Marco Paolini

drammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore cinematografico italiano

Marco Paolini (1956 – vivente) è un attore, regista e autore italiano.

  • Laicità, di per sé, è un senso etico, credo. È una regola non scritta che ti tiene insieme, è un codice, che viene prima del genuflettersi verso l'Oriente o del farsi il segno della croce. Se tu avessi quello, non importa se ti genufletti verso Oriente o ti fai il segno della croce; ma se tu hai solo il segno della croce o solo il genufletterti, lì è un problema. La laicità non è soltanto sapere che risposte dare ai casi di coscienza; è identità, è qualcosa che si è sedimentato nel tempo, e se ne parliamo è perché non riusciamo a definirla, a trovarla. L'angelo, il diavolo ti tirano come vuoi: chi è che non crede più agli angeli custodi? Tutti. È comodo credere agli angeli custodi: sono epifenomeni della religione non molto diversi dalle veline, gli angeli custodi. È tutto pret-à-porter. (Repubblica TV, 8 febbraio 2009)
Marco Paolini

Aprile '74 e 5

  • Il rugby è uno sport da gentleman. [...] Prima di passare la palla a lui, devi controllare che lui stia bene, che sia aperto, disponibile, ottimista, e che insieme al tuo pallone non gli arrivino addosso due o tre assassini che gli facciano del male a lui. Ma mentre fai questo bel ragionamento etico ce ne sono altri 29 che ti guardano, 14 tuoi ma 15 no; e tre ti stanno correndo addosso, due grossi e uno piccolo, ma cattivo. In quel momento lì, è difficile pensare se lui sta bene, se vuole il tè o la camomilla. La prima intenzione è di dare il pallone a lui e sperare che quelli che arrivano capiscano che non vale più la pena di fare del male a te perché ormai il pallone ce l'ha lui.
  • Noi, noi eravamo la Jole Rugby Trevigi, magliette rosse, ognuno aveva il suo ruolo, io, panchina fissa.
  • Quando i piloni riescono a rialzarsi non capiscono ancora bene dove si trovano.[...]tanto il gioco ormai è lontano, sono le ali, i tre quarti, i signorini, la cavalleria leggere che deve rifinire i palloni, che i ciccioni del pacchetto di mischia hanno conquistato; e normalmente, li perdono. E allora senti una zaffata di odio di classe, che parte dai ciccioni della fanteria verso i signorini dei tre quarti, delle ali, della cavalleria legera, perché il rugby è una società rigidamente chiusa in classi. Uhaw, zaffate di odio di classe che arrivano fino in panchina.
  • Tarcisio ci aveva iscritto al campionato regionale giovanile, che si giocava lungo la linea del piave, praticamente il fronte della grande guerra.
  • Se è per terra, è erba.
  • "Tusi mi non dico niente ma neanca taso. Perchè vuoi allenamento blando!?"

"Perchè son non violento." "Se uno ti da uno schiaffo, tu devi dare l'altra guancia sta scritto sul vangelo. Ma è sottointeso che prima lo devi tallonare,rabbaltare, metter sotto e poi girar la guancia e dire:<Vu to provare?>. "

  • Ulisse Trevisin 110 e lode kili di ignoranza. L'unico in grado di competere con la stazza degli avversari. Detto anche "chi ha vinto?": a un certo punto verso metà secondo tempo, lui va in ansia ed inizia a chiedere:"chi ha vinto? chi ha vinto?". "Noi altri Trevisin ma gioca che non è finita." Vuole essere rassicurato sennò smette. E' un incrocio tra un mulo alpino, un bue da tiro e un trattore Landini testa calda. Parti, lo metti in moto e a questa velocità massima; ma ha una capacità di traino di 6 quintali di avversari vivi e resistenti. Dove passa Attila non cresce più erba, dove passa Trevisin si può seminare basta che sia stagione! La spada traccia il solco e Trevisin lo difende!

[Ideazione, interpretazione e regia Marco Paolini, 1995, prodotto da Moby Dick – Teatri della Riviera.]

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