sport]] con la [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]]. Per decretare la squadra vincitrice si rese necessario uno spareggio tra Ignis e Simmenthal, giunte entrambi a 42 punti al termine dell'annata. . Il 3 aprile [[1971]] la partita decisiva venne giocata al [[PalaLottomatica|PalaEur]] di [[Roma]], e vide la squadra varesina conquistare il terzo scudetto consecutivo con il risultato di 65 a 57.

La [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] venne disputata attraverso una prima fase ad eliminazione diretta, che la Ignis vinse nel duplice scontro con i [[Germania Ovest|tedeschi dell'Ovest]] del [[Turn- und Sportverein Bayer 04 Leverkusen|Bayer Leverkusen]], ed una successiva organizzata con due gironi all'italiana. Le vincitrici dei gironi si incontrarono in finale, giocata nella città [[Belgio|belga]] di [[Anversa]], l'8 aprile [[1971]]. La squadra [[Mosca (Russia)|moscovita]] dell'[[Professional'nyj Basketbol'nyj klub CSKA|Armata Rossa]] sconfisse l'[[Pallacanestro Varese|Ignis Varese]] con il risultato di 67 a 53.

Il [[Serie A maschile FIP 1971-1972|Campionato 1971-72]] iniziò con l'abbandono della società da parte del direttore tecnico, [[Nico Messina]], che si trasferirà inizialmente negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per uno [[Tirocinio|stage]] professionale, da cui tornò in [[Italia]] per allenare la [[Virtus Pallacanestro Bologna|Norda Bologna]].
[[File:Bob Morse.jpg|thumb|left|'''[[Bob Morse]]''']]
[[File:Ivan Bisson.jpg|thumb|'''[[Ivan Bisson]]''']]
Nell'organico della squadra rientrò dall'[[Pallacanestro Milano 1958|All'Onestà Milano]] [[Tony Gennari]], e sempre dalla seconda squadra di [[Milano]], giunse [[Marino Zanatta]]. [[Paolo Vittori]] concluse la sua carriera di giocatore, mentre il [[playmaker]] [[Aldo Ossola]] si infortunò, lasciando la squadra nei mesi di gennaio e febbraio del [[1972]]. Come in altri anni precedenti, lo scudetto si assegnò tramite uno spareggio tra le prime classificate a pari punti, 38 dopo 22 partite, Varese e Milano. La squadra allenata da [[Cesare Rubini]] vinse la partita disputatasi a [[Roma]] il 4 aprile del 1972 per 64 a 60.

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la finale fu ancora [[Pallacanestro Varese|Ignis]]-[[Olimpia Milano|Simmenthal]], vinta da quest'ultima nell'incontro di [[Torino]] del 1º giugno 1972 per 81 a 77.

In [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] la compagine varesina vinse la finale di [[Tel Aviv]] contro la squadra [[Yugoslavia|jugoslava]] della [[Košarkaški klub Split|Yugoplastika Spalato]] per un punto, 70 a 69. La partita venne condotta dalla squadra di [[Spalato]] fino agli ultimi secondi, decisi da un tiro di Tony Gennari.

Il campionato appena conclusosi fu l'ultimo giocato da [[Manuel Raga]], che proseguì per altri due anni come giocatore di coppa per [[Varese]]. Il 29 maggio del 1972 venne invece annunciato l'ingaggio del nuovo straniero, lo statunitense [[Bob Morse]].

L'organigramma societario subì in quell'anno un profondo cambiamento, legato ai dubbi della nuova proprietà della [[Ignis]], l'olandese [[Philips]], nel proseguire il binomio con la società cestistica varesina. Il solo intervento diretto di [[Giovanni Borghi]] permise che il sodalizio non venisse meno. Il presidente esecutivo, [[Adalberto Tedeschi]], venne però sostituito dal figlio di Borghi, [[Guido Borghi (1945)|Guido]], che dimostrò così l'interesse alle sorti del quintetto della città.<ref>{{Cita|Ossola|pag. 164}}.</ref>

La stagione che iniziò quell'anno vide la squadra partecipare alle quattro principali manifestazioni cestistiche internazionali, [[Serie A maschile FIP 1972-1973|Campionato nazionale]], Coppa Europa, Coppa Intercontinentale e Coppa Italia, vincendole tutte. La particolarità di quest'annata fece coniare l'espressione di "Grande Ignis".
[[File:Sandro Gamba.jpg|thumb|'''[[Sandro Gamba]]''']]
[[File:Ottorino Flaborea.jpg|thumb|left|'''[[Ottorino Flaborea]]''']]

Il 22 marzo [[1973]] la finale di Coppa Europa si disputò in [[Belgio]], a [[Liegi]], e vide opporsi alla squadra varesina la [[Mosca (Russia)|moscovita]] [[Professional'nyj Basketbol'nyj klub CSKA|Armata Rossa]]. Il mese successivo, il 25 aprile, si disputò l'ennesimo spareggio scudetto con la [[Olimpia Milano|Simmenthal Milano]], a [[Bologna]], vinto per 74 a 70. Il giorno successivo, 26 aprile iniziarono a [[Roma]] i quarti di finale della Coppa Italia, vinti contro [[Napoli]] e la [[Stella Azzurra Roma|Scatto Roma]], che consentirono al quintetto varesino di disputare la fase finale a [[Brescia]]. Nell'attesa degli ultimi due incontri, la [[Pallacanestro Varese|Ignis]] si trasferì direttamente da Roma a [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]] in [[Brasile]], per partecipare alla "VI Edizione della Coppa Intercontinentale". Venne organizzato dal 1 al 5 maggio in un [[girone all'italiana]], composto dalla squadra brasiliana del [[Esporte Clube Sírio (pallacanestro)|Sírio]], il [[Bayamon Portorico]], la [[Košarkaški klub Split|Jugoplastika Spalato]] e la [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Marathon Oil]]. L'unica sconfitta alla squadra di [[Varese]] venne inferta dai brasiliani del Sirio, che giunsero secondi, alle spalle della squadra [[italia]]na. Rientrati in patria, la squadra si spostò a Brescia dove vennero disputate le semifinali e la finale di Coppa Italia. La prima partita venne disputata il 10 maggio e vinta contro la [[Pallacanestro Cantù|Forst Cantù]] per 92 a 72; il giorno successivo l'incontro di finale vide avversaria la Saclà Asti, battuta per 94 a 65.

Al termine della stagione l'allenatore [[Aza Nikolić|Nikolić]] fece rientro in [[Yugoslavia|patria]], dove tornò a dirigere la sua precedente squadra, la [[Košarkaški klub Crvena zvezda|Stella Rossa]] di [[Belgrado]]. Al suo posto la dirigenza ingaggiò dalla [[Olimpia Milano]], che quell'anno perse lo [[sponsor]] storico "Simmenthal" per affiancarsi alla [[Innocenti]], il principale collaboratore di [[Cesare Rubini]], [[Sandro Gamba]]. Nella rosa dei giocatori lasciò la squadra il capitano, [[Ottorino Flaborea]], che rientrò dopo otto anni alla [[Pallacanestro Biella]].

Il [[Serie A maschile FIP 1973-1974|Campionato]], ultimo a girone unico, venne vinto da [[Varese]] perdendo due incontri sui 26 giocati, contro la [[Pallacanestro Cantù|Forst Cantù]] trasferitasi a Brescia per l'adeguamento alle norme di sicurezza, nell'attesa della consegna del nuovo [[Palasport Pianella]], e contro [[Milano]]. In quest'ultima partita, che si disputò il 7 aprile [[1974]], [[Aldo Ossola]] si infortunò, rientrando l'anno successivo. In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] l'11 aprile, la Ignis perse a [[Vicenza]] contro la [[Pallalcesto Amatori Udine|Snaidero Udine]] per un punto, 81 a 82.

In [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] la [[Pallacanestro Varese|Ignis]] superò nel doppio scontro dei quarti, qualificandosi per la differenza canestri, la squadra [[Francia|francese]] del [[Berk]]. In semifinale doppio incontro e qualificazione che ottennero sempre per differenza canestri contro gli [[Yugoslavia|jugoslavi]] del [[Košarkaški klub Radnički Beograd|Radnički Belgrado]]. In finale, che si giocò in Francia, a [[Nantes]], il Varese incontrò gli [[Spagna|spagnoli]] del [[Real Madrid Baloncesto]], che si aggiudicarono la coppa per due punti, con il risultato finale di 84 a 82.

Il [[Serie A1 maschile FIP 1974-1975|Campionato 1974-75]] rappresentò una svolta nell'organizzazione del torneo, un primo embrione che portò negli anni a seguire alla nascita dei [[Play-off]]. Lo [[scudetto (sport)|scudetto]], assegnato fin dal [[dopoguerra]] alla vincente del torneo, organizzato come un [[girone all'italiana]], verrà determinato da successivi incontri. Le squadre, ventiquattro nel complesso, vennero suddivise in due gironi; il primo composto da quattordici squadre, il secondo da dieci. Le prime sei del Gruppo 1 e le prime due del Gruppo 2 parteciparono alla fase finale ed ebbero poi diritto all'iscrizione alla nuova [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A1]].
[[File:Pallacanestro Varese 1972-73.jpg|thumb|left|La formazione della '''[[Pallacanestro Varese 1972-1973|Pallacanestro Varese 1972-73]]'''. Da sinistra, l'allenatore [[Aza Nikolić]], [[Dino Meneghin|Meneghin]], [[Bob Morse|Morse]], [[Massimo Lucarelli|Lucarelli]], [[Marino Zanatta|Zanatta]], [[Ivan Bisson|Bisson]], [[Ottorino Flaborea|Flaborea]], accosciati, il massaggiatore Capellini, [[Giorgio Chiarini|Chiarini]], Bertolucci, [[Manuel Raga|Raga]], [[Paolo Polzot|Polzot]], [[Aldo Ossola|Ossola]], [[Edoardo Rusconi|Rusconi]] e il massaggiatore Galleani]]
{{Approfondimento
|allineamento = destra
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|titolo = La Grande Ignis
|contenuto = [[File:Logo Ignis.png|thumb|left|'''[[Ignis]]''']]
Dal [[1956]], primo anno di sponsorizzazione, all'ultimo, nel [[1975]], il binomio [[Ignis]], [[Pallacanestro Varese]], sotto la presidenza del medesimo proprietario, [[Giovanni Borghi]], portò alla conquista di [[Serie A (pallacanestro maschile)|sette scudetti]], ([[1961]], [[1964]], [[1969]], [[1970]], [[1971]], [[1973]], [[1974]]), [[Euroleague Basketball|quattro Coppe Europa]], (1970, [[1972]], 1973, [[1975]]), [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|tre Coppe Intercontinentali]], ([[1966]], 1970, 1973), [[Coppa Saporta|una Coppa delle Coppe]], ([[1967]]), [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|quattro Coppe Italia]], (1969, 1970, 1971, 1973).
}}
Questo fu l'ultimo anno di abbinamento tra la [[Pallacanestro Varese]] e la [[Ignis]], nato nel [[1956]] e da allora sempre mantenuto. Nell'organico della squadra venne a mancare [[Manuel Raga]]; il giocatore [[Messico|messicano]], giunto nel [[1968]] a [[Varese]], si trasferì in [[Svizzera]], e partecipò al [[Lega Nazionale A (pallacanestro)|Campionato Elvetico]] nelle file della [[Federale Lugano]], dove rimase fino al [[1979]]. Il suo posto venne assunto, come straniero di coppa, dallo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Charles Yelverton]].

Il campionato venne caratterizzato dal duplice infortunio che subì [[Dino Meneghin]]; il 18 dicembre [[1974]] durante l'incontro con la [[Pallacanestro Milano 1958|Mobilquattro Milano]], ed al rientro in fase di allenamento il 4 aprile [[1975]]. Il 2 marzo [[1975]] [[Bob Morse]] stabilì il primato dei punti segnati da un singolo giocatore della squadra varesina, 62, nell'incontro che si disputò contro la [[Partenope Napoli Basket|Fag Napoli]].
[[File:Morse Ignis Brill.jpg|thumb|left|[[Pallacanestro Varese|Ignis Varese]]-[[Brill Cagliari]], 5 maggio [[1974]], '''[[Bob Morse]]''' segna il 45° punto personale della partita, osservato da [[Carlos Ferello]]]]
[[File:Patronborghi.jpg|thumb|'''[[Giovanni Borghi]]''']]
Terminato nella prima fase a pari punti con la squadra di [[Cantù]], il campionato venne infine vinto nella parte conclusiva dalla [[Pallacanestro Cantù|Forst Cantù]], mentre la Ignis giunse seconda.

La [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]] si disputò a [[Città del Messico]], dal 10 al 14 settembre [[1974]] e venne vinta dai campioni della [[NCAA]] della [[Maryland Terrapins (pallacanestro maschile)|University of Maryland]], con alle spalle la compagine varesina.

In [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] la squadra allenata da [[Sandro Gamba]] vinse tredici incontri sui tredici disputati, conquistando la finale di [[Anversa]], il 10 aprile [[1975]], con il punteggio di 79 a 66, contro i rivali del [[Real Madrid Baloncesto]].

La stagione [[Serie A1 maschile FIP 1975-1976|1975-76]] cambiò la storia della Pallacanestro Varese. Lo [[sponsor]] storico, [[Ignis]], lasciò le maglie della squadra varesina, venendo sostituita dalla [[Mobilgirgi]], azienda di arredamento [[Brianza|brianzola]] con sede a [[Cantù]]. Il 25 settembre [[1975]] morì a [[Comerio]] [[Giovanni Borghi]], fondatore della Ignis e artefice dei grandi successi della squadra.

Nella fase preparatoria del campionato [[Bob Morse]] decise di rientrare in [[Stati Uniti d'America|patria]], e solo l'intervento economico del presidente della Mobilgirgi, Giampaolo Girgi, convinse l'atleta a rientrare a [[Varese]].<ref>{{Cita|Ossola|pag. ?}}.</ref> L'acquisto principale delle stagione fu la [[guardia (pallacanestro)|guardia]] [[Giulio Iellini]], proveniente dalla [[Olimpia Milano|Cinzano Milano]].

Il primo appuntamento di rilievo fu la competizione della [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]], che venne organizzata sull'asse [[Varese]]-[[Cantù]], e vide trionfare la squadra brianzola. La Mobilgirgi si qualificò quinta su sei partecipanti.

In [[Italia]] la squadra di [[Sandro Gamba|Gamba]] dominò la prima fase del Campionato, mentre nella seconda di "Poule Scudetto" perse contro la vincente del titolo, la [[Virtus Pallacanestro Bologna|Synudine Bologna]], il 4 aprile [[1976]], per 82 a 75, giungendo infine seconda.

In [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] su tredici incontri disputati nove vennero vinti e quattro persi. La compagine bosina incontrò in semifinale, in un doppio incontro, i campioni della [[Pallacanestro Cantù|Forst Cantù]], sconfiggendoli in entrambe le partite.
La finale venne disputata a [[Ginevra]] il 1º aprile 1976 contro il [[Real Madrid Baloncesto]], battuto per 81 a 74.

La stagione [[Serie A1 maschile FIP 1976-1977|1976-77]] presentò un nuovo cambiamento nella designazione della squadra campione d'Italia. A fine campionato, le prime sei squadre di A1 e le prime due di [[Serie A2 maschile FIP 1976-1977|A2]] vennero suddivise in due gironi, con gare di andata e ritorno. La nuova classifica indicò le quattro semifinaliste che parteciparono ai [[Play-off]], mentre le restanti quattro giocarono per la posizione in classifica finale. Nell'ultima fase, gli incontri su disputarono al meglio dei tre incontri, con l'eventuale spareggio in casa della miglior classificata a fine campionato.
[[File:Charles Yelverton.jpg|thumb|left|'''[[Charles Yelverton]]''' in entrata al [[PalaWhirlpool|Palazzetto dello Sport]] a [[Varese]], 14 maggio [[1978]], avversaria la [[Virtus Pallacanestro Bologna|Sinudyne Bologna]]]]
L'allenatore, Sandro Gamba, sostituì il suo assistente, [[Bruno Arrigoni]], con [[Franco Morini]], mentre nel comparto giocatori un nuovo straniero, [[Randy Meister]] prese il posto per le competizioni extranazionali di [[Bill Campion]].

L'inizio fu caratterizzato dalla squalifica del [[PalaWhirlpool|Palazzetto dello Sport]] per le prime tre partite casalinghe. La decisione si riferì all'ultima partita interna dell'[[Serie A1 maschile FIP 1975-1976|anno precedente]], contro la [[Pallacanestro Cantù|Forst Cantù]] del 7 aprile [[1976]]. Sembrò inoltre possibile potere schierare un [[oriundo]], [[Rich Rinaldi]], che venne utilizzato da [[Sandro Gamba]] nella [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]] che si disputò a [[Buenos Aires]]. Al momento opportuno l'atleta non fu però in grado di produrre la certificazione richiesta dalla [[Federazione Italiana Pallacanestro|Federazione]].<ref>{{Cita|Ossola|pag. 200}}.</ref> La campagna acquisti vide sfumare l'arrivo a [[Varese]] di [[Renato Villalta]], portato alla [[Virtus Pallacanestro Bologna|Sinudyne Bologna]] da [[Gianluigi Porelli]].

Il primo impegno, la Coppa Intercontinentale, fu affrontato in [[Argentina]] dal 1 al 5 ottobre [[1976]], e vide la Mobilgirgi ottenere il secondo posto, alle spalle della vincente [[Real Madrid Baloncesto]].

Il 7 aprile [[1977]] la squadra varesina disputò la finale di [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]], a [[Belgrado]], dopo avere vinto il proprio girone qualificatorio. Avversari gli [[Israele|israeliani]] del [[Maccabi Tel Aviv B.C.|Maccabi Tel Aviv]], battuti in entrambe le gare del girone preliminare. La partita si decise negli ultimi minuti dell'incontro, con la sconfitta della squadra italiana per un punto, 77 a 78.

La prima parte del Campionato venne condotta dalla Sinudyne, che distanziò di otto punti le seconde classificate, [[Varese]] e [[Cantù]]. Con la nuova formula dei [[Play-off]] la [[Pallacanestro Varese|Mobilgirgi]] disputò il doppio incontro con [[Bologna]], vincendo sia l'andata, il 17 aprile [[1977]], che l'incontro di ritorno a Bologna il 24 aprile, conquistando così lo scudetto.
[[File:Pallacanestro Varese 1977-78.jpg|thumb|La formazione della '''[[Pallacanestro Varese 1977-1978|Pallacanestro Varese 1977-78]]'''. Da sinistra, l'allenatore [[Nico Messina]], [[Ivan Bisson|Bisson]], Pozzati, [[Bob Morse|Morse]], [[Dino Meneghin|Meneghin]], [[Marino Zanatta|Zanatta]], [[Stefano Bechini|Bechini]], il vice allenatore Colombo, accosciati, Colombo, [[Antonio Campiglio|Campiglio]], [[Carlo Rossetti (cestista)|Rossetti]], [[Charlie Yelverton|Yelverton]], [[Aldo Ossola|Ossola]] e [[Edoardo Rusconi|Rusconi]]]]
Il campionato [[Serie A1 maschile FIP 1977-1978|1977-78]] iniziò con il cambio in panchina tra l'allenatore uscente, [[Sandro Gamba]], diretto verso [[Auxilium Pallacanestro Torino|Torino]], ed il rientrante [[Nico Messina]]. Nella squadra rientrarono [[Edoardo Rusconi]], dalla [[Athletic Genova|Emerson Genova]], e [[Charlie Yelverton]] dalla [[Basket Brescia|PintiInox Brescia]].

Nuovo cambiamento nelle regole per l'assegnazione dello scudetto; le otto candidate alla conquista del campionato vennero suddivise in due gironi, "A" e "B". Il primo comprese la prima, la terza e la quinta di A1, con la seconda qualificata in A2, nel secondo girone trovarono posto la seconda, la quarta e la sesta di A1, con la prima dell'A2.

La squadra diretta da Messina giunse prima al termine della stagione regolare, conquistando infine anche lo scudetto, in gara tre contro [[Virtus Pallacanestro Bologna|Bologna]], il 14 maggio [[1978]].

Nella stagione vennero disputate due edizioni della [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]]; la prima a [[Madrid]], dal 4 all'8 ottobre [[1977]], la seconda a [[Buenos Aires]], dal 20 al 24 giugno [[1978]].
Nell'edizione [[Europa|europea]] la squadra varesina giunse seconda, alle spalle del [[Real Madrid Baloncesto]], in quella [[America Meridionale|Sudamericana]] quinta su sei partecipanti.

In [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] la Mobilgirgi giunse alla finale di [[Monaco di Baviera]] qualificandosi come seconda a pari merito con la squadra [[Israele|israeliana]] del [[Maccabi Tel Aviv B.C.|Maccabi]]. La differenza dei canestri negli scontri diretti permise alla squadra varesina di disputare la finale contro il Real Madrid, che vinse con il risultato di 75 a 67.
Nella competizione europea il 25 gennaio 1978 la [[Pallacanestro Varese]] perse l'imbattibilità casalinga contro la [[Košarkaški klub Split|Jugoplastika Spalato]], a distanza di nove anni dall'ultima sconfitta rimediata al [[PalaWhirlpool|Palazzetto dello Sport Oldrini]], il 10 marzo [[1965]] nei confronti dell'[[CSKA Mosca|Armata Rossa]].<ref>{{Cita|Ossola|pag. 208}}.</ref>

La stagione [[Serie A1 maschile FIP 1978-1979|1978-79]] iniziò con un nuovo abbinamento legato allo [[sponsor]]; il presidente, [[Guido Borghi (1945)|Guido Borghi]], affiancò il nome della [[Pallacanestro Varese]] a quello dell'azienda di famiglia, la [[Emerson (azienda)|Emerson]]. L'allenatore, [[Nico Messina]], abbandonò temporaneamente la [[pallacanestro]] ed il suo posto venne assunto da [[Edoardo Rusconi]], giocatore ed allenatore, che però scelse di abbandonare quell'anno il ruolo di atleta per dedicarsi pienamente alla direzione. Tra i giocatori, [[Ivan Bisson]] decise di cessare l'attività agonistica, dopo otto campionati disputati a [[Varese]]. [[Marino Zanatta]] si trasferì all'[[Pallacanestro Milano 1958|All'Onestà Milano]] e [[Stefano Bechini]] al [[Pallacanestro Trieste|Hurlingham Trieste]] in [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A2]].
[[File:Pallacanestro Varese 1979-80.jpg|thumb|left|La formazione della '''[[Pallacanestro Varese 1979-1980|Pallacanestro Varese 1979-80]]'''. Da sinistra, [[Fabio Colombo|Colombo]], [[Alberto Mottini|Mottini]], [[Marco Bergonzoni|Bergonzoni]], [[Enzo Carraria|Carraria]], [[Bob Morse|Morse]], [[Dino Meneghin|Meneghin]], [[Bruce Seals|Seals]], [[Riccardo Caneva|Caneva]], [[Maurizio Gualco|Gualco]], [[Mauro Salvaneschi|Salvaneschi]] e [[Antonio Campiglio|Campiglio]]]]
La formula del Campionato ebbe un'ennesima trasformazione; al termine della stagione, ai [[Play-off]] furono ammesse le prime sei classificate di A1, più le due vincenti, in campo neutro, tra la settima di A1 e la seconda di A2, l'ottava squadra di A1 e la prima di A2. Le ultime quattro di A1 retrocessero nella serie inferiore, sostituite dalle prime di A2.

Al termine della prima parte della stagione, la "Emerson Varese" concluse al primo posto della classifica, staccando di due punti la [[Virtus Pallacanestro Bologna|Sinudyne Bologna]], che però si aggiudicò lo scudetto al termine dei Play-off, dove Varese conquistò il terzo posto, alle spalle della [[Olimpia Milano|Billy Milano]].

In [[Euroleague Basketball|Coppa Europa]] la squadra di Rusconi giunse alla sua decima finale consecutiva, a [[Grenoble]]. Nel cammino che condusse la squadra ad incontrare in [[Francia]] la compagine, che poi vinse la competizione il 5 aprile [[1979]], del [[Košarkaški klub Bosna|Bosna Sarajevo]], si disputò a [[Varese]], il 7 marzo di quell'anno, la sfida con gli [[Israele|israeliani]] del [[Maccabi Tel Aviv B.C.|Maccabi Tel Aviv]]. Il comportamento [[Antisemitismo|antisemita]] di una parte del pubblico comportò l'intervento della giustizia ordinaria, che pervenne all'individuazione dei colpevoli.<ref>{{Cita|Ossola|pag. 216}}.</ref>

Nel [[Serie A1 maschile FIP 1979-1980|Campionato 1979-80]], la "Emerson Varese" sostituì [[Charles Yelverton]] con [[Bruce Seals]], mentre [[Aldo Ossola]] decise, dopo dodici annate, il ritiro dalle competizioni. Alla nona giornata il [[playmaker]] [[Varese|varesino]] rientrerà in formazione, per terminare infine la carriera al termine del campionato.
La prima parte si concluse con sette sconfitte, e l'uscita in semifinale nei [[Play-off]] a vantaggio della [[Virtus Pallacanestro Bologna|Sinudyne Bologna]], che infine vincerà lo scudetto.

La [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|XII Coppa Intercontinentale]] si disputò in [[Brasile]], a [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], dal 2 al 6 ottobre [[1979]]. La squadra concluse al terzo posto.

In [[Coppa Saporta|Coppa delle Coppe]] la compagine varesina eliminò in successione lo [[Košarkaški klub Zadar|Zadar Zara]], il [[Futbol Club Barcelona Bàsquet|Barcellona]] e l'[[Eczacıbaşı Istanbul]]. In semifinale incontrò la squadra [[Paesi Bassi|olandese]] di [[Leida]], il [[Parker Leinden]], sconfitto in entrambi gli incontri. La finale venne disputata a [[Milano]], e vide prevalere la squadra di [[Edoardo Rusconi|Rusconi]] sui rivali [[Cantù|canturini]] della [[Pallacanestro Cantù|Gabetti]] allenati da [[Valerio Bianchini]].

=== Gli anni '80 ===
[[File:Guido Borghi Gualco.jpg|thumb|A sinistra il presidente, [[Guido Borghi (1945)|Guido Borghi]], con [[Giancarlo Gualco]]]]
Il [[anni 1980|decennio]] si aprì con una profonda crisi societaria, legata alle sorti della [[Emerson (azienda)|Emerson]], azienda della famiglia Borghi e presieduta da [[Guido Borghi (1945)|Guido Borghi]], figlio di [[Giovanni Borghi|Giovanni]], fondatore nell'immediato [[dopoguerra]] della [[Ignis]] a [[Comerio]].
L'azienda di [[elettrodomestico|elettrodomestici]] venne posta in amministrazione controllata, e la [[sponsor]]izzazione della squadra di [[pallacanestro]] cessò il 5 ottobre [[1980]], terza giornata di [[Serie A1 maschile FIP 1980-1981|Campionato]]. Da questa data al 31 ottobre la squadra giocò come prima del [[1954]], con il solo nome [[Pallacanestro Varese]]. Dal 2 novembre il nome venne affiancato al nuovo sponsor, il [[tour operator]] [[Milano|milanese]] [[Turisanda Viaggi]]. La [[Federazione Italiana Pallacanestro]] concesse la facoltà del doppio abbinamento nella stessa stagione, per permetterne la sopravvivenza economica.<ref>{{Cita|Ossola|pag. 236}}.</ref>
[[File:Dino Meneghin.jpg|thumb|left|'''[[Dino Meneghin]]''']]
Il 15 novembre Borghi rassegnò le dimissioni, e il suo ruolo venne assunto da [[Giancarlo Gualco]], [[dirigente|dirigente sportivo]] ed ex giocatore degli [[anni 1950|anni cinquanta]].
L'organico della squadra perse l'allenatore, [[Edoardo Rusconi]], che si trasferì a [[Vigevano]] a dirigere la [[Nuova Pallacanestro Vigevano|Mecap]], sostituito da [[Elio Pentassuglia]]. Il [[playmaker]] della "Grande Ignis", [[Aldo Ossola]], cessò definitivamente l'agonismo, mentre lo straniero, lo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Bruce Seals]], rientrò in patria, ed il suo posto venne assunto da [[Tim Bassett]]. I nuovi ingressi risultarono provenire essenzialmente dal rinato settore giovanile, con l'esordio di [[Francesco Vescovi]], che segnò i suoi due primi punti a [[Trieste]], il 28 settembre 1980, contro la [[Pallacanestro Trieste|Hurlingham]]. Altri giocatori furono [[Danilo Giani]], [[Nello Guidotti]] e [[Alberto Prina]], mentre dalla [[Robur et Fides Varese]] venne acquistata la [[Guardia (pallacanestro)|guardia]] [[Luigi Mentasti]], in prestito temporaneo alla Mecap Vigevano.

Il campionato terminò con la vittoria della squadra nella stagione regolare, e con il terzo posto finale dopo i [[Play-off]], alle spalle della vincente [[Pallacanestro Cantù|Squibb Cantù]] e della [[Virtus Pallacanestro Bologna|Sinudyne Bologna]].

Nella [[Coppa Saporta|Coppa delle Coppe]] la squadra varesina, detentrice del titolo, venne sconfitta in semifinale da Cantù, che vinse infine la competizione nella finale di [[Roma]] contro il [[Futbol Club Barcelona Bàsquet|Barcellona]].

Nel maggio del [[1981]] la società si trovò in una profonda crisi economica, legata al fallimento della precedente proprietà. Si rese così necessaria la cessione alla [[Olimpia Milano|Billy Milano]] del simbolo della squadra, [[Dino Meneghin]], che esordì il 27 novembre [[1966]] al [[Palawhirlpool|Palazzetto di Masnago]] con la maglia numero 11 della [[Ignis]].<ref>{{cita web|url=http://www.varesefansbasket.it/vfbforum/index.php?showtopic=9160&pid=261911&mode=threaded&start=|titolo=Intervista a Guido Borghi}}</ref>
Il 18 giugno 1981 la proprietà Borghi cessò di esistere, ed il ruolo di presidente venne assunto da [[Antonio Bulgheroni]], ex giocatore e industriale varesino. Al suo fianco, come [[sponsor]], si unirono i fratelli Castiglioni, proprietari del marchio [[Cagiva]].<ref>{{Cita|Ossola|pag. 241}}.</ref>
[[File:Riccardo Sales.jpg|thumb|'''[[Riccardo Sales]]''']]
[[File:Pallacanestro Varese 1983-84.jpg|thumb|left|La formazione della '''[[Pallacanestro Varese 1983-1984|Pallacanestro Varese 1983-84]]'''. Da sinistra, il preparatore Crugnola, [[Dino Boselli|Boselli]], [[Luigi Mentasti|Mentasti]], [[Alberto Mottini|Mottini]], [[Francesco Vescovi|Vescovi]], [[Riccardo Caneva|Caneva]], [[Terry White|White]], [[Cedrick Hordges|Hordges]], [[Fabrizio Della Fiori|Della Fiori]], [[Alberto Gatti|Gatti]], [[Gianluca Pol|Pol]], [[Francesco Anchisi|Anchisi]] e l'allenatore [[Riccardo Sales]], accosciati, i massaggiatori Capellini e Galleani]]
La squadra che venne a formarsi in quest'anno di difficile transizione fu progettata, in base alle capacità economiche appena istituite, per potere restare a competere nella massima serie. Importanti furono le cessioni, le principali di Meneghin a [[Milano]] e di [[Bob Morse]] ai [[Francia|francesi]] dell'[[Olympique d'Antibes Juan-les-Pins Côte d'Azur Basket|Antibes]], mentre [[Mauro Salvaneschi]] cessò l'attività.

La nuova formazione iniziò con una serie di sconfitte consecutive, che portarono il 25 novembre [[1981]] all'allontanamento del tecnico, [[Elio Pentassuglia]], dopo la partita persa contro l'[[AMG Sebastiani Rieti|Acqua Fabia Rieti]]. Al suo posto venne designato l'ex giocatore [[Giuseppe Gergati]], affiancato dallo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Richard Percudani]].

Al termine della stagione la "Cagiva Varese" si classificò, terminati i [[Play-off]], in decima posizione.

In [[Coppa Korać]] la squadra non riuscì a superare la prima fase.<ref>{{Cita|Ossola|pp. 242-245}}.</ref>

Il [[Serie A1 maschile FIP 1982-1983|Campionato successivo]] fu un anno di transizione; la squadra, sponsorizzata per il secondo anno dalla [[Cagiva]], rimase per l'intero anno a centro classifica, e conquistò, al termine della prima fase il settimo posto, per poi concludere i [[Play-off]] nella medesima posizione.

Nel [[Serie A1 maschile FIP 1983-1984|Campionato 1983-84]] la [[Pallacanestro Varese]] sostituì lo sponsor [[Varese|varesino]] Cagiva con la [[Brianza|brianzola]] [[industria alimentare]] [[Star (azienda)|Star]]. Nell'organico societario la sostituzione principale fu quella dell'allenatore; al posto di [[Richard Percudani]], che rientrò in [[Stati Uniti d'America|patria]], venne assunto [[Riccardo Sales]], mentre [[Joe Isaac]] divenne responsabile del settore giovanile. La scelta del secondo straniero fu dibattuta; inizialmente venne contattato [[John Pinone]], [[italoamericano]] che disputò amichevoli e tornei preliminari, per poi rientrare il 5 settembre [[1983]] in patria. Infine verrà ingaggiato [[Terry White]].
Al termine della prima fase di campionato la "Star Varese" terminò sesta, per poi essere eliminata ai quarti nei [[Play-off]], e confermando così la posizione ottenuta, a vantaggio della [[Auxilium Pallacanestro Torino|Berloni Torino]].<ref name="ReferenceA">{{Cita|Ossola|pp. 248,249,252}}.</ref>
[[File:Joe Isaac.jpg|thumb|left|'''[[Joe Isaac]]''']]
[[File:Deveraux Jelani Carera.jpg|thumb|7 marzo [[1985]], gara di ritorno di [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]], [[Pallacanestro Varese|Ciao Crem Varese]]-[[Libertas Livorno|Peroni Livorno]] al [[Palawhirlpool|Palazzetto dello Sport]] di [[Varese]], [[John Devereaux]] schiaccia tra Jelani e [[Flavio Carera]] di spalle]]
Nel [[1984]] venne anche ripristinata dopo nove anni la [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]], e la squadra varesina giunse agli ottavi di finale, dove venne sconfitta nel doppio incontro dalla vincente della competizione, la [[Virtus Pallacanestro Bologna|Granarolo Bologna]].

Nell'edizione della [[Coppa Korać]] la Pallacanestro Varese disputò un [[girone all'italiana]] con la vincente finale dell'edizione, la squadra [[Francia|francese]] dell'[[Élan béarnais Pau-Lacq-Orthez|Orthez]], la [[Yugoslavia|jugoslava]] [[Košarkaški klub Zadar|Zadar]] e la [[Grecia|greca]] [[Panthessalonikeios Athlītikos Omilos Kōnstantinoupolitōn|Paok Salonicco]]. Con due vittorie e quattro sconfitte il cammino della compagine [[italia]]na si concluse nella fase iniziale.<ref name="ReferenceA"/>

L'[[Serie A1 maschile FIP 1984-1985|anno successivo]] la [[Star (azienda)|Star]] preferì abbinare alla [[Pallacanestro Varese]] il nome di un proprio prodotto, il "CiaoCrem". In ambito societario Joe Isaac divenne viceallenatore di Riccardo Sales, lasciando il settore giovanile, in compagnia di [[Lamberto Calore]].
Nell'organico dei giocatori, [[Fabrizio Della Fiori]] andò a giocare all'[[Associazione Pallacanestro Udinese|Australian Udine]], mentre il [[playmaker]], [[Massimo Ferraiuolo]], venne ceduto in prestito alla [[Robur et Fides Varese]]. I due stranieri, [[Terry White]] e [[Cedrick Hordges]], vennero sostituiti da [[Corny Thompson]] e [[John Devereaux]], mentre l'acquisto di maggiore rilievo fu quello dell'[[Ala (pallacanestro)|ala]] della [[Nazionale di pallacanestro dell'Italia|Nazionale]] [[Romeo Sacchetti]], acquistato dalla [[Auxilium Pallacanestro Torino|Berloni Torino]].

In Campionato, al termine della prima parte, la squadra si classificò quarta, qualificandosi direttamente ai quarti dei [[Play-off]], dove incontrò la [[Juvecaserta Basket|Indesit Caserta]]. La partita di andata venne giocata al [[PalaWhirlpool|Palazzetto dello Sport]] di [[Varese]], l'11 aprile [[1985]] e la squadra [[Campania|campana]] sconfisse l'ospitante per 89 a 85. Il ritorno, che si giocò al [[PalaMaggiò]] il 14 aprile, si decise all'ultimo minuto con un tiro da tre, segnato da [[Oscar Schmidt|Oscar]], che condusse la squadra di casa sul risultato finale di 61 a 58.
[[File:Ferraiuolo Isaac.jpg|thumb|left|Il [[playmaker]] '''[[Massimo Ferraiuolo]]''' ascolta le direttive dell'allenatore '''[[Joe Isaac]]''']]
[[File:Flaborea Rusconi.jpg|thumb|'''[[Ottorino Flaborea]]''' mostra ad un giovane '''[[Stefano Rusconi]]''' la preparazione del [[gancio cielo]]]]
Nell'edizione della [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]], la "Ciao Crem Varese" raggiunse la finale, che si disputò in un doppio incontro, e trovò come avversaria la [[Victoria Libertas Pesaro|Scavolini Pesaro]]. La prima partita si disputò il 6 maggio [[1985]] al [[Palawhirlpool|Palazzetto di Masnago]], e vide la squadra di casa aggiudicarsi l'incontro con una differenza di 14 punti. Il ritorno si giocò a [[Pesaro]], l'8 maggio, e la Scavolini si aggiudicò l'incontro con una differenza di 16 punti, conquistando così il trofeo.

In [[Coppa Korać]] la [[Pallacanestro Varese|Ciao Crem Varese]] entrò in competizione dagli ottavi di finale, sconfiggendo la squadra [[Grecia|greca]] del [[Paniónios BC|Panionios Atene]]. I quarti di finale vennero organizzati come un [[girone all'italiana]]; il [[Varese]] ebbe come avversari i [[Francia|francesi]] di [[Orthez]], gli [[Spagna|spagnoli]] di [[Ferrol]] e gli [[Paesi Bassi|olandesi]] di [[Gand]]. Qualificatasi alla fase successiva, in semifinale i varesini sconfissero per differenza punti la squadra dell'[[Aris Salonicco BC|Aris Salonicco]], ed in finale incontrarono la squadra [[italia]]na della [[Olimpia Milano|Simac Milano]]. La partita si disputò il 20 marzo 1985 a [[Bruxelles]], e si concluse con la netta vittoria della squadra allenata da [[Dan Peterson]].<ref>{{Cita|Ossola|pp. 264-269}}.</ref>

Nella [[Serie A1 maschile FIP 1985-1986|stagione 1985-86]] la [[Pallacanestro Varese]] sostituì lo [[sponsor]], la [[Star (azienda)|Star]] di [[Muggiò]] con l'[[calzatura|azienda calzaturiera]] [[Varese|varesina]] "DiVarese".
Nella rosa dei giocatori lasciarono la città [[John Devereaux]] e [[Francesco Anchisi]], entrambi trasferiti a [[Desio]] alla [[Pallacanestro Aurora Desio|Filanto]], e [[Luigi Mentasti]], spostatosi alla [[Viola Reggio Calabria|Opel Reggio Calabria]]. Vennero acquistati [[Paolo Boesso]], [[Giorgio Cattini]] e [[Alberto Degli Innocenti]]; inizialmente lo straniero in sostituzione di Devereaux fu [[Mark Acres]], poi dal 10 novembre 1985, per motivi di salute, venne ceduto per [[Larry Micheaux]].
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 400px
|titolo = Francesco Vescovi
|contenuto = [[File:Vescovi Thompson.jpg|thumb|left|[[Palawhirlpool|Palazzetto dello Sport]] di [[Varese]], '''[[Francesco Vescovi]]''' con la maglia della "DiVarese" in [[terzo tempo]]. Riconosciblie sul fondo '''[[Corny Thompson]]''']]
'''Francesco "Cecco" Vescovi''' nasce a [[Varese]] il 10 ottobre [[1964]]. [[Ala (pallacanestro)|Ala]] di 200 cm di altezza, è cresciuto nelle giovanili della [[Pallacanestro Varese]], debuttando nel [[1980]], all'età di 16 anni, in prima squadra. Ritiratosi nel [[2006]], detiene i principali [[record (primato)|record]] personali tra i giocatori nella storia della società bosina. Maggiore numero di presenze, 694, avendo alle spalle [[Andrea Meneghin]] con 417, numero di stagioni, 21, maggior numero di rimbalzi, 2355, palle perse, 1573, falli commessi e subiti. Giocatore simbolo della squadra, la allena nel [[2007]] come assistente di [[Veljko Mršić]], e dal [[2010]] ne diventa il presidente.
}}

Il campionato si concluse con il sesto posto al termine della prima parte; ai [[Play-off]] la "DiVarese" venne fermata ai quarti di finale dalla [[Juvecaserta Basket|Mobilgirgi Caserta]].

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la squadra varesina giunse in semifinale, venendo sconfitta dalla [[Olimpia Milano|Simac Milano]], che vinse infine il torneo.

In [[Coppa Korać]] la squadra accedette direttamente ai quarti, in un [[girone all'italiana]] composto dalla squadra francese del [[Villeurbanne]], dagli [[Yugoslavia|jugoslavi]] della [[Košarkaški klub Crvena zvezda|Stella Rossa]] e dagli spagnoli del [[Club Baloncesto Breogán|Breogán]]. La squadra di [[Riccardo Sales|Sales]] superò il girone, ed incontrò in semifinale la "Mobilgirgi Caserta" che, come in campionato, la eliminò dalla competizione, che venne infine vinta dalla [[Pallacanestro Virtus Roma|Bancoroma]].<ref>{{Cita|Ossola|pp. 275, 276, 278, 279}}.</ref>
[[File:Stefano Rusconi.jpg|thumb|'''[[Stefano Rusconi]]''' con la maglia numero 15 della "Ranger Varese"]]
Nella [[Serie A1 maschile FIP 1986-1987|stagione 1986-87]] vennero introdotti i [[Play-out]] e la concezione del fallo intenzionale. Nella rosa della squadra il cambiamento principale fu quello dell'allenatore; [[Riccardo Sales]] andò ad allenare la [[Pallacanestro Treviso|Benetton Treviso]] ed il suo posto venne ricoperto dal viceallenatore [[Joe Isaac]]. Dalla [[Robur et Fides Varese]] rientrò nell'organico il [[playmaker]] [[Massimo Ferraiuolo]] e venne sostituito il secondo straniero, lo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Larry Micheaux]], con il connazionale [[Charles Pittman]]. Il 27 settembre [[1986]] fece il suo debutto in campionato [[Stefano Rusconi]], che segnò i suoi primi punti contro [[Udine]].

Al termine della prima parte di campionato, la "DiVarese Varese" giunse prima, venendo poi sconfitta nelle semifinali del 14 e 16 aprile [[1987]] dalla [[Olimpia Milano|Tracer Milano]], che divenne poi campione d'Italia.

In Coppa Italia, con la formula della partita singola, la squadra varesina venne sconfitta agli ottavi il 24 settembre 1986, sul campo neutro di [[Brescia]] causa squalifica del [[Palasport Pianella|PalaPianella]], dall'[[Pallacanestro Cantù|Arexons Cantù]].

In Coppa Korac la "DiVarese" giunse ai quarti di finale, incontrando nel proprio girone la [[Košarkaški klub Split|Jugoplastika Spalato]], l'[[Olympique d'Antibes Juan-les-Pins Côte d'Azur Basket|Antibes]] e il [[Futbol Club Barcelona Bàsquet|Barcellona]], che vinse poi la competizione.<ref>{{Cita|Ossola|pp. 282, 283, 284, 286}}.</ref>

La [[Serie A1 maschile FIP 1987-1988|stagione 1987-88]] comportò minimi cambiamenti nell'organizzazione della squadra, con l'arrivo di [[Mariano Cantoni]] da [[Sondrio]] e di [[Massimo Sorrentino]] dalla "Endas Milano".
Al termine del girone di andata, ed anche di ritorno, la "DiVarese" giunse al primo posto con ventitré vittorie su trenta partite disputate. L'avvio dei [[Play-off]] ruppe l'equilibrio consolidato nel campionato e, dopo avere superato ai quarti la [[Pallacanestro Livorno|Allibert Livorno]], in semifinale la squadra diretta da [[Joe Isaac]] venne sconfitta in semifinale dalla [[Victoria Libertas Pesaro|Scavolini Pesaro]], che infine vincerà il campionato ai danni della [[Olimpia Milano|Tracer Milano]].

In Coppa Italia la squadra raggiunse la finale, che si disputò al [[PalaDozza]] di [[Bologna]] il 23 marzo [[1988]]. Contrapposti alla [[Juvecaserta Basket|Snaidero Caserta]], la compagine [[Varese|varesina]] venne sconfitta ai tempi supplementari.

Nell'edizione della Coppa Korac, la "DiVarese" disputò due turni, entrambi che si giocarono con un doppio incontro; il primo contro i [[Lussemburgo|lussemburghesi]] del [[Dudelange]], che vennero ampiamente sconfitti, il secondo contro i francesi del [[Paris Basket Racing]] che vinsero invece la sfida.<ref>{{Cita|Ossola|pp. 290, 291, 293, 294}}.</ref>

Nell'[[Serie A1 maschile FIP 1988-1989|annata 1988-89]] le variazioni nell'organizzazione della squadra furono legate all'acquisto di [[Renzo Tombolato]], [[pivot (pallacanestro)|centro]] della [[Associazione Pallacanestro Udinese|Fantoni Udine]], e nell'esordio in prima squadra di [[Gianantonio Bulgheroni]], figlio del presidente [[Antonio Bulgheroni|Antonio]], [[playmaker]] proveniente dal settore giovanile. Lo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Charles Pittman]] si infortunò a fine stagione, e venne sostituito dal [[Brasile|brasiliano]] [[Maury Ponickwar de Souza|Maury de Souza]].
[[File:Franklin Frank Johnson.jpg|thumb|left|'''[[Frank Johnson]]''']]
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 200px
|titolo = Il licenziamento di Matthews
|contenuto = [[Wes Matthews]], [[Stati Uniti d'America|statunitense]] proveniente dal [[Mexico Aztecas]], divenne protagonista di diversi episodi negativi. Il 25 novembre [[1989]] durante l'incontro dell'"All Star Game" italiano si scontrò con [[Oscar Schmidt|Oscar]], mentre già il 16 novembre a [[Caserta]] contro la [[Juvecaserta Basket|Phonola]] il giocatore tentò di aggredire l'arbitro, Zeppilli, riuscendo a colpirlo con uno sputo. La società decise quindi il [[licenziamento]] dell'atleta.<ref>{{Cita|Ossola|pag. 313}}.</ref>
}}
Il campionato terminò con il nono posto, ottenuto attraverso diciassette vittorie e tredici sconfitte. Agli ottavi dei [[Play-off]] la "DiVarese" incontrò la [[Società Sportiva Basket Napoli|Paini Napoli]], riuscendo a superarla in tre incontri. Nei quarti l'avversaria fu la squadra campione in carica, la [[Victoria Libertas Pesaro|Scavolini Pesaro]], che eliminò il quintetto di Isaac in due partite.

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la compagine varesina venne sconfitta agli ottavi dalla [[Pallacanestro Cantù|Arexons Cantù]].

In [[Coppa Korać]] la [[Pallacanestro Varese|DiVarese]] uscì ai quarti di finale, in un [[girone all'italiana]] comprendente il [[Košarkaški klub Partizan|Partizan Belgrado]], che poi vinse la competizione in finale contro [[Cantù]], e l'[[Club Baloncesto Estudiantes|Estudiantes Madrid]].<ref>{{Cita|Ossola|pp. 298, 302}}.</ref>

Nella [[Serie A1 maschile FIP 1989-1990|stagione 1989-90]] la società decise il cambio di [[sponsor]]; al posto dell'azienda calzaturiera "DiVarese" si affiancò al nome della squadra quello della "Ranger", produttrice di antifurti.
L'allenatore dell'[[Serie A1 maschile FIP 1988-1989|anno precedente]], [[Joe Isaac]], si trasferì a dirigere la squadra di [[Reggio Emilia]], le [[Pallacanestro Reggiana|Cantine Riunite]], e il suo posto venne assunto da [[Giancarlo Sacco]], proveniente dalla [[Pallacanestro Livorno|Garessio 2000 Livorno]].

Il brasiliano de Souza, acquistato per sostituire l'infortunato Pittman, disputò due partite con la squadra, e ad inizio stagione venne ceduto, ed acquistato [[Wes Matthews]]. Lo statunitense risultò insofferente alla disciplina e venne sostituito durante il campionato dal connazionale [[Frank Johnson]]. Pittman e [[Dino Boselli]] si trasferirono alla [[Basket Brescia|Filidoro Brescia]], mentre [[Andreas Brignoli]] rientrò dal prestito alla [[Robur et Fides Varese]].

Il Campionato si concluse col secondo posto nella prima parte, e l'arrivo alla finale dei [[Play-off]], che si disputò in quattro gare, con la vittoria finale della Scavolini Pesaro.

In Coppa Italia il quintetto di Sacco giunse alle semifinali giocate a [[Forlì]]; l'incontro singolo si disputò con avversaria la [[Virtus Pallacanestro Bologna|Knorr Bologna]], che vinse la partita ed infine il torneo.<ref>{{Cita|Ossola|pp. 308, 311, 313}}.</ref>

=== Gli anni '90 ===
[[File:Corny Thompson - Ciao Crem Varese 1984-1985.jpg|thumb|left|'''[[Corny Thompson]]''']]
[[File:Ranger Varese.jpg|thumb|Panchina della [[Pallacanestro Varese|Ranger Varese]]; da sinistra '''[[Gianantonio Bulgheroni]]''', '''[[Massimo Ferraiuolo]]''', l'allenatore '''[[Giancarlo Sacco]]''', '''[[Giuseppe Calavita]]''' e '''[[Francesco Vescovi]]''']]
La [[Serie A1 maschile FIP 1990-1991|stagione 1990-91]] vide un continuo riassetto nell'equilibrio del gioco, dovuto ai numerosi cambiamenti degli stranieri della formazione. [[Corny Thompson]] lasciò [[Varese]] per trasferirsi in [[Spagna]], al [[Club Joventut de Badalona|Badalona]]. Il suo posto venne ricoperto da [[Pat Cummings]], che non rispondendo alle richieste dell'allenatore [[Giancarlo Sacco]] venne esonerato alla nona giornata di campionato, il 11 novembre [[1990]]. Al suo posto giunse [[Anthony Bowie]], in forza l'anno precedente negli [[Houston Rockets]]. Il 13 marzo [[1991]] si infortunò [[Frank Johnson]], che venne rimpiazzato con [[Leon Wood]].

Per la prima volta dall'istituzione dei [[Play-off]] la compagine varesina, sponsorizzata per il secondo anno dalla "Ranger Antifurti", non raggiunse la seconda fase del campionato. Giunto undicesimo, il quintetto varesino disputò i [[Play-out]] vincendoli, potendo così rimanere nella massima serie.

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la Pallacanestro Varese venne eliminata agli ottavi di finale dalla [[Pallacanestro Treviso|Benetton Treviso]].

In [[Coppa Korać]] la squadra bosina venne battuta ai sedicesimi di finale dalla squadra [[Belgio|belga]] del [[RBC Verviers-Pepinster|Go Pass Pepinster]].
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 350px
|titolo = Meneghin
|contenuto = [[File:Meneghin Andrea Dino.jpg|thumb|left|upright=0.8|[[Palawhirlpool|Palazzetto dello Sport]] di [[Varese]], 14 ottobre [[1990]], quarta di campionato, '''[[Andrea Meneghin]]''' abbracciato al padre '''[[Dino Meneghin|Dino]]''']]
I Meneghin rappresentano nello [[sport]] [[italia]]no una particolarità; il 14 ottobre [[1990]] si incontrano in squadre diverse in una partita della massima serie di [[pallacanestro]].<ref>[http://www3.varesenews.it/sport/articolo.php?id=54574 "Si spegne una stella, Andrea Meneghin dà l'addio al basket"]</ref>
[[Dino Meneghin]] nasce ad [[Alano di Piave]] il 18 gennaio [[1950]], e debutta in [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A]] con la maglia della [[Pallacanestro Varese|Ignis Varese]] il 27 novembre [[1966]]. Alto 204 cm, nel ruolo di [[Pivot (pallacanestro)|centro]], gioca per 15 stagioni consecutive, con 393 presenze e 5181 punti segnati. Nel [[1981]] viene ceduto per necessità economiche alla [[Olimpia Milano|Billy Milano]] dove rimane fino al [[1990]]; da qui il passaggio alla [[Pallacanestro Trieste|Stefanel Trieste]], ed il 14 ottobre l'incontro con il figlio, [[Andrea Meneghin|Andrea]]. Nato a [[Varese]] il 20 febbraio [[1974]], alto 200cm, ricopre il ruolo di [[Ala (pallacanestro)|Ala]] e debutta in Serie A con la maglia della "Ranger Varese" nel [[1990]]. Gioca fino al [[2000]], trasferendosi poi per due anni nella [[Fortitudo Pallacanestro Bologna|Fortitudo Bologna]], e rientrando a [[Varese]] dal [[2002]] fino al ritiro avvenuto nel [[2005]]. Con la maglia biancorossa disputa 13 stagioni con 417 presenze.
La famiglia Meneghin annovera nel personale palmarès, 13 Campionati italiani, 6 [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]], 1 Supercoppa Italiana, 7 [[Euroleague Basketball|Coppa dei Campioni]], 2 [[Coppa Saporta|Coppa delle Coppe]], 1 [[Coppa Korać]], 4 [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]], 1 argento [[Giochi olimpici|olimpico]], 2 [[FIBA EuroBasket|Campionati europei]] ed un terzo posto.
}}
[[File:Marino Zanatta.jpg|thumb|'''[[Marino Zanatta]]''']]
Nel [[Serie A1 maschile FIP 1991-1992|Campionato 1991-1992]] la squadra cambiò allenatore; [[Giancarlo Sacco]] passò a dirigere la [[Basket Trapani|Pallacanestro Trapani]], ed il suo posto venne assunto da [[Virginio Bernardi]], in arrivo dalla [[Libertas Pallacanestro Forlì|Filanto Forlì]]. Con lui arrivò anche il viceallenatore, [[Roberto Piva]], che il 22 aprile [[1992]] subentrerà all'esonerato Bernardi.
Nell'organico la principale defezione fu quella di [[Stefano Rusconi]]; scelto inizialmente nel [[Draft NBA]] dai [[Cleveland Cavaliers]], venne ceduto nei diritti al [[Phoenix Suns]]. Rusconi rimase però in [[Italia]], passando alla [[Pallacanestro Treviso|Benetton Treviso]].
Nel corso dell'annata due saranno i gravi infortuni che influenzeranno l'esito del campionato; il [[playmaker]] [[Massimo Ferraiuolo]] e l'[[Ala (pallacanestro)|ala]] [[Romeo Sacchetti]] verranno entrambi operati al [[tendine di Achille]]. Il primo rientrerà in squadra il 26 marzo 1992, il secondo cesserà l'attività agonistica.

Giunti undicesimi al termine del Campionato, la Ranger disputerà i [[Play-out]], ed il 10 maggio 1992, per una differenza segnature di quattro punti dalla [[Reyer Venezia Mestre|Scaini Venezia]], verrà retrocessa per la prima volta nella sua storia in [[Legadue|Serie A2]].

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la [[Pallacanestro Varese]] verrà eliminata agli ottavi dalla squadra [[roma]]na de [[Pallacanestro Virtus Roma|Il Messaggero]].<ref>{{Cita|Ossola|pp. 323, 324, 327}}.</ref>

La [[Serie A2 maschile FIP 1992-1993|stagione 1992-93]], prima in serie A2, fu caratterizzata dal profondo cambiamento nell'organico sia della parte dirigenziale che nella squadra. Il nuovo presidente, che sostituì [[Antonio Bulgheroni]], fu un altro giocatore del passato, [[Marino Zanatta]]. Nuovo allenatore, il rientrante [[Joe Isaac]] al posto del temporaneo Piva, sostituto di Bernardi nella precedente stagione. Il [[playmaker]] [[Massimo Ferraiuolo]] si trasferì a [[Pavia]], nella [[Nuova Pallacanestro Pavia|Fernet Branca]], [[Riccardo Caneva]] alla [[Scaligera Basket Verona|Glaxo Verona]], [[Romeo Sacchetti]] cessò il ruolo di giocatore per dedicarsi al ruolo di coordinatore della squadra. Gli stranieri non fecero rientro, ed al posto di [[Reggie Theus]] e [[Eddie Lee Wilkins]], la società ingaggiò [[Johnny Rogers]] e [[Mike Reddick]]. Lo [[sponsor]] fu di nuovo la [[Cagiva]] di [[Varese]], dal 1º settembre [[1992]].

Il campionato venne condotto in maniera altalenante; a fronte di nove successi nel girone di andata, quello di ritorno fu avido di successi, tanto da condurre la società inizialmente a richiedere il supporto del vecchio allenatore [[Aza Nikolić]], che fu presente dal 23 febbraio [[1993]] ai primi di marzo, poi, conclusa la prima parte della stagione al nono posto, la dirigenza decise di licenziare Isaac e Sacchetti. Il posto dell'allenatore venne assunto il 1º aprile da [[Edoardo Rusconi]], ma la promozione nella massima seria venne rimandata.

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la "Cagiva Varese" riuscì a sconfiggere ai sedicesimi la [[Reyer Venezia Mestre|Scaini Venezia]], ma venne eliminata agli ottavi dalla [[Pallacanestro Treviso|Benetton Treviso]].
[[File:Gianmarco Pozzecco - Varese Roosters 1998-99.jpg|thumb|'''[[Gianmarco Pozzecco]]''' in azione sotto canestro durante gara 1 delle finali play-off 1999 che hanno valso a Varese lo scudetto della "stella"]]
Nella [[Serie A2 maschile FIP 1993-1994|stagione 1993-94]], seconda di A2, il vertice della società cambiò; venne sostituito [[Marino Zanatta]] ed il suo posto venne assunto da [[Antonio Cappellari]]. Vicepresidente venne nominato [[Edoardo Bulgheroni (1963)|Edoardo Bulgheroni]], figlio dell'ex presidente e cestista della [[Pallacanestro Varese|Ignis]] [[Antonio Bulgheroni|Antonio]] e fratello del [[playmaker]] [[Gianantonio Bulgheroni|Gianantonio]]. Confermato l'allenatore, "Dodo Rusconi", è la squadra che mostrò una profonda trasformazione; [[Francesco Vescovi]] venne dato in prestito alla [[Pistoia Basket 2000|Kleenex Pistoia]], ceduti i due stranieri, Rogers e Reddick. Bulgheroni fece rientro dal prestito alla [[Robur et Fides Varese]], [[Davide Bianchi]] venne acquistato dalla [[Pallacanestro Trieste|Stefanel Trieste]], [[Riccardo Esposito]] venne in prestito dalla [[Pallacanestro Treviso|Benetton Treviso]]. Il posto dei due [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] venne ricoperto da [[Mark Buford]], sostituito dal 6 marzo [[1994]], ottava giornata di ritorno, da [[Evers Burns]], e dalla [[guardia (pallacanestro)|guardia]] [[Arijan Komazec]], [[Croazia|croato]], primo giocatore dell'[[Europa dell'est|Est Europa]] a militare a [[Varese]]. Komazec giunse dalla squadra [[Grecia|greca]] del [[Panathinaikos Basketball Club|Panathinaikos]], da cui si allontanò per motivi personali, e venne contattato da Cappellari, che riuscì a sottrarlo all'interesse di altre squadre continentali. L'utilizzo di questa guardia, all'occorrenza [[Ala (pallacanestro)|ala piccola]], permise alla "Cagiva Varese" di conquistare il primo posto al termine della prima parte di campionato, conquistando l'accesso alla massima serie, e riuscendo a disputare gli ottavi di finale dei [[Play-off]], persi contro la [[Fortitudo Pallacanestro Bologna|Filodoro Bologna]].

In [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]] la squadra varesina giunse agli ottavi di finale, venendo sconfitta nel settembre del [[1993]] dalla [[Victoria Libertas Pesaro|Scavolini Pesaro]].<ref>{{Cita|Ossola|pp. 347, 351}}.</ref>

La [[Serie A1 maschile FIP 1994-1995|stagione 1994-1995]] vide la [[Pallacanestro Varese|Cagiva Varese]] ritornare a disputare il campionato della massima serie. [[Edoardo Rusconi]] venne riconfermato, [[Francesco Vescovi]] fece ritorno da [[Pistoia]], dalla [[Libertas Livorno]], [[fallimento (ordinamento italiano)|fallita]] quell'anno, giunse a costo zero il nuovo [[playmaker]], [[Gianmarco Pozzecco]], dagli [[Houston Rockets]] giunse il [[Pivot (pallacanestro)|centro]] [[Slovacchia|slovacco]] [[Richard Petruška]].

Il campionato si concluse con il quinto posto iniziale, e l'elezione di [[Arijan Komazec]] a miglior straniero del campionato.<ref>{{cita web|url=http://virtuspedia.altervista.org/bio/Komazec.htm|titolo=virtuspedia Komazec}}</ref><ref>{{Cita|Ossola|pag. 358}}.</ref>

Nel prosieguo dei [[Play-off]] la squadra varesina trovò come avversaria la [[Olimpia Milano|Stefanel Milano]], con cui disputò dall'11 al 20 aprile [[1995]] tre incontri, che la videro infine sconfitta.

In Coppa Italia il quintetto di Rusconi giunse ai quarti di finale, dove si arrestò nel doppio incontro con la [[Pallacanestro Trieste|Illy Trieste]].

In maggio venne ratificato il passaggio di Komazec alla [[Virtus Pallacanestro Bologna|Buckler Bologna]].<ref>{{Cita|Ossola|pp. 353, 358}}.</ref>

=== Varese Roosters ===
[[File:Alessandro De Pol.jpg|thumb|left|upright=0.7|Sandro De Pol]]
Nel 1997 la Pallacanestro Varese decise di non portare nessun marchio di sponsorizzazione sulle maglie. La scelta fu quella di creare un pool di aziende per supportare economicamente la società. La squadra assunse il nome di ''Varese Roosters'', dal termine inglese "galletto da combattimento". La stagione [[Serie A1 maschile FIP 1997-1998|1997-1998]] vide la squadra varesina arrivare fino alle semifinali playoff per lo scudetto, venendo però eliminata dalla [[Kinder Bologna]].

Varese si presentò al campionato [[Serie A1 maschile FIP 1998-1999|1998-1999]] con un organico giovane, di cui fecero parte il playmaker [[Gianmarco Pozzecco|Pozzecco]] e [[Cristiano Zanus Fortes]]; ad essi si affiancarono [[Andrea Meneghin]], il croato già campione di Eurolega [[Veljko Mršić]], l'esperto [[Francesco Vescovi|Cecco Vescovi]], veterano della squadra, l'ala [[Alessandro De Pol]], il giovanissimo centro [[Giacomo Galanda|Gek Galanda]] e il portoricano [[Daniel Santiago]]. In panchina sedette il tecnico [[Carlo Recalcati]].

Il 1998/99 si rivelò una stagione estremamente positiva, culminata con il grande successo della "stella", ovvero il 10º scudetto vinto dalla società lombarda, festeggiato in estate anche dalla stella [[National Basketball Association|NBA]] [[Allen Iverson]], che giunse a [[Varese]] per giocare dei match benefici 3 contro 3.

La stagione seguente ci fu un grosso cambiamento di organico (partirono [[Giacomo Galanda]], [[Alessandro De Pol]] e [[Veljko Mršić]], sostituiti da [[Denis Wucherer]], [[Corey Allen (cestista)|Corey Allen]], [[Glenn Sekunda]], [[Eric Cárdenas]], [[Alessandro Davolio]] e [[Francesco Foiera]]). Il cambiamento non riuscì a tenere ai vertici la squadra, rischiando la retrocessione e sostituendo l'allenatore con l'arrivo di [[Valerio Bianchini]].

A fine stagione vinse la prima [[Supercoppa italiana di pallacanestro maschile|Supercoppa italiana]] nella storia di Varese e partecipò al [[McDonald's Open]], nei quali i biancorossi sfiorarono la vittoria contro i campioni [[National Basketball Association|NBA]] dei [[San Antonio Spurs]].
{{clear}}

=== Era Castiglioni ===
Dal 2000 la società passò alla famiglia Castiglioni, imprenditori varesini proprietari di varie aziende del territorio, tra le quali la casa motociclistica [[Cagiva]].<ref name= "Pallacanestro">{{Cita web|url=https://www.pallacanestrovarese.it/societa/storia/|titolo=Storia|accesso=12/02/21|dataarchivio=6 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210206120555/https://www.pallacanestrovarese.it/societa/storia/|urlmorto=sì}}</ref>
Furono anni incerti, in cui la squadra arrivò anche a lottare per non retrocedere. Vari allenatori si alternarono sulla panchina della squadra: in sequenza [[Federico Danna]], [[Gianfranco Lombardi]], [[Giancarlo Sacco]], [[Edoardo Colombo]], [[Gregor Beugnot]], [[Edoardo Rusconi]], [[Giulio Cadeo]], [[Gianni Molina]] e [[Rubén Magnano]], il più duraturo, che guidò la squadra dal [[2004]] al [[2007]].<ref name= "Pallacanestro"/>

Nel 2005 la società festeggiò i sessant'anni di vita.<ref name= "Pallacanestro"/>

Per la stagione [[2007]]-[[2008]], concluso il rapporto con [[Rubén Magnano|Magnano]], in panchina arrivò [[Veljko Mršić]], assistito da [[Andrea Meneghin]] e [[Francesco Vescovi|Cecco Vescovi]].
Il 28 novembre 2007, dopo un pessimo inizio di stagione, con la squadra ridotta all'ultimo posto in classifica, in panchina venne chiamato [[Valerio Bianchini]] e Mrsić suo assistente. Il 30 marzo [[2008]], la sconfitta casalinga nel derby contro [[Pallacanestro Cantù|Cantù]] per 76-83 sancì la matematica retrocessione di Varese in [[Campionato di Legadue|LegaDue]].<ref name= "Pallacanestro"/>

=== Il ritorno in Serie A1 ===
{{vedi anche|Legadue FIP 2008-2009|Pallacanestro Varese 2008-2009}}
Il 9 giugno [[2008]] venne presentato il nuovo tecnico [[Stefano Pillastrini]]. Obiettivo dichiarato della società era la risalita immediata in [[Lega Basket Serie A|Serie A]].<ref name= "Pallacanestro"/>
Nella stagione, la squadra condusse dall'inizio la classifica, ma, complice qualche sconfitta, arrivò a giocarsi la promozione diretta solo all'ultima giornata contro la [[Veroli Basket|Prima Veroli]] il 26 aprile [[2009]].
Con la vittoria su [[Veroli Basket|Veroli]] per 81-70, riconquistò l'accesso alla [[Lega Basket Serie A|Serie A]], classificandosi davanti alla [[Vanoli Soresina]] a disputare i playoff.

{{vedi anche|Serie A maschile FIP 2009-2010|Pallacanestro Varese 2009-2010}}
Nella stagione successiva, sempre con Pillastrini in panchina, la Pallacanestro Varese trascorse tutta la stagione nella parte medio-bassa della classifica di serie A1, concludendo al 12º posto con 20 punti conquistati, e salvandosi alla 14ª giornata con una vittoria sulla [[Vanoli Cremona]].

=== Creazione "Varese nel Cuore" ===
{{vedi anche|Serie A maschile FIP 2010-2011|Pallacanestro Varese 2011-2012}}
[[File:Recalcati Pozzecco.jpg|miniatura|Gianmarco Pozzecco, allenatore di Varese e Carlo Recalcati, coach della Reyer Venezia, febbraio 2015 al [[Palasport Lino Oldrini]]]]
Nell'estate del 2010 la proprietà della squadra passa dalla famiglia Castiglioni al neocostituito consorzio "Varese nel Cuore", che detiene il 100% delle quote azionarie della Pallacanestro Varese. Scopo del consorzio è creare un pool di privati ed aziende che possano sostenere la squadra versando una quota media {{m|10000|u=€}} l'anno per tre anni, in modo tale da aumentare il budget a disposizione della squadra.<ref>{{Cita web|url=https://varesenelcuore.it/il-consorzio/|titolo=Il consorzio|accesso=12/02/21}}</ref> Presidente di ''Varese nel Cuore'' viene nominato Michele Lo Nero, che acquisisce pure la presidenza della società (poi ceduta a [[Francesco Vescovi]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.prealpina.it/pages/lo-nero-addio-senza-perch-17970.html|titolo=Lo Nero, addio senza perché|accesso=18/11/14}}</ref>

Dal punto di vista tecnico, la novità principale è il ritorno in panchina di [[coach (sport)|coach]] [[Carlo Recalcati]].<ref>{{Cita web|url=https://www.totalsport.it/basket/2010/06/26/basket-la-cimberio-varese-ufficializza-larrivo-di-carlo-recalcati-come-nuovo-allenatore/|titolo=Basket, la Cimberio Varese ufficializza l’arrivo di Carlo Recalcati come nuovo allenatore|accesso=26/06/10}}</ref> Il roster viene profondamente rinnovato, e la squadra riesce a terminare la regular season in 7ª posizione, qualificandosi ai [[play-off]], dove sarà poi eliminata ai quarti di finale dalla [[Pallacanestro Cantù]].<ref>{{Cita web|url=http://web.legabasket.it/stand/complete.phtml?from=2010&serie=1&fromround=144544&toround=144562&oldlea=229|titolo=Classifica Legabasket Serie A 2010-2011|accesso=2011}}</ref>

{{vedi anche|Serie A maschile FIP 2011-2012|Pallacanestro Varese_2011-2012}}
Carlo Recalcati viene confermato in panchina pure nella stagione successiva, che vede la squadra varesina terminare all'8º posto in regular season e venire successivamente eliminata ai playoff dalla [[Mens Sana Siena]], capolista della stagione regolare.<ref>{{Cita web|url=http://web.legabasket.it/stand/complete.phtml?from=2011&serie=1&fromround=14001&toround=14030&oldlea=209|titolo=Classifica Legabasket Serie A 2011-2012|accesso=2012}}</ref>

=== 2012: ritorno ai vertici ===
{{vedi anche|Serie A maschile FIP 2012-2013|Pallacanestro Varese 2012-2013}}
Per il campionato 2012-2013, terminato il rapporto con coach [[Carlo Recalcati]], in panchina arrivò [[Francesco Vitucci]].<ref>{{Cita web|url=https://sport.repubblica.it/news/sport/basket-varese-vitucci-il-nuovo-allenatore/4177856|titolo=Basket Varese Vitucci il nuovo allenatore|accesso=2012}}</ref> Rispetto all'anno precedente, la rosa venne drasticamente rinnovata: l'unico giocatore confermato fu [[Janar Talts]]. Il precampionato terminò senza sconfitte, mentre in campionato il girone di andata venne chiuso al primo posto con 26 punti, frutto di 13 vittorie e 2 sconfitte (alla 10ª giornata contro la [[Virtus Roma]] e alla 15ª contro la [[Reyer Venezia]]), con 2 punti di vantaggio sulla [[Dinamo Sassari]].<ref>{{Cita web|url=http://web.legabasket.it/stand/complete.phtml?from=2012&serie=1&fromround=14201&toround=14215&oldlea=213|titolo=Classifica andata 2012-2013|accesso=2013}}</ref>

Dopo l'ultima partecipazione nel [[Coppa Italia di pallacanestro maschile 2007|2007]], la squadra varesina si qualificò alle Final Eight di [[Coppa Italia di pallacanestro maschile|Coppa Italia]], nelle quali batté l'[[Olimpia Milano]] per 92-74 ai quarti e la [[Virtus Roma]] per 81-71 in semifinale, venendo però sconfitta in finale dalla [[Mens Sana Siena]] per 74-77.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketinside.com/serie-a/news-serie-a/la-sala-stampa-della-finale-di-coppa-italia-tra-cimberio-varese-e-montepaschi-siena/|titolo=La sala stampa della finale di Coppa Italia tra Cimberio Varese e Montepaschi Siena|accesso=10/02/2013}}</ref>

Il 28 aprile [[2013]] dopo la vittoria casalinga su Pesaro per 85-70 Varese vinse matematicamente la regular season 2012-2013.<ref>{{Cita web|url=http://web.legabasket.it/stand/complete.phtml?from=2012&serie=1&fromround=144544&toround=144562&oldlea=229|titolo=Classifica 2012-2013|accesso=28/04/13}}</ref>

== Hall of Fame ==
La '''[[Hall of Fame]]''' della [[Pallacanestro Varese]] fu creata per il 60º anniversario della società bosina, nel [[2005]].

I tifosi scelsero 13 giocatori ed 1 allenatore in base al periodo storico.

Ai 13 giocatori nel [[2007]] si aggiunse [[Paolo Vittori]] che fu inserito dopo la sua elezione nella [[Italia Basket Hall of Fame]].<ref>[http://www.pallacanestrovarese.it/index.php?option=com_content&view=category&id=18:hall-of-fame&Itemid=63 Hall of Fame Pallacanestrovarese.it]</ref>

{| border="2" cellpadding="2" cellspacing="0" style="width:62%; background: #f9f9f9; border: 1px solid #aaaaaa; border-collapse: collapse; white-space: nowrap; text-align: center"
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! Ruolo
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|align="center"| [[Tonino Zorzi]]
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|align="center"| Ala
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|align="center"| [[Tony Gennari]]
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|align="center"| {{Bandiera|USA}}
|align="center"| Ala
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|-
|align="center"| [[Dino Meneghin]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Centro
|align="center"| [[File:Dino Meneghin giovane.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Manuel Raga]]
|align="center"| {{Bandiera|MEX}}
|align="center"| Ala
|align="center"| [[File:Manuel Raga.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Charlie Yelverton]]
|align="center"| {{Bandiera|USA}}
|align="center"| Guardia
|align="center"| [[File:Charles Yelverton.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Corny Thompson]]
|align="center"| {{Bandiera|USA}}
|align="center"| Centro
|align="center"| [[File:Corny Thompson.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Romeo Sacchetti|Meo Sacchetti]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Ala
|align="center"| [[File:Romeo Sacchetti.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Francesco Vescovi|Cecco Vescovi]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Ala
|align="center"| [[File:Francesco Cecco Vescovi.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Gianmarco Pozzecco]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Playmaker
|align="center"| [[File:Gianmarco Pozzecco e Denis Marconato (1999).jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Aldo Ossola]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Playmaker
|align="center"| [[File:Aldo Ossola.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Andrea Meneghin]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Guardia
|align="center"| [[File:Andrea Meneghin.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Paolo Vittori]]
|align="center"| {{Bandiera|ITA}}
|align="center"| Ala
|align="center"| [[File:Paolo Vittori.jpg|80px]]
|-
|align="center"| [[Aza Nikolić]]
|align="center"| {{Bandiera|YUG}}
|align="center"| Allenatore
|align="center"| [[File:Aza Nikolic.jpg|80px]]
|-
|}

== Note ==
{{Note strette}}

== Bibliografia ==
* {{Cita libro | autore = Renato Tadini |titolo = La Pallacanestro Varese |editore = Ignis Pallacanestro | città = Varese |anno = 1970 |cid= Tadini}}
* {{Cita libro | autore = Augusto Ossola |titolo = 50 anni con voi |editore = La Tipografica Varese Spa |città = Varese |anno = 1995 |cid= Ossola}}
* {{Cita libro | autore = Augusto Ossola |titolo = Il basket internazionale a Varese |editore = La Tipografica Varese Spa |città = Varese |anno = 1995 |cid= Ossola 1995}}

== Voci correlate ==
* [[Storia della pallacanestro]]
* [[Serie A (pallacanestro maschile)]]
* [[Triple Crown (pallacanestro)]]

==Altri progetti==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | url = http://www.vareseleggenda.it/hall-of-fame | titolo = Varese Leggenda - Hall of Fame | pubblicazione = vareseleggenda.it | accesso = 21 aprile 2014 | dataarchivio = 24 aprile 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140424005509/http://www.vareseleggenda.it/hall-of-fame | urlmorto = sì }}

{{Basket Varese storico}}
{{portale|pallacanestro}}

[[Categoria:Stagioni della Pallacanestro Varese|*]]